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“L’epopea dei re Traci”: per la prima volta i favolosi tesori dell’antica Tracia, patria di Orfeo e di molti re ricordati da Omero, nella mostra allestita al Louvre di Parigi con le recenti scoperte in Bulgaria sul regno degli Odrisi

Nella mostra al Louvre per la prima volta esposti i tesori dei re dell'Antica Tracia, il regno di Odrisi

Nella mostra al Louvre per la prima volta esposti i tesori dei re dell’Antica Tracia, il regno di Odrisi

È un viaggio alla scoperta di una terra ancora inesplorata, anche se nel cuore dell’Europa, quello proposto dalla mostra “L’epopea dei re Traci. Scoperte archeologiche in Bulgaria” aperta fino al 20 luglio al museo del Louvre di Parigi, in quattro sale dell’ala Richelieu: 1628 reperti provenienti da 17 musei bulgari e una ventina prestati dal museo del Louvre, dal British di Londra, dal Prado di Madrid e dai musei archeologici di Napoli e Bari, scelti da un nutrito gruppo di curatori: Jean-Luc Martinez, coordinatore, con i francesi Alexandre Baralis, Néguine Mathieux; e con i bulgari: Totko Stoyanov, Miléna Tonkova. Per la prima volta sono presentati al pubblico gli importanti corredi tombali, spesso inediti, che permettono un confronto con i coevi reperti rinvenuti nelle città-stato greche della costa. “L’antica Tracia è ancora oggi associata principalmente al mito di Orfeo e ai re traci, come Rheso e Tereo, noti dalla mitologia greca”, spiegano i curatori. “Eppure questa regione è ben altro. Qui ha visto la nascita un potente regno, quello degli Odrisi, che ha avuto un ruolo chiave nei conflitti regionali che infiammarono l’Europa sud-orientale a partire dal V secolo a.C. in poi. Il regno degli Odrisi, influenzato dai numerosi scambi con Greci, Macedoni, Persiani e Sciti, forgiò la propria identità su un’aristocrazia guerriera e turbolenta, che i recenti scavi archeologici stanno riportando alla luce attraverso eccezionali tombe che trasmettono la ricchezza economica, sociale, culturale e artigianale degli Odrisi”. La mostra “L’epopea dei Re Traci” si propone di far scoprire la realtà e la complessità di questo regno. Per offrire una lettura storica della Tracia dal V al III secolo a.C., la mostra ha scelto come chiave di lettura la nascita e l’affermazione degli Odrisi. In una regione segnata dalla pluralità di centri politici e sociali, questa dinastia sviluppò una propria identità peculiare, e la mostra la presenta “nel contesto globale e contemporaneo del mondo antico”. “Noi possediamo veri e propri capolavori. Siamo un popolo erede di  diverse culture. Dovremmo essere fieri del nostro patrimonio ed esserne più orgogliosi”, ha sottolineato all’inaugurazione il ministro della Cultura Vejdi Rashidov.

Il regno degli Odrisi si reggeva su una aristocrazia ricca che aveva contatti con Greci, Macedoni, Persiani e Sciti

Il regno degli Odrisi si reggeva su una aristocrazia ricca che aveva contatti con Greci, Macedoni, Persiani e Sciti

Patria di Orfeo e di molti re leggendari citati da Omero, la Tracia dunque è una regione per alcuni versi ancora sconosciuta che a poco a poco, grazie alle scoperte archeologiche, svela il suo splendore. Situato al confine tra il mondo greco e l’impero persiano, il regno degli Odrisi emerge come una nuova potenza regionale durante il periodo classico. Numerose tombe di re e nobili, portate alla luce negli ultimi decenni, rendono testimonianza, con i loro reperti in ceramica, bronzo e oro, della ricchezza della Tracia. “Questa zona tra il mar Nero e il l’Egeo prosperava grazie ai numerosi scambi che intratteneva con le civiltà che la circondavano. Fonte di ispirazione del mondo mitologico greco, la Tracia ha rappresentato un orizzonte geografico e immaginario, che si è riflesso nelle opere pittoriche, classiche e moderne, nonché in manoscritti medievali che illustrano la trasmissione e l’elaborazione di questi miti”.

L'eccezionale testa-ritratto di re Seute III scoperta nel 2004: è uno dei pezzi più preziosi in mostra

L’eccezionale testa-ritratto di re Seute III scoperta nel 2004: è uno dei pezzi più preziosi in mostra

Il regno degli Odrisi è presentato attraverso i ricchi corredi funebri degli aristocratici traci rinvenuti nelle necropoli di Duvanli, Kaloianovo-Chernozem e Malomirovo-Zlatinitsa, che illustrano la formazione del regno, il suo potere economico e quello dei suoi governanti. La parte centrale della mostra è dedicata a quella che è ritenuta la tomba del sovrano dei traci Seute III, nella necropoli Kosmatka nei pressi di Shipka: è questo il clou dell’esposizione parigina che presenta come mai era stato fatto prima i tesori della tomba reale di Seute III tra cui la splendida testa in bronzo. La folta barba e i lunghi ricci scolpiti nel bronzo, lo sguardo dritto davanti a sé, qualche ruga d’espressione sui lati: è il volto di Seute III, che regnò sui Traci dal 331 al 300 a.C. dalla città di Seutopoli, ancora sommersa in fondo al lago Koprinka. Fu il più longevo dei re di Tracia. La testa bronzea del sovrano, rinvenuta nella sua sepoltura a Kuzanlak nel 2004, è uno dei prestiti eccezionali del Museo e Istituto di archeologia di Sofia al Louvre per la mostra “L’epopea dei re Traci”. Con la testa-ritratto in bronzo del re Seute III, fanno parte del tesoro della sua tomba reale una corona d’oro, una coppa d’oro, le decorazioni per bardature di cavalli, casco, utensili con dediche a Seute e la spada di ferro intarsiata con ornamenti d’oro.

Un prezioso rhyton in oro tra i tesori dell'Antica Tracia in mostra a Parigi

Un prezioso rhyton in oro tra i tesori dell’Antica Tracia in mostra a Parigi

Il famosissimo tesoro d'oro di Panagyurishte fu scoperto nel 1949 nella Bulgaria nord-occidentale

Il famosissimo tesoro d’oro di Panagyurishte fu scoperto nel 1949 nella Bulgaria nord-occidentale

Oltre che su ricchi e significativi complessi funebri, per la prima volta l’accento cade anche sulla cultura urbana. In mostra al Louvre sono presentati i due principali centri della terra degli Odrisi: la città di Vetren conosciuta come Emporion Pistiros, centro commerciale e artigianale, abitato da Traci e Greci, e Seutopoli, la capitale di Seute III, un esempio di ricezione della architettura ellenistica nella pianificazione urbana in Tracia. Un posto speciale è dedicato anche alle città greche sulla costa del mar Nero, parte integrante del territorio e della cultura della Tracia. Sono presentati diversi artefatti provenienti dalle necropoli di Odessos (Varna), Mesambria (Nessebar) e Apollonia (Sozopol). Sculture, terracotte, vasi greci, gioielli in oro, finiture d’avorio su sarcofagi racconteranno la vita multiforme delle colonie greche ed i loro rapporti con l’entroterra trace.
Un’altra sezione importante, infine, focalizza le idee religiose e le pratiche rituali dei traci, rappresentate sui vasi del tesoro di Rogozen e sulle decorazioni del tesoro di Letnitza. Sarà esposto anche il famosissimo tesoro d’oro di Panagyurishte, rinvenuto dai tre fratelli bulgari Pavel, Petko e Michail Deikovs l’8 dicembre 1949, nei pressi della cittadina di Panagyurishte, nella Bulgaria nord-occidentale. Il tesoro è uno dei massimi esempi di oreficeria tracia. Probabilmente venne sepolto all’arrivo dei Celti, nei primi decenni del III secolo a.C. Il tesoro consiste di sette rhyton (bicchieri a protome di animale), un’anfora e una phiale tutti in oro a 23 carati, per un totale di 6,164 kg. Probabilmente vennero eseguiti da artisti traci nei pressi di Lampsaco, dal momento che sulla phiale c’è una misura usata in quella città, e risalirebbero al IV-III secolo a.C. La lavorazione è una combinazione di stile greco e tracio, e fu molto probabilmente una commissione, in quanto i greci non facevano uso di rhyton con simili caratteristiche, bensì i traci. Vista la fattura, probabilmente appartennero ad un re odrisio, forse a Seute III.