Aquileia (Ud). Tre monete d’oro degli imperatori Valente, Magno Massimo e Arcadio tra le scoperte più significative della campagna di scavo 2025 nell’ex Fondo Pasqualis (area del mercato tardo-antico) diretta da Patrizia Basso dell’università di Verona, in accordo con Sabap-Fvg, e la collaborazione scientifica e finanziaria della Fondazione Aquileia. Nuovi dati sull’antica banchina fluviale

Il gruppo di lavoro 2025 dell’università di Verona, diretto da Patrizia Basso con Diana Dobreva, con la funzionaria della Sabap Fvg Serena Di Tonto, il presidente Roberto Corciulo e il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi (foto univr / sabap fvg)
Tre monete d’oro degli imperatori Valente, Magno Massimo e Arcadio, custodite per secoli sotto il pavimento di un portico del mercato: forse doni imperiali, forse un piccolo tesoro nascosto nel tempo della paura. Sono una delle scoperte più significative della nuova campagna di scavo nell’area del Fondo ex Pasqualis, posta all’estremità sud-orientale di Aquileia, conclusa da pochi giorni, condotta da un’équipe dell’università di Verona – dipartimento di Culture e Civiltà, sotto la direzione di Patrizia Basso in collaborazione con Diana Dobreva, su concessione ministeriale, in accordo con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia e sulla base dell’accordo di collaborazione scientifica e finanziaria con la Fondazione Aquileia, che fin dal 2018 sostiene generosamente i lavori. Le indagini si sono protratte per tre mesi e hanno coinvolto una ventina di studenti, dottorandi e giovani dottori di ricerca dell’ateneo veronese e di altre università italiane e straniere, permettendo così di investigare più di 800 mq di terreno mai scavato in precedenza e di ottenere nuovi importanti dati per la storia del sito e dell’intera città.
Durante i mesi di lavoro, lo scavo è sempre rimasto aperto al pubblico, che ogni giorno è stato coinvolto in visite guidate da parte degli studenti veronesi. Di particolare interesse fra le attività di comunicazione e racconto dei dati raccolti, vanno menzionati i due open day organizzati il 14 giugno e il 27 settembre 2025 dalla Fondazione Aquileia, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti E Paesaggio del Friuli Venezia-Giulia, il museo Archeologico nazionale di Aquileia e altri enti che lavorano per la valorizzazione della città.

Una delle tre monete d’oro portate alla luce con gli scavi del 2025 nell’ex Fondo Pasqualis ad Aquileia: solido di Valente (367-375 d.C.), coniato nella zecca di Costantinopoli (foto univr / sabap fvg)
Il rinvenimento più importante di questa campagna di scavo è stato quello di tre monete d’oro, rispettivamente coniate dagli imperatori Valente, Magno Massimo e Arcadio, e quindi databili alla fine del IV sec. d.C.: si tratta di tre nominali diversi, molto rari, che probabilmente non erano monete in circolazione, ma forse doni dell’imperatore a qualche personaggio della corte, per celebrare ricorrenze particolari. Rinvenute sotto il piano pavimentale del portico di uno degli edifici del mercato, su cui continueranno in futuro le indagini, le monete potrebbero essere state tesaurizzate in un momento di grave pericolo e poi mai più recuperate.

Particolare da drone della fila di anfore pertinenti a una fase di frequentazione precedente al complesso commerciale del mercato tardo-antico di Aquileia (foto univr / sabap fvg)
Di particolare interesse e novità per la storia degli studi dell’areale è anche la complessa stratificazione emersa nel terreno con la campagna 2025. Quest’anno, innanzitutto, si è meglio chiarita la frequentazione dell’areale precedente alla costruzione del complesso commerciale, databile sulla base dei materiali raccolti alla fine del I sec. d.C.: si sono in effetti portate alla luce altre 19 anfore oltre alle 23 già evidenziate nel 2024, probabilmente funzionali a realizzare un sistema di drenaggio-rinforzo per migliorare la staticità del terreno in relazione a un vano lungo e stretto che, correlato ai pilastri analizzati nel 2024, sembra pertinente a uno o più magazzini. Con ogni probabilità si tratta di strutture di stoccaggio correlate alla prima banchina fluviale rinvenuta in area, relativa a un fiume molto più ampio dell’attuale. Questi rinvenimenti dimostrano che anche quest’area meridionale della città, di cui prima dei nostri scavi non era nota la funzione, ospitava una serie di approdi e scali per le merci che arrivavano dal mare tramite il fiume. Si può, dunque, desumere che il porto fluviale della città fosse più esteso rispetto al settore occidentale già ampiamente noto, seguendo a sud il corso del Natissa e anche qui andando a comprendere strutture per il ricovero delle merci.

La strada acciottolata individuata fra due degli edifici del complesso commerciale del mercato tardo-antico di Aquileia (foto univr / sabap fvg)
Per quanto concerne il grande complesso mercantile già noto dagli scavi degli anni precedenti, costituito da sei grandi edifici per lo stoccaggio e la vendita in particolare di prodotti alimentari (cereali, carni, verdure e frutta ecc.), nel corso della campagna 2025 si è portata alla luce nella sua interezza la strada acciottolata già in parte individuata nel 2023 e 2024 fra due degli edifici del mercato. Questo tracciato, staccandosi dal decumano posto a nord del complesso, permetteva il passaggio dei numerosi avventori che quotidianamente popolavano tali spazi e dei carri per il trasporto delle merci, come confermano anche i solchi lasciati dalle ruote sul suo piano di calpestio. Gli scavi 2025 hanno, inoltre, evidenziato un settore del crollo del portico occidentale di uno degli edifici del mercato, consentendo il recupero di altre numerose cariossidi di cereali combuste, oltre a quelle già raccolte negli scorsi anni di indagine: si tratta di dati di grande interesse anche per studiare l’alimentazione del tempo.

Uno degli inumati portati alla luce sopra i livelli di crollo del complesso commerciale del mercato tardo-antico di Aquileia (foto univr / sabap fvg)
Infine, nell’area del complesso commerciale, ma anche fra le due cinte murarie già indagate negli anni scorsi, si sono messe in luce evidenze che ci parlano della frequentazione dell’area dopo l’abbandono del mercato. Si tratta di resti di strutture abitative dotate di focolari, di vani produttivi e di una strada più tarda che continuò a correre sul tracciato della precedente, confermando che la vita qui è continuata anche dopo la distruzione del grande complesso commerciale. Inoltre, il rinvenimento di alcune sepolture di inumati, prive di corredo, su cui sono in corso analisi al C14 per le datazioni, testimonia ancora una volta la lunga frequentazione dell’area.
Aquileia (Ud). Due convegni per celebrare i 26 anni di Aquileia sito UNESCO e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra”: il secondo appuntamento è “Porti, approdi e rotte antiche. Vie di comunicazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nel Mediterraneo” che porta all’attenzione i risultati delle ultime indagini in corso e le prospettive di valorizzazione
Il 5 e 6 dicembre 2024 Aquileia celebra i 26 anni dal riconoscimento Unesco e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra” con due convegni che si terranno negli spazi della cantina Ca’ Tullio (via Beligna 41, Aquileia) aperti al pubblico e agli operatori. E dopo il convegno “Aquileia meta sostenibile” di giovedì 5 dicembre 2024 (vedi Aquileia (Ud). Due convegni per celebrare i 26 anni di Aquileia sito UNESCO e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra”: si comincia con “Aquileia meta sostenibile”, ospite Luca Mercalli | archeologiavocidalpassato), Si prosegue poi venerdì 6 dicembre 2024 con il convegno “Porti approdi e rotte antiche. Vie di comunicazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nel Mediterraneo”, a cura di La Rotta dei Fenici – Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, in collaborazione con la Fondazione Aquileia e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. L’evento è organizzato in occasione del 90° Anniversario dell’apertura dell’area archeologica del porto fluviale di Aquileia e del 20° Anniversario della costituzione dell’Associazione Internazionale Rotta dei Fenici.

Veduta panoramica dell’antico porto fluviale di Aquileia (foto nicola oleotto)
La prima parte di questo convegno approfondirà il tema del sistema portuale di Aquileia nell’antichità e quello della navigazione antica nell’Adriatico, portando all’attenzione i risultati delle ultime indagini in corso e le prospettive di valorizzazione. “Sarà questa l’occasione”, dice il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi, “per celebrare i 90 anni dall’apertura, avvenuta il 4 giungo 1934, dell’area archeologica del porto fluviale e della suggestiva passeggiata della via Sacra, una delle più note e frequentate di Aquileia. I grandiosi lavori di sterro eseguiti tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta sotto la guida di Giovanni Brusin consentirono di mettere in luce uno dei complessi portuali meglio conservati della romanità. Qui tuttavia continuano le indagini archeologiche condotte dalla Fondazione, dalla Soprintendenza e dalle Università, grazie alle quali emergono preziose testimonianze dell’assetto complessivo del sistema portuale e del suo funzionamento. Parallelamente la Fondazione sta elaborando un grande progetto di restauro e valorizzazione dell’area archeologica, che punta anche a risolvere la questione delle acque stagnanti sui resti antichi, garantendone nuovamente il deflusso”. Chiuderà la mattinata una riflessione sul tema dei “saper fare” del mare, delle antiche tecniche di carpenteria navale, nate proprio in epoca fenicia e ancora oggi utilizzate in molte località del Mediterraneo, possano rappresentare non solo uno strumento di dialogo interculturale tra le comunità coinvolte, ma anche un volano per la valorizzazione di queste tradizioni quali patrimonio culturale materiale e immateriale. Nella seconda parte del convegno si analizzerà il tema della navigazione antica, delle interazioni culturali e degli scambi commerciali nel resto del bacino del Mediterraneo, a partire dall’epoca fenicio-punica, passando per l’epoca greca fino ad arrivare a quella romana. Verranno anche raccontati alcuni casi di eccellenza nel campo dell’esposizione del patrimonio archeologico subacqueo, in Italia, in Spagna e a Cipro.
Programma 6 dicembre 2024. Alle 9, registrazione partecipanti e saluti istituzionali. Sessione 1: 1934-2024. Novant’anni fa l’apertura dell’area archeologica del Porto Fluviale e della “Via Sacra”. La scoperta, le ricerche recenti, le prospettive di valorizzazione. Moderatore: Luigi Fozzati, già soprintendente Archeologia del Friuli Venezia Giulia: alle 9.30, Luca Villa, Associazione Nazionale per Aquileia, “Noi s’era qui di fronte a un impianto portuale romano di tempi ottimi…”. La scoperta e la sistemazione del Porto Fluviale e della via Sacra (1926-1934); 9.50, Marie-Brigitte Carre, École française de Rome; Claudio Zaccaria, università di Trieste, “Gli scavi del Porto fluviale (1991-2003)”; 10.10, Cristiano Tiussi, Fondazione Aquileia; Paola Maggi, università di Trieste; Luca Villa, Associazione Nazionale per Aquileia, “Lo scavo archeologico nel porto fluviale (2017-2018). Risultati e prospettive di ricerca”; 10.30, Serena Di Tonto, Paola Ventura, Soprintendenza ABAP per il FVG, “Recenti ricerche archeologiche della Soprintendenza nell’area del porto e nelle sue adiacenze”; 10.50, Daniela Cottica e Andrea Cipolato, università Ca’ Foscari Venezia, “Nuove indagini lungo la sponda orientale, progetti di didattica ed inclusione”; 11.10, coffee break; 11.30, Maria Bosco e Nicola Delbarba, università di Verona, “Primi dati sugli apprestamenti fluviali nel settore meridionale di Aquileia: gli scavi nell’ex fondo Pasqualis”; 11.50, Cristiano Tiussi, Fondazione Aquileia, “L’area archeologica del porto fluviale. I progetti di restauro, sistemazione e valorizzazione”; 12.10, Alessio Re, Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, “Scenari di dialogo e cooperazione sul boat-making”; 12.30, light lunch. Sessione 2: Vie d’acqua mediterranee. Storia dei traffici, musealizzazione e valorizzazione degli antichi saperi. Moderatore: Marie-Brigitte Carre, École française de Rome. Alle 14, Massimo Capulli, università di Udine, “Aquileia Waterscape. Navi, rotte e portualità della metropoli nord-adriatica”; 14.20, Rita Auriemma, università del Salento Lecce, “L’Adriatico dei paesaggi invisibili: i relitti raccontano le vie del mare”; 14.40, Tatiana Pedrazzi, CNR, “Interazioni culturali e scambi commerciali in epoca fenicio-punica nel Mediterraneo”; 15, Marta Novello, museo Archeologico nazionale di Aquileia, “Aquileia. Porta del Mediterraneo. Percorsi museali tra ricerca e comunicazione”; 15.20, Kostantinos Tziampasis, archeologo, “Le rotte nel Mediterraneo Orientale, tra protostoria e storia”; 15.40, Jusèp Boya, Museu d’Arqueologia de Catalunya, “Naufragi. Storia sommersa”, un percorso espositivo per raccontare la ricchezza e la diversità del patrimonio archeologico subacqueo della Catalogna e del resto del Mediterraneo; 16, Iosif Hadjikyriakos, CMMI – Cyprus Marine and Maritime Institute, “Valorizzazione e comunicazione dell’antico porto di Kition”; 16.30, discussione.
Aquileia. Per i 25 anni di iscrizione nella lista Unesco Patrimonio dell’Umanità, tre giorni di eventi, progetti, idee per il futuro. Ecco il ricco programma. E su Rai Storia il documentario “Sublime Aquileia”

L’area archeologica e la basilica patriarcale di Aquileia in una veduta aerea (foto nicola oleotto)
Venticinque anni fa, il 5 dicembre 1998, l’Unesco riconosceva l’eccezionale valore universale di Aquileia e inseriva l’“area archeologica e Basilica patriarcale di Aquileia” nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Le motivazioni a fondamento dell’iscrizione si riferiscono al fatto che Aquileia è stata una delle più grandi e più ricche città dell’Impero romano e che potenzialmente la sua struttura urbanistica potrebbe essere riportata alla luce estesamente, poiché ancora oggi giace per buona parte sotto i campi agricoli. E poi c’è il complesso della basilica patriarcale di Aquileia, che testimonia il ruolo decisivo di Aquileia nella diffusione del Cristianesimo in un’ampia area dell’Europa. Il 5, 6, 7 dicembre 2023 la Fondazione Aquileia, in collaborazione con il Comune di Aquileia, la Basilica di Aquileia, la direzione regionale Musei FVG – museo Archeologico nazionale di Aquileia, PromoTurismoFVG organizza tre giornate di incontro, aperte al pubblico, per una riflessione e confronto tra istituzioni e operatori sui principale temi del settore culturale – dalla gestione alla valorizzazione, comunicazione, accessibilità e didattica – e per fare rete con i siti Unesco del Friuli Venezia Giulia in prospettiva futura anche in vista dell’importante traguardo di GO! 2025.


Frame del film “Italia. Viaggio nella bellezza. Sublime Aquileia” su Rai Storia
Nelle stesse giornate e per tutto il mese di dicembre la città si illuminerà di blu, colore simbolo dell’Unesco e nella giornata del 5 dicembre 2023, a Palazzo Meizlik dalle 10 alle 15, sarà possibile, grazie all’iniziativa della Pro Loco Aquileia APS e Comune di Aquileia insieme a Poste Italiane, ritirare gratuitamente la cartolina celebrativa dell’anniversario e ricevere l’annullo filatelico. Nell’occasione dell’anniversario Rai Storia manderà in onda in prima TV la sera di lunedì 4 dicembre 2023 alle 21.10 su Rai Storia il documentario “Italia Viaggio nella Bellezza – Sublime Aquileia”, in replica martedì 5 alle 10, mercoledì 6 alle 6.30, giovedì 7 alle 23.15 e venerdì 8 dicembre alle 15.
Martedì 5 dicembre 2023 la giornata si aprirà alle 10.30, all’interno della Basilica patriarcale di Aquileia, con la cerimonia di inaugurazione, durante la quale sono previsti i saluti istituzionali delle autorità civili e religiose e l’accompagnamento musicale del Duo Discantus, con i maestri Daniele D’Agaro al sassofono tenore e Mauro Costantini all’organo che ci regaleranno alcuni brani di un progetto musicale unico, che parte dai “Discanti Aquileiesi”, canti dell’antica liturgia di Aquileia ritrovati nei codici miniati del 1200 conservati al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli e li coniuga con l’improvvisazione e la contemporaneità. Interverranno ai saluti istituzionali mons. Armando Zorzin, vicario generale – Arcidiocesi di Gorizia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia; Andreina Contessa, direttrice regionale Musei Friuli Venezia Giulia; Andrea Pessina, soprintendente ad interim Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia; Laura Acampora, funzionario archeologo – ufficio UNESCO del ministero della Cultura; Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli Venezia Giulia.

Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia (foto fondazione aquileia)
“Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che l’eredità del patrimonio culturale e della storia millenaria di Aquileia riveste un valore eccezionale e appartiene a tutta l’umanità”, sottolinea Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia. “Siamo i custodi di un patrimonio unico che rappresenta la nostra identità e la nostra storia e abbiamo l’altissima responsabilità di conservarne l’integrità lavorando in modo condiviso per proteggerlo e trasmetterlo intatto alle generazioni future”. E il sindaco Emanuele Zorino: “Aquileia negli ultimi anni è cambiata. È cambiata sicuramente anche grazie alla consapevolezza che sta riacquisendo grazie al suo status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il riconoscimento del 1998 promosso fortemente dalla nostra magnifica comunità, da molteplici realtà regionali e dal mondo scientifico fu un primo passo verso la riconferma del valore e dell’influenza che Aquileia ha sempre avuto. Diventare sito Unesco è stato un ritornare a Casa. Perché nelle sue molte vite, Aquileia, nel chiaroscuro della storia, c’è sempre stata ed è stata determinante. Di qui la storia non è solo passata. Si è fatta”.
L’apertura dei lavori alle 14 nella sede dell’azienda Ca’ Tullio con la conferenza “UN NUOVO PIANO DI GESTIONE PER IL SITO UNESCO DI AQUILEIA: DOPO 5 ANNI COSA È CAMBIATO?”, sulla presentazione dell’aggiornamento del piano di gestione del sito UNESCO di Aquileia: il Piano di Gestione è uno strumento di programmazione, pianificazione e coordinamento tra gli istituzioni e gli enti che si occupano del sito UNESCO di Aquileia, e come tale ha un valore fondamentale per stabilire i passaggi che nei prossimi cinque anni dovranno essere compiuti in direzione di un obiettivo condiviso: la creazione di un parco archeologico vivo e integrato nel tessuto urbano e sociale esistente. Coordina Paolo Mosanghini, vice direttore del Messaggero Veneto. Intervengono Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Cristiano Tiussi, direttore, e Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia; Laura Acampora, funzionario archeologo, ufficio UNESCO del ministero della Cultura; Andrea Pessina, soprintendente ad interim Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG; Marco Valle, responsabile del dominio di ricerca Innovation in Culture, Society and Public Administration; Silvia Soldano, Program Manager; Roberta De Bonis Patrignani, Ricercatore senior, della Fondazione Links; Ramon Pascolat, architetto, Studio mod. Land.
Seguirà alle 15.15 la tavola rotonda RICERCA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO DI AQUILEIA”, dedicata all’attività di ricerca archeologica, restauro, conservazione e valorizzazione intraprese dai numerosi enti, università ed istituzioni sul territorio. Coordina Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Serena Di Tonto, funzionario archeologo, Sabap FVG; Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia; Luca Villa, presidente dell’associazione nazionale per Aquileia; Giuseppe Cuscito, Centro di Antichità Altoadriatiche; Marta Novello, direttrice museo Archeologico nazionale di Aquileia; Annarita Lepre, MAN Aquileia; Marina Rubinich, professore associato di Archeologia classica dell’università di Udine; Federica Fontana, professore associato di Archeologia classica all’università di Trieste; Patrizia Basso, professore ordinario di Archeologia classica dell’università di Verona; Jacopo Bonetto, professore ordinario di Archeologia classica dell’università di Padova; Andrea Ghiotto, professore associato di Archeologia classica dell’università di Padova; Daniela Cottica, professore associato di Archeologia classica dell’università Ca’ Foscari di Venezia; Anna Caterino, restauratrice, Gruppo Mosaicisti di Ravenna; Luisa Fogar, restauratrice, A.Re.Con. Arte Restauro Conservazione; Alessandro Volpini, comandante del Nucleo TPC del Friuli Venezia Giulia.
Chiuderà la giornata tavola rotonda “LA GESTIONE DI SITI ARCHEOLOGICI: 2 ESPERIENZE ITALIANE” con l’illustrazione dell’esperienza di gestione della Fondazione Mont’e Prama in relazione al “Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis – Terra di Mont’e Prama” e della Fondazione RavennAntica. Coordina: Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Anthony Muroni, presidente di Fondazione Mont’e Prama; Francesca Masi, direttore di Fondazione RavennAntica.

L’archeologo Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia (foto fondazione aquileia)
Cristiano Tiussi, archeologo e direttore della Fondazione Aquileia si concentra sulle sfide future del sito Unesco: “Collegare le diverse aree archeologiche e i loro monumenti in un percorso unitario che attraversi anche i nuclei abitati della moderna cittadina e che sia in grado di rendere l’idea della grandezza dell’antico centro è certamente la sfida più importante. Si sta progettando l’itinerario che congiungerà, in totale sicurezza, il porto fluviale, il foro, il decumano di Aratria Galla e il sepolcreto: si potrà cioè passeggiare, senza interferire con il traffico veicolare, da un lato all’altro della cinta muraria della tarda età imperiale, misurando così concretamente l’ampiezza della città romana, che alla fine del IV secolo il poeta Ausonio considerava la nona dell’Impero romano”. E Marta Novello, direttrice del museo Archeologico nazionale e del museo Paleocristiano, spiega: “L’appartenenza a un sistema condiviso di valori, relazioni e progettualità universalmente riconosciuti continua a rappresentare per noi dopo venticinque anni uno stimolo a perseguire il percorso di rinnovamento e continuo aggiornamento. Credo che ora più che mai, rappresenti una grande opportunità per rinsaldare e tradurre in termini contemporanei quel ruolo di porta del Mediterraneo, luogo di incontro di culture, religioni e saperi su cui si è fondata la grande fortuna del sito nell’antichità”.
La giornata di mercoledì 6 dicembre 2023 si aprirà con due panel: il primo, alle 9.30, è la tavola rotonda “LA RETE DEI SITI UNESCO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: confronto tra piani di gestione, strategie di valorizzazione e sinergie future” al quale parteciperanno i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, di Aquileia, Cividale del Friuli, Palmanova, Palù di Livenza e Fondazione Dolomiti, del Parco delle Prealpi Giulie e della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. Coordina Stefano Grimaz, chairholder cattedra UNESCO dell’università di Udine. Intervengono: Marisa Dovier, direzione centrale cultura e sport della Regione Friuli Venezia Giulia; Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Daniela Bernardi, sindaco di Cividale del Friuli; Silvia Savi, assessore Cultura Turismo e grandi eventi, rapporti con le associazioni di riferimento, del Comune di Palmanova; Mara Nemela, direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO; Dino Salatin, sindaco del Comune di Caneva – Sito Palafitticolo Palù di Livenza; Antonio del Fiol, sindaco del Comune di Polcenigo – Sito Palafitticolo Palù di Livenza; Stefano Santi, direttore del parco naturale delle Prealpi Giulie; Alessandro Tollon, consigliere della Camera di commercio di Pordenone-Udine.
Alle 11.15, è la tavola rotonda “VERSO LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA GO! 2025”. Coordina Gioia Meloni, giornalista. Intervengono: Anna Del Bianco, direttore della direzione centrale Cultura e sport della Regione Friuli Venezia Giulia; Marco Marinuzzi, Project Manager GO! 2025 di GECT GO / EZTS GO; Stojan Pelko, direttore di Zavod GO! 2025; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Patrizia Artico, assessore a GO! 2025 del Comune di Gorizia; Comune di Nova Gorica. Seguirà la presentazione degli itinerari culturali e quelli riconosciuti dal Consiglio d’Europa che si intrecciano con il territorio di Aquileia con la tavola rotonda “GLI ITINERARI CULTURALI DEL CONSIGLIO D’EUROPA: PROSPETTIVE DI SVILUPPO INTERNAZIONALE”. Coordina: Piero Pruneti, direttore Archeologia Viva. Intervengono: Antonio Barone, direttore Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – La Rotta dei Fenici; Dana Danova, presidente del comitato direttivo Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – Cyril and Methodius Route; Aleksandra Grbic/Viola Gaudiano, Project Manager AERS Associazione Europea Romea Strata; Cristiano Tiussi, presidente Roman Roads Heritage – Iter Romanum. Segue inaugurazione della mostra dedicata al “Cammino culturale del consiglio d’Europa dei SS. Cirillo e Metodio”
Nel pomeriggio, a partire dalle 14, tavola rotonda “NEW MEDIA, EVENTI CULTURALI E INCLUSIVITA’ PER UN’EFFICACE DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA” con la presentazione delle attività di diffusione della conoscenza del patrimonio culturale – dai podcast al manuale di viaggio “Aquileia una guida” all’Aquileia Film festival, i concerti nella basilica e le mostre. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Andrea W. Castellanza, NWFactory.media, “Nuove forme di comunicazione digitale: il podcast Aquileia Città Frontiera”; Elena Commessatti, scrittrice e giornalista, “Strumenti per un turismo slow: il manuale di viaggio Aquileia una guida”; Erica Zanon, responsabile area Promozione e Comunicazione di Fondazione Aquileia, “Divulgare attraverso il cinema: Aquileia Film Festival – La scelta di Maria – Le donne di Pasolini”; Annalisa de Franzoni e Ilaria Fedele, MAN Aquileia, “Un ciclo di eventi espositivi al MAN di Aquileia: Mirabilia, capolavori a confronto”; Sara Zamparo, Responsabile concerti della Basilica di Aquileia, “La musica in Basilica”; Morena Maresia, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG, “Parole per comprendere e per comprendersi. Educazione, partecipazione e inclusione culturale tra i mosaici della Basilica di Aquileia”.
Seguiranno le sessioni dedicate al tema della rievocazione storica, alla presentazione del progetto Creattivo#4 – arte e impresa FVG in cammino, sviluppato da Maravee Projects e al tema dell’accessibilità e didattica nei luoghi della cultura. Tavola rotonda “ACCESSIBILITA’ E DIDATTICA NEI LUOGHI DELLA CULTURA”. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Alessia del Bianco, Area Cultura, “PromoTurismoFVG”; Elena Braidotti, MAN Aquileia, “Omnibus. Il museo per tutti – museo Archeologico nazionale di Aquileia”; Anna Maria Viganò, responsabile progetto Basilica per Tutti della Basilica di Aquileia, “Aquileia per tutti – Basilica di Aquileia”; Elena Rocco, Ideatrice di Radio Magica, ricercatrice universitaria e Segretario Generale di Fondazione Radio Magica, “Storytelling digitale per i più piccoli: la Mappa Parlante di Aquileia”; Luciana Mandruzzato, archeologa, “Le attività degli Open day e Archeologia sperimentale”; Angela Borzacconi, direttore, “Attività didattica al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli”; Elisa Morandini, direttore, “Accessibilità al Museo Cristiano del Duomo di Cividale”; Francesca Masi, direttore, “Un caso studio esterno: RavennAntica per la didattica”. Tavola rotonda “PROMUOVERE IL TERRITORIO ATTRAVERSO LA RIEVOCAZIONE STORICA NEI SITI UNESCO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA”. Coordina: Giulia Pruneti, giornalista Archeologia Viva. Intervengono: Markus Maurmair, consigliere Regione Friuli Venezia Giulia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia “Tempora in Aquileia”; Daniela Bernardi, sindaco di Cividale, “Palio di San Donato”; Silvia Savi, assessore Cultura Turismo e grandi eventi, Rapporti con le associazioni di riferimento, “Palma alle armi – Comune di Palmanova”; Polonca Vodopivec, coordinatrice di progetti europei; Tanja Dimitrijević, coordinatrice di progetti europei, “RIMROM – Comune di AjdovŠčina”. Conferenza “PROGETTO CREAttivo #4 – arte e impresa FVG in cammino”. Coordina: Sabrina Zannier, ideatrice del progetto Maravee Projects. Intervengono: Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Gian Piero Brovedani, direttore Scuola Mosaicisti del Friuli; Azienda Legnolandia; Azienda Gervasoni; Fabio Turchini, presidente Eupragma – Your Evolution Partner.

Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società di Conservazione della Basilica di Aquileia (foto g. tomasin)
“Un luogo che un’autorità internazionale riconosce come patrimonio dell’umanità”, precisa Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società di Conservazione della Basilica di Aquileia, “dovrebbe essere in grado di essere fruibile a persone provenienti da tutto il mondo. Abbiamo tutti lavorato molto in questi venticinque anni per rendere accessibili e inclusivi i propri spazi. La Basilica, in particolare, ha investito energie e risorse per un grande progetto finalizzato a rendere pienamente leggibili l’architettura e l’arte, in particolare a persone non vedenti, ipovedenti, non udenti o ipoudenti, portatrici di disabilità motorie o di ordine sociale”.
Giovedì 7 dicembre 2023, la giornata conclusiva del convegno si terrà al museo Archeologico nazionale di Aquileia dove, alle 10, Rotary e Lions presenteranno i loro progetti per la cultura nella tavola rotonda “LIONS E ROTARY PER LA CULTURA” Coordina: Elena Commessatti, scrittrice e giornalista. Intervengono: Silvia Aronica, referente Lions Club Cervignano – Palmanova – Aquileia; Raffaele Caltabiano, presidente commissione distrettuale UNESCO Rotary; Giuliano Pellizzari, presidente Rotary Club Aquileia – Cervignano – Palmanova. E, dalle 11, si discuterà di turismo lento sotto molteplici aspetti, spaziando dal cicloturismo, alle linee marittime, ai cammini e percorsi di pellegrinaggio, nella tavola rotonda “IL TURISMO LENTO: IL VALORE DELLE ESPERIENZE”. Coordina: Elena Commessatti, scrittrice e giornalista. Intervengono: Guido Guerzoni, ricercatore e professore associato dell’università Bocconi di Milano, “Il piacere di viaggiare lento. Cos’è e perché piace il turismo slow”; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia, “La linea marittima Aquileia-Grado: una scommessa vinta”; Andrea Bellavite, direttore Fondazione SoCoBa, “I Cammini culturali e itinerari di pellegrinaggio. Il senso filosofico del cammino”; Alessia del Bianco, area Cultura PromoTurismoFVG, “Cammini e bicicletta. Potenzialità del viaggiare lento”; Giuseppe Poiana, presidente, “Il Cammino Celeste – Associazione Iter Aquileiense”; Mattia Vecchi, Project Manager e responsabile comunicazione della Basilica di Aquileia, “WALK2SPIRIT: il Cammino da Aquileia a Sveta Gora per GO! 2025”. Concludono: mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo dell’arcidiocesi di Gorizia; Roberto Corciulo, presidente Fondazione Aquileia; Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia.
Cordenons (Pn). Durante i lavori di ampliamento di una cava scoperta una necropoli altomedievale con diciotto sepolture in tombe a fossa delimitate da ciottoli

Resti ossei di sepolture altomedievali emersi nei lavori d ampliamento di una cava a Manera di Cordenons (Pn) (foto sabap-fvg)
Scoperta una necropoli altomedievale. L’occasione è stato lo sbancamento presso la cava Ghiaie Santa Fosca, già cava di Villa D’Arco, al fine di un ampliamento della superficie estrattiva in località Manera nel comune di Cordenons (Pn). Durante la sorveglianza archeologica, prescritta dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia in ragione della presenza, in prossimità dei lavori, di un complesso rustico di epoca romana, precedentemente documentato, del quale sopravvive soltanto un ambiente seminterrato con pavimentazione in tegole e perimetrali in mattoni, sono stati individuati resti ossei, riferibili in un primo momento a quattro inumazioni in fossa, in parte sconvolte dalle arature. I lavori, condotti dalla società Ghiaie Santa Fosca s.r.l., si sono svolti in coordinamento con l’archeologo Pietro Riavez della ditta ArcheoTest s.r.l., con l’affiancamento dell’antropologa Lisa De Luca, e sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Serena Di Tonto per la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Dopo il rinvenimento si è deciso di proseguire l’indagine archeologica per delimitare l’area di distribuzione delle sepolture, verificando in parallelo la possibile esistenza di componenti strutturali superstiti. Si è dunque arrivati a individuare diciotto sepolture, in vari stati di conservazione, per lo più prive di corredo funerario. Le poche evidenze hanno tutta via permesso di datare, in via preliminare, le sepolture all’epoca altomedievale. Solo una parte di queste risultano tuttavia non sconvolte da interventi arativi precedenti perché a una quota leggermente inferiore. I resti sono stati documentati e poi recuperati dagli archeologi operanti sul campo sotto la direzione della Soprintendenza, per poter essere conservati in strutture idonee, in modo anche da permettere la prosecuzione dei lavori all’interno della Cava.

Dalla necropoli altomedievale di Manera di Cordenons (Pn) emersi pochi elementi di corredo (foto sabap-fvg)
La necropoli. Le tombe sono tutte in semplice fossa in terra, alcune irregolarmente delimitate da grossi ciottoli. La maggior parte sono orientate Est-Ovest e distribuite lungo una singola fila. Altre sepolture hanno orientamento divergente e paiono distribuite in maniera casuale. Tra i pochi elementi di corredo sono stati individuati pettini in osso, fusi circolari da telaio, un orecchino in rame, assieme a occasionali frammenti di ceramica a impasto grezzo. L’analisi antropologica, ancora in corso, ha per ora permesso di stabilire il sesso degli inumati, in massima parte donne adulte di varie età, e di individuare patologie, fratture e fenomeni di usura legati alle attività lavorative svolte. La tipologia della necropoli “a fila” e gli elementi di corredo permettono di sostenere un datazione all’epoca altomedievale: ad una prima ipotetica interpretazione, potrebbe trattarsi di una comunità di popolazione autoctona insediatasi tra le rovine della vicina villa rustica romana.
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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