Archivio tag | Porta-Approdo di Altino

Altino (Ve). Al parco archeologico per “Altino Aperta – Scavi Aperti” visita guidata allo scavo nei pressi della Porta-Approdo a cura degli archeologi dell’università di Padova

Andrea Stella e Guido Furlan dell’università di Padova sullo scavo archeologico presso Porta-Approdo al parco archeologico di Altino (foto unipd)

A luglio 2025 sono cominciate le attività di scavo nel parco archeologico di Altino, che fa parte dei musei archeologici nazionali di Venezia e della laguna, a cura dell’università di Padova, nella cui area venerdì 25 luglio 2025, dalle 16.30, è prevista l’iniziativa “Altino Aperta – Scavi Aperti”. Si tratta di un nuovo scavo archeologico nei pressi della Porta-Approdo e indaga un tratto del canale antistante la struttura, il cui alveo era utilizzato come un vero e proprio immondezzaio. Gli obiettivi della ricerca sono: cominciare a ricostruire l’economia della città romana su basi nuove, approfondire la conoscenza delle strategie di gestione dei rifiuti adottate dalla comunità altinate e, infine, analizzare le pratiche di economia circolare messe in atto. Hanno partecipato all’avvio delle ricerche: Guido Furlan e Andrea Stella, dipartimento dei Beni culturali UniPd, e Michele Monego, del laboratorio di Rilevamento e Geomatica del dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale UniPd. La visita è su prenotazione (info.parcoaltino@cultura.gov.it; 0422789443); è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Si consiglia di indossare abiti comodi, scarpe chiuse antiscivolo e di portare cappello, crema solare e antizanzare.

Altino (Ve). A Pasquetta apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale e riapertura stagionale dell’area archeologica con la Porta-approdo e il Quartiere residenziale augusteo

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Veduta da drone del quartiere residenziale augusteo nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

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Plastico ricostruttivo della Porta-Approdo di Igor Silic conservato al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)

Pasquetta speciale ad Altino. Lunedì 1° aprile 2024, Lunedì dell’Angelo, non solo ci sarà l’apertura straordinaria pomeridiana, dalle 14 alle 19, del museo Archeologico nazionale (la biglietteria chiuderà alle 18.30). Ma proprio a partire dal 1° aprile riapre l’area archeologica di Altino: con un unico biglietto, oltre al Museo, si può visitare la Porta-Approdo e il Quartiere residenziale augusteo, dove sono visibili il decumano e i mosaici che appartenevano alle lussuose domus presenti in quest’area dell’antica città di Altino. Per visitare l’area archeologica basterà passare alla biglietteria del Museo (in via S. Eliodoro, 56), acquistare il biglietto e presentarlo all’ingresso delle aree; la Porta-approdo e il Quartiere residenziale augusteo sono visitabili negli stessi orari di apertura del Museo.

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Resti della Porta -Approdo nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

L’area archeologica di Altino apre una finestra sulla città sepolta, nota parzialmente attraverso scavi e ricerche susseguitisi dal XIX secolo in poi. Conserva i resti della monumentale Porta-approdo, che dal I secolo a.C. segnala l’ingresso settentrionale in città, e di un cardine urbano che collegava la porta con il centro abitato.

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Mosaico della Domus della Pantera ad Altino (foto drm-veneto)

È poi visibile una piccola porzione del quartiere residenziale, che costituì un’espansione urbanistica agli inizi del I secolo d.C. Colpisce soprattutto per lo straordinario stato di conservazione un tratto di strada urbana, pavimentata con basoli lapidei e delimitata dalle crepidini; su questa si affaccia la domus della Pantera, così chiamata per il mosaico bianco e nero dell’atrio, che mostra l’animale mentre si abbevera.

Altino. Seconda puntata della rubrica #archeoaltino: focus sui legami tra l’area archeologica della Porta-Approdo e i reperti esposti al museo Archeologico nazionale di Altino, provenienti da quest’area

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Plastico ricostruttivo della Porta-Approdo di Igor Silic conservato al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)

Seconda puntata della rubrica #archeoaltino che, ogni martedì, fa scoprire da dove provengono i reperti visibili al museo Archeologico nazionale di Altino e cosa li lega alle aree archeologiche e al territorio circostante. Oggi focus sui legami tra l’area archeologica della Porta-Approdo e i reperti esposti al Museo, provenienti da quest’area.

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Resti della Porta -Approdo nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

La Porta-Approdo era una porta monumentale con funzione di accesso diretto dal canale, situata al limite urbano settentrionale; attraverso i suoi due accessi, chi proveniva via acqua poteva entrare direttamente sul cardo, una delle vie principali di Altinum. Si può osservare ciò che resta di quest’imponente struttura nell’area archeologica, dove sono visibili le fondazioni, poggiate su un’imponente palizzata in tronchi di rovere: è molto evidente la base di una delle due torri ottagonali che, nell’antichità, si trovavano ai lati dell’ingresso.

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Museo Archeologico nazionale di Altino: ricostruzione della possibile disposizione degli elementi decorativi della Porta-Approdo di Altino (foto drm-veneto)

Al museo Archeologico nazionale di Altino si possono ammirare alcune delle decorazioni architettoniche che abbellivano il monumento, accogliendo gli antichi viandanti: antefisse a maschera tragica femminile, gocciolatoi a forma di testa di leone e un bellissimo telamone in terracotta. Tutti questi elementi sono stati disposti in modo da riprodurre parte della struttura e dare al visitatore un’idea di come potevano apparire le decorazioni nel loro insieme; inoltre, è visibile anche un plastico in scala ridotta che riproduce il possibile aspetto in antico della Porta-Approdo, realizzato da Igor Silic.

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Museo Archeologico nazionale di Altino: frammenti di coppe decorate a rilievo in ceramica fine usate durante le libagioni in cerimonie sacre (foto drm-veneto)

Infine, potrai osservare anche gli oggetti legati al rito di fondazione della Porta-Approdo: un solenne sacrificio votivo (suovetaurilia) di cinque buoi, quattro maiali, un ovicaprino e un cane, seguito da un banchetto e da una libagione. Durante il rito, avvenuto nella prima metà del I sec. a.C., furono dedicati alcuni frammenti di ceramica, sui quali furono incise parole in lingua venetica, greca e latina, a testimonianza dell’importanza dell’antico centro di Altinum, crocevia di popoli e luogo di scambio commerciale.