Pozzuoli (Na). Riapre il percorso archeologico del Rione Terra, un viaggio nella colonia romana di Puteoli tra le antiche botteghe, i cardi e i decumani. Sul fenomeno del bradisismo e sulle azioni intraprese interviene Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei
A Pozzuoli riapre il percorso archeologico del Rione Terra. Lo comunica il parco archeologico dei Campi Flegrei. Tutti i weekend di ottobre 2025 sarà possibile visitare l’antica città di Puteoli situata sotto la rocca che svetta sul mare del Golfo di Pozzuoli (Na). Un’occasione da non perdere per camminare tra le antiche botteghe romane percorrendo i cardi e decumani dell’antico insediamento. L’ingresso è gratuito e non c’è bisogno di prenotazione. Orari sabato: dalle 16.15 alle 20, ultimo ingresso 19.30. Orari domenica: dalle 10.15 alle 14, ultimo ingresso 13.30.
Il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra è un viaggio nell’antica colonia romana, Puteoli, fondata nel 194 avanti Cristo e divenuta presto porto commerciale di Roma. Il percorso è situato sotto la rocca di tufo che domina il golfo di Pozzuoli, tra Nisida e Baia, e si sviluppa lungo gli assi principali della città romana, cardini e decumani. Il visitatore, passeggiando lungo le strade dell’antica Puteoli, viene affascinato dall’architettura dei numerosi edifici, dai depositi di grano, dal forno per la lavorazione e la cottura del pane (pistrinum) con le macine quasi intatte, dai criptoportici, dalle botteghe e dai magazzini.
Il bradisismo ha causato nel Rione Terra un’elevazione del suolo di circa 1,5 metri tra il 2000 e il 2023, con conseguente sommersione e impatto sulla morfologia del promontorio. Nonostante i rischi, l’area è un esempio di convivenza tra la comunità e i fenomeni vulcanici e bradisismici, con testimonianze storiche e archeologiche che testimoniano secoli di interazione con il suolo instabile. Del fenomeno bradisismo e delle azioni messe in campo dal parco archeologico dei Campi Flegrei ha parlato ad archeologiavocidalpassato il direttore Fabio Pagano, incontrato al RAM film festival di Rovereto.
“Il Parco archeologico dei Campi Flegrei – spiega Pagano ad archeologiavocidalpassato – sta cercando di convivere con un fenomeno che si è acuito negli ultimi anni, quello del bradisismo e quello delle sollecitazioni, e quindi dei terremoti. Cosa stiamo facendo? Stiamo applicando ormai da anni un modello di monitoraggio costante, fatto di sensori ma anche di attività umana e di controllo, palmo per palmo, dei nostri luoghi, che si ripete ogni volta che c’è un sisma di grande intensità, di intensità importante. Questo ci consente di avere la sicurezza di poter ospitare le persone e accoglierle dopo le verifiche che vengono fatte dopo un sisma, appunto, che potrebbe aver arrecato danni. E questo – conclude – ci ha consentito con molti cantieri di restauro e messa in sicurezza, per ora e speriamo sia così anche a lungo, di non avere grossi problemi strutturali, ma semplicemente lesioni che stiamo controllando e monitorando”.
Napoli. A Palazzo Reale la giornata di studio “Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela del territorio di Pozzuoli con un’attenzione particolare al Rione Terra

“Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” è il titolo della giornata di studio, a cura di Mariano Nuzzo e Maria Luisa Tardugno, organizzata dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli lunedì 18 novembre 2024 nella sala Carbonara del Palazzo Reale di Napoli, per un momento di condivisione e approfondimento sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela che interessano il territorio di Pozzuoli, sviluppato grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza e le istituzioni accademiche delle regioni Campania e Molise.

Giornata di studio “Puteoli e il suo territorio”: il soprintendente Mariano Nuzzo e l’archeologo Stefano De Caro (foto sabap-met-na)
“Questa giornata di studi”, dichiara Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, “rappresenta un’importante occasione per fare il punto sulle attività di ricerca e tutela che, negli ultimi vent’anni, hanno permesso di approfondire la conoscenza dell’antica Puteoli. Si tratta di un momento di confronto in cui passato e presente si riconnettono, fornendo una chiave per comprendere le dinamiche che sottendono le attività di studio e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Un’attenzione particolare è dedicata al Rione Terra, luogo unico di sperimentazione, dove archeologia e architettura si intrecciano per restituirci un quadro vivo delle tecniche costruttive e delle strutture urbane antiche. Questo evento ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dall’archeologia all’architettura alle tecniche costruttive – uniti dal desiderio di contribuire alla conoscenza e alla tutela di un patrimonio che appartiene a tutti. La divulgazione, infatti, è parte integrante della conoscenza: è nostro dovere rendere accessibili i risultati delle ricerche e trasmettere la consapevolezza del valore di ciò che ci circonda. La conoscenza è un bene collettivo, e non possiamo permetterci di non condividerla”.

Panoramica del Rione Terra di Pozzuoli (foto sabap-met-na)
L’incontro, aperto con i saluti di Fulvio Maria Soccodato e Luigi Manzoni, è stato moderato da figure di rilievo come Stefano De Caro e Teresa Elena Cinquantaquattro. Durante la giornata, esperti e studiosi di fama nazionale hanno approfondito numerosi aspetti del patrimonio puteolano e delle attività di ricerca ad esso collegate. Il Rione Terra di Pozzuoli, con le sue stratificazioni storiche, è stato al centro di numerose discussioni, grazie agli interventi di Maria Luisa Tardugno, Lucia Manuela Proietti, Carmela Capaldi, Marco de Napoli, Giuseppe Faella e Aldo Giordano. Inoltre, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire gli aspetti archeologici relativi al territorio puteolano con gli interventi di Luigi Cicala, Carlo Ebanista, Emanuela Spagnoli, Marina Taliercio e Antonella Ciotola, oltre che riflettere sulle trasformazioni sociali e culturali attraverso i contributi di Giuseppe Camodeca, Carlo Rescigno, Michele Silani e Michele Stefanile, tra storia, archeologia e tutela del territorio.
Napoli. A Palazzo Reale, sede Sabap, presentazione del libro “Puteoli. Il percorso archeologico del Rione Terra”, la prima guida completa alla visita del percorso archeologico del Rione Terra di Pozzuoli
Martedì 26 marzo 2024, alle 16, a Palazzo Reale di Napoli, in sala conferenze “Giovanni Carbonara”, all’interno degli spazi della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, presentazione del libro “Puteoli. Il percorso archeologico del Rione Terra. Guida alla visita”, Quaderni di Viaggio n. 3, Naus Editoria 2022. Il libro, realizzato con il patrocinio della Soprintendenza e del Comune di Pozzuoli, rappresenta un importante strumento per la comprensione e la valorizzazione del patrimonio archeologico della nostra area metropolitana. Presenteranno Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli; Stefano De Caro membro ICCROM; e Teresa Cinquantaquattro, segretario regionale MiC per la Campania. Ingresso libero.

Copertina della guida “Puteoli. Il percorso archeologico del Rione Terra”
Puteoli. Il percorso archeologico del Rione Terra. Guida alla visita. La prima guida completa alla visita del percorso archeologico del Rione Terra di Pozzuoli. Un viaggio unico nell’antico cuore di Puteoli, nel luogo dove la sua storia ha avuto inizio, attraverso un itinerario che si snoda tra il sottosuolo e il mare, tra l’oscurità e la luce. Scopriremo la storia della colonia antica visitando il principale complesso sacro: il Capitolium, il tempio cd. di Augusto e la Cattedrale di San Procolo e percorreremo i cardini e i decumani tra botteghe, magazzini, terme e interi complessi scavati nel tufo.
Per le GEP 2023 la Sabap di Napoli metropolitana propone l’apertura straordinaria dei depositi del Rione Terra a Pozzuoli con elementi architettonici dell’antica Puteoli e il Palazzo Reale con reperti da sequestri del TPC e la “finestra più incantevole di Napoli”

Il Rione Terra a Pozzuoli visto dal mare (foto sabap na-met)
La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio con l’apertura straordinaria dei depositi del Rione Terra a Pozzuoli e degli uffici di Palazzo Reale a Napoli.

Il percorso archeologico all’interno del Rione Terra a Pozzuoli (foto sabap na-met)
Depositi archeologici del Rione Terra, contenenti elementi architettonici di pregio risalenti all’età romana provenienti dall’antica Puteoli. Apertura il 23 e 24 settembre 2023, dalle 9 alle 13, con ingresso contingentato di max 6 persone per turno di visita. La prenotazione è obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo dell’Ufficio Stampa della Soprintendenza, cui è possibile scrivere anche per ulteriori informazioni: sabap-na-met.ufficiostampa@cultura.gov.it. I visitatori potranno ammirare gli elementi architettonici di pregio che restituiscono un’immagine di una Puteoli opulenta e sfarzosa, equiparabile a Roma per il prestigio dei reperti.

Il tempio-duomo al Rione Terra di Pozzuoli (foto sabap na-met)
Nel 194 a.C. infatti, dopo una serie di attività di pianificazione urbana avviate negli ultimi decenni del secolo precedente, fu fondata sulla sommità del Rione Terra la colonia marittima di Puteoli, divenuta ben presto il porto di Roma ed uno dei principali porti del Mediterraneo. Il promontorio, organizzato per terrazze digradanti verso il mare, è attraversato da un reticolo di strade organizzato per cardini e decumani, che danno forma a isolati rettangolari di dimensioni varie, adattati al profilo del banco di tufo. Nonostante il crollo lungo i versanti, il Rione Terra conserva ancora oggi un’impostazione urbana di grande impatto scenografico. La terrazza più alta del promontorio era destinata ad ospitare gli edifici pubblici a carattere sacro e civile, mentre l’abitato e le attività commercial si sviluppano sulle terrazze inferiori, di cui restano oggi numerose botteghe e porticati. Questi edifici erano disposti in modo serrato su tutta la superficie disponibile, spesso condividendo i muri perimetrali per mancanza di spazio.

Il giardino pensile del Palazzo Reale: la “finestra più incantevole di Napoli” (foto sabap na-met)
La sera del 23 settembre 2023 invece, dalle 20 alle 23, saranno aperti al pubblico gli spazi dedicati agli uffici della soprintendenza nella sede di Palazzo Reale a Napoli, dove sarà possibile ammirare la “finestra più incantevole di Napoli”, con un affaccio talmente bello da sembrare finto, ed una piccola esposizione di reperti archeologici provenienti da sequestri da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela, oggetto di recenti restituzioni.
Pozzuoli. Nuova luce sull’antico Macellum – il cd. Tempio di Serapide: inaugurato il nuovo impianto di illuminazione. Pagano: “Così il monumento sarà visitabile anche la sera”

Il cd Tempio di Serapide, l’antico Macellum di Puteoli, nell’odierna Pozzuoli (foto pa-fleg)
Da venerdì 7 aprile 2023 il Macellum, uno dei simboli della città di Pozzuoli, si veste di nuova luce. Dopo la conclusione dei lavori, promossi dal parco archeologico dei Campi Flegrei, che hanno interessato negli ultimi mesi il cd. Tempio di Serapide, l’antico Macellum della città romana, viene messo in funzione il nuovo impianto specificatamente progettato per il sito e nei prossimi giorni verranno effettuati test per ottimizzarne la resa. La nuova illuminazione è stata concepita per restituire la visione di un simbolo della città, per consentire con la luce una migliore lettura dai diversi affacci circostanti, per offrire uno strumento critico di lettura, interpretazione e valorizzazione del monumento. Si è voluto puntare su un’illuminazione prevalentemente localizzata e poco invadente, usando sorgenti luminose di ultima generazione altamente performanti che possano garantire economicità gestionale e dell’ottimizzazione manutentiva. Il progetto illuminotecnico è stato curato dall’architetto Carolina De Camillis, che ha al suo attivo numerosi lavori di illuminazione su alcune delle più importanti aree archeologiche italiane. “Il Macellum di Pozzuoli”, dichiara Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei, “si accende, anzi per meglio dire continua ad accendersi. Dopo l’avvio del nuovo, innovativo, modello di gestione che ha reso finalmente fruibile il monumento al pubblico, dopo una stagione di eventi e iniziative che hanno reso l’antico monumento spazio di vitalità contemporanea, la nuova illuminazione apre diversi scenari non soltanto visivi. Grazie a questo intervento il Macellum restituirà pienamente il suo fascino a tutti coloro che frequentano l’area dopo il tramonto e sarà soprattutto visitabile anche in orari serali, offrendo nuove opportunità di crescita sociale, culturale ed economica. Mai come in questo caso accendere la luce vuol dire avviare una vera e propria rinascita”.

Il percorso della mostra “Proiezioni” nei sotterranei dell’anfiteatro flavio di Pozzuoli (foto pafleg)
Il progetto si inserisce nel cuore del centro storico di Pozzuoli, in un’area densamente frequentata da cittadini e turisti. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, dichiara: “Ringrazio il direttore Fabio Pagano, con il quale abbiamo avviato una collaborazione fattiva e proficua, nell’esclusivo interesse della città. L’illuminazione del Macellum è un’opera che tutti i puteolani attendevano da anni. L’azione della mia amministrazione ha come obiettivo prioritario riportare la luce a Pozzuoli e su Pozzuoli. Il Rione Terra riaperto a Natale, l’Anfiteatro Flavio con i lavori in corso e il Macellum illuminato sono i primi passi per valorizzare come merita uno dei luoghi più belli del mondo, in piena sinergia tra enti e istituzioni che operano, insieme, con un unico obiettivo: includere Pozzuoli nel panorama delle mete più ambite dal turismo culturale”. L’apertura del sito e le attività di valorizzazione sono svolte in collaborazione con l’ATI Macellum nell’ambito di un partenariato pubblico privato. Nelle prossime settimane verrà lanciato il programma di passeggiate serali per consentire ai visitatori di ammirare il sito archeologico illuminato non solo dall’esterno.
Campi Flegrei. Attivato il bus Dedalo, navetta sperimentale gratuita, per raggiungere i principali siti archeologici dei Campi Flegrei, da Cuma a Pozzuoli, da Baia al Rione Terra, con possibilità di passeggiate naturalistiche ai laghi
In bus navetta gratuito alla scoperta di alcuni tra i luoghi della cultura più suggestivi dell’area flegrea tra cui la Piscina Mirabilis, la Casina Vanvitelliana e l’Anfiteatro Flavio per tutto il periodo delle feste. Dal 25 novembre 2022 al 15 gennaio 2023 è attivo il servizio sperimentale con due navette circolari nell’ambito del progetto Dedalo, il servizio di bus turistici che consentirà di raggiungere i principali siti archeologici dei Campi Flegrei. L’iniziativa – programmata e finanziata dalla Regione Campania tramite Scabec – Società Campana Beni Culturali in collaborazione con Eav – Ente Autonomo Volturno e con Federalberghi Campi Flegrei e Campi Flegrei Active – si inserisce all’interno delle attività promosse e realizzate nell’ambito di Procida Capitale della Cultura 2022. Il nome del bus proviene dalla leggenda che narra come Dedalo, una volta fuggito in volo da Creta, si sia posato sulla sommità della città di Cuma per fondare il tempio di Apollo. Inoltre, la fitta rete viaria dei Campi Flegrei richiama un’analogia con il labirinto di Minosse progettato dallo stesso Dedalo che, essendo il costruttore, ne è anche profondo conoscitore.

Il bus-navetta Dedalo, servizio sperimentale gratuito, per scoprire i siti più suggestivi del parco dei Campi Flegrei (foto pa-fleg)
Per implementare e ottimizzare il collegamento tra i luoghi della cultura del parco archeologico dei Campi Flegrei e dei Comuni di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli, dalle 9 alle 18 due navette da circa 30 posti ciascuna effettueranno 10 corse giornaliere circolari che condurranno i passeggeri nei seguenti siti d’interesse culturale: Macellum di Pozzuoli, Rione Terra, Anfiteatro Flavio, parco archeologico di Cuma, museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia, parco sommerso di Baia, parco archeologico delle Terme di Baia, Piscina Mirabilis e Casina Vanvitelliana. Sono inoltre previsti una serie di percorsi naturalistici quali le passeggiate al lago d’Averno, al lago di Lucrino, al lago Fusaro e al Faro di Miseno.

Bus Dedalo alla scoperta dei siti del parco archeologico dei Campi Flegrei: due le navette disponibili su due percorsi interconnessi (foto pa-fleg)
I due vettori, che seguiranno percorsi differenti, si incontreranno al porto di Baia per favorire lo scambio passeggeri. La prima navetta seguirà un itinerario, segnalato con un’apposita cartellonistica installata presso le pensiline Eav, che parte da Pozzuoli, raggiungerà Cuma, il lago d’Averno e Baia (Bacoli) per far ritorno a Pozzuoli e poi ripartire; la seconda, invece, partirà dalla stazione di Torregaveta, raggiungerà Monte di Procida, Miseno, Baia (Bacoli) per fare ritorno a Torregaveta e ripartire. Il servizio sperimentale è totalmente gratuito: per salire a bordo basterà selezionare il ticket “Dedalo Pass” sulla piattaforma SVR di campania>artecard, il pass promosso dalla Regione Campania tramite Scabec che da oltre 15 anni offre la possibilità di fruire del patrimonio culturale locale e di viaggiare a bordo del trasporto pubblico regionale. La procedura di acquisto gratuito si concluderà con la ricezione della “Procida Insieme”, la card che consente ai possessori di Artecard di beneficiare di posti riservati per assistere ai suggestivi spettacoli che vanno a comporre il ricco programma di Procida 2022.

L’home page del servizio di navetta sperimentale gratuito Bus Dedalo (foto pa-fleg)
Inoltre, grazie alla collaborazione avviata con l’app Moovit, app n.1 al mondo per la mobilità urbana, i visitatori possono conoscere con facilità tramite l’app gli orari del bus Dedalo e integrarlo – a Napoli e in provincia – con tutti i mezzi di mobilità presenti nell’area: dagli autobus alla metropolitana, dal bike sharing ai taxi. In questo modo si evitano lunghe attese alla fermata e, al contempo, si migliora l’esperienza e la soddisfazione complessiva dei visitatori che scelgono di raggiungere i Campi Flegrei in modo sostenibile. Per info e prenotazioni: www.scabec.it.
Al via A.M.A. Archeo, Music & Art, sei concerti realizzati nei di luoghi storici e paesaggistici del territorio flegreo durante il lockdown in collaborazione con il parco archeologico dei Campi Flegrei: visibili on line a cadenza quindicinale sui canali social dell’associazione Jazz and Conversation

Artisti d’eccezione, del mondo jazz contemporaneo e non solo, si sono esibiti nel parco archeologico dei Campi Flegrei in alcuni suggestivi siti per regalare momenti unici di musica con la visione di bellezze straordinarie, di luoghi storici e paesaggistici del territorio flegreo. Un’occasione importante per poter continuare a godere delle emozioni delle arti, in questo momento di sospensione delle attività dal vivo e di chiusura dei luoghi di cultura, a causa dell’emergenza sanitaria in corso. È nato così A.M.A. Archeo, Music & Art, tre parole che racchiudono il senso del nuovo format musicale e artistico nei siti archeologici e monumentali dei Campi Flegrei. Un incontro tra arte, musica e archeologia da fruire on-line. E dal 22 marzo 2021 sui canali social (Fb e YouTube) dell’associazione Jazz and Conversation, saranno on-line ogni quindici giorni, le sei registrazioni delle performance realizzate in questo periodo di lockdown.
Carmine Ioanna, straordinario fisarmonicista, all’Anfiteatro Flavio, Pozzuoli; Eleonora Strino, talento assoluto chitarra jazz, al cosiddetto Tempio di Serapide, Pozzuoli; Marco De Tilla, Virginia Sorrentino, speciale coppia di artisti (contrabbasso e voce), al Rione Terra, Pozzuoli; Pietro Condorelli, grande maestro e docente di chitarra jazz al Conservatorio di Napoli, al Museo archeologico dei Campi Flegrei, Castello di Baia; Daniele Sepe, straordinario sassofonista, alla Piscina Mirabilis, Bacoli; Flo, singolare e accattivante talento vocale, alle Antiche Terme romane di Baia, Bacoli.


Concerto di De Tilla e Sorrentino nell’anfiteatro flavio di Pozzuoli (foto Jazz and Conversation)

Pietro Condorelli nel museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia (foto Jazz and Conversation)
Il progetto e la produzione sono a cura dall’associazione di promozione sociale Jazz and Conversation, impegnata da anni a manifestare la cultura nei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio ed è capace di fare del monumento, della sua storia e del suo paesaggio, un vero e proprio tempio della musica. Il format proposto si è concretizzato grazie alla collaborazione del parco archeologico dei Campi Flegrei, che ha consentito la realizzazione dei numerosi eventi nei siti archeologici flegrei. L’obiettivo, oltre a quello di contribuire alla diffusione delle manifestazioni culturali che non è stato possibile svolgere in presenza a causa della pandemia, è anche quello di dare un piccolo, ma concreto e immediato, sostegno al settore dello spettacolo dal vivo che, da oltre un anno, ha visto interrotte le proprie attività. Si ringraziano, inoltre, per il patrocinio morale e per la disponibilità logistica il Comune di Pozzuoli, il Comune di Monte di Procida e il Comune di Bacoli.

Il fisarmonicista Carmine Ioanna (foto Jazz and Conversation)
Gli artisti. Carmine Ioanna, 33 anni, è un musicista irpino con uno spiccato talento per la fisarmonica. Oggi ha una fama internazionale ed è impegnato in tour fuori confine. Conosciamolo meglio. “Sono originario di Ponteromito”, dice, una piccola frazione tra i comuni di Nusco e Montemarano. Le sue sono melodie che ama definire sincere, pure, come estratte da una radice creativa viva e autentica, come questa terra, che lo ha influenzato e arricchito di tradizioni: “Mi basterebbe che arrivasse questo a chi si ferma per ascoltarmi. L’Irpinia segna le mie origini e le origini te le porti addosso in modo indelebile, per sempre. Ho cominciato proprio così, dai canti e dalle musiche popolari e credo sia stata una buona palestra, fondamentale”.

Eleonora Strino, chitarrista jazz (foto Jazz and Conversation)
Eleonora Strino. Ha iniziato a suonare la chitarra da adolescente e dalla prima volta che ha sentito Jim Hall suonare con Bill Evans ha capito che voleva diventare una chitarrista jazz. Ha studiato al conservatorio di Napoli, poi al Conservatorium Van Amsterdam con Martin Van Itterson, Jesse Van Ruller e Maarten Van de Gritten. Eleonora ha iniziato la sua carriera professionale come prima chitarra nell’orchestra del compositore italiano Roberto De Simone, oggi è un talento assoluto nel panorama della chitarra jazz.

Marco De Tilla e Virginia Sorrentino, contrabbasso e voce (foto Jazz and Conversation)
Marco De Tilla e Virginia Sorrentino, due importanti figure della musica jazz italiana, rispettivamente contrabbasso e voce, hanno deciso di unire le loro straordinarie doti artistiche in questa originale esperienza musicale (dopo la scelta di vivere insieme come coppia anche nella vita), regalando al pubblico sempre nuove emozioni, senza tralasciare le esperienze professionali con le loro formazioni di origine.

Pietro Condorelli, maestro jazzista (foto Jazz and Conversation)
Pietro Condorelli, maestro riconosciuto del jazz italiano, dal 1980 svolge attività concertistica e professionale sia in Italia che all’estero. Ha collaborato con importanti esponenti del jazz internazionale come Lee Konitz, Paolo Fresu, Franco Cerri, Giulio Capiozzo, Gary Bartz, George Cables, Jimmy Wood, Fabrizio Bosso, Charles Tolliver, Bob Mover, segnalandosi come uno dei migliori chitarristi jazz italiani. È inoltre titolare della cattedra di jazz presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Daniele Sepe. Originale e poliedrico musicista campano, apprezzato a livello nazionale e internazionale. La sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, world music, jazz, rock, fusion, blues, musica classica. Una sua caratteristica costante è il modo quasi “zappiano” di affrontare la scrittura e l’arrangiamento. Daniele Sepe così definisce il proprio stile: “La musica è fatta di tante cose molto diverse fra di loro, così come fa un bravo regista affrontando diversi generi, pensa a Kubrick, dall’horror alla fantascienza ad un film storico, tutti fatti bene, io spero di fare cose molto diverse fra di loro e tutte fatte bene”.

Flo, cantautrice e attrice (foto Jazz and Conversation)
Flo. Cantautrice, attrice di teatro e imprevedibile entertainer, Flo è un’artista che seduce grazie ad una vocalità viscerale e una scrittura originale e suadente. Instancabile avventuriera, nella musica e nella vita, viaggia alla continua ricerca di confini da oltrepassare, storie da ascoltare ed emozioni da sfidare. Le sue performance sono ritmo che coinvolge, racconto che affascina, rito, danza, impulsi di vitalità e passione. Un affascinante equilibrio tra l’estasi, la malinconia e la teatralità tipiche del Sud Italia.



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