Udine. A Palazzo Clabassi, in presenza e on line, “AMNESIA. Riflessioni sul destino dell’architettura contemporanea”, un incontro a più voci promosso dalla soprintendenza sulle pratiche di tutela e conservazione del patrimonio del contemporaneo
“AMNESIA. Riflessioni sul destino dell’architettura contemporanea”, un incontro a più voci promosso dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia nella sede di Palazzo Clabassi, in via Zanon 22 a Udine, giovedì 12 giugno 2025, dalle 10.30 alle 18. Un’occasione per interrogarsi in merito alle pratiche di tutela e conservazione del patrimonio del contemporaneo, caratterizzata da una duplice fragilità: quella intrinseca delle componenti materiche costituenti la costruzione, come il cemento armato, le pellicole polimeriche e i “nuovi” materiali sperimentati durante tutto il corso Novecento, e quella legata alla componente culturale, che spesso sembra dimenticarsi dell’apporto dell’architettura contemporanea alla definizione di quell’apparato socio-culturale al quale apparteniamo, negandone spesso quella riconoscimento alle opere di un passato più remoto. Alla giornata parteciperanno studiosi e funzionari del ministero della Cultura, provenienti da varie sedi degli uffici periferici, che illustreranno esperienze diversificate, riguardanti la tutela e la conservazione dell’architettura contemporanea su scala nazionale. Considerato l’esiguo numero di posti a sedere disponibili, sarà possibile seguire la giornata di studio anche da remoto collegandosi al seguente link: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3aifmIQk0owXLPWEStfsrYZTz3zFvcjMV52WqfOJPMnhA1%40thread.tacv2/1748009076989?context=%7b%22Tid%22%3a%222ce1fa22-bde8-436d-b238-a0540d4f21d6%22%2c%22Oid%22%3a%22db81648f-5218-479c-9032-e6f9ac9c301b%22%7d.
PROGRAMMA. Alle 10.30, saluti: Valentina Minosi, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia; introduzione: Vincenzo Giampaolo, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Interventi: Elena Frugoni, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, “La conservazione del patrimonio culturale del Novecento a Torino: questioni di tutela e restauro”; Sara Di Resta, università IUAV di Venezia, “Pratiche e strumenti della conservazione programmata per l’architettura del Secondo Novecento”; pausa pranzo; 14.30, Andrea Pessina, direttore del segretariato regionale del MiC per il Friuli Venezia Giulia, “Lo stadio Artemio Franchi di Firenze. L’Architettura come sfida di Pier Luigi Nervi”; Verdiana Peron, museo nazionale dell’Arte digitale, “L’esercizio del dubbio. Riflessioni e strategie per la tutela degli autogrill a ponte in Italia”; Tommaso Fornasiero, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, “Architettura contemporanea e il decreto di tutela sistemico: il caso di Longarone”; 17.30, considerazioni finali e conclusioni.
Udine. A San Francesco la presentazione del libro “Terra di incontro, dialogo e conoscenza. Esperienze di educazione al patrimonio culturale in Friuli Venezia Giulia” a cura di Morena Maresia, apre due giornate di studio a Palazzo Clabassi, in presenza e on line

Copertina del libro “Terra di incontro dialogo e conoscenza. Esperienze di educazione al patrimonio culturale in Friuli Venezia Giulia”
Giovedì 8 maggio 202, alle 10, nella chiesa di San Francesco, in via Beato Odorico da Pordenone 1 a Udine, presentazione del libro “Terra di incontro, dialogo e conoscenza. Esperienze di educazione al patrimonio culturale in Friuli Venezia Giulia” a cura di Morena Maresia promossa dal Segretariato regionale del ministero della cultura per il Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. L’evento rientra all’interno delle iniziative del Festival vicino/lontano Premio Terzani 2025. Intervengono Tomaso Montanari, storico dell’arte, rettore dell’università per Stranieri di Siena; Andrea Pessina, direttore Segretariato regionale del ministero della Cultura per il Friuli Venezia Giulia; Valentina Minosi, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.
Terra di incontro, dialogo e conoscenza. Il libro presenta il patrimonio culturale regionale quale punto di partenza per sviluppare una riflessione in ambito sociale, un’esperienza di inclusione e partecipazione fondante della “Comunità di eredità”, come delineata dalla Convenzione di Faro. I lavori realizzati, e qui raccontati, riportano l’eterogeneità, la ricchezza, la storia di un territorio di passaggi e di confini, di emigrazione e immigrazione. I vari progetti sono incontri in cui comprendere l’altro e l’alterità e riconoscere come i valori storici, culturali e artistici di palazzi, piazze e paesaggi si possono trasformare in metafore e simboli per comprendere la complessità del nostro presente. Le iniziative culturali presentate sono analizzate in questo volume nel loro svolgimento, nella metodologia sperimentata e nelle loro potenzialità, al fine di poterle far diventare momento di riflessione condivisa e strumento di replicabilità e ricerca in ambito educativo. Il libro, ricco di contributi e approfondimenti, è edito da Nardini Editore di Firenze.
GIORNATE DI STUDIO: Terra di incontro, dialogo e conoscenza. La presentazione del libro apre due giornate di studio, l’8 maggio (ore 14-17) e il 9 maggio (ore 10-13 e 14-17), a Palazzo Clabassi in via Zanon 22 a Udine, dedicate all’educazione al patrimonio culturale, conversazioni a docenti, educatori socio-pedagogici, professionisti del patrimonio e studenti, con l’obiettivo di far diventare i percorsi progettuali presentati riflessioni condivise, metodologie replicabili e strumenti di ricerca. Interventi di Andrea Pessina, Valentina Minosi, Morena Maresia, Elisabetta Borgia, Marina Di Berardo, Susanna Occorsio, Camilla Casonato, Anna Frangipane, Enrico Sbriglia, Davide Zoletto, Marco Ius, Carmine Marinucci, Fabio Spitaleri, Valentina Masotto, Monica Bernacchia, Elena Rocco, Giovanna De Appolonia, Farnaz Farahi, Elisabetta Iob. Ingresso libero sino ad esaurimento posti – capienza massima: 70 persone. INFO E PRENOTAZIONI: https://forms.gle/GkhyVcU3Be83fwDe6. Sarà possibile seguire gli incontri in webinar diretto collegandosi ai seguenti link per le diverse sessioni: GIORNATA DI STUDIO Giovedì 8 maggio 14.00-17.00 pomeriggio; GIORNATA DI STUDIO Venerdì 9 maggio 10.00-13.00 mattina; GIORNATA DI STUDIO Venerdì 9 maggio 14.00-17.00 pomeriggio. Saranno inoltre disponibili anche in diretta YouTube collegandosi ai seguenti link: 1- GIOVEDÌ 8 MAGGIO 14.00-17.00 pomeriggio https://youtube.com/live/1n6ezSeXhbA?feature=share; 2- VENERDÌ 9 MAGGIO 10.00-13.00 mattina https://youtube.com/live/4oBLkZUOsq4?feature=share; 3- VENERDÌ 9 MAGGIO 14.00-17.00 pomeriggio https://youtube.com/live/3ONOjv1Cmlk?feature=share.
Udine. A Palazzo Clabassi, sede Sabap-Fvg, presentazione del progetto “Riqualificazione del Colle del Castello di Gemona del Friuli”: un luogo ricco di evidenze di tipo architettonico, archeologico e artistico, susseguitesi nei secoli

Palazzo Clabassi, sede distaccata di Udine della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia (foto fai)
“Riqualificazione del Colle del Castello di Gemona del Friuli”: il progetto voluto dall’attuale Amministrazione comunale viene presentato mercoledì 29 novembre 2023, alle 17, a Palazzo Clabassi, sede distaccata di Udine della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Punto centrale dell’intervento è il rapporto di interdisciplinarietà fra i vari ambiti scientifici della Soprintendenza applicati al sito dell’ex ospizio di via Altaneto, un contesto di assoluta rilevanza nel nucleo urbano di Gemona del Friuli, collocato in posizione terrazzata sul Colle del Castello all’interno della prima cinta muraria (fine del X-inizio XI sec.). La stretta vicinanza con lo stesso insediamento fortificato rende infatti il luogo ricco di evidenze di tipo architettonico, archeologico e artistico, susseguitesi nei secoli. L’attività svolta, seguita e gestita dai funzionari referenti della SABAP FVG per il Comune di Gemona del Friuli, avvalendosi di professionisti esterni, è stata incentrata su indagini preventive e saggi stratigrafici propedeutici alla redazione del progetto di messa in sicurezza delle murature del sito interessato dall’intervento. Con l’occasione verrà anche presentato il progetto generale di riqualificazione del Colle del Castello di Gemona del Friuli che interessa un’area importante del contesto urbano comunale: all’interno del piano di lavoro la SABAP FVG si sta al momento occupando, con un finanziamento del MIC e in accordo col Comune, degli interventi di messa in sicurezza delle murature residue e dell’apparato decorativo superstite dell’ex casa per anziani di Via Altaneto, dopo un primo intervento in somma urgenza per la messa in sicurezza dei lacerti di affresco avvenuto ad inizio 2021, all’interno dell’attività di tutela condotta dalla Soprintendenza sul territorio di competenza.
PROGRAMMA. Alle 17, saluti istituzionali: Andrea Pessina, soprintendente ad interim Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e direttore segretariato regionale del MiC per il Friuli Venezia Giulia; Roberto Revelant, sindaco del Comune di Gemona del Friuli. Introduce Vincenzo Giampaolo, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, responsabile area funzionale Patrimonio architettonico. Interventi: Sandro Pittini, architetto libero professionista, “Il Colle del Castello di Gemona: ipotesi di progetto”; Davide Casagrande, archeologo titolare della ditta Intercultura, “Strutture murarie e indagini preventive: il sito dell’ex Ospizio di Via Altaneto a Gemona”; Stefano Forte, architetto libero professionista, “La messa in sicurezza delle strutture murarie del sito dell’ex Ospizio di Via Altaneto a Gemona”.

La storia del sito dell’ex ospizio di via Altaneto. Numerosi sono gli elementi di importanza archeologica, storico-artistica e architettonica: non solo le mura storiche, la cui tecnica costruttiva è confrontabile con quella dell’antica cortina difensiva, ma anche la presenza di intonaci e affreschi con motivi decorativi databili tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, la riscoperta di un pregevole affresco gotico, rappresentante una Madonna con il Bambino con l’immagine di Santa Dorotea, la cui attestazione iconografica potrebbe rivelarsi una testimonianza di straordinario valore per individuare l’omonima chiesetta castellana documentata dalle fonti (tra cui un atto notarile del 1343) e fino ad oggi creduta distrutta. A metà Ottocento, in corrispondenza dell’area di Via Altaneto, alcuni degli edifici, con orti annessi, situati alla base del Castello e che presumibilmente ne facevano parte integrante, furono unificati all’interno di un’unica proprietà privata. Nei primi decenni del Novecento il vicino Ospedale afferente alla Confraternita di S. Michele Arcangelo acquistò i terreni, le case e le proprietà limitrofe destinando proprio quest’area all’accoglienza e ricovero di persone anziane, funzione mantenuta fino ai sismi del 1976. Come conseguenza di questi, l’intero complesso di edifici subì crolli delle coperture e di parte delle murature, in seguito ai quali venne attuata la chiusura e il conseguente abbandono del luogo. Nonostante l’interesse per il ripristino manifestato nella proposta progettuale di ricostruzione del 1989 da parte degli architetti Alessandro Copetti e Alberto Della Stua e la dichiarazione di interesse culturale del 2006 riguardante l’intera area, il sito è rimasto allo stato di rudere e al suo interno conserva ancora le proprie macerie. Gli affreschi e i lacerti, le policromie di Santa Dorotea raffigurata su fondo azzurro con un cesto di fieri e frutta hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di un ciclo pittorico più ampio che deve ancora essere conosciuto, indagato e conservato. Il progetto di messa in sicurezza delle murature ha tenuto conto delle risultanze delle indagini archeologiche e dei saggi stratigrafici effettuati da restauratori abilitati.

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