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Archeologia in lutto. A 85 anni è morto l’egittologo tedesco Jan Assmann, storico della cultura e delle religioni: ha sviluppato il concetto di “Memoria culturale”. Il ricordo del museo Egizio di Torino e dell’associazione internazionale degli Egittologi

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L’egittologo tedesco Jan Assmann: si è spento a 85 anni (foto museo egizio)

“È con grande tristezza che l’egittologia, gli studi di storia culturale e antropologia religiosa si congedano da uno dei più grandi ricercatori del loro tempo”. Comincia così l’annuncio-ricordo del museo Egizio di Torino per la scomparsa a 85 anni dell’egittologo tedesco Jan Assmann, storico della cultura e delle religioni, si è interessato in particolare alla cultura del ricordo. Assmann era nato il 7 luglio 1938 a Langelsheim, città della Bassa Sassonia, in Germania, ed è morto il 19 febbraio 2024 a Costanza (Germania). Il 17 aprile 2012 è divenuto socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. E nel 2017 gli è stato attribuito il Premio Balzan per gli studi sulla “memoria collettiva”, insieme alla moglie Aleida. “Jan Assmann – continua la nota del museo Egizio di Torino – ha plasmato l’egittologia come nessun altro con le sue ricerche sulla vita sociale nell’antico Egitto, dalla comprensione del tempo al concetto di morte e di aldilà, fino alle relazioni interpersonali e all’immagine di Dio. Insieme alla moglie Aleida Assmann, antropologa e anglista, Jan Assmann ha sviluppato il concetto di Memoria Culturale (“das Kulturelle Gedächtnis”), che si occupa di indagare come le tradizioni di testi, immagini e rituali contribuiscano, nel corso delle generazioni, alla formazione dell’identità e della coscienza del tempo e della storia nelle culture e nelle società umane. La sua ricerca interdisciplinare non solo ha ispirato gli studiosi degli ultimi decenni a sviluppare nuovi concetti religiosi e culturali, ma avrà anche un’influenza significativa sulle generazioni future. Con la morte di Jan Assmann abbiamo perso un grande pensatore e intellettuale, ma grazie alle sue ricerche, tradotte in numerose lingue, sarà sempre ricordato”. A nome dell’Associazione Internazionale degli Egittologi sono arrivare le più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici dal presidente Tarek Tawfiq: “L’egittologia piange la morte di un grande studioso. Jan Assmann negli ultimi sessant’anni ha ispirato con le sue ricerche e i suoi scritti, specialmente i campi dell’antica religione egizia e delle credenze funerarie. I suoi numerosi libri continueranno a guidare gli studenti di Egittologia e ci mancherà molto”.

Archeologia in lutto. È morto Mario Torelli, grande etruscologo, archeologo e docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana. Stava preparando una grande mostra su Pompei e Roma

Il prof. Mario Torelli, etruscologo, archeologo, docente di archeologia e storia dell’arte greca e romana, è morto all’età di 83 anni

Archeologia in lutto. All’età di 83 anni il 15 settembre 2020 è morto a Roma, dove era nato nel 1937, Mario Torelli, grande etruscologo, archeologo e docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana all’Università di Cagliari e di Perugia, allievo di Ranuccio Bianchi Bandinelli e di Massimo Pallottino. A dare l’annuncio, Massimo Osanna, da poco passato dalla direzione del parco archeologico di Pompei alla direzione generale dei musei del Mibact: “È con profondo dolore e con sentita gratitudine per il grande contributo apportato alla Cultura, che la Direzione Generale dei Musei, a nome di tutto il comparto museale e archeologico, saluta un grande uomo e un grande Maestro, Mario Torelli, oggi venuto a mancare. Da tempo e nell’ultimo periodo stava lavorando, in qualità di curatore, al progetto di una grande mostra su Pompei e Roma, che a breve avrebbe inaugurato nelle sedi di Pompei e del Colosseo, le cui Istituzioni sono oggi dirette da due suoi allievi e dove vi lavorano diversi suoi ex studenti.  Un archeologo dalle importanti scoperte (come Gravisca, porto di Tarquinia) e fondamentali ricerche, grande maestro di intere generazioni di studenti che affascinava e motivava per il suo modo di fare lezione intrecciando arte, artigianato, storia politica, sociale ed economica, e di tanti allievi accompagnati lungo il percorso di prestigiose carriere. Accademico dei Lincei, Premio Balzan, studioso di vastissime conoscenze e di grande capacità critica che gli consentiva di mettere in relazione dati archeologici con fonti letterarie ed epigrafiche secondo un approccio moderno e originale, sempre estremamente rigoroso. Quale professore di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana ha insegnato in diverse Università italiane e straniere -da ultimo, quest’anno presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli – affrontando i principali ambiti della cultura antica, dal mondo greco a quello etrusco e a quello romano, tracciando un percorso unico nella ricerca archeologica, diventando così un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di studiosi delle culture antiche”.

Il prof. Mario Torelli agli scavi di Gradisca (foto da Tusciaweb)

Il catalogo della mostra “Gli Etruschi” a Palazzo Grassi curata da Mario Torelli

Ha diretto gli scavi del santuario etrusco di Minerva e Santa Marinella (1964 – 1966), del santuario etrusco di Porta Cerere di Veio (1966 – 1969), del santuario greco di Gravisca, l’antico porto di Tarquinia (1969 – 1979), del santuario extra-urbano di Afrodite a Paestum (1982 – 1985), del santuario di Demetra e dell’agorà di Heraclea (1985 – 1991) presso Policoro. È stato Visiting Professor presso diverse istituzioni all’estero, tra cui: università del Colorado (1974); università del Michigan (1978); università della California (1979); Scuola Normale Superiore di Parigi (1984); università di Parigi La Sorbona (1985); Collegio di Francia (1986), università di Alberta, Canada (1986); docente a Oxford (1988), università di Bristol (1993). Nel 1982 Torelli diviene membro dell’Insitute for Advanced Study di Princeton (New Jersey) e del Getty Center per la Storia dell’arte e scienze umane a Los Angeles (1990 – 1991). Curatore scientifico del museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona, è membro ordinario dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici a Firenze, è stato socio corrispondente del Mitglieder del Deutsches Archäologisches Institut, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Accademia Europea, dell’Accademia nazionale dei Lincei. Ha ricevuto la Laurea honoris causa dalle Università di Tübingen (Germania) e di Jaén (Spagna). Ha curato l’allestimento di numerose mostre archeologiche in Italia e all’estero, tra cui Gli Etruschi a Palazzo Grassi a Venezia (26 novembre 2000 – 1º luglio 2001) e L’Iliade tenutasi a Roma, al Colosseo, nel 2006.