Area metropolitana di Napoli. Prima edizione di “Weekend d’autunno” a cura della Sabap: cinque tappe lungo un itinerario che intreccia memoria, archeologia e natura, dal Vesuvio alla costa flegrea: Cimitile, Giugliano, Ercolano, Somma Vesuviana, Pozzuoli e Palma Campania. Ecco il programma
È partita la prima edizione di “Weekend d’autunno”, l’iniziativa promossa dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, che apre al pubblico – con visite guidate, percorsi tematici e momenti di approfondimento – siti di straordinario valore storico, artistico e paesaggistico normalmente non accessibili. Cinque fine settimana, da ottobre a dicembre, per riscoprire il fascino nascosto dei luoghi del patrimonio culturale dell’area metropolitana di Napoli. Il programma conduce i visitatori lungo un itinerario che intreccia memoria, archeologia e natura, con tappe che spaziano dal Vesuvio alla costa flegrea: Cimitile, Giugliano, Ercolano, Somma Vesuviana, Pozzuoli e Palma Campania. Un viaggio tra depositi archeologici, tombe e acquedotti romani, ville imperiali e paesaggi sottomarini, per conoscere da vicino le eccellenze di un territorio unico. Le aperture saranno accompagnate da visite guidate condotte dal personale della Soprintendenza, in collaborazione con associazioni e realtà locali, per vivere in prima persona la bellezza autentica dei luoghi e approfondire la conoscenza di un patrimonio che appartiene a tutti. Tutti gli eventi sono a ingresso libero o con prenotazione obbligatoria, secondo le modalità indicate sul sito ufficiale www.sabapmetropolitanana.cultura.gov.it. “Con Weekend d’autunno proseguiamo un lavoro costante di apertura, conoscenza e tutela del territorio”, dichiara la soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, Paola Ricciardi. “Ogni iniziativa nasce dal desiderio di restituire ai cittadini luoghi spesso poco conosciuti, ma di grande valore storico e paesaggistico, e di consolidare il dialogo tra istituzioni, comunità e paesaggio. È così che il patrimonio diventa esperienza viva, condivisa, capace di generare consapevolezza e senso di appartenenza”. Prenotazioni (obbligatorie per tutti gli eventi). Ove previsto le prenotazioni avvengono esclusivamente via email all’indirizzo sabap-na-met.eventi@cultura.gov.it. Nella richiesta è necessario indicare nome e cognome dei partecipanti, orario turno scelto, presenza di eventuali bambini (con età) ed eventuali esigenze di mobilità; eventuali disdette vanno comunicate tempestivamente via mail. Lista d’attesa: al raggiungimento delle capienze, è possibile richiesta di lista d’attesa e presentarsi al punto di accesso/partenza per eventuali subentri; l’inserimento non garantisce l’accesso.

Villa Favorita a Ercolano, , una delle più affascinanti residenze borboniche del Miglio d’Oro (foto sabap-met-na)
La prima tappa si è già tenuta il 25-26 ottobre 2025: la costa di Bacoli e il Porto di Miseno visti dal mare, un suggestivo itinerario in barca per ammirare dal mare il porto antico di Miseno e la costa flegrea, culla di memorie archeologiche e paesaggi di straordinaria bellezza; le Passeggiate di architettura tra le ville vesuviane del Miglio d’Oro, itinerari tematici tra le residenze del Miglio d’Oro per riscoprire, attraverso l’architettura e i giardini, la grande stagione vesuviana del Settecento; apertura del Parco inferiore di Villa Favorita e della Casina dei Mosaici a Ercolano, un luogo di quiete e di raffinata bellezza immerso nel verde, e della Villa Augustea di Somma Vesuviana, uno dei complessi archeologici più affascinanti del territorio vesuviano, una villa imperiale del II secolo d.C. immersa in un paesaggio che unisce storia, natura e mito; visite ai Depositi archeologici del Rione Terra a Pozzuoli, un’occasione per conoscere da vicino la complessità dei materiali provenienti dalle indagini flegree e la loro conservazione.
La seconda tappa l’8 e il 9 novembre 2025: itinerari e visite guidate tra le Basiliche paleocristiane di Cimitile e i Depositi del Rione Terra. Basiliche paleocristiane di Cimitile: apertura dalle 9 alle 13; visite guidate alle 9.30 e alle 11. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria per le visite guidate. Tra i più importanti complessi paleocristiani d’Italia, le basiliche di Cimitile raccontano la storia del culto di San Felice e dell’origine del cristianesimo in Campania. Depositi del Rione Terra: alle 9, 10.30 e 12, prenotazione obbligatoria. Apertura straordinaria dei depositi archeologici del Rione Terra, un’occasione per conoscere da vicino la complessità dei materiali provenienti dalle indagini flegree e la loro conservazione.
La terza tappa il 22 e il 23 novembre 2025: apertura straordinaria dell’Acquedotto Augusteo di Palma Campania e della Tomba del Cerbero a Giugliano, insieme alla Villa Augustea di Somma Vesuviana. Acquedotto Augusteo: apertura dalle 9 alle 13, ingresso libero. Apertura straordinaria dei resti dell’antico acquedotto augusteo, capolavoro dell’ingegneria romana che convogliava le acque del Serino fino a Napoli e Miseno. Tomba del Cerbero: domenica 23 novembre, dalle 9 alle 13, ingresso libero, visite in ordine di arrivo. Apertura straordinaria del sepolcro affrescato noto come “Tomba del Cerbero”, testimonianza preziosa dell’arte funeraria romana in Campania. Villa Augustea: sabato 22 novembre, dalle 9 alle 13, ingresso libero, visite in ordine di arrivo a cura della Pro Loco Somma Vesuviana. Uno dei complessi archeologici più affascinanti del territorio vesuviano, una villa imperiale del II secolo d.C. immersa in un paesaggio che unisce storia, natura e mito.
Quarta tappa il 13 dicembre 2025: visite ai Depositi del Rione Terra e alla Tomba del Cerbero. Depositi del Rione Terra: alle 9, 10.30 e 12, prenotazione obbligatoria. Apertura straordinaria dei depositi archeologici del Rione Terra, un’occasione per conoscere da vicino la complessità dei materiali provenienti dalle indagini flegree e la loro conservazione. Tomba del Cerbero: dalle 9 alle 13, ingresso libero, visite in ordine di arrivo. Apertura straordinaria del sepolcro affrescato noto come “Tomba del Cerbero”, testimonianza preziosa dell’arte funeraria romana in Campania.

Il complesso della Tomba del Cerbero nella necropoli di Giugliano in Campania (Na) (foto sabap-met-na)
Quinta tappa il 20 dicembre 2025: chiusura del calendario con la Villa Augustea e la Tomba del Cerbero, due luoghi simbolo del legame tra archeologia e paesaggio. Villa Augustea: dalle 9 alle 13, ingresso libero, visite in ordine di arrivo a cura della Pro Loco Somma Vesuviana. Uno dei complessi archeologici più affascinanti del territorio vesuviano, una villa imperiale del II secolo d.C. immersa in un paesaggio che unisce storia, natura e mito. Tomba del Cerbero: dalle 9 alle 13, ingresso libero, visite in ordine di arrivo. Apertura straordinaria del sepolcro affrescato noto come “Tomba del Cerbero”, testimonianza preziosa dell’arte funeraria romana in Campania.
Bacoli (Na). Nei lavori di riqualificazione dell’area, scoperta una monumentale villa romana del I sec. d.C. nei pressi di Punta Sarparella a Miseno, da cui si ipotizza Plinio il Vecchio avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae

I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)
A seguito di dissequestro e bonifica dell’intera area sono stati avviati i lavori per la realizzazione di una villa comunale, nelle immediate prossimità di Punta Sarparella nel comune di Bacoli (Na), per restituire alla pubblica fruizione uno degli accessi più spettacolari alla spiaggia di Miseno, per lunghi anni resa inaccessibile da rifiuti e sterpaglie, progetto al quale ha partecipato attivamente la soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli intenzionata a supportare attivamente l’amministrazione comunale in questo progetto di riqualificazione, sono emersi i resti di quella che si è rivelata subito essere una monumentale villa romana. La struttura, databile intorno al I secolo d.C., si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti, presso Punta Sarparella, il promontorio da cui si ipotizza che Plinio il Vecchio, Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti delle diverse città costiere, minacciate dall’eruzione vesuviana. In attesa di valutare un progetto di scavo estensivo della villa e contestuale valorizzazione, attualmente il perimetro degli ambienti è stato ben individuato e recintato, e restituito, grazie anche alla prossima installazione di pannellistica esplicativa, al pubblico godimento.

I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)
In un’area già sottoposta a tutela da vincolo archeologico ministeriale per la densità di evidenze antiche disseminate nelle immediate prossimità di Punta Sarparella a Bacoli, dall’accesso al teatro romano di Misenum, al Collegio degli Augustali, al bacino interno del porto antico, è stata fatta infatti una scoperta archeologica di portata eccezionale. In occasione dei lavori di rigenerazione urbana del Comune di Bacoli, è stato avviato un progetto di recupero e valorizzazione dell’area occupata in precedenza dall’ex Lido Piranha, un ecomostro abusivo finalmente abbattuto in anni recenti. Durante le operazioni di sistemazione del piano di campagna, destinato a ospitare il nuovo vialetto di accesso, le panchine e l’area giochi per bambini, sono emersi i resti di quella che si è rivelata subito essere una monumentale villa romana, databile intorno al I secolo d.C., realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo assai ben costruita, che si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti. Sono stati individuati una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario.

I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)
Tali evidenze sono probabilmente pertinenti a quello che resta di una delle terrazze della residenza del Prefetto della Flotta romana del Tirreno, la Classis Misenensis. Che delle strutture si conservassero in quella zona era già risaputo, così come lacerti di murature in opera reticolata sono già visibili lungo la spiaggia della Sarparella, ma grazie ai lavori di bonifica prima – iniziati nel 2021 – e a quelli di riqualificazione in via di completamento, è stato possibile avviare una pulizia sistematica delle creste murarie ed individuare l’articolazione degli ambienti. L’ipotesi, ancora da verificare, che su Punta Sarparella fosse ubicata la residenza del Prefetto della Flotta, si basa sulla circostanza che quel luogo offrisse, per la sua posizione, la massima visibilità dell’intero bacino portuale ed un’ampia veduta sul Golfo intero; sarebbe stato questo il promontorio dal quale si ipotizza che Plinio il Vecchio, che ricopriva la carica di Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti delle diverse città costiere, minacciate dall’eruzione vesuviana. La scoperta è ancor più eccezionale se si considera che ignoti sono ancora tuttora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum. L’individuazione di tali strutture in un punto nevralgico del territorio antico, prospiciente il bacino interno del porto romano, prossima all’ingresso del teatro di Misenum e all’area che doveva ospitare il foro cittadino, aggiungono un tassello di grande importanza alla conoscenza dell’articolazione del palinsesto insediativo antico.




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