Il museo Archeologico nazionale di Aquileia non chiuderà le domeniche: garantita l’apertura grazie all’accordo Polo museale-soprintendenza-ministero
Quando il 10 settembre scorso il direttore del Polo museale del Friuli-Venezia Giulia aveva annunciato che, per carenza di personale, il museo Archeologico nazionale di Aquileia sarebbe rimasto chiuso di domenica e nei giorni festivi fino al 31 dicembre 2015, si era temuto il peggio tra le numerose critiche e proteste, non solo da parte di operatori commerciali locali, ma anche da parte della stessa amministrazione regionale. Il pericolo sembra scongiurato, almeno per ora. Grazie all’impegno congiunto di soprintendenza Archeologia e del Polo Museale del Friuli-Venezia Giulia e al sostegno del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la struttura rimarrà aperta anche nelle giornate festive. Lo annunciano in una nota Luca Caburlotto, direttore del Polo Museale Fvg e il soprintendente archeologia Luigi Fozzati. “Grazie al supporto degli organi centrali del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo – spiegano – la soprintendenza Archeologia e il Polo Museale del Friuli-Venezia Giulia garantiranno stabilmente, congiungendo le proprie risorse, l’apertura del museo Archeologico nazionale di Aquileia per tutte le giornate festive. L’apertura, che non era stata in discussione per i giorni feriali, è immediatamente ripristinata nella sua interezza per le domeniche e per le festività. La felice conclusione delle criticità riscontrate non elimina il grave problema della carenza di organico nei musei italiani, ma vuole costituire la base per il rilancio del museo Archeologico nazionale di Aquileia nell’ambito dell’importante riforma voluta dal ministro Dario Franceschini, che sta dando nuova linfa ai musei statali sia a livello organizzativo che a livello finanziario. Si ricordi che il museo aquileiese è stato proprio di recente destinatario di un finanziamento straordinario, nel contesto del piano completamento dei musei nazionali, della somma di 1,5 milioni di euro”.
Il museo Archeologico nazionale di Aquileia, istituito nel 1882 come “Imperial-regio Museo dello stato” con il patrocinio dell’imperatore Francesco Giuseppe, in Villa Cassis Faraone, costruita tra il 1812 e il 1825, accoglie le collezioni storiche, ricevute in dono o acquistate dalle più illustri famiglie aquileiesi, integrate dai risultati delle ricerche condotte fra ‘800 e ‘900 soprattutto ad opera dei suoi direttori storici, Enrico Maionica, Giovanni Battista Brusin e Luisa Bertacchi. L’ordinamento dell’esposizione, articolata fin dall’origine secondo temi, risale nella sua attuale disposizione agli anni ’50 del secolo scorso: i materiali sono scanditi per classi, a partire dalla statuaria (ritratti, funeraria, sacra), per passare alla ceramica, ai metalli, ai vetri, alle gemme, agli oggetti di ornamento (in particolare ambre), che rispecchiano le attività economiche e la vita quotidiana della città. Le gallerie lapidarie, avviate negli anni ’30 e ampliate negli anni ’50 del ‘900, ospitano iscrizioni e monumenti pubblici e funerari e preziosi mosaici. Nuovi spazi espositivi sono stati ricavati nei magazzini, con le sale dedicate alla via Annia, mentre una sezione ospita la Julia Felixl, l’imbarcazione rinvenuta a Monfalcone nell’area del Lacus Timavi.
“La ripresa degli orari festivi del museo di Aquileia – concludono Caburlotto e Fozzati – ha avuto una spinta eccezionale sia dalla grande disponibilità dimostrata da tutto il personale di custodia, nella consapevolezza dell’importanza della propria missione culturale, sia dallo straordinario attaccamento dei cittadini per lo storico Museo, viva espressione del territorio e del suo passato, che da più di centotrenta anni racconta la grandiosa storia dell’Aquileia antica”.
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