Esclusivo. Con la prof.ssa Silvia Paltineri primo bilancio della campagna 2024 nel sito etrusco-preromano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro): tra le scoperte, una tavola di legno e dei vinaccioli che aprono nuovi scenari per le future ricerche

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Campagna di scavo 2024: l’area di scavo del sito etrusco-romano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro) allagata (foto unipd)

La campagna di scavo 2024 nel sito etrusco-preromano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro), diretto da Silvia Paltineri del dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova, nell’ambito del progetto “San Basilio – Archeologia e Natura sul Delta del Po” si è chiuso da poche settimane. È tempo di un primo bilancio sui risultati raggiunti e sulle prospettive di questa ricerca che gode del sostegno economico di Cariparo. La professoressa Paltineri ne parla in esclusiva ad archeologiavocidalpassato.com.

CAMPAGNA 2024. “Quest’anno a San Basilio abbiamo scavato dal 29 aprile al 24 maggio e ci siamo concentrati in un’area che era quella nella quale l’anno scorso avevamo messo in luce completamente uno strato costituito principalmente da materiale edilizio frammentato, le cosiddette “mattonelle” o lastrine cotte, rotte e depositate intenzionalmente su una vasta superficie. Non potevamo scavare tutto, e quindi abbiamo deciso di concentrarci in un saggio di scavo limitato. Abbiamo scavato un’area di 3 metri per 8 e abbiamo incominciato a lavorare su questo strato, abbiamo asportato lo strato delle mattonelle e abbiamo messo in luce un deposito antropico (perché interessato da una frequentazione) con ceramica, resti ossei, resti botanici.

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San Basilio (Ariano nel Polesine): Battuto pavimentale in cocciopesto, con canalette basali per sostenere l’alzato in graticcio e buche di palo (foto unipd)

Lo scavo ha visto un progressivo approfondimento della stratigrafia in quest’area e abbiamo capito alcune cose. Per esempio, ristudiando le sezioni dello scavo – quindi proprio le pareti della nostra trincea – abbiamo capito che lo strato soprastante, cioè il primo che abbiamo tolto, quello delle mattonelle, era uno strato sicuramente ricavato da materiale di risulta che era stato depositato con la finalità di creare una superficie ben isolata, estesa, sulla quale successivamente riportare degli strati prevalentemente sabbiosi sui quali poi impostare l’ultima pavimentazione, in coccio pesto, che avevamo rinvenuto fin dalla campagna 2019.

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Sito etrusco-preromano a San Basilio di Ariano nel Polesine (Ro): lo svuotamento della trincea di scavo allagata durante la campagna 2024 (foto unipd)

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Un’anforetta in ceramica depurata riaffiora nel sito etrusco-preromano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro) (foto unipd)

Al di sotto di questo strato di mattonelle, che quindi in un certo senso segna l’inizio di una fase seriore della frequentazione di san Basilio, ci siamo approfonditi su questo strato antropico che poi anche il prossimo anno continueremo a scavare e direi anche più in estensione, perché si tratta di un livello di frequentazione precedente, con materiale che copre un arco cronologico tra il VI e il V secolo sulla base dei rinvenimenti effettuati e che probabilmente è da riferire a un’area che presumiamo fosse all’aperto, perché non abbiamo evidenze di pavimentazioni.

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Sito etrusco-preromano a San Basilio di Ariano nel Polesine (Ro): la tavola di legno posta verticalmente ed emersa svuotando dall’ acqua un settore della trincea completamente allagato (foto unipd)

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Sito etrusco-preromano a San Basilio di Ariano nel Polesine (Ro): lo svuotamento della trincea di scavo allagata durante la campagna 2024 (foto unipd)

Ci sono poi altre novità significative da un’altra zona dello scavo, posta più a Ovest. Poiché quest’anno siamo stati perseguitati dalla risalita della falda e dai temporali, abbiamo avuto tutta una serie di disavventure con l’acqua. E nel continuare a svuotare la trincea dall’acqua – cosa che ha comportato anche l’acquisto di due pompe perché altrimenti non saremmo riusciti a lavorare serenamente – ci siamo resi conto che liberando dalla falda e dall’acqua dei temporali l’area Ovest della trincea di scavo emergeva, in corrispondenza della quota a cui altrove si trovano le famose mattonelle, una lunga tavola di legno posta di taglio, verticalmente. Probabilmente era un contenimento costituito da questa lunga tavola che è conservata per circa due metri e mezzo. L’abbiamo campionata. E poi sicuramente di un elemento strutturale di questo tipo faremo le datazioni.

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I vinaccioli ritrovati nel sito etrusco-preromano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro) (foto unipd)

CURIOSITÀ: I VINACCIOLI. Tra i materiali che abbiamo trovato nello scavo di quest’anno, direi che la maggior parte delle classi ci conferma il quadro degli anni precedenti. Quindi abbiamo trovato molta ceramica etrusco-padana, frammenti di bucchero, frammenti di ceramica zonata veneta, alcuni frammenti di ceramica attica a figure nere. Tra le curiosità, le novità più interessanti, che meriteranno un approfondimento, vi è il rinvenimento di vinaccioli che provengono proprio dallo strato antropico che sta sotto le mattonelle. Li abbiamo identificati, li abbiamo campionati, e la studiosa che collabora con noi per lo studio proprio dei resti botanici, poi farà tutta una serie di analisi che ci diranno di che tipo di vite si tratta, e questo poi aprirà il campo a tutta una serie di ipotesi di lettura sul consumo delle bevande, sulla produzione di determinate bevande, e più in generale sulle abitudini alimentari e non solo della società multietnica di San Basilio preromano.

IL FUTURO: LA RICERCA CONTINUA. Due parole sul futuro. Innanzitutto dobbiamo assolutamente allargare l’area di indagine e quindi mettere in luce gli strati antropici che stanno sotto le mattonelle n tutta l’area dello scavo. Quest’anno abbiamo fatto un saggio abbastanza grande, ma che non copriva tutta l’area nella quale appunto le mattonelle erano stese e quindi vogliamo vedere in estensione se quell’antropico che noi riteniamo riferibile alla frequentazione di un’area aperta è davvero esteso per una superficie molto ampia. E poi abbiamo già impostato un nuovo saggio di scavo proprio in corrispondenza di quella tavola lignea che siamo riusciti a vedere, a intercettare togliendo l’acqua di falda da un’area della trincea che era completamente allagata. Lì faremo un altro saggio di scavo che ci consentirà di mettere in relazione le evidenze che abbiamo scoperto e scavato tra il 2019 e oggi, e quello che probabilmente stava più a Ovest che potrà essere approfondito aprendo anche magari un’area nuova, forse già nel 2025, e si spera nel 2026, perché sicuramente l’insediamento aveva una continuazione. Doveva essere un insediamento abbastanza grande e quindi sarà importante aprire nuove aree e poi provare anche a fare un discorso di tipo urbanistico-funzionale.

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2 risposte a “Esclusivo. Con la prof.ssa Silvia Paltineri primo bilancio della campagna 2024 nel sito etrusco-preromano di San Basilio ad Ariano nel Polesine (Ro): tra le scoperte, una tavola di legno e dei vinaccioli che aprono nuovi scenari per le future ricerche”

  1. italinabacciga dice :

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