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Gela. All’area archeologica di Bosco Littorio visita straordinaria, a cura del Fai e della soprintendenza del Mare, al laboratorio di restauro dei reperti del relitto Gela II in corso di scavo

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Una fase del recupero del relitto Gela II da parte della soprintendenza del Mare con la ditta Atlantid di Palermo (foto salvo emma / sopr. del mare)

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Per l’occasione a Gela, sabato 12 ottobre 2024, all’interno dell’area archeologica di Bosco Littorio, Ingresso dal lungomare Federico di Svevia, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17), si potrà assistere in anteprima alle attività di primo intervento e restauro del relitto “Gela II”, la nave oneraria utilizzata per il trasporto di merci sulle rotte tra la Sicilia e la Grecia. Le visite di un’ora circa, su richiesta anche in lingua inglese, prevedono un contributo minimo al FAI di 3 euro e sono a cura degli “Apprendisti Ciceroni” e dei Volontari Gruppo FAI Giovani di Caltanissetta.

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Una fase del recupero del relitto Gela II da parte della soprintendenza del Mare con la ditta Atlantid di Palermo (foto salvo emma / sopr. del mare)

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La nave appoggio per il recupero del relitto Gela II da parte della soprintendenza del Mare con la ditta Atlantid di Palermo (foto salvo emma / sopr. del mare)

L’imbarcazione, che proprio in questi giorni sta emergendo dai fondali del mare di Gela di contrada Bulala con il suo carico di ceramiche e manufatti, è una nave greca del V sec. a.C. lunga 15 metri e larga 5; il relitto è in corso di recupero a cura della soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e della ditta Atlantis di Monreale (Pa), in sinergia con la soprintendenza per i Beni culturali di Caltanissetta e il parco archeologico di Gela. Nello stesso sito dove lo scorso anno ha avuto luogo la mostra “Ulisse in Sicilia – I luoghi del mito” sul relitto “Gela I”, è stato allestito il laboratorio di restauro e qui, sabato 12 ottobre, il FAI e la soprintendenza del Mare apriranno le porte a quanti desiderano scoprire i reperti fino ad ora rinvenuti. I visitatori, guidati dagli apprendisti ciceroni e volontari della Delegazione FAI di Caltanissetta, potranno entrare all’interno del laboratorio dove vengono realizzate le attività di primo trattamento conservativo, consolidamento e restauro definitivo. L’area di scavo subacqueo, situata in contrada Bulala a soli 6 metri di profondità, ogni giorno continua a restituire importanti reperti destinati alla futura e definitiva musealizzazione al museo dei Relitti delle navi greche di Gela. La nuova struttura museale, in corso di allestimento nella prossima struttura espositiva di Bosco Littorio, ospiterà i due relitti di navi greche recuperati nei fondali prospicenti il museo stesso.

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Una fase del recupero del relitto Gela II da parte della soprintendenza del Mare con la ditta Atlantid di Palermo (foto salvo emma / sopr. del mare)

Le operazioni di recupero del relitto “Gela II”, individuato nel 1995 nei fondali di contrada Bulala a Gela, sono entrate nel vivo ai primi di ottobre 2024. La soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, grazie un finanziamento del Fondo Sociale di Coesione di oltre 900 mila euro, già nel mese di luglio aveva avviato lo scavo archeologico subacqueo per mettere in luce i legni dell’imbarcazione, oltre che i materiali relativi al carico della nave. Le operazioni sono state realizzate dalla ditta specializzata in lavori subacquei Atlantis Palermo di Monreale, in provincia di Palermo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza del Mare. Il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori di recupero è di 270 giorni. Una volta completato lo smontaggio e il recupero dei legni dell’imbarcazione, inizieranno i lavori di restauro all’interno dei locali di Bosco Littorio, messi a disposizione dalla soprintendenza per i Beni culturali di Caltanissetta, all’interno del Parco archeologico di Gela.

Gela (Cl). Al via le operazioni di recupero del Gela II, il relitto di epoca greca (V sec. a.C.),  scoperto nel 1990 nei fondali di contrada Bufala. Nove mesi di lavori. Primo trattamento nel museo Archeologico del Bosco Littorio

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Elmi corinzi recuperati nei fondali di contrada Bufala e conservati nel museo Archeologico di Gela (foto salvo emma / soprintendenza del mare)

Hanno preso il via le operazioni di recupero del Gela II, il relitto di epoca greca, databile al V secolo a.C., rinvenuto nei fondali di contrada Bulala, nei pressi del porto di Gela (Cl). Lo comunica la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Il progetto di scavo e recupero del relitto denominato “Gela II”, realizzato e diretto dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, sarà effettuato dal raggruppamento di imprese “Atlantis” di Monreale (Pa) e “Cosiam” di Gela che si sono aggiudicati i lavori per un importo di circa 500mila euro a valere sul “Patto per il Sud 2014-2020”. Il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori è di 270 giorni. Le operazioni, che si attestano alla Soprintendenza del Mare in qualità di stazione appaltante, si svolgeranno con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Gela e di Eni Rewind; il direttore dei lavori è Roberto La Rocca mentre il responsabile unico del procedimento è Pietro Selvaggio. Grazie a una fruttuosa collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, la Soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta e il Parco archeologico di Gela, sarà possibile realizzare le attività di primo trattamento conservativo, consolidamento e restauro definitivo nei locali appositamente allestiti nel museo che ha ospitato lo scorso anno la mostra sul relitto “Gela I”, all’interno del Bosco Littorio (vedi Gela. Al parco archeologico di Bosco Littorio apre la grande mostra “Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito”, che con oltre 80 pezzi racconta il passaggio dell’eroe greco in Sicilia. Fulcro è la “Nave di Gela” del V sec. a.C. per la prima volta ricomposta dopo Forlì. Regione Siciliana: “Occasione di rilancio per Gela e il turismo archeologico siciliano” | archeologiavocidalpassato).

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Il suggestivo allestimento della Nave di Gela per la mostra “Ulisse in Sicilia. I luoghi del Mito” al Bosco Littorio di Gela (foto regione siciliana)

“Il mare di Gela ha restituito in questi decenni tracce del passato di estrema importanza, che contribuiscono alla ricostruzione della sua storia”, afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. “Il recupero di questo secondo relitto costituisce l’ulteriore occasione per il territorio gelese per continuare quel processo di sviluppo culturale e turistico che questa parte di Sicilia merita. Le due navi greche e i numerosi reperti recuperati in questi anni, potranno costituire un polo di attrazione culturale legato all’archeologia subacquea che Gela attende da troppi anni e che consentirà di coniugare le esigenze di tipo scientifico con quelle di tipo culturale”.

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Reperti lignei recuperati nei fondali di contrada Bufala e conservati nel museo Archeologico di Gela (foto salvo emma / soprintendenza del mare)

Il relitto “Gela II” fu individuato a circa un chilometro dal primo relitto “Gela I” da un subacqueo locale nel lontano 1990; lo stesso consegnò alcuni frammenti ceramici, individuati a pochi metri di profondità tra un cumulo di pietre (che si rivelerà essere la zavorra dell’imbarcazione), alla Soprintendenza di Caltanissetta. Nel 1995 una prima indagine subacquea sistematica individuò sul fondale la presenza di reperti lignei pertinenti lo scafo e furono recuperati numerosi reperti ceramici del carico che consentirono di datare l’età del relitto. Negli anni successivi, dai fondali di Gela sono stati recuperati numerosi reperti come gli elmi corinzi, individuati a contrada Bulala, o i numerosi lingotti di oricalco, attualmente in esposizione al Museo archeologico di Gela oltre a molte anfore e ancore pertinenti relitti affondati nello specchio acqueo di fronte Bulala, a pochi metri di profondità.