Archivio tag | progetto "Ostia Post Scriptum"

Parco archeologico di Ostia antica. Per GEP 2024 visite guidate alla basilica costantiniana, sul Decumano, agli scavi del progetto “Ostia Post Scriptum”; e al porto di Claudio e Traiano. Orari ampliati

ostia-antica_gep-2024_locandina

Per le Giornate europee del patrimonio 2024 il parco archeologico di Ostia antica propone un articolato programma di iniziative. In entrambe le giornate il biglietto di ingresso in tutti i siti segue le consuete tariffe. Le aperture serali del Museo delle Navi e del Castello di Giulio II, dalle 19.30 alle 23, nella serata di sabato prevedono il biglietto di ingresso a 1 euro.

ostia-antica_area-archeologica_basilica-costantiniana_scavi_foto-parco-archeologico-ostia-antica

Scavi archeologici ala basilica costanitiniana nell’area archeologica di Ostia antica (foto parco archeologico ostia antica)

28 SETTEMBRE 2024. Area archeologica di Ostia antica: apertura straordinaria della Galleria Lapidaria dalle 10 alle 17.15. Sono in programma visite guidate: alle 10.30, visita alla basilica costantiniana della Regio V “La basilica costantiniana di Osta: atrio e navata centrale” (Istituto Archeologico Germanico, università di Bonn e Colonia, università Sapienza) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1h30; 12.30, visita agli scavi in corso sul Decumano “Nuove taberne sul Decumano” (università Roma Tre) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1 ora; 14, visita alla basilica costantiniana della Regio V “La basilica costantiniana di Osta: atrio e navata centrale” (Istituto Archeologico Germanico, università di Bonn e Colonia, università Sapienza) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1h30; 15.30, visita agli scavi in corso sul Decumano “Nuove taberne sul Decumano” (università Roma Tre) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1 ora. Per tutte le visite si richiede prenotazione obbligatoria via e-mail a pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

roma_fiumicino_porti-claudio-e-traiano_mappa-percorsi-di-visita_foto-pa-ostia

La mappa dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano con il percorso di visita e le zone interdette (foto pa-ostia)

Area archeologica dei porti imperiali di Claudio e di Traiano: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.45. Alle 11: Murixtutti: visita guidata a cura della responsabile scientifica dell’area, Marina Lo Blundo e dell’archeologa Valeria di Cola, alla scoperta dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano (Fiumicino) con focus sulle tecniche murarie impiegate nei grandi complessi di stoccaggio e nelle mura tardoantiche. Appuntamento presso la biglietteria. Prenotazione obbligatoria via email a pa-oant.portus@cultura.gov.it; 15, visita guidata all’area archeologica a cura della responsabile scientifica dell’area, Marina Lo Blundo. Appuntamento presso la biglietteria. Non è richiesta prenotazione.

Necropoli di Porto all’Isola Sacra: orario di apertura ampliato, dalle 10.30 alle 17.45. Ore 11, 12.30, 15, 16.30: visita guidata alla necropoli a cura della responsabile tecnica dell’area, arch. Maria Chiara Alati.

Museo delle Navi: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.15.

29 SETTEMBRE 2024. Area archeologica di Ostia antica. Apertura straordinaria della Galleria Lapidaria dalle 10 alle 17.15. Alle 10, visita agli scavi dell’Ostia Forum Project (università Humboldt di Berlino) – max 20 persone – Appuntamento davanti al Museo – durata prevista 1 ora; 11.30, visita agli scavi del progetto “Ostia Post Scriptum”: un nuovo edificio nell’area adiacente al Piazzale delle Corporazioni – max 25 persone – Appuntamento davanti al parcheggio interno – durata prevista 1 ora. Per entrambe le visite è richiesta prenotazione obbligatoria via e-mail a pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

L’Area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.45

La Necropoli di Porto all’Isola Sacra: orario di apertura prolungato dalle 10.30 alle 17.45

Il Museo delle Navi di Fiumicino: orario di apertura prolungato dalle 10.30 alle 17.15 e poi dalle 18.30 alle 23

Il Castello di Giulio II: orario di apertura prolungato dalle 13.30 alle 23

Il Conventino di Sant’Ippolito: orario di apertura dalle 11 alle 14.30

Ostia antica. Nella seconda campagna di scavo del progetto “OPS – Ostia Post Scriptum” scoperti due frammenti dei Fasti Ostienses che raccontano sulla vita politica e monumentale degli anni 126-128 d.C., sotto il regno di Adriano

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_frammento_foto-mic

Frammento dei Fasti Ostienses scoperto nella seconda campagna di scavo nel progetto “OPS – Ostia Post Scriptum” (foto mic)

Due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses emergono dalla seconda campagna di scavo del progetto “OPS – Ostia Post Scriptum”, curato dal parco archeologico di Ostia antica in collaborazione con l’università di Catania e il Politecnico di Bari. È stata la notizia di Ferragosto, data direttamente dal ministero della Cultura. “Anche l’ultima campagna di scavo appena conclusa nel parco archeologico di Ostia”, ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “ci regala tesori di inestimabile valore e preziosissime fonti documentali per comprendere le attività del grande imperatore Adriano. La scoperta di due frammenti dei Fasti ci permette di svelare pezzi importanti della vita di Ostia e della Capitale. Questi scavi hanno portato alla luce anche i resti di diverse decorazioni ed estese porzioni di pavimento a mosaico che presto saranno visibili al pubblico, proprio come già realizzato in altri siti archeologici della nostra Nazione grazie all’attività messa in campo in questi mesi dal ministero della Cultura”. E il direttore del parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio: “Si tratta di una scoperta anch’essa straordinaria che, se da un lato accresce e integra quanto sappiamo sull’attività di quel grande imperatore che fu Adriano portando nuove acquisizioni sull’importantissima attività edilizia da lui condotta a Roma, dall’altro riconferma le immense potenzialità dell’antica Ostia per una sempre più approfondita conoscenza e divulgazione del nostro passato”.

ostia-antica_parco_progetto_OPS_Area-b_foto-mic

L’Area B del Parco archeologico, oggetto delle indagini, corrispondente al Foro di Porta Marina: al centro della piazza si trova un basamento quadrangolare (foto mic)

I frammenti dei Fasti, una sorta di cronaca incisa su lastre di marmo che riportano notizie preziose sulla storia politica e monumentale di Roma e di Ostia e la cui redazione spettava al pontifex Volcani, massima autorità religiosa locale, sono stati rinvenuti in seguito alle indagini effettuate nell’Area B del Parco archeologico, corrispondente al Foro di Porta Marina (già esplorata in passato ma che pone ancora molti e affascinati interrogativi), grande costruzione di forma rettangolare, porticata su tre lati e dotata di un’aula absidata su quello di fondo e originariamente pavimentata in opus sectile (con lastre di marmo di diverso colore). Al centro della piazza si trova un basamento quadrangolare, forse il sostegno di statua o una fontana. Nella zona interessata dallo scavo, già negli anni 1940-41 e 1969-72, vennero alla luce altri brani dei Fasti Ostienses.

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_frammento-che-combacia_foto-mic

Uno dei due frammenti di Fasti Ostienses scoperti nell’Area B combacia esattamente con un altro scoperto in passato e conservato a Ostia (foto mic)

Uno dei due frammenti recuperati, che si congiunge perfettamente con un altro già conservato a Ostia e riferibile alla cronaca degli anni 126-128 d.C., menziona fatti e avvenimenti accaduti a Roma nel 128, sotto il regno di Adriano. Incrociando queste informazioni con quelle provenienti da altre fonti (letterarie, epigrafiche e numismatiche), si è potuto precisare il contenuto del testo da cui si evince che il primo gennaio del 128 Adriano assunse il titolo di pater patriae e la moglie Sabina quello di Augusta. Per celebrare questi titoli l’imperatore offrì al popolo un congiarium, cioè un’elargizione di denaro (Congiar Dedit recita l’iscrizione).

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_frammento-con-trascrizione_foto-mic

Il frammento dei Fasti Ostienses con accanto la trascrizione dell’iscrizione (foto mic)

Successivamente, il 10 aprile del 128 (ante diem III Idus April riporta l’iscrizione) l’imperatore partì per l’Africa e, tornato a Roma tra la fine di luglio e gli inizi di agosto e prima di recarsi ad Atene, consacrò (Consecravit, recita l’iscrizione) un edificio, sicuramente un tempio nell’Urbe. Due sono le possibilità: il Pantheon, oppure più probabilmente il Tempio di Venere e Roma. Secondo un’ipotesi molto suggestiva, la consacrazione potrebbe essere avvenuta l’11 agosto del 128 d.C., ovvero nel giorno della ricorrenza dell’ascesa al trono di Adriano nel 117.

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_mappa_posizione-area-a_e_area-b_foto-mic

Mappa dell’area archeologica di Ostia antica con la posizione delle due zone indagate (A e B) nella seconda campagna di scavo del progetto OPS (foto mic)

Le indagini, concluse a fine luglio, sono state condotte anche nell’Area A, mai scavata prima, situata all’interno del Parco tra il Piazzale delle Corporazioni, la ricca Domus di Apuleio, l’area sacra dei Quattro Tempietti e l’antico corso del Tevere.

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_fotopiano-area-a_foto-mic

Fotopiano dell’area A nell’area archeologica di Ostia antica indagata dalla seconda campagna di scavo del progetto OPS (foto mic)

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_area-a_pavimento-in-mosaico_foto-mic

Il pavimento a mosaico scoperto nell’area A dello scavo nel progetto OPS a Ostia antica (foto mic)

Qui sono venuti alla luce altri vani per un’estensione di circa 400 metri quadri e indagati a partire dai cospicui crolli dei piani superiori. Sono stati recuperati così, al loro interno, dei reperti ceramici, marmorei e l’originaria decorazione pittorica e in stucco oltre agli estesi resti di meravigliosi mosaici in tessere bianche e nere. Lungo il lato Sud dell’edificio è emerso un portico a pilastri impreziosito da uno splendido pavimento mosaicato, ancora in ottimo stato di conservazione e dal disegno complesso ed elegante, nel quale si alternano forme quadrate e a croce riempite da motivi a treccia, losanghe e forme ottagonali a elementi floreali e vegetali.

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_scoperti-frammenti-fasti-ostienses_area-a_spazio-sacro_foto-mic

Ambiente absidato, leggermente seminterrato, scoperto nell’area A nello scavo del progetto OPS a Ostia antica (foto mic)

ostia-antica_parco_progetto_OPS_Area-A_Mosaico-a-motivi-esagonali_2_foto-mic

Mosaico a motivi esagonali scoperto nell’area A nello scavo del progetto OPS a Ostia antica (foto mic)

Più a Est il mosaico cambia motivo decorativo. Qui sono evidenti forme esagonali in cui si alternano lastre marmoree bianche e porzioni in tessere di colore rosso. Sul lato Ovest dell’area di scavo è stato, invece, rinvenuto uno stretto ambiente absidato nel quale si scendeva tramite quattro scalini fino a una quota più bassa rispetto a quella del restante complesso. Nella piccola abside, in alto, si conserva inoltre una nicchia inquadrata da due colonnine e rivestita da un intonaco su cui sono applicate conchiglie marine. Si trattava dunque di uno spazio seminascosto, “intimo”, dal carattere verosimilmente sacro, rituale, e dai risvolti interpretativi che si preannunciano sin d’ora decisamente affascinati.

Ostia antica. Il parco archeologico dopo alcuni decenni avvia il progetto di scavo e ricerca “Ostia Post Scriptum” in due contesti: dietro l’area dei Quattro Tempietti (Regio II) e nel foro di Porta Marina (Regio IV)

ostia-antica_parco_progetto-ostia-post-scriptum_due-aree-di-scavo_foto-parco-ostia-antica

Progetto “Ostia post scriptum”: nella planimetria dell’area archeologica di Ostia Antica indicate le due zone interessati da scavi e ricerche (foto parco ostia antica)

Il parco archeologico di Ostia antica avvia per la prima volta, dopo alcuni decenni, un proprio progetto di scavo e ricerca, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Catania. Il progetto di ricerca, dal titolo “Ostia Post Scriptum” – proprio a indicare la ripresa delle attività di ricerca scientifica da parte del Parco – è volto a indagare con prospezioni geofisiche non invasive e saggi di scavo due contesti ostiensi di estremo interesse, ubicati rispettivamente nella Regio II, alle spalle dell’area dei Quattro Tempietti e della Domus di Apuleio, e nella Regio IV all’interno del Foro di Porta Marina, entrambi inseriti lungo i principali percorsi di visita dell’area archeologica di Ostia. Le ricerche sono programmate dal 29 agosto al 23 settembre 2022, con la partecipazione di docenti, ricercatori e studenti dei corsi di laurea, dottorato e specializzazione dell’università di Catania e con la collaborazione dell’università del Molise, sotto la supervisione del personale tecnico del parco archeologico di Ostia antica. Le indagini hanno principalmente finalità di ricerca scientifica e di formazione, ma mirano anche a un ampliamento della fruizione e della valorizzazione della stessa area archeologica attraverso l’organizzazione di iniziative di informazione e di divulgazione nell’ambito della public archaeology, con le quali si intende coinvolgere i visitatori (visite guidate al cantiere di scavo, conferenze e seminari sulle principali tematiche correlate alle ricerche, informazione sui canali social e web), da organizzarsi anche in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022 (24 e 25 settembre 2022). Nel corso della campagna di scavo sui canali social del Parco sarà raccontato lo stato di avanzamento delle ricerche e le attività che si svolgeranno sul cantiere di scavo.

ostia-antica_parco_area-archeologica_foto-parco-ostia-antica

Veduta panoramica dell’area archeologica di Ostia Antica (foto parco ostia antica)

Le ricerche assumono un carattere multidisciplinare, basato su un’indagine non invasiva ad ampio raggio affiancata da rilievi aerofotogrammetrici tramite drone e, naturalmente, sullo scavo stratigrafico. Preliminarmente all’avvio delle attività di scavo, infatti, è prevista una campagna di indagini non invasive, condotta con l’ausilio del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali (DIPBIOGEO) dell’università di Catania e del Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’università del Molise. Le indagini, che comprenderanno prospezioni georadar e rilievo tramite drone equipaggiato con camera termica, saranno propedeutiche all’individuazione delle aree da sottoporre a indagine archeologica stratigrafica. Lo scavo, condotto nella rigorosa osservanza del metodo stratigrafico, sarà accompagnato dallo studio della cultura materiale e della gestione del catalogo e dei reperti mobili, oltre che dal rilievo e dalla ricostruzione tridimensionale di ogni singola struttura individuata, effettuati dagli allievi della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’università di Catania e sotto la supervisione dello staff del Parco. Le attività di pulizia e studio dei reperti mobili saranno contestuali allo svolgimento dello scavo.

ostia-antica_parco_area-archeologica_planimetria-quattro-tempietti_foto-parco-ostia-antica

Planimetria dell’area dei Quattro Tempietti nel parco archeologico di Ostia Antica (foto parco ostia antica)

I contesti d’indagine: l’area a nord dei Quattro Tempietti. L’obiettivo del progetto – da condurre attraverso una preliminare campagna di indagini non invasive e quindi tramite scavo archeologico estensivo – è quello di analizzare un settore della città posto in prossimità dell’antico corso del Tevere e ubicato in una zona assolutamente centrale sotto il profilo topografico, delimitata dall’edificio dei Grandi Horrea a ovest, dal santuario repubblicano dei Quattro Tempietti, dal Mitreo delle Sette Sfere e dalla Domus di Apuleio a Sud, e dal piazzale delle Corporazioni a Est. Sorprendentemente, a dispetto della sua centralità, quest’area non è stata mai indagata prima d’ora. Invece si tratta di un’area piuttosto interessante. Nel complesso, dunque, questo settore si presenta come ideale per le nuove attività di scavo del Parco, qualificandosi quale bacino stratigrafico intatto. Lo scavo archeologico dell’area, oltre a restituire una continuità di percorso di visita tra il piazzale delle Corporazioni e i Grandi Horrea repubblicani, si candida ad apportare un significativo incremento delle conoscenze sullo sviluppo topografico, monumentale e diacronico di questa parte della città, dall’età repubblicana a quella imperiale. Questi gli obiettivi dell’intervento: stabilire la tipologia e la funzione delle strutture ivi presenti; indagare ove possibile la relazione con il complesso cultuale dei Quattro Tempietti e la Domus di Apuleio e con gli edifici pubblici funzionali alle attività mercantili e portuali connesse al fiume; ricostruire lo sviluppo diacronico dell’area, accertando eventuali mutamenti nella destinazione d’uso.

ostia-antica_parco_area-archeologica_planimetria-foro-di-porta-marina_foto-parco-ostia-antica

Planimetria del Foro di Porta Marina nel parco archeologico di Ostia Antica (foto

I contesti d’indagine: il Foro di Porta Marina. Il Foro di Porta Marina si colloca immediatamente al di fuori dell’omonima porta cittadina, in contiguità con quella che un tempo era l’antica linea di costa. Il complesso circoscrive un’area di forma rettangolare circondata su tre lati da un portico colonnato con capitelli dorici, interrotto al centro da esedre rettangolari (sui lati Est e Ovest) e da un’aula absidata (sul lato di fondo meridionale). Al centro dell’area sorge una struttura quadrata di incerta interpretazione, forse identificabile con un altare. A un livello più alto, una grande cisterna in opera cementizia si addossa al lato orientale del muro perimetrale del Foro, inserendosi tra l’aula absidata e le mura repubblicane della città. Sul lato opposto, leggermente arretrata rispetto all’aula absidata, si sviluppa una piccola costruzione con corte centrale e ambienti circostanti. Nel suo insieme, tutto il complesso è realizzato in opera mista (reticolato e ricorsi in laterizio) ed è generalmente datato in età traianeo-adrianea. L’area è stata già indagata in passato in due occasioni: nel 1940-‘41 in maniera estensiva, ma superficiale, e poi nel 1969 con alcuni saggi dai quali emersero diversi frammenti dei Fasti Ostienses, cronaca marmorea che ci conserva notizie preziose sulla storia politica e monumentale di Roma e Ostia stessa e la cui redazione si ritiene fosse prerogativa del pontifex Volcani, massima autorità religiosa di Ostia. Diverse le ipotesi proposte negli anni dagli studiosi relativamente alla funzione del Foro di Porta Marina. La più accreditata è che si tratti di un luogo di culto all’aperto, che per la sua posizione extraurbana, il ritrovamento dei Fasti e la sua contiguità con il santuario della Bona Dea, andrebbe messo in relazione con Vulcano, divinità tutelare della colonia, il cui tempio (o templi), non è stato ancora identificato: se così fosse, l’edificio di età imperiale sorgerebbe quindi su un luogo di culto di età molto più antica, le cui strutture non sono ancora venute alla luce. Questi gli obiettivi dell’intervento: stabilire la funzione del complesso; stabilire lo sviluppo diacronico del complesso, verificando la presenza di strutture sottostanti e precedenti alle attuali; indagare l’aula absidata e verificarne la relazione con la cisterna adiacente; ricostruire l’arredo marmoreo del foro e la relazione dei paramenti marmorei (già ritrovati) con le strutture; ritrovare nuovi frammenti dei Fasti.