Bologna. A Palazzo Marescalchi, sede Sabap, presentazione del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi, ottavo volume dei Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna
Venerdì 20 giugno 2025, alle 16, nella sede SABAP-BO di Palazzo Marescalchi, in via IV Novembre 5 a Bologna, presentazione del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi (BUP, Bologna, 2024), volume n. 8 della collana monografica ‘Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna, Nuova Serie’. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Dopo i saluti di Francesca Tomba, soprintendente ABAP di Bologna, introduce Sara Campagnari, responsabile area funzionale Patrimonio archeologico soprintendenza ABAP di Bologna. Intervengono Giovanna Gambacurta, professoressa associata dipartimento di Studi umanistici, università Ca’ Foscari Venezia; Luigi Malnati, già direttore generale MiBAC. Saranno presenti i curatori Jacopo Ortalli, già professore associato dipartimento di Studi umanistici, sez. di Storia e Scienze dell’Antichità, università di Ferrara; Renata Curina, già funzionaria archeologa soprintendenza ABAP di Bologna; Tiziano Trocchi, Musei nazionali di Bologna, direzione regionale Musei nazionali Emilia Romagna – Musei nazionali di Ferrara. direttore del museo Archeologico nazionale di Ferrara.

Copertina del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi
Racconti dalla città. Frutto di un progetto scientifico finalizzato allo studio dei dati scaturiti dalle indagini archeologiche eseguite nell’ultimo quarantennio dalla soprintendenza ABAP di Bologna e realizzato grazie a un finanziamento del MiC, il libro a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina e Tiziano Trocchi intende offrire un aggiornamento sui principali risultati di alcune delle più recenti e significative attività di scavo su contesti abitativi dell’insediamento etrusco di Felsina, con particolare riferimento alle fasi più antiche. In particolare vengono riportati i dati emersi dagli interventi archeologici effettuati soprattutto nel comparto settentrionale del moderno centro urbano, cui si aggiunge un’analisi di alcuni contesti distribuiti in un settore cittadino più centrale e nell’immediato suburbio. Gli ambiti di interesse non si limitano alla più tradizionale documentazione archeologica con l’analisi di siti o classi di materiali, ma comprendono anche sintesi di più ampio orizzonte storico, sociale e ambientale per rappresentare l’evoluzione della città felsinea, le trasformazioni in essa verificatesi e il rapporto con il territorio circostante tra VIII e VI sec. a.C.
Novità editoriali. “SP87: una nuova strada per l’archeologia della pianura bolognese 1. L’età del Ferro” a cura di Tiziano Trocchi e Melissa Della Casa (All’Insegna del Giglio)

Copertina del libro “SP87: una nuova strada per l’archeologia della pianura bolognese 1. L’età del Ferro” a cura di Tiziano Trocchi e Melissa Della Casa (All’Insegna del Giglio)
Tiziano Trocchi, direttore del museo Archeologico nazionale di Ferrara, che ne ha curato l’edizione con Melissa Della Casa, archeologa alla Phoenix Archeologia Srl, lo ha definito “Il compimento di un percorso ricco di soddisfazioni dallo scavo alla pubblicazione, grazie al lavoro di molti”. Il libro, edizioni All’Insegna del Giglio, è “SP87: una nuova strada per l’archeologia della pianura bolognese 1. L’età del Ferro”. Questo primo volume, parte della collana “Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna”, dedicato alle ricerche archeologiche attuate in collegamento alle opere previste dal progetto per la “Variante alla Strada Provinciale n. 4 – Galliera” (ora SP87 “Nuova Galliera”) si concentra sui ritrovamenti – e sugli scavi archeologici – relativi all’età etrusca, compresa tra i secoli VIII e VI a.C. I ritrovamenti preromani hanno riguardato sostanzialmente l’area del nuovo sottopasso di Funo (tra la via di Funo e la SP3), dove in effetti il progetto edile prevedeva di raggiungere profondità considerevoli, che hanno permesso di toccare i piani e i paesaggi sepolti di età antica, coperti da alcuni metri di sedimenti alluvionali. Si tratta di un insediamento rurale contraddistinto dalla presenza di opere di chiusura, palizzate, che dovevano circondare settori coltivati e compound abitativi al tempo stesso, il tutto collegato a un’ingente e ricca necropoli in grado di far luce sul popolamento dell’età del Ferro a nord di Bologna.
Giornate europee dell’Archeologia 2021. Gli eventi promossi a Bologna, Comacchio, Imola, Modena, Ferrara dalla soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

La soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara quest’anno ha organizzato in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia 2021 (18-20 giugno 2021) vari eventi accomunati dal tema “Dialoghi col territorio”. Gli eventi della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara si trovano alla pagina: https://journees-archeologie.fr/c-2021/lg-it/Italia/le-giornate-dell-archeologia-in-Europa; http://www.archeobologna.beniculturali.it/agenda.htm.

Bologna. Venerdì 18 giugno 2021, alle 10.30, nel salone d’Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi, via IV Novembre 5. Presentazione del libro “Un arcipelago di storia. Archeologia e isole ecologiche interrate a Bologna”, pubblicato nel 2020 da AnteQuem con il contributo del Gruppo Hera. La pubblicazione, a cura di Renata Curina, Valentina Di Stefano e Cristian Tassinari, propone la sintesi dei dati archeologici raccolti durante la realizzazione delle mini isole ecologiche interrate nel centro urbano di Bologna, un’area che ha visto la crescita e lo sviluppo diacronico di una città a partire dall’VIII secolo a.C. fino ai giorni nostri. Il volume inaugura la nuova collana Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna, che rappresenta un importante momento di aggiornamento e di approfondimento dell’esito delle più importanti ricerche archeologiche condotte in Emilia-Romagna e a cui collaborano congiuntamente le tre soprintendenze ABAP della regione (Comitato di Redazione: Annalisa Capurso, Marco Podini, Annalisa Pozzi, Rossana Gabusi). Interverranno: Lisa Lambusier, soprintendente ABAP della Città metropolitana di Bologna e le province di MO-RE-FE e soprintendente ad interim della SABAP per le province di RA-FC-RN; Corrado Azzollini, direttore Segretariato regionale del ministero della Cultura per l’Emilia-Romagna e soprintendente ad interim della SABAP per le province di PC-PR; Cristina Ambrosini, responsabile servizio Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna; Alberto Aitini, assessore Comune di Bologna per Sicurezza urbana integrata, commercio, polizia locale, protezione civile, manutenzione del patrimonio e del verde pubblico; Raffaella Zanfini, responsabile Operations Servizi Ambientali Hera Group; Monica Miari, responsabile Area Funzionale Patrimonio archeologico soprintendenza ABAP Bologna; Renata Curina – Valentina Di Stefano – Cristian Tassinari, curatori del volume. Evento gratuito, posti limitati. Per prenotazioni: sabap-bo.stampa@beniculturali.it

Comacchio (Fe). Venerdì 18 giugno 2021, alle 16, nella sala polivalente di Palazzo Bellini, via Agatopisto 5. Incontro “Dialoghi con il territorio. Lo scavo dell’edificio ellenistico di Strada Fiume. Presentazione dei dati preliminari”. Presentazione pubblica dello scavo dell’edificio ellenistico di Strada Fiume a Comacchio (Fe). Programma: saluti istituzionali del Comune di Comacchio; interventi di Sara Campagnari, funzionario archeologo soprintendenza ABAP Bologna; Claudio Negrelli, Roberto Rizzo, Marco Palmieri, Phoenix Archeologia. Per prenotarsi: ufficio IAT di Comacchio 0533314154.

Il rasoio con manico in bronzo che ha dato il nome alla Domus scoperta a Imola (foto sabap-bo)
Imola (Bo). Venerdì 18 giugno 2021, alle 17, a Palazzo Tozzoni, via Garibaldi 18. Incontro “Lo scavo della Domus del Rasoio”. Presentazione dei primi risultati scientifici e del progetto di allestimento e valorizzazione dell’area archeologica all’interno del Complesso del S. Domenico a Imola. Interverranno: Diego Galizzi e Laura Mazzini, Musei Civici di Imola; Valentina Manzelli, funzionario archeologo soprintendenza ABAP Bologna; Daniele Mazzitelli, Phoenix Archeologia; Roberta Michelini, archeologa libera professionista. L’ingresso è gratuito con posti limitati previa prenotazione, telefonando al 0542602609 dal lunedì al venerdì 9-13 o inviando una mail a musei@comune.imola.bo.it, scrivendo nome e numero di telefono per ricevere conferma. L’incontro sarà registrato e sarà visibile sui canali YouTube dei Musei Civici di Imola.

Modena. Venerdì 18 giugno 2021, alle 18, nella sala Ex-Oratorio, Palazzo dei Musei, largo Porta S. Agostino 337. Incontro “Da San Geminiano alla cattedrale romanica”. Presentazione del progetto di ricerca sulla topografia tardo antica e alto medievale di Mutina-città e del territorio di riferimento. Frutto dell’accordo quadro stilato tra SABAP-BO, Museo Civico di Modena, UNIMORE e UNIBO, Laboratorio di Antropologia fisica e DNA antico-sede di Ravenna. Interverranno: Cinzia Cavallari, funzionario archeologo soprintendenza ABAP Bologna; Francesca Piccinini e Silvia Pellegrini, Museo Civico di Modena; Giovanna Bosi e Stefano Lugli, UNIMORE – dipartimento di Scienze della Vita e dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche; Stefano Benazzi e Antonino Vazzana, UNIBO – Laboratorio di Antropologia fisica e DNA antico-sede di Ravenna. Posti limitati. Per prenotarsi: tel. 0592033125 – palazzo.musei@comune.modena.it

Ferrara. Sabato 19 giugno 2021, alle 10.30, al museo Archeologico nazionale, via XX Settembre 122. Giornata d’incontro “Tra terre ed acqua: prospettive di ricerca e ultimi rinvenimenti nel territorio ferrarese”. La giornata sarà dedicata all’illustrazione delle recenti scoperte archeologiche nel territorio ferrarese. Interverranno: Chiara Guarnieri, funzionario archeologo soprintendenza ABAP Bologna; Paola Desantis, direzione regionale Musei, museo Archeologico di Ferrara; Letizia Bassi, presidente GAF; Marco Bruni, Flavia Amato, Francesca Acqui, Simone Bergamini, Giulia Guidorzi, archeologi liberi professionisti. Per info tel. museo nazionale: 053266299. Programma: 10.30, Paola Desantis: presentazione; 10.45, Chiara Guarnieri: Tra terre ed acqua: prospettive di ricerca e ultimi rinvenimenti nel territorio ferrarese; 11, Letizia Bassi: L’attività del gruppo archeologico ferrarese; 11.15, Marco Bruni: Una pieve sepolta tra le centuriazioni affioranti. San Venanzio e l’Alto Copparese; 11.30, Flavia Amato: L’ultima mansio? Un edificio posto ai limiti tra terra ed acqua nel territorio argentano; 11.45, Francesca Acqui: Ritrovamenti monetali romani rinvenuti presso un sito dell’argentano: catalogazione e analisi; 12, Simone Bergamini: Dalla Terramara di Pilastri ai “pilastri della Terramara“ dallo scavo alla pubblicazione; 12.15, Giulia Guidorzi: Lungo i fiumi e per le strade. Sondaggi archeologici nell’alto bondenese.
18-19-20 Giugno, canale YouTube Sabap-BO MO-RE-FE. Proiezione del video “Dialoghi col territorio. Il progetto di archeologia pubblica ad Argenta (Fe)”. Proiezione del video realizzato sul progetto di archeologia pubblica di Argenta (Fe), relativa alla villa/mutatio rinvenuta in località Frittelline. Le indagini sono state realizzate in collaborazione con il Comune di Argenta, il locale Gruppo Archeologico e l’istituto superiore Montalcini di Argenta nelle modalità scuola/lavoro. Sulla base della L.R. 18, Piano 2020 è stato presentato all’IBC il progetto Argenta romana, che ha trovato finanziamento. A cura di Chiara Guarnieri, funzionario archeologo soprintendenza ABAP Bologna; Flavia Amato, Marco Bruni, Gruppo Archeologico Ferrarese; Classi IV A e IV B, Istituto Superiore Rita Levi Montalcini Argenta; Servizio Patrimonio culturale ER.
“Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città”: raccolti nel volume, curato da Chiara Guarnieri, gli interventi realizzati tra il 2000 e il 2013 dove si concentravano i palazzi del potere della signoria Estense

Il complesso di Palazzo Vecchio a Ferrara: il disegno è pubblicato nel volume “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città” curato da Chiara Guarnieri
Qui, nel quartiere che gravita nella vasta area di piazza Municipale a Ferrara, si concentravano i palazzi del potere della signoria Estense: qui, tra il 2000 e il 2013, in occasione di lavori di riqualificazione nel centro storico di Ferrara, sono stati realizzati articolati interventi archeologici. Le indagini hanno interessato in modo particolare – come si diceva – la vasta area di piazza Municipale, dell’edificio ex Bazzi e del Giardino delle Duchesse, sulla quale insisteva il Palazzo di Corte Vecchia e il Palazzo Ducale con gli annessi giardini; corso Martiri della Libertà, dove si trovavano la Loggia Grande e il Castello Estense, al cui interno è stato possibile rinvenire il Giardino Pensile, del quale si possedevano solo sparute notizie, voluto da Eleonora d’Aragona moglie di Ercole I; via Coperta di cui sono venute in luce le diverse fasi costruttive, oltre al Camerino d’Alabastro di Alfonso I; infine, la parte terminale di corso Martiri della Libertà che ha consentito di scoprire le strutture relative alla Porta dei Leoni, situata lungo il circuito settentrionale delle mura medievali e strettamente collegata al Castello Estense. Proprio grazie al ritrovamento di dati inediti o noti solo dalle fonti è stato possibile restituire l’aspetto dei palazzi del potere estense nel periodo di Ercole I (1471-1505). I risultati di questi interventi sono stati raccolti nel volume “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città” curato da Chiara Guarnieri per le edizioni Insegna del Giglio di Firenze. Martedì 23 ottobre 2018, alle 17, al Palazzo municipale di Ferrara, sarà presentato il volume che fa parte della collana dei Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna curata dalla soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Introdurranno l’incontro l’assessore ai Lavori pubblici, Aldo Modonesi, e la soprintendente Cristina Ambrosini. Il libro sarà invece presentato dall’architetto Marco Borella, dalla direttrice della Scuola dei Beni culturali e del Turismo Carla Di Francesco, e da Simonetta Minguzzi dell’università di Udine, con gli autori e la curatrice Chiara Guarnieri, archeologa della soprintendenza.

Un prezioso esempio di ceramica siriana rinvenuta durante gli scavi in centro storico a Ferrara (2000-2013)
“Il volume – spiega la curatrice Chiara Guarnieri – prende in esame una serie di interventi archeologici, finora inediti, realizzati nell’arco di più di un decennio (2000-2013) nel corso dei lavori finalizzati alla riqualificazione del centro storico di Ferrara. Due contributi introduttivi aprono l’intero percorso del libro: il primo delinea brevemente il clima storico del ducato di Ercole I (1471-1505), con particolare attenzione ai continui e talvolta radicali interventi subiti in quel periodo dai palazzi Estensi, come la ristrutturazione del 1479 definita dalle stesse fonti coeve come la Trasmutazione; il secondo contributo mira ad offrire un collegamento inedito e una lettura critica dei diversi scavi eseguiti nel centro storico di Ferrara, ritenendo – sulla base ragionata dell’insieme degli elementi presi in considerazione – che questi scavi avessero finito con il frammentare, privandoli di ogni coesione, i lavori voluti da Ercole I i quali, al contrario, erano stati progettati unitariamente e, in taluni casi, avevano riguardato il medesimo complesso di edifici. Il volume affronta quindi l’analisi sistematica di ogni singolo scavo e dei materiali ad esso relativi, accompagnata dalla contestualizzazione di quanto rinvenuto anche alla luce delle fonti, sia cronachistiche che documentali”.
“La mole dei dati raccolti, ordinati e sviluppati nel presente studio – sottolinea Guarnieri – ha richiesto molti anni di elaborazione e ciò non solo perché si è atteso il completamento delle indagini connesse ai restauri dei monumenti – alcuni ancora in corso d’opera – ma anche perché si è voluto prendere in esame i risultati di piccoli saggi di scavo realizzati negli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso che, al momento della loro realizzazione, non apparivano particolarmente significativi ma che ora, contestualizzati all’interno di una più ampia indagine, hanno acquistato un diverso valore”.



Commenti recenti