Napoli. Il direttore Giulierini traccia un bilancio del suo mandato nel libro “Otto anni alla guida del Mann”: nella conversazione con Ludovico Solima esce la potenzialità del suo progetto visionario. E con l’arrivo del secondo frammento dell’iscrizione del tempio dei Dioscuri, annuncia la sezione Neapolis, da fine 2024. Lettera di Zuchtriegel

Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, nelle sale che ospiteranno la sezione Vascolare e il Tesoro della Legalità del Mann (foto mann)

Copertina del libro “Otto anni alla guida del Mann”: una conversazione tra Paolo Giulierini e Ludovico Solima (Arte’m edizioni)
“Quello che non sono riuscito a fare è completare quello che avevamo dichiarato, ci troveremo a uno spartiacque in cui avremo realizzato l’80%, o forse un po’ di più, mentre il restante è in corso, ed è progettato. Chiaramente avrei voluto completare tutto, ma forse è proprio l’idea di completare un progetto di museo che è semplicemente impossibile. Quello che non mi sarei mai aspettato, e lo dico a rischio di essere banale, è l’abbraccio della città. E credo che questo sia l’unico, vero, senso di questi otto anni”. Paolo Giulierini chiude così, con queste parole, la lunga conversazione con Ludovico Solima raccolta nel libro “Otto anni alla guida del Mann” a cura di Serena Venditto, un’ottantina di pagine, corredate da splendide immagini di Luigi Spina, Valentina Cosentino e Claudia Pescatori, in cui il professore di Economia e Gestione delle Imprese e professore ordinario di Management delle Imprese Culturali all’università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che collabora con il direttore del Mann fino dal suo arrivo a Napoli nel 2015 dalla piccola Cortona, fa raccontare a Giulierini la sua esperienza. Ne esce un quadro esemplare di come un direttore visionario abbia saputo trasformare un museo straordinario per ricchezza di reperti e storia, ma chiuso in se stesso, avulso dalla città prima ancora che dal mondo, quasi addormentato se non ammuffito, in una macchina culturale che dialoga con Napoli e il mondo, punto di riferimento per studiosi e appassionati, ma anche per non addetti ai lavori che nel grande palazzo borbonico trovano stimoli e risposte in un dialogo costante tra antico e contemporaneità, tra oggetti e persone, tra palazzo e periferia.

Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, e Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei (foto proloco pompei today)
Un libro tutto da leggere per capire cosa significa museo nel XXI secolo. Come ha ben sottolineato Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, che non era presente fisicamente alla presentazione del libro-bilancio di Giulierini l’altro giorno al Mann, ma lo è stato con una lettera aperta al “Caro Paolo”: “Avrei voluto essere con te oggi, ma purtroppo non è stato possibile. Dunque ecco una mia lettera per una giornata che rimarrà alla storia del Museo. Ricordo una serata di otto anni fa, durante la Borsa del turismo archeologico a Paestum. Eravamo appena stati nominati. Avevamo cominciato a entrare nel vivo del nostro compito di trasformare dei luoghi bellissimi, ma lontani dall’esprimere la loro immensa potenzialità, in istituzioni museali aperte, dinamiche e propulsive. Oggi forse non tutti ricordano da dove siamo partiti. Al museo di Paestum pioveva dentro le sale. Il Mann era un luogo senza legami con la città, con molte sezioni chiuse. Eravamo forse un po’ spaventati davanti all’enormità della sfida. Ma anche molto entusiasti e con una gran voglia di metterci in gioco. Oggi ti voglio fare i complimenti per due motivi. Uno, perché hai vinto la sfida. Insieme ai tuoi collaboratori e collaboratrici, hai trasformato il tuo museo. Due, non hai mai perso quell’entusiasmo iniziale, nonostante le difficoltà che c’erano, eccome. Grazie per tutto, soprattutto per la tua amicizia”.

l’arrivo simbolico al museo Archeologico nazionale di Napoli della seconda parte dell’iscrizione che coronava il fregio del tempio dei Dioscuri (I sec. d.C.) (foto mann)

La prima parte dell’epigrafe del fregio dei Dioscuri, con il nome del dedicatario Iulio Tarso, conservata al Mann (foto mann)
Ma da Paolo Giulierini ci si poteva aspettare solo un “saluto”, per quanto emozionato e ricambiato da grande affetto? Impossibile. Così anche nel giorno del “congedo” dal suo amato Mann, con l’illustrazione del libro sul bilancio di mandato (Arte’m edizioni) e del rapporto annuale 2022/2023 (Electa editore), ecco anticipare la nuova sezione Neapolis che sarà inaugurata tra un anno, alla fine del 2024, con un coup de théâtre: l’arrivo simbolico al museo Archeologico nazionale di Napoli della seconda parte dell’iscrizione che coronava il fregio del tempio dei Dioscuri (I sec. d.C.). Il prestito di lunga durata, garantito dalla Curia arcivescovile di Nola e promosso dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli (soprintendente Mariano Nuzzo), consentirà di completare quanto scritto sul fregio del tempio: la prima parte dell’epigrafe, con il nome del dedicatario Iulio Tarso, appartiene al Mann. Così Giulierini ancora una volta ha sottolineato il suo legame con il capoluogo campano: “La sezione Neapolis aprirà a fine 2024 e l’arrivo dell’epigrafe sancisce tre elementi: il riferimento costante alla città, la necessità di interagire con il territorio, la programmazione di ricerche scientifiche di rilievo”.

La lastra, parte dell’iscrizione a coronamento del fregio del tempio dei Dioscuri, rinvenuta nella chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano (foto mann)
L’iscrizione è stata rinvenuta nella chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano, dove era stata murata all’interno di un altare (la parte iscritta non era visibile) nel corso del Settecento durante i lavori di rifacimento diretti da Domenico Antonio Vaccaro. Vaccaro, negli stessi anni, era impegnato nel rifacimento della chiesa di San Paolo Maggiore di Napoli, dove si trovavano le rovine del tempio dei dioscuri. L’iscrizione di dedica del tempio dei dioscuri di Neapolis era ben nota da trascrizioni fatte da studiosi sin dal Quattrocento: si conosceva un unico frammento, rinvenuto nel 1901 nella certosa di San Martino ed esposto al Mann nella sezione Neapolis. Questo di Casamarciano è il secondo frammento superstite, scoperto nel 2020 e reca parte del nome dei dioscuri. I Dioscuri erano venerati a Napoli da tempo, sicuramente sin dalla fondazione della colonia.
Napoli. Al via la XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, in presenza e on line, per raccontare il patrimonio culturale antico. Apre, come da tradizione, il direttore Giulierini sul “Mann del futuro”. Ecco tutto il programma
Le opere, le collezioni, i percorsi multidisciplinari, i progetti di ricerca: è ai nastri di partenza (primo appuntamento giovedì 26 ottobre 2023, alle 16) la rassegna “Incontri di Archeologia” che, giunta alla XXIX edizione, rappresenta uno dei punti cardine della programmazione culturale del museo Archeologico nazionale di Napoli. Il format è ormai consolidato e ben noto agli appassionati di arte antica: le 21 conferenze gratuite, in calendario dal 26 ottobre 2023 al 30 maggio 2024, sempre di giovedì alle 16, saranno organizzate in Auditorium e potranno essere seguite anche in diretta Facebook sulla pagina istituzionale del Mann. La XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, a cura del Servizio Educativo del Mann, è progettata e organizzata da Giovanni Vastano e Miriam Capobianco, in collaborazione con Lucia Emilio.

Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)
Come da tradizione, il ciclo di incontri è aperto dal direttore dell’Archeologico. La conferenza di quest’anno è su “Il Mann del futuro”. “Apriamo gli Incontri di archeologia parlando di futuro”, commenta Paolo Giulierini. “In questi anni gli appuntamenti del giovedì sono stati una preziosa ribalta per un’eccellenza non solo settoriale e specialistica ma per temi, incontri e personalità coinvolgenti e di alta capacità divulgativa, un vero e proprio festival della conoscenza. Grazie alla possibilità della trasmissione on line, che nulla ha tolto al senso di essere comunità ‘fisica’ degli Incontri e al piacere di ritrovarci al Museo, il pubblico si è negli ultimi anni allargato e il sapere condiviso si è reso disponibile alle scuole e alle università e non solo. Futuro quindi all’ordine del giorno del primo incontro, dai nuovi spazi e sezioni già cantiere alle ricerche del Mann, per un’inaugurazione particolare della nostra più importante rassegna che dopo otto anni mi emoziona e che vogliamo tutti dedicare al ricordo di Valeria Sampaolo”.

La dea Lakshmi, corrispondente ad Afrodite, statuetta in avorio da Pompei, conservata nel Gabinetto segreto del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Novembre, ancora, sarà il mese dedicato ad alcune curiosità svelate dai reperti del Mann: Maria Morisco descriverà gli strumenti musicali delle collezioni museali (9 novembre) e Laura Weinstein si occuperà della preziosa statuetta della dea Lakshmi, testimone dei contatti tra Roma e India (30 novembre). Da non perdere, alcuni approfondimenti ad hoc, come quello sulla figura umana nella pittura antica (ne parlerà Anna Maria D’Onofrio, il 23 novembre) e sulle novità nello scriptorium dei Romani (se ne occuperà Umberto Pappalardo, il 21 dicembre). Immancabile, come ogni anno, la performance realizzata da Giovanni Greco con Michele Monetta e Lina Salvatore (ICRA Project): giovedì 14 dicembre, anche grazie alla collaborazione dell’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, sarà possibile intrecciare il dramma delle Troiane di Euripide con la nostalgia e la passione del tango.

Lapide sepolcrale del rebbi Abba Maris (IV-V secolo d.C.) da Brusciano (Na) conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Il 2024 inizierà (18 gennaio) con la conferenza della direttrice del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che identificherà la mission del proprio istituto in un percorso consapevole di conoscenza della storia; per la Giornata della Memoria, da segnare in agenda anche l’evento del 25 gennaio, durante il quale Giancarlo Lacerenza ritroverà, nelle collezioni del Mann, alcune suggestive storie ebraiche d’amore e morte.

Sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: Afrodite trionfante dall’anfiteatro campano di Capua (foto graziano tavan)
Focus sulla Campania Romana con tre incontri in programma a partire da febbraio: Stefania Gigli Quilici, Laura Acampora e Angela Maria Ferroni illustreranno il valore politico-culturale espresso dalla candidatura UNESCO della Via Appia (8 febbraio), Carmela Capaldi condurrà una promenade di studio nella sezione Campania Romana (29 febbraio) e Stefania Pafumi ripercorrerà il percorso tecnologico per risolvere l’enigma della Quadriga di Ercolano (14 marzo). Ancora una celebrazione dei capolavori del Mann nella conferenza di Bianca Ferrara e Vito Giuseppe Prillo, che si occuperanno della Magna Grecia con particolare riferimento ai banchetti e ai pasti sacri (15 febbraio).

L’archeologa Valeria Sampaolo, già direttrice del museo Archeologico nazionale di Napoli, è morta a 70 anni il 9 settembre 2023 (foto paolo soriani)
A marzo (giovedì 7), tradizionale appuntamento dedicato alla condizione femminile con la conferenza di Francesca Galgano; a fine mese (giovedì 21), Stefano De Caro ricorderà Valeria Sampaolo.

Frame del video che racconta il trasferimento del Mosaico di Alessandro da Pompei al Real Museo Borbonico (foto mann)
Il traffico illecito di beni culturali sarà il tema della conferenza di Marialucia Giacco e Ilaria Marini (4 aprile), mentre la settimana successiva (11 aprile) il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ripercorrerà le nuove ricerche in programma nella città vesuviana. Il mese si concluderà (18 aprile) con un approfondimento, a cura di Laura Forte, sulla rappresentazione del Gran Mosaico da parte dei disegnatori del Real Museo Borbonico.

Un’idria della collezione Spinelli nel deposito del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Quattro, infine, gli appuntamenti di maggio: Andrea Milanese traccerà la storia del Museo tra 1900 e 1957 (giovedì 9); Alessandra Sperduti e Valentina Cosentino si occuperanno della necropoli di Santa Teresa (giovedì 16); Emanuela Santaniello, Sveva Savelli, Mariateresa Operetto, Marina Vecchi e Alessandra Spadaccini tratteranno del progetto di tutela e valorizzazione della Collezione Spinelli, che rappresenta sia uno dei più ricchi rinvenimenti archeologici della Piana Campana, sia uno dei più importanti nuclei collezionistici del Mann (giovedì 23); Mariateresa Operetto, infine, analizzerà le nuove prospettive del lavoro di restauro (30 maggio).
Dantedì al museo Archeologico nazionale di Napoli: presentazione della guida della mostra “Divina Archeologia” e itinerari per scoprire l’esposizione. Anteprima del docufilm “Napoli, l’aldilà di tutto”. Dal Mann a Palazzo Reale con le mostre ispirate alla Divina Commedia. Special edition Campania Artecard

Giornata “a tutto Dante” al museo Archeologico nazionale di Napoli per il 25 marzo 2022: alle 12.30, proprio tra gli splendidi reperti in mostra, il direttore Paolo Giulierini presenterà la guida breve (Naŭs editoria) della mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del MANN”; a fine incontro, la curatrice del percorso, Valentina Cosentino, dedicherà al pubblico itinerari di visita per conoscere le suggestioni dell’esposizione. Speciale Dantedì per i più giovani: dalle 14.30, lezione a tema con gli allievi di fotografia dei corsi di Grafica per l’Arte e Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Gli studenti, guidati dal docente Mario Laporta, saranno accolti da Antonella Carlo (Responsabile Ufficio Comunicazione MANN) e Valentina Cosentino. A seguire (ore 16.30), ulteriori visite guidate con la curatrice Cosentino per raccontare la mostra su Dante grazie all’accompagnamento simbolico di alcuni episodi del Divina Archeologia Podcast, realizzato da Archeostorie e NW Factory Media con il contributo di Scabec.

Il tema dell’oltretomba sarà raccontato con uno sguardo alla tradizione culturale napoletana: alle 17, anteprima del docufilm “Napoli. L’aldilà di tutto” di Gualtiero Peirce, prodotto da Cyrano New Media e realizzato con il contributo del ministero della Cultura e il sostegno di Film Commission Regione Campania. Partendo dalle parole di Erri De Luca, il film ripercorre la vera a propria filosofia del culto dei morti nella nostra città. Alla proiezione, previsti gli interventi del regista e del direttore di Rai3, Franco Di Mare. Per partecipare, necessaria la prenotazione scrivendo a info@cyranonewmedia.it. In viaggio con il Sommo Poeta, non soltanto al MANN. Le istituzioni faranno rete per promuovere le attività realizzate in occasione del 700esimo anniversario dalla morte dell’Alighieri: si partirà, dunque, dal museo Archeologico nazionale di Napoli e da Palazzo Reale per scoprire le mostre ispirate alla Divina Commedia.

Sino al 25 marzo 2022, Scabec lancia la Campania>Dantecard con due opzioni dell’offerta: la tessera potrà avere la durata di tre giorni (costo 21 euro per adulti e 12 euro dai 18 ai 24 anni) e consentirà di visitare il MANN e Palazzo Reale per tre giorni dalla prima validazione; inclusi anche gli accessi ai principali siti partenopei (Capodimonte, Museo Madre, Castel Sant’Elmo) e i viaggi sui mezzi del circuito pubblico locale (tram, bus, metropolitane, funicolari). Con la Dantecard annuale, utilizzabile per 365 giorni dal primo ingresso in un istituto culturale partner, oltre alle opzioni già previste, il circuito delle attrazioni visitabili si estenderà a Pompei, Ercolano, Reggia di Caserta e Paestum: il costo sarà di 20 euro per adulti e 10 per ragazzi dai 18 ai 24 anni. Le tessere saranno acquistabili nei punti vendita fisici di Artecard e sui canali online (campaniartecard.it). Il catalogo dell’esposizione su Dante sarà donato, sino ad esaurimento scorte, a tutti i partecipanti agli eventi del Dantedì e ai titolari della Campania Artecard dedicata. E una visita digitale sarà promossa proprio da Scabec il 25 marzo 2022, alle 19: in tour, anche online, con la curatrice della mostra “Divina Archeologia” per vivere insieme la perenne attualità dell’opera dantesca.
Napoli. Al museo Archeologico nazionale è iniziato l’allestimento della mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del MANN” che apre il 6 dicembre


Selfie dello staff del Mann con il direttore Giulierini nella mostra “Divina Archeologia” (foto mann)
Al museo Archeologico nazionale di Napoli è iniziato l’allestimento della mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del MANN” dal 6 dicembre 2021 al 2 maggio 2022. Nelle sale degli Affreschi del museo Archeologico nazionale di Napoli, archeologi ed esperti sono a lavoro per allestire l’esposizione: righelli, squadre e matite sono in ordine sui ripiani, per accompagnare una paziente attività di precisione. Progettata per celebrare Dante700, la mostra apre lunedì 6 dicembre 2021. Il percorso, curato da Valentina Cosentino (archeologa/ Segreteria scientifica del Mann), creerà un’ideale connessione tra iconografia classica, cultura medioevale e sensibilità contemporanea.

L’allestimento della mostra “Divina Archeologia” nelle Sale degli Affreschi al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
In allestimento, vi saranno 56 reperti, di cui molti provenienti dai depositi del Mann; accanto al percorso di visita in sala, il Museo ha proposto sul web il ciclo Divina Archeologia podcast per far conoscere, con i nuovi linguaggi della comunicazione, i protagonisti del racconto dantesco. Divina Archeologia è realizzata con il contributo della Regione Campania e si avvale della collaborazione scientifica e organizzativa del prof. Gennaro Ferrante e delle dott.sse Fara Autiero e Serena Picarelli (Illuminated Dante Project, università di Napoli “Federico II”).
Napoli. Nel giorno del 700mo anniversario dalla morte di Dante il museo Archeologico nazionale presenta la mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Divina Commedia nelle Collezioni del Mann”: 56 reperti, in gran parte inediti; due sezioni espositive, tra mito e storia. Progetto di valorizzazione con un podcast dedicato

Lo scorso marzo, in occasione del Dantedì 2021 e delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Alighieri, il museo Archeologico nazionale di Napoli aveva presentato in anteprima digitale, su Facebook ed Instagram, alcune opere dell’esposizione dedicata a “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Divina Commedia nelle Collezioni del Mann” (vedi Napoli. In occasione del Dantedì 2021 il museo Archeologico nazionale presenta on line della mostra “Divina Archeologia” (dal 14 settembre), mitologia e storia della Divina Commedia nelle collezioni del Mann. Giulierini: “Racconteremo Dante e il mondo classico. E anche il rapporto del nostro territorio con Virgilio e l’immaginario del Sommo Poeta” | archeologiavocidalpassato). “Annunciamo nel DanteDì la data simbolica scelta per l’inaugurazione della mostra, il 14 settembre 2021”, aveva spiegato il direttore Paolo Giulierini. Il 14 settembre 2021 la mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia di Dante nelle collezioni del MANN” non apre (sarà in programma al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 29 ottobre 2021 al 10 gennaio 2022: 56 reperti, di cui 40 selezionati dai depositi, manufatti in gran parte poco conosciuti al pubblico o inediti). Ma in questa data emblematica, il direttore Paolo Giulierini traccia le linee guida dell’esposizione: “Perché Dante al museo Archeologico nazionale di Napoli? Divina archeologia, che abbiamo voluto annunciare proprio in occasione del 14 settembre, data della morte del Sommo Poeta 700 anni fa, vuole essere un cammino dantesco originale e pieno di scoperte.

L’affresco da Ercolano con Achille e il centauro Chirone, conservato al Mann (foto Giorgio Albano)
Dante, che fu a Napoli due volte come ambasciatore presso Carlo II d’Angiò, nella Commedia come in altre sue opere ci parla infatti di argomenti e personaggi rappresentati negli straordinari reperti del nostro Museo. Da creature fantastiche, come Cerbero, Medusa, Eracle, Diomede, Ulisse, Teseo, Minosse, il Minotauro, le Arpie, a personaggi storici, a partire da Virgilio, Cesare, Costantino, Traiano. E su una volta del museo c’è anche lui, Dante. Tanti sono poi gli spunti per itinerari dedicati, a Napoli e in Campania, dalla tomba di Virgilio, ai Campi Flegrei, fino alla vicina piazza Dante, dalla facciata del duomo alla Biblioteca nazionale di Napoli che custodisce uno dei primi manoscritti della Commedia. La nostra narrazione è arricchita anche da una serie di podcast che ci condurranno con i loro protagonisti all’interno e all’esterno del Mann”.

La mostra, realizzata con il contributo della Regione Campania, si avvarrà della consulenza scientifica del dipartimento di Studi umanistici dell’università di Napoli “Federico II”, in particolare con il professore Gennaro Ferrante, responsabile scientifico dell’Illuminated Dante Project, e delle collaboratrici Fara Autiero e Serena Picarelli. Al team della “Federico II” sono affidate l’analisi e la scelta delle immagini tratte dai manoscritti medievali della Commedia: queste miniature saranno parte integrante del percorso espositivo, instaurando così un dialogo suggestivo tra il reperto classico ed il mondo al tempo di Dante. Alighieri ed i suoi contemporanei, infatti, studiavano la classicità quasi esclusivamente grazie alle fonti letterarie e, per questo, l’esposizione creerà una saldatura ideale tra espressioni culturali diverse (vasi, statue, affreschi, monete) che hanno “tradotto”, con il proprio linguaggio, la fortuna millenaria della tradizione mitologica.

L’esposizione, che potremo ammirare nelle sale degli affreschi del Mann, sarà articolata in due sezioni: “I racconti del mito” e “I personaggi del mito e della storia”. Nella prima parte dell’allestimento, a cura di Valentina Cosentino (segreteria scientifica del museo), saranno illustrati cinque miti, legati a cinque personaggi significativi del poema dantesco: Achille, Teseo, Ercole, Enea, Ulisse. La seconda sezione sarà immaginata come una galleria di ritratti dei personaggi reali o fantastici che Dante incontra nel suo viaggio ultraterreno: quattro le “categorie” narrate, con mostri, dei, figure storiche, scrittori.


La giornalista e scrittrice Cinzia Dal Maso

Il regista Andrea W. Castellanza
Un allestimento e non solo: il 14 settembre, su Spreaker e sulla pagina Facebook del Mann, viene lanciata la prima delle sei puntate della serie “Divina Archeologia podcast”, promossa dal museo Archeologico nazionale di Napoli e realizzata da Archeostorie e NW.Factory.media. Per questo podcast introduttivo, dedicato a Virgilio, ecco un suggestivo viaggio dal presunto sepolcro del poeta a Piedigrotta, giungendo al Lago D’Averno, a Castel dell’Ovo ed, infine, in un ricongiungimento ideale, alle sale del nostro Istituto: musica e parole in un percorso che si svilupperà in altri cinque racconti, diffusi sulle piattaforme podcast e sui canali del Mann, a partire dall’inaugurazione della mostra. Sei puntate, dunque, che raccontano Dante guardandolo da lontano, dal punto di vista di quegli antichi che lui ha usato come metafore di umani vizi e virtù. Ogni puntata è un filo teso tra le epoche per cogliere continuità, connessioni, diversità, stravolgimenti. I brevi testi evocativi di Cinzia Dal Maso e Andrea W. Castellanza, interpretati da attori di vaglia, sono inseriti in un ambiente sonoro che, ideato e realizzato da Erica Magarelli e Francesco Sergnese con la regia di Paolo Righi, è esso stesso racconto. Il risultato è un vero e proprio “podcast narrativo” dove tutto, parole suoni e musiche, concorre armonicamente allo svolgersi del racconto. Divina Archeologia Podcast si ascolta sul sito web del Mann (www.mannapoli.it) e su tutte le piattaforme podcast.



















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