Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: 8 conferenze, da marzo a dicembre, con esperti e studiosi che aprono a ricerca conoscenza e fruizione. Apre Maras sulle divinità del santuario del Portonaccio a Veio
A “rompere il ghiaccio” sarà l’archeologo Daniele Federico Maras che sabato 18 marzo 2023 aprirà al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: otto conferenze, da marzo a dicembre 2023, tenute da esperti e studiosi che aprono il mondo della ricerca alla conoscenza e alla fruizione del grande pubblico e sono rivolte a curiosi, studenti e specialisti di ogni età, a cura dei Servizi educativi del Museo che “lanciano” alcune domande provocatorie: siete sicuri di conoscere tutto sulle lamine di Pyrgi? cosa si nasconde nei sotterranei di Villa Giulia? volete scoprire i segreti del restauro? Ovviamente per avere risposta a queste e altre domande l’invito è a partecipare alle conferenze che si tengono nella sala Fortuna con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it. Esperienze, indagini, approfondimenti che rendono la ricerca condivisa, partecipata, quindi utile, a beneficio del pubblico di curiosi, studenti, esperti e specialisti. Ecco che la parola passa ai professionisti per diffondere la conoscenza dei loro studi, raccontare esiti e condividere ipotesi, offrendo nuovi spunti di lettura sulla Storia. Il Museo si racconta così come in un grande laboratorio condiviso in cui far dialogare mondo della ricerca e cittadinanza attiva, portando alla ribalta grandi e piccoli temi, spesso noti solo agli specialisti.

La sala 40 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia che ospita le grandi statue del santuario del Portonaccio a Veio (foto etru)
Si inizia dunque sabato 18 marzo 2023, alle 10, con la conferenza “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”. L’archeologo Daniele Federico Maras ci introduce agli studi sul santuario di Portonaccio, un importante luogo di culto che sorgeva subito al di fuori della potente città etrusca di Veio: la più vicina a Roma e la più antica avversaria dei Romani. Il santuario, sede di un oracolo, era frequentato da Etruschi e Latini e persino da condottieri di passaggio, ma anche dai giovani della città, sin dal VII secolo a.C. e fino all’entrata nell’orbita romana. Un nutrito gruppo di divinità li accoglieva all’ombra del tempio, a partire da Rath e Menerva, rispettivamente corrispondenti ad Apollo e Atena per gli Etruschi, ma anche Hercle/Eracle, Turan/Afrodite, Aritimi/Artemide e altri ancora.

L’archeologo Daniele Federico Maras
Daniele Federico Maras è funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, professore universitario alla Sapienza Università di Roma, socio ordinario e segretario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. I suoi interessi di ricerca spaziano nell’intero campo della storia e della cultura dell’Italia preromana, con particolare riguardo ai temi dell’identità, degli scambi culturali e dell’acculturazione greca e romana.
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI. Sabato 18 marzo 2023, alle 10, Daniele Federico Maras su “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”; venerdì 21 aprile 2023, alle 16, Valentina Belfiore su “Le lamine di Pyrgi: nuovi spunti di lettura”; venerdì 19 maggio 2023, alle 16, Miriam Lamonaca, Sante Guido su “Il restauratore racconta. La Latona di Veio: dalla scoperta al restauro”; venerdì 16 giugno 2023, alle 16, Maria Cristina Biella su “Quando l’estate fu primavera. Falerii: la nascita della sua archeologia e il futuro delle ricerche”; venerdì 22 settembre 2023, alle 16, Maria Elisa Amadasi su “Aqua Virgo tra campagna e città: un viaggio di oltre duemila anni”; venerdì 20 ottobre 2023, alle 16, Patrizia Petitti, Ebe Giovannini, Emiliano Li Castro, Maurizio Pellegrini su “Gli archi di Ledro… un arco per ferire, un arco per guarire”; venerdì 17 novembre 2023, alle 16, Laura Maria Michetti su “Pyrgi e Spina: “porti gemelli” sui due mari”; venerdì 15 dicembre 2023, alle 16, Paola Conti, Simone Battisti, Luigia Gambino su “Alla ricerca del tempio perduto. Conservazione e restauro di un esperimento didattico di fine ‘800”.
“Veio: Lost City”, è il progetto di ricerca, tutela e valorizzazione condiviso dal ministero della Cultura con la Sapienza Università di Roma e l’Ente Regionale Parco di Veio. Nuova edizione della “Guida Archeologica del Parco di Veio”

Si chiama “Veio: Lost City”, titolo che richiama l’aura leggendaria di una città scomparsa, da riscoprire e valorizzare e non da esplorare e saccheggiare alla maniera dei ‘cercatori di tesori’, è il progetto di ricerca, tutela e valorizzazione condiviso dal ministero della Cultura con la Sapienza Università di Roma e l’Ente Regionale Parco di Veio, che da molti anni spende impegno ed energie per la promozione del territorio (www.parcodiveio.it). Le problematiche relative al sito archeologico di Veio sono tornate di attualità all’indomani del servizio di Striscia la notizia che ha denunciato l’intrusione di estranei nell’area archeologica dell’antica Veio, nonostante che penetrare nelle aree archeologiche chiuse e recintate senza autorizzazione della Soprintendenza e manomettere i beni archeologici (sia pure con buone intenzioni) sia un reato e metta a rischio proprio quelle testimonianze di arte e di cultura che si intendono apprezzare e proteggere. Il pianoro urbano della città di Veio è un sito archeologico e naturalistico di grande estensione, compreso nel Parco di Veio e incuneato nel XV Municipio di Roma Capitale, che spesso viene trascurato e dimenticato dai normali percorsi turistici. Ma il territorio riserva ancora scorci meravigliosi e paesaggi sorprendenti per i visitatori che vi si avventurano, magari come pellegrini lungo la Via Francigena.

Progetto “Veio: Lost City”. La collaborazione dei dipartimenti della Sapienza di Architettura e Progetto e di Scienze dell’Antichità fornisce le competenze necessarie a programmare un piano strategico di riqualificazione dell’area archeologica e naturale, alla quale prendono parte attiva la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, competente per territorio; la direzione dei Musei statali della Città di Roma, titolare del santuario di Portonaccio; e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, dove le maggiori testimonianze archeologiche di Veio sono esposte. i interventi di progetto coniugano gli obiettivi di riqualificazione e valorizzazione con le esigenze di messa in sicurezza e accessibilità delle aree archeologiche attualmente chiuse al pubblico. A tempo debito saranno coinvolti nella progettazione, anche gli enti locali interessati al territorio di Veio, che si estende su diversi comuni e arrivava nell’antichità fino alla riva destra del Tevere. Un primo risultato è stato già ottenuto dal Parco di Veio, che in accordo con la Soprintendenza ha portato a termine la nuova edizione della “Guida Archeologica del Parco di Veio”, che a breve verrà presentata nel museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, inaugurando così la nuova stagione di valorizzazione della “città scomparsa” etrusca e romana.
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