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Ercolano. Al parco archeologico per tutto agosto “I Venerdì di Ercolano”, la sesta edizione dei percorsi serali guidati animati da performances teatrali originali. Quest’anno il tema è Ercole, mitico fondatore della città. Anteprima gratuita per la comunità locale

ercolano_parco_I-venerdì-di-ercolano-2024_locandinaPasseggiare la sera al parco archeologico di Ercolano accompagnati da Ercole. Torna il 2 agosto 2024 il ciclo di aperture serali del parco archeologico di Ercolano de “I Venerdì di Ercolano”, la sesta edizione del ciclo di visite in notturno che offrono percorsi guidati al sito vestito di luce tra gli incanti della città antica animati da performances teatrali originali create ad hoc in collaborazione con Teatri 35.

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Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, ai “Venerdì di Ercolano” (foto paerco)

Quest’anno la scelta del tema è caduta su Ercole il mitico fondatore della città che sarà lo spirito guida alla scoperta di nuovi punti di vista e con il coinvolgimento dei partecipanti che si ritroveranno, ancora una volta, cittadini di Ercolano. Appuntamento tutti i venerdì sera di agosto: 2, 9, 16, 23, 30. Ingressi ogni 10 minuti dalle 20 fino alle 22.30: 16 turni di visita con gruppi di max 35 persone. Alle 21 è prevista la visita in lingua inglese. I visitatori dovranno presentarsi 20 minuti prima del proprio turno di visita esclusivamente all’ingresso monumentale di corso Resina. Biglietti: intero 9 euro; ridotto (per la fascia di età 18-30 non compiuti) 5 euro; gratuito per i minorenni, per i disabili e gli accompagnatori. Anche quest’anno anteprima – serata inaugurale giovedì 1° agosto 2024, alle 20, riservata alla la comunità locale: gli ospiti saranno accompagnati nella visita dal direttore Francesco Sirano.

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Panoramica dell’antica Herculaneum illuminata per le visite serali dei “Venerdì di Ercolano” (foto paerco)

L’itinerario 2024 de “I Venerdì di Ercolano”, della durata di circa 1 ora e mezza, immerge i visitatori nell’affascinante ambientazione del Parco illuminato e vissuto attraverso suggestioni notturne. Si parte dall’Antica Spiaggia, luogo di recente restituito alla fruizione dei visitatori, simbolo dell’antica città, unica con fronte a mare interamente conservato, per poi toccare punti nevralgici come la Terrazza di Nonio Balbo, la Palestra, la Piscina e in un districarsi di strade, fino alla Casa Sannitica, alla Bottega del Colonnato tuscanico, alla Sede degli Augustali. Un’esperienza che sarà resa unica e coinvolgente grazie ad una sceneggiatura che trasformerà l’intera città in palcoscenico e i visitatori in partecipanti all’azione scenica sulle tracce di Ercole. È consigliabile l’uso di scarpe basse e comode. Le serate estive si godono meglio proteggendo la pelle con lozioni contro le punture degli insetti.

Ercolano. Il Parco archeologico costruisce il futuro con la fondazione The Packard Humanities Institute e l’Istituto Packard per i Beni Culturali: firmato al MiC l’intesa per ampliare e riqualificare il parco con nuovi depositi archeologici, laboratori e nuovi uffici

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Al ministero della Cultura firmato il protocollo d’intesa per l’ampliamento e la riqualificazione del parco archeologico di Ercolano (foto paerco)

Firmata al MiC l’intesa con la fondazione The Packard Humanities Institute e l’Istituto Packard per i Beni Culturali: nell’area intorno agli scavi saranno realizzati nuovi depositi archeologici, laboratori e nuovi uffici. Dopo oltre venti anni di programmazione congiunta tra PHI e il Parco archeologico di Ercolano, di cui l’ultimo risultato è stata l’inaugurazione dell’antica spiaggia il 19 giugno  2024, è stato firmato a Roma, al ministero della Cultura, presenti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il direttore generale Musei, Massimo Osanna; il direttore del Parco di Ercolano, Francesco Sirano; il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto; il presidente del Packard Humanities Institute (PHI) David W. Packard e il presidente dell’Istituto Packard per i Beni Culturali, Michele Barbieri, il protocollo d’intesa che segna l’inizio di una nuova pagina nel partenariato pubblico-privato per il Parco archeologico di Ercolano con la riqualificazione delle aree Sud e Est dell’Antica Ercolano.

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Veduta aerea dell’area archeologica di Ercolano: una delle foto di Pier Paolo Metelli contenute in “Ercolano. Guida (breve)” edita da arte’m

L’intesa definisce le priorità degli interventi a partire dai nuovi depositi permanenti con i laboratori di restauro e la nuova sede del Parco archeologico con i relativi uffici. I nuovi edifici saranno arretrati dalla città antica verso Sud grazie alla donazione dalla parte delle fondazioni Packard di un’area estesa su più di 3 ettari, fino al 79AD occupata dal mare e poi in tempi recenti utilizzata per la coltivazione di piante ornamentali, acquistata con l’unico scopo di passare nella disponibilità dell’ente e consentire la liberazione dei bordi del sito dagli edifici moderni esistenti che migliorerà in modo significativo non solo l’esperienza immersiva dei visitatori di essere in una macchina del tempo e ma anche le viste verso il golfo dai quartieri della città moderna intorno al sito. La svolta ormai in vista andrà ad abbracciare anche l’ampliamento degli spazi verdi e la creazione di un nuovo ingresso su corso Umberto I verso il mare e la realizzazione di un parcheggio a servizio degli edifici e dei visitatori. Tutto questo anche sempre nell’ottica di migliorare il rapporto tra la città antica e la città moderna con le più ampie ricadute sullo sviluppo del comune di Ercolano e la qualità di vita dei cittadini già comprovate con la rinascita in atto del quartiere Via Mare-Via Cortili.

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I firmatari del protocollo d’intesa al MiC per il parco archeologico di Ercolano: da sinistra, Francesco Sirano, Michele Barbieri, Massimo Osanna, Gennaro Sangiuliano, David W. Packard e Ciro Bonajuto (foto paerco)

“Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Il MiC è in campo per la rinascita e la valorizzazione”, ha affermato il ministro Sangiuliano. “L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico. Tutto questo si aggiunge alle attività già programmate dal Ministero che permetteranno di aumentare l’offerta all’interno di una vasta area già oggetto di interventi importanti, come la riapertura dell’antica spiaggia di Herculaneum e l’apertura recente del museo di Stabia, e creare le premesse per nuove azioni di tutela e valorizzazione di questo unicum mondiale. Rivolgo un sentito ringraziamento al presidente del Packard Humanities Institute, David W. Packard, per l’impegno assunto con questo accordo di collaborazione che garantirà una serie di attività di riqualificazione di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, insieme a Pompei, Oplontis e Stabia”.

Per il direttore Osanna: “Il programma oggetto dell’accordo, che riprende una pluriennale, virtuosa collaborazione con la fondazione PHI guidata dal Dr. David W. Packard, è stato elaborato con una visione di lungo periodo e presenta un piano organico di interventi di tutela e valorizzazione, che permetterà di traghettare il parco verso una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi, sia per quanto riguarda la fruizione da parte del pubblico che per le opportunità di indagine e ricerca scientifica. Una buona pratica del Sistema museale nazionale che genererà, grazie alla collaborazione fra le istituzioni coinvolte e la fondazione filantropica, un impatto positivo esteso ben oltre i confini del parco, coinvolgendo l’intero territorio e la comunità”

“Si tratta di un progetto che non si esita a definire rivoluzionario”, ha aggiunto il direttore Sirano. “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito. Una svolta che in pochi anni potrebbe produrre risultati paragonabili, se non persino più lungimiranti, con la grande operazione che Amedeo Maiuri vi svolse tra il 1927 e il 1961. Il sito, oggi dotato di uffici e aree di deposito inadeguati alle reali esigenze tanto attuali quanto future, diventerà un luogo all’avanguardia in campo internazionale sui temi della tutela e conservazione del patrimonio con particolare riferimento ai resti organici che costituiscono una delle più marcate peculiarità del Parco. Siamo a una tappa importante e all’avvio di un percorso che ci vedrà ancora più determinati per contribuire con il comune lavoro a realizzare una svolta che renda il giusto merito al luogo dove hanno avuto inizio nel XVIII secolo le prime campagne di scavo sistematico su scala urbana di un sito antico romano e delle prime, ancora embrionali e poi sempre più sviluppate, politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio”.

“È un giorno di grande importanza per la nostra comunità e per il patrimonio archeologico di Ercolano”, ha sottolineato il sindaco Buonajuto. “L’accordo con il Packard Humanities Institute consolida il ventennale rapporto con la nostra città e rappresenta un ulteriore passo significativo verso la tutela e la valorizzazione delle nostre radici storiche, nonché un’imperdibile opportunità di crescita per il turismo culturale non solo a Ercolano, ma anche per l’area circostante. Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

“Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano”, ha dichiarato il dr. David W. Packard, presidente del Packard Humanities Institute. “Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto. Spero che i risultati positivi del nostro supporto possano incoraggiare altre fondazioni private a sostenere progetti simili in Italia”.

Ercolano. Al parco archeologico secondo appuntamento con “Lo spettacolo dell’alba”, passeggiate con CoopCulture tra storia e musica nella bellezza del Mediterraneo: viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio alle prime luci del giorno

Secondo appuntamento al parco di Ercolano con “Lo spettacolo dell’alba”. Dopo il grandissimo successo di giugno, tornano le visite guidate tra storia e musica alle prime luci del giorno. “Conoscevamo già gli scavi di Ercolano, ma le emozioni provate nel silenzio e nella luce dell’alba con questo evento sono state uniche nel loro genere”. Sono queste le parole con cui i visitatori entusiasti hanno commentato la bellezza de “Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci”, un appuntamento di grandissimo successo e apprezzamento di pubblico, andato in scena al parco archeologico di Ercolano lo scorso 29 giugno e nuovamente in programma il 20 luglio e il 31 agosto 2024: turni alle 5.30, 5.35,5.40, 5.45, 5.50. Ercolano è uno dei Parchi archeologici che nell’estate 2024 stanno ospitando questa produzione originale di Coopculture, diventando sede di un viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio alle prime luci del giorno.

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Francesco Sirano (di spalle), direttore del parco archeologico di Ercolano, con i partecipanti allo “Spettacolo dell’alba” (foto paerco)

“Nell’antichità romana era previsto che all’alba nelle zone più frequentate di una città il passaggio fosse riservato solo ai pedoni”, dichiara il direttore del Parco, Francesco Sirano. “All’epoca l’alba si collocava tra la cosiddetta quarta vigilia e la prima ora del nuovo giorno. Le case si risvegliavano e le strade lentamente si popolavano di pedoni, schiavi, cittadini, commercianti e ogni sorta di faccendieri. Con i nostri passi su quelle stesse strade diventiamo protagonisti e riportiamo, accompagnati da musiche sublimi, la vita con i suoi suoni sui basoli, nelle domus, nei monumenti pubblici che improvvisamente non sono più ruderi ma parte della nostra identità e della nostra storia. Grazie a queste visite all’alba si diventa attori principali di conoscenza e insieme di cura di un luogo patrimonio dell’umanità. Condividiamo con piacere e interesse le proposte che vengono dai partner che collaborano con noi per il potenziamento dell’offerta culturale e la diversificazione dell’esperienza di conoscenza dell’antica Ercolano”.

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“Lo spettacolo dell’alba” al parco archeologico di Ercolano con con Marina Bruno, voce; Enzo Pietropaoli, contrabbasso; Daniele Sepe, sassofono (foto paerco)

La musica è il filo conduttore di un’esperienza suggestiva, declinata in una narrazione che attraversa epoche e culture, raccontando storie di grandezza e drammaticità e fondendosi con il grandioso paesaggio archeologico. Il programma musicale abbraccia un vasto repertorio, dalle musiche di Roberto De Simone, Benjamin Britten. W.A. Mozart, Gabriel Fauré, Jansug Kakhidze e brani della tradizione popolare campana, sarda, portoghese, interpretate dalla voce di Marina Bruno, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Daniele Sepe al sassofono. Sorpresa imperdibile l’esecuzione al sassofono dell’epitaffio di Sicilo che era vergato su un’iscrizione commemorativa di un defunto del II-I secolo a.C. (ritrovato in Turchia vicino l’attuale Aydin antica Tralles) e recava, caso unico, sulle parole la notazione musicale.

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Ercolano alle prime luci dell’alba (foto paerco)

La narrazione degli archeologi e degli storici dell’arte si alterna alle note musicali e alle voci che accompagnano il visitatore in un viaggio sonoro attraverso il Mediterraneo, in luoghi ed epoche lontane. La musica, accuratamente selezionata per ogni esibizione, risveglia l’attenzione su arte e archeologia, esaltando ogni particolare della scenografia naturale.

 

#domenicalmuseo compie dieci anni: 2014-2024. Il ministro Sangiuliano: “Un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”. Il Colosseo è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di luglio, seguito da Pompei e Pantheon

ministero_domenica-al-museo_7-luglio-2024_locandinaAnche per la prima domenica di luglio 2024 a ingresso gratuito il Colosseo si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (20.986 ingressi), seguito da Pompei (18.409) e dal Pantheon (11.821). Ma il 7 luglio 2024 rappresenta anche un anniversario importante: l’iniziativa #domenicalmuseo compie 10 anni. È stata infatti Istituita con il decreto n. 94 del 27 giugno 2014, prevedendo l’ingresso gratuito nei musei, nei parchi archeologici e in tutti i luoghi della cultura statali. “Si tratta di un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano commentando i primi dati disponibili relativi alla #domenicalmuseo di luglio. “Alle 12 giornate gratuite previste in origine, ho fortemente voluto aggiungere altre tre date iconiche della storia italiana: il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. In queste 15 giornate gratuite, come quella che s’è appena conclusa, molte centinaia di migliaia di visitatori hanno deciso di trascorrere alcune ore immersi nella bellezza e nell’arte del patrimonio culturale della Nazione. Numeri che confermano lo straordinario successo dei musei italiani, come dimostrano i dati degli ingressi che abbiamo presentato questa settimana che hanno fatto segnare, per il 2023, la cifra di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche (vedi Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi | archeologiavocidalpassato). I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi tra cui la nuova app, uno strumento innovativo e moderno di accesso alle strutture museali che rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione nel solco di quanto previsto dall’art. 9 della Costituzione”.

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Visitatori sull’antica spiaggia di Ercolano, da poco aperta al pubblico (foto paerco)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo 20.986; area archeologica di Pompei 18.409; Pantheon 11.821; Foro Romano e Palatino 6.153; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.381; Terme di Caracalla 2.821; museo e area archeologica di Paestum 2.435; parco archeologico di Ercolano 1.828; Villa Adriana 1.609; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.302; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.088; museo nazionale Romano – Palazzo Massimo 1.032; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 991; Villa Romana e Antiquarium di Desenzano 980; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 903; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 853; musei nazionali di Cagliari 792; museo Archeologico nazionale di Taranto 600; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 430; museo delle Civiltà 429; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 411; mausoleo di Teodorico 382; museo Archeologico nazionale di Firenze 363; anfiteatro campano, museo Archeologico dell’antica Capua e mitreo di Santa Maria Capua Vetere 318; abbazia di Pomposa e museo Pomposiano 308; Battistero degli Ariani 302.

Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi

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A un anno dall’avvio dell’app e della piattaforma del Sistema Museale Nazionale sono oltre 400 gli istituti statali presenti che offrono un servizio agile e intuitivo, con percorsi di conoscenza e scoperta del patrimonio culturale della Nazione, il vantaggio di informazioni sempre aggiornate e ufficiali e la possibilità di acquisto online dei biglietti di ingresso. È quanto è emerso alla presentazione del primo bilancio del servizio del ministero della Cultura: un’occasione anche simbolica per promuoverne la conoscenza e l’utilizzo e per fare il punto sui risultati raggiunti e le prospettive future. Nella stessa occasione, sono stati infatti presentati i dati relativi agli ingressi nei musei e parchi archeologici nazionali, per i quali l’anno 2023 ha segnato un record di visitatori e incassi, non solo per la conferma dell’andamento positivo già registrato nel 2022, ma anche per il superamento dei numeri di epoca pre-pandemica.

Promossa dal ministero della Cultura, l’app Musei italiani è stata sviluppata dalla Direzione generale Musei grazie ai fondi del PNRR dedicati al miglioramento dell’accessibilità fisica, cognitiva e senso-percettiva del patrimonio culturale nazionale, nell’ambito del “Progetto Ad Arte, piattaforma nazionale dei servizi per l’accessibilità nei luoghi della cultura”. Dotata di un’identità visiva ben riconoscibile grazie al logo Musei italiani e allo sfondo blu che richiama il colore istituzionale del ministero della Cultura, l’app, disponibile gratuitamente nei principali store, è stata rilasciata un anno fa, insieme alla piattaforma web ad essa collegata, in concomitanza con l’avvio della bigliettazione del Pantheon.

ministero_app-musei-italiani_biglietteria_locandinaPer la gestione della biglietteria, 130 di questi oltre 400 usufruiscono già oggi del sistema di gestione diretta offerto dalla piattaforma, completo ed efficiente, progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione: un’innovazione importante, se consideriamo che la gran parte di questi non aveva mai avuto la possibilità di gestire – e quindi di istituire – un biglietto di ingresso, oppure non aveva alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto. Il carattere vantaggioso di questa formula ha attratto anche grandi realtà come il museo nazionale Romano, le Terme di Caracalla o il museo di Capodimonte. Ad oggi i musei che usano questa modalità di gestione diretta in piattaforma hanno “staccato” oltre 3 milioni di biglietti, con un incasso superiore agli 11 milioni di euro: numeri rilevanti, sia perché in linea con gli obiettivi di trasformazione digitale del Paese, sia perché l’assenza di costi di intermediazione costituisce un vantaggio economico per l’Amministrazione e i visitatori. L’app, in conclusione, rappresenta uno strumento univoco e sicuro per guidare il visitatore all’acquisto del biglietto, o direttamente nella piattaforma di e-ticketing Musei italiani o reindirizzandolo negli altri canali ufficiali di vendita specifici, eventualmente previsti dai singoli Musei.

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Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)

“Lo straordinario successo dei musei italiani dimostra che stiamo lavorando nella direzione giusta nel segno della valorizzazione come recita l’art. 9 della Costituzione”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi, abbiamo idee e faremo molto di più. La app rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione. Possiamo offrire al mondo esperienze uniche grazie al nostro passato e alla nostra storia. Ogni italiano deve essere orgoglioso del suo patrimonio”.

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Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)

“L’app Musei italiani, che costituisce uno dei primi risultati concreti del PNRR, segna un grande traguardo per il Sistema Museale Nazionale”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “che si è in questo modo dotato di un’interfaccia ufficiale, intuitiva e completa, pensata per rendere il nostro patrimonio culturale sempre più accessibile. Già dai primi mesi di attività, Musei italiani si è affermata come punto di riferimento per tutti i cittadini e i visitatori interessati a scoprire i luoghi della cultura italiani. L’innovativo sistema di e-ticketing ha inoltre consentito di superare gli annosi ostacoli amministrativi, economici e logistici che i siti meno noti o di più piccole dimensioni – ma anche alcune realtà maggiori – incontravano nell’organizzare un proprio sistema di bigliettazione completo, nell’ottica di uno sviluppo complessivo ed equo dell’intera rete museale del nostro Paese. L’app infine, è da intendersi come uno strumento in divenire ed entrerà a breve in una nuova fase, accogliendo, oltre ai musei di competenza del MiC, anche i luoghi della cultura non statali, realizzando a pieno gli obiettivi del Sistema Museale Nazionale. Sono inoltre in fase di implementazione nuove funzionalità, presto disponibili, come gli itinerari consigliati o le audioguide e le videoguide che potranno accompagnare i visitatori specialmente in chiave di accessibilità e inclusione”. 

ministero_app-musei-italiani_locandinaI numeri dei Musei Italiani nel 2023. ministero_dati-ingressi-2023_dati-generali_locandinaIl numero assoluto di visitatori ha raggiunto nel 2023 il record di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche. Il confronto con il 2022 indica un aumento di 10,7 milioni di visitatori, pari a un incremento di quasi il 23%. Se il confronto viene effettuato con l’anno 2018, che rappresenta, con i suoi 55,3 milioni di visitatori il picco di epoca pre-pandemica, si nota una variazione positiva di 2,4 milioni di visitatori, pari a un incremento percentuale di oltre il 4%. Il 2023 rappresenta un record anche per gli incassi che raggiungono la cifra 313,9 milioni di euro, con un incremento di quasi il 34% rispetto al 2022 (+79,3 milioni di euro). Il dato appare ancora più significativo se paragonato al periodo pre-pandemico e in particolare al 2019, picco massimo della serie storica per gli incassi, con un incremento di quasi il 30% (+71,5 milioni di euro). ministero_dati-ingressi-2023_top-25_locandinaI musei più visitati nel 2023 sono tutti in crescita rispetto al 2022. I primi tre in assoluto sono: il Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; la Galleria degli Uffizi, 5.138.588, +26,37%. “Gli incrementi rilevati nel 2023 rispetto non solo all’anno precedente, già positivo, ma anche ai record di presenze registrate di epoca pre-pandemica”, osserva il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “dimostrano che il nostro Paese vanta un Sistema Museale Nazionale in salute, in crescita e in grado di attrarre i pubblici, con un’offerta culturale ricca, inclusiva e sempre più accessibile. Questi risultati si devono a tutti i direttori e al personale dei siti che in sinergia con la Direzione generale Musei, lavorano incessantemente, in ottica di rete e in accordo con le comunità territoriali, per conservare e valorizzare il patrimonio culturale dei nostri musei”.

ministero_dati-ingressi-2023_colosseo_locandinaEcco il numero dei visitatori nel 2023 nei musei e parchi archeologici ministero_dati-ingressi-2023_egizio_locandinacon la differenza percentuale rispetto al 2022: parco archeologico del Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; parco archeologico di Pompei, 4.087.164, +33,64%; museo Egizio di Torino, 1.061.157, +16,74%; Villa Adriana e Villa d’Este, 748.656, +37,74%; parco archeologico di Ercolano, 563.165, +28,86%; museo Archeologico nazionale di Napoli, 553.141, +25,54%; parchi archeologici di Paestum e Velia, 506.853, +29,62%; museo Archeologico di Venezia, 387.683 (dati comprensivi del circuito con alcuni musei civici), +4,64%; museo nazionale Romano, 318.434, +58,77% (il museo con il maggiore incremento in Italia); parco archeologico di Ostia antica, 314.511, +26,64%.

Ercolano. Al parco archeologico “Lo spettacolo dell’alba”, con CoopCulture passeggiate tra storia e musica nella bellezza del Mediterraneo: primo sito archeologico a ospitare questo spettacolo al sorgere del sole

ercolano_parco_lo-spettacolo-dell-alba-invenzioni-a-tre-voci_locandina“Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci”, è l’appuntamento da non perdere del 29 giugno 2024 al parco archeologico di Ercolano con repliche il 20 luglio e il 31 agosto 2024, una produzione originale CoopCulture, che fino ad agosto animerà alcune delle meraviglie storiche, artistiche ed archeologiche d’Italia. Ercolano è il primo parco archeologico a diventare scenario per un viaggio tra archeologia e sonorità, in un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio presentando alle prime luci del mattino il luogo in maniera del tutto inedita. Quindi non resta che mettere la sveglia e concedersi un’esperienza straordinaria con “Lo spettacolo dell’alba” che unisce arte, storia e musica. L’appuntamento è alle 5.30. La musica diventerà il filo conduttore di un’esperienza suggestiva, declinata in una narrazione che attraversa epoche e culture, raccontando storie di grandezza e drammaticità e fondendosi con il grandioso paesaggio archeologico. Il programma musicale abbraccia un vasto repertorio, dalle musiche di Roberto De Simone, Benjamin Britten. W.A. Mozart, Gabriel Fauré, Jansug Kakhidze e brani della tradizione popolare campana, sarda, portoghese, interpretate dalla voce di Marina Bruno, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Daniele Sepe al sassofono.

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Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano (foto paerco)

“Siamo l’unico sito archeologico ad offrire questa possibilità in Campania e tra i pochissimi in tutta Italia”, dichiara il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano. “Noi amiamo Ercolano e questo luogo si ama a tutte le ore. Immaginate l’emozione di assistere al sorgere del sole in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia del Mediterraneo. Immaginate di percorre all’alba quelle stesse strade che duemila anni fa brulicavano di vita già da qualche ora. Vivere un luogo come questo accompagnati dalla musica e dai profumi del primo mattino arricchirà la memoria di un ricordo unico”.

Un’esperienza multisensoriale che fonde la magia dell’alba con la potenza evocativa della musica attraverso secoli di storia e culture. La narrazione degli archeologi e degli storici dell’arte si alterna alle note musicali e alle voci che accompagneranno il visitatore in un viaggio sonoro attraverso il Mediterraneo, in luoghi ed epoche lontane. La musica, accuratamente selezionata per ogni esibizione, risveglia l’attenzione su arte e archeologia, esaltando ogni particolare della scenografia naturale.

Ercolano. Dal 1° luglio il parco archeologico lancia i nuovi abbonamenti on demand, e ritocca i biglietti d’ingresso al sito ora più ricco con l’Antica spiaggia e l’Antiquarium ampliato. Ultimi giorni per il Teatro Antico, prima della pausa estiva

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La biglietteria del parco archeologico di Ercolano (foto paerco)

Da lunedì 1° luglio 2024 cambia l’offerta di bigliettazione del parco archeologico di Ercolano che lancia i nuovi abbonamenti on demand rivolti a specifici target di utenza: famiglie, giovani, singoli visitatori con l’intento di fidelizzare il proprio pubblico e proporre biglietti aperti per un anno intero in modo da rendere la partecipazione alle diverse iniziative più semplice e circolare, per offrire diverse modalità di partecipazione alle attività del Parco: l’abbonamento annuale – destinato soprattutto a residenti e turisti di prossimità – sarà rimodulato in tre diverse tipologie di card: ErcolanoCard per individuali al costo di euro 30, valida per 1 persona; ErcolanoCardFamily al costo di euro 58 per 2 adulti e minori accompagnati; ErcolanoCardYoung al costo di euro 5 per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Tutti gli abbonamenti sono validi per 365 giorni dal primo utilizzo, quelli sottoscritti in precedenza e sino al 30 giugno 2024 avranno regolare validità sino alla loro scadenza naturale.

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Aperta al pubblico l’antica spiaggia di Ercolano (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

Dopo il recente ampliamento della zona espositiva dell’Antiquarium e la recentissima apertura dell’Antica Spiaggia, con la restituzione al pubblico di 3000 metri quadri di ulteriore spazio fruibile, di pari passo con il progressivo ampliamento dei percorsi e dell’offerta di visita al pubblico, dal 1° luglio i nuovi biglietti di accesso saranno i seguenti: intero 16 intero; ridotto giovani tra i 18 e 25 anni non compiuti biglietto 2 euro; accesso al Teatro Antico di euro 5; integrato Parco e Teatro Antico di euro 19. Al link www.coopculture.it/export/shared/corporate_docs/catalogoercolano2024.pdf pubblicato inoltre il catalogo dell’offerta didattica 2023/2024 di CoopCulture per le scuole che integra i programmi di studio con tematiche contemporanee e presenta nuovi format e modalità di fruizione sempre più attuali ed inclusive.

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Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nell’antica spiaggia (foto paerco)

“Ercolano è tutto l’anno! È questo l’intento con cui abbiamo pensato ad un biglietto unico che permetta l’accesso al Parco per 365 giorni”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Per un intero anno i visitatori potranno partecipare alle iniziative che proponiamo ciclicamente come anche alle novità che di anno in anno si affacciano in quella che è una vetrina dalle mille sfaccettature e possibilità. Attenzione per i pubblici, fidelizzazione degli appassionati ci guidano in un lavoro sempre più personalizzato e inclusivo”.

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Visitatori con torcia e caschetto durante la visita al Teatro Antico di Ercolano (foto paerco)

Intanto, fino a fine giugno, si può accedere al percorso sotterraneo del Teatro Antico del parco archeologico di Ercolano. La visita accompagnata per 6 gruppi di 10 persone si svolge il mercoledì e il sabato dalle 9.30 alle 16.30 (visita in lingua inglese alle 11.30 e 16.30); il tour al Teatro è un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi accompagnati dal personale del Parco. Nei mesi di luglio e agosto ci sarà una pausa estiva, per riprendere poi nel mese di settembre.

La Festa della Musica a Ercolano diventa ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2024: il parco archeologico unirà alle aree adiacenti di via Mare e a piazza Carlo di Borbone: musica, voci, scambio di idee, street food locale per celebrare la nuova sinergia tra la città antica e la città moderna

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Non c’è nel mondo un quartiere residenziale accanto ad un sito UNESCO che abbia vissuto una svolta tanto positiva quanto la nostra via Mare, o meglio ‘O Vic ‘e Mar” a Ercolano. Il 21 giugno 2024, a partire dalle 18 e fino alla mezzanotte, il parco archeologico di Ercolano si unirà alle aree adiacenti di via Mare e a piazza Carlo di Borbone e si trasformerà ravvivato da musica, voci, scambio di idee, street food locale, per celebrare la nuova sinergia tra la città antica e la città moderna, da sempre indissolubilmente legate, tanto nei momenti di crisi e di resilienza, quanto nelle fasi di rinascita e di sviluppo. Un luogo per decenni ostaggio della criminalità organizzata, e quasi periferico nonostante sia al centro della città moderna, si è trasformato in una serie di spazi pubblici e percorsi panoramici affacciati sul sito archeologico e sul golfo di Napoli. Luoghi di aggregazione per tutti e luoghi di gioco per i ragazzi, nuovi percorsi per i visitatori, nuovi spazi di cui si prendono cura in prima persona i ragazzi del quartiere. E sono proprio i ragazzi del quartiere insieme a numerose realtà locali che sono alla base della festa del 21 giugno “ ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2024 ”. Si tratta di una mobilitazione dal basso per un contributo veramente speciale all’evento internazionale delal Festa della Musica. Vede già partecipi l’associazione la Musica Ribelle, l’associazione the Diks Brothers, la cooperativa Radio Siani, l’impresa sociale Variabile K, la cooperativa Shannara, il museo Archeologico Virtuale, e anche le istituzioni, il parco archeologico di Ercolano e il Comune di Ercolano sostenuti come sempre dalla fondazione The Packard Humanities Institute. E per riscaldare le anime già il pomeriggio del 21 ci saranno le note musicali di numerosi licei intorno al Parco grazie al ponte all’iniziativa della Citta Metropolitana di Napoli. Proprio per questo “La prima orchestra siamo noi, Ercolano!”

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Un laboratorio dei ragazzi del quartiere presso la nuova piazza Carlo di Borbone tra via Mare e via Cortili a Ercolano (foto paerco)

“Della trasformazione di questa area, la rigenerazione urbana di Via Mare e Via Cortili, ne parlano tutti in città”, dichiara il direttore del parco archeologico Francesco Sirano, “e iniziano a parlare anche i visitatori, un nuovo collante tra la città antica e la città moderna e tra quartieri prima separati tra loro”.  “Si tratta di un cambiamento che parte da lontano (già nel 2007 i primi incontri nei garage del quartiere e le prime demolizioni)”, dichiara Jane Thompson dell’Hcp, “e che ha coinvolto molti attori, in primo luogo la gente del quartiere”. “Per me il campetto di ‘O Vic ‘e Mar è la mia casa, il mio vivere. Sono felice che tutti insieme, come una squadra, lo stiamo a migliorando”, dichiara Rita 12 anni. “È un omaggio a cosa è possibile quando si allineano la generosità e la passione di tutti – cittadini, istituzioni, associazioni, un filantropo da oltreoceano – verso un unico obiettivo condiviso”, dichiara il sindaco Ciro Buonajuto. “Il patrimonio culturale come catalizzatore per la rigenerazione di un quartiere e del suo rapporto con gli altri quartieri della città. Per queste aree che uniscono la città antica e la città moderna ci sono altre progettualità ancora in campo, ma i risultati già ottenuti sono significativi: prima l’apertura al pubblico di una piazza intitolata a Carlo di Borbone (il sovrano alla cui lungimiranza si deve l’inizio degli scavi di Ercolano nel 1738 e l’inizio tout court dell’archeologia sistematica in occidente), e ora il nuovo affaccio panoramico del percorso lungo via Mare e l’apertura della passerella sul lato nord della città antica. Ma vogliamo parlare soprattutto di un quartiere che in brevissimo tempo ha fatto propri questi nuovi spazi. Sono risultati che meritano un momento di festa, una street party sonora! Questo momento di aggregazione ha l’intento di stimolare e potenziare la rete di relazioni e fare da catalizzatore per altre iniziative per una sempre migliore e più estesa fruizione del patrimonio ercolanense, non solo archeologico ma più ampiamente culturale, sia da parte dei residenti che da chi viene da fuori. Tra i traguardi prefissati: la seconda edizione, cioè  ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2025”.

ercolano_parco_festa-della-musica_2024_programma_locandinaIL PROGRAMMA DI “O’ VIC E MAR IN FEST” 21 GIUGNO 2024. Presentazione del lavoro in corso “Seconda Mano”: l’attività comincerà alle 18 al museo Archeologico Virtuale, dove gli artisti Bianco-Valente racconteranno dello sviluppo del progetto Connecting Code, primo classificato 2023 del bando MIC Creative Living Lab e che prevede la realizzazione di tre opere site-specific nel centro di Ercolano. Insieme agli artisti si raggiungerà poi piazza Carlo di Borbone, dove la prima opera è stata recentemente realizzata. Ercolano a 360 gradi: a partire dalle 19.30 e fino alle 22.30, sarà fruibile gratuitamente un percorso libero, che offrirà l’opportunità di una passeggiata panoramica compiendo un giro di 360 gradi intorno alla città antica. Infatti si potrà passare all’interno del Parco Archeologico, lungo il Parco Maiuri e il Viale Maiuri, e raggiungere via Mare attraverso l’ingresso storico al sito, aperto per l’occasione, arrivare a piazza Carlo di Borbone e percorrere la passerella sul lato Nord del parco che sarà definitivamente aperta al pubblico. Festa sonora diffusa: contestualmente, tra le 19.30 e le 24, si susseguiranno lungo la storica via Mare e nelle aree adiacenti momenti musicali e artistici, grazie alla partecipazione attiva degli enti, delle associazioni locali e dei privati cittadini. La piazza Carlo di Borbone si trasformerà per l’occasione in un palcoscenico affacciato sugli scavi e sul golfo di Napoli, grazie alla performance di musicisti professionisti e amatoriali. Inoltre, la festa sarà un’occasione per raccontare le storie del quartiere con la proiezione di interviste inedite (tra le 19.30 e le 21 a piazza Carlo di Borbone) a persone della comunità locale, vere e proprie memorie storiche del quartiere e della vita di Ercolano moderna. Nella piazza di Salvatore Barbaro realtà locali venderanno piatti tipici della zona. La partecipazione all’evento è libera e gratuita.

Ercolano. Aperta al pubblico l’antica spiaggia di Herculaneum, la prima all’interno di un parco archeologico, che ti immerge nella magia della città lambita dal mare. È il risultato di un percorso pluriennale di attività multidisciplinari di ricerca, scavo archeologico, restauro, ingegneria e architettura. Ne parlano il ministro Sangiuliano, il direttore Sirano, la project manager Thompson e il generale Capasso

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Aperta al pubblico l’antica spiaggia di Ercolano (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

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L’inaugurazione dell’antica spiaggia di Ercolano: in primo piano Francesco Sirano, Gennaro Sangiuliano e Jane Thompson (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

I visitatori del parco archeologico di Ercolano, da mercoledì 19 giugno 2024, possono passeggiare liberamente sull’intera superficie dell’antica spiaggia di Herculaneum, la prima all’interno di un parco archeologico, e immergersi nella magia della città lambita dal mare. All’inaugurazione è intervenuto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, guidato nella visita dal direttore del Parco Francesco Sirano. La risistemazione dell’antica spiaggia giunge a conclusione di un percorso pluriennale di attività multidisciplinari di ricerca, scavo archeologico, restauro, ingegneria e architettura. L’antica Ercolano, città di mare, distrutta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C., rivive con la sistemazione finale, sull’onda di una progettazione donata dal Packard Humanities Institute nell’ambito del partenariato pubblico-privato denominato “Herculaneum Conservation Project” per restituire un’immagine il più possibile vicina a come si presentava prima dell’eruzione.

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Veduta panoramica della terrazza sull’antica spiaggia con l’area sacra del santuario di Venere nel 2020, prima dell’inizio dei lavori (foto Graziano Tavan)

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Veduta panoramica della terrazza sull’antica spiaggia con l’area sacra del santuario di Venere nel 2024, dpo gli interventi di restauro (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

Il nuovo assetto dell’intera area dell’antica spiaggia, finanziato nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli coordinato gestito dall’Unità Grande Pompei, condurrà nel breve termine all’arricchimento dell’esperienza di visita del Parco e nel medio termine alla ricongiunzione dell’area archeologica principale con la Villa dei Papiri, disegnando così un piano di azione di ampio respiro culturale per i prossimi anni e per il futuro del Parco. Negli ultimi decenni questa area è stata progressivamente interessata da corrosione e decadimento, determinati da una miscela di fattori naturali legati alla veicolazione delle acque piovane e di risalita, che avevano trasformato la spiaggia in una sorta di acquitrino, con connessi pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio. Data la complessità dei problemi da affrontare è stato adottato un approccio multidisciplinare per restituire la spiaggia alla sua sicurezza e fruibilità, con la realizzazione di un’area percorribile e la valorizzazione del fronte a mare della città antica, con l’offerta di una percezione completamente rinnovata al visitatore dell’antica Herculaneum.

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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al parco archeologico di Ercolano (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

“Questo sito è stato enormemente riqualificato e sta diventando un gioiello”, commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Siamo all’interno dell’area archeologica tra le più importanti del mondo con Pompei, Oplontis ed Ercolano e stiamo lavorando tantissimo anche in termini di risorse. Nella legge di bilancio abbiamo stanziato nuove risorse per gli scavi. Inoltre abbiamo previsto che nello Spolettificio di Torre Annunziata dovrà nascere un polo museale e pensiamo che tutto ciò possa rappresentare anche una grande occasione di sviluppo socio-economico per i nostri territori. Il parco archeologico di Ercolano – aggiunge il ministro – è una grande memoria storica e il valore della storia, come diceva Benedetto Croce, è sempre un fatto contemporaneo. La storia è una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi rinveniamo gli strumenti con i quali interpretare il presente e prefigurare vichianamente il futuro”.

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Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nell’antica spiaggia (foto paerco)

“L’antica spiaggia è un luogo straordinario e unico al mondo”, sottolinea il direttore del parco archeologico Francesco Sirano. “Per conservarla per il futuro abbiamo ridotto il rischio di continui allagamenti e i pericoli per la stabilità dei fronti di scavo e del fronte a mare della città antica, rivedendolo oggi come gli antichi romani. Ripristiniamo il paesaggio del 79 d.C. e lasciamo che tutti nuovamente passeggino sulla spiaggia. Se giriamo la testa dove un tempo era il mare, diventiamo esploratori moderni dell’immensa coltre di flussi vulcanici che ricoprì la città in poche ore e non possiamo sottrarci dal condividere quasi il senso di totale annientamento della nostra condizione umana di fronte all’evidenza del cataclisma del 79 d.C. Siamo sul luogo dove la ricerca archeologica – continua Sirano – ha messo in luce le prove che più di 300 disperati cercarono inutilmente di essere salvati grazie ad una vera e propria operazione di protezione civile diretta dall’ammiraglio e insigne studioso romano Plinio il Vecchio. Questo progetto ci permette ora di associare all’estremo interesse storico archeologico anche quello topografico e urbanistico dal momento che è ora possibile apprezzare su un’area di più di 3000 mq, in modo ravvicinato, e direi quasi da protagonisti, l’unico fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato. Le ricerche iniziate negli anni ’80 del secolo scorso hanno riportato alla luce un campione antropologico unico rappresentato da oltre 300 vittime dell’eruzione, in gran parte rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo. Dopo alcuni interventi negli anni ‘90 del 900, grazie al partenariato pubblico privato con il Packard Humanities Institute (PHI), l’area è stata inserita all’interno di una strategia mirata a scavi, ricerche, conservazione e fruizione secondo approcci innovativi basati sulla multidisciplinarità degli interventi programmati e con straordinari risultati come la scoperta del soffitto in legno policromo del salone principale della casa del Rilievo di Telefo.

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Il direttore Francesco Sirano nel 2022 discute con l’archeologo Domenico Camardo sull’antica spiaggia (foto paerco)

Nella primavera del 2021 sono ripresi i lavori in questo settore così importante dell’area archeologica, con un progetto complesso ed ambizioso che punta a ridisegnare e valorizzare l’antico litorale ercolanese, restituendolo ad una fruizione potenziata e ad una più immediata comprensione delle dinamiche insediative e di seppellimento del sito. Interessanti dati – conclude il direttore – sono emersi dai primi lavori, con il rinvenimento di migliaia di reperti lignei, perlopiù appartenenti alle coperture degli edifici divelte e scaraventate sulla spiaggia dalla violenza dei flussi piroclastici del 79 d.C. oltre a molti frammenti di tegole e coppi ed alcuni frammenti di marmi e di colonne in marmo”.

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Jane Thompson, manager dell’HCP per le fondazioni Packard

“Vedere questa svolta dell’area fronte mare della città antica portata a termine”, sottolinea Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato del Packard Humanities Institute, “è una soddisfazione immensa per il ricco team interdisciplinare che l’ha portato a termine, sia professionisti incaricati dalla fondazione Packard Humanities Institute, sia funzionari MIC. Moltissime delle nostre azioni più importanti in oltre 20 anni di partenariato sono state invisibili, il ripristino delle fogne antiche, i cicli pluriennali di manutenzione programmata ne sono ottimi esempi. Ma qui finalmente un radicale cambiamento all’esperienza dei visitatori che insieme alla riqualificazione di Via Mare cambiano per sempre l’assetto di questo sito”.

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Veduta dall’alto dell’antica spiaggia di Ercolano dopo i lavori per l’apertura al pubblico (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

“Nell’ambito del CIS Vesuvio Pompei Napoli, in qualità di direttore per il supporto all’attuazione dei programmi del MiC, nonché rappresentante legale dell’Unità Grande Pompei”, interviene il Gen. B. dei Carabinieri, Giovanni Capasso, direttore generale dell’Unità Grande Pompei, “svolgo il ruolo di referente unico del ministero della Cultura. L’Unità segue l’attuazione, il monitoraggio fisico, procedurale, economico e finanziario degli interventi del CIS VEPONA, che rappresenta lo strumento individuato dal legislatore per l’attuazione del Piano strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito UNESCO 829 ‘Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata’, in cui, uno degli interventi prioritari, è stato individuato nel ‘Miglioramento del Parco archeologico di Ercolano e del suo rapporto con il territorio’. In tale scenario, vanno inquadrate le azioni previste nel Piano strategico dell’Unità Grande Pompei, tra cui l’intervento denominato Lavori per la valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano e il ricongiungimento alla visita della Villa dei Papiri negli scavi nuovi, per un importo pari a 3.437.480,01 euro. Per l’attuazione di questo intervento è stato siglato un Accordo tra l’Unità Grande Pompei e il Parco Archeologico di Ercolano nel giugno 2021. Oggi – conclude il generale -, dopo tre anni di intenso lavoro finalizzato alla valorizzazione dell’antica spiaggia degli Scavi di Ercolano, mediante il drenaggio e il riempimento dell’area occupata anticamente dall’arenile, viene data la possibilità ai visitatori di accedere liberamente sull’intera zona e di comprendere le dinamiche che hanno portato al seppellimento della città. Il prosieguo dei lavori, costantemente monitorati dall’Unità Grande Pompei, consentirà a breve il ricongiungimento della spiaggia all’area dei nuovi scavi ove è presente la Villa dei Papiri”.

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Francesco Sirano e Domenico Camardo nel 2022 sul cantiere dell’antica spiaggia di Ercolano, tra il banco tufaceo e la rampa per le Terme Suburbane (foto paerco)

L’ANTICA SPIAGGIA: UNA STORIA SCRITTA SULLA SABBIA. La documentazione fotografica d’archivio legata ai lavori di scavo degli anni ’90 del secolo scorso mostra la presenza, nella zona della spiaggia, di una piattaforma in tufo segnata da lunghe incisioni parallele che furono interpretate come segni lasciati nel tufo dalle chiglie delle barche. Indagini recenti hanno dimostrato che il litorale nel corso dei secoli ha più volte cambiato il proprio livello alzandosi e abbassandosi almeno dal III secolo a.C. In quel momento il banco di tufo era parzialmente fuori dal mare: il tufo veniva estratto per utilizzarlo come materiale di costruzione e le onde del mare hanno modellato la superficie tufacea con delle incisioni parallele e curvilinee. Inoltre il progressivo abbassamento del livello del banco, a causa di fenomeni legati al vulcanesimo, insieme all’azione delle onde ha depositato le sabbie che hanno progressivamente creato la spiaggia romana del 79 d.C. L’antica spiaggia appariva come una spiaggia di sabbia vulcanica di colore nero da cui emergeva, in alcuni punti, la piattaforma tufacea sottostante. Aveva una leggera inclinazione verso il mare la cui linea di battigia doveva trovarsi pressappoco dove oggi termina l’area di scavo. Sulla spiaggia non si svolgevano solo attività marinare, ma era usata anche per raggiungere la città e per salire attraverso delle rampe verso le case affacciate direttamente sul mare e per rifornire le terme di suburbane di legna.

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Alcuni dei 300 fuggiaschi sorpresi sulla spiaggia di Ercolano dall’eruzione del 79 d.C. (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

Nella notte dell’eruzione del 79 d.C. oltre a più di 300 fuggiaschi, sulla spiaggia c’erano anche animali tra i quali muli e cavalli. I fuggiaschi furono sorpresi nel cuore della notte dall’arrivo della prima nube ardente che, con una temperatura di oltre 400° e una velocità di 80 kmh, raggiunse la città e provocò la morte istantanea, per shock termico, di tutti gli abitanti. L’arrivo delle ondate di fango vulcanico dal Vesuvio ricoprì poi i resti dei loro corpi, sigillandoli nella posizione in cui si trovavano al momento della morte. Dallo studio di questi scheletri sono stati ricavati importanti dati biologici sull’alimentazione e sulle malattie degli antichi ercolanesi. I fuggiaschi avevano portato con sé oggetti preziosi, come gruzzoli di monete e gioielli, ma anche lucerne per farsi luce nella fitta oscurità provocata dall’eruzione e le chiavi di casa, segno che avevano avuto il tempo di chiudere le porte prima di fuggire. 

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Il ritrovamento dell’ultimo fuggiasco sull’antica spiaggia di Ercolano (foto paerco)

L’ultimo fuggiasco di Ercolano e i suoi averi. A fine 2021 l’antica spiaggia ha restituito lo scheletro dell’ultimo fuggiasco di Ercolano (vedi Ercolano. Ritrovati sull’antica spiaggia i resti di un fuggiasco, sotto un muro pietrificato alto 26 metri: morto travolto da una tempesta di fuoco e cenere ardente. “Eccezionale scoperta. Porterà nuova luce sugli ultimi momenti di vita della cittadina sepolta dall’eruzione del Vesuvio” | archeologiavocidalpassato), un uomo adulto dalla corporatura robusta, di circa 40/45 anni di età. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante o ancora potrebbe essere stato sbalzato dall’area della terrazza sacra sovrastante l’antica spiaggia, trascinato dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. Data la posizione del corpo, sospeso nel deposito di cenere vulcanica, l’uomo doveva essere in piedi al sopraggiungere del primo flusso piroclastico. Rivolto verso la città, di certo vide arrivare l’enorme nuvola di cenere e gas bollenti, un attimo prima di essere ucciso all’istante e abbattuto dall’ondata di calore che scendeva dal vulcano a centinaia di chilometri l’ora. All’impatto la vittima subì lo stesso destino delle altre 330 già ritrovate negli anni addietro, le altissime temperature del flusso che lo investì provocarono l’evaporazione immediata dei tessuti e lo scheletro fu imprigionato nella massa di cenere, gas e detriti trascinati. Nell’ambito dello scavo in laboratorio è stata evidenziata una sacca in tessuto grezzo con all’interno contenere un porta monete di legno con uno scompartimento con degli anelli, e alcune tavolette per scrivere anch’esse di legno, il cui contenuto ci sarà chiarito dal prosieguo del micro scavo. Sull’antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Particolarmente notevole una grande trave di legno lunga più di 11 metri. Anche questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo. Il ritrovamento ha dato il via ad uno studio transdisciplinare. Nel tempo trascorso le metodologie di indagine si sono totalmente rivoluzionate e oggi si è in grado di trarre molte più informazioni. 

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Lantica spiaggia di Ercolano nel 2020: un pontile superava l’acquitrino che si era creato (foto paerco)

IL PROGETTO. Grazie a questo progetto le acque sorgive naturali e l’acqua raccolta dalle antiche fogne della città, che come in antico scaricano sulla spiaggia, sono messe sotto controllo e in parte riutilizzate. In questo modo sono stati eliminati i continui allagamenti che mettevano in pericolo la stabilità dei fronti di scavo e dei monumenti antichi e avevano creato un paesaggio paludoso mai esistito su questo sito. La spiaggia ha assunto l’aspetto di come si presentava prima dell’eruzione e i visitatori possono ammirare il fronte a mare dell’antica Ercolano passeggiando liberamente sull’intera superficie. Infatti, in mancanza di adeguati sistemi di raccolta e smaltimento ed a causa della difficile manutenzione, la spiaggia fino ai primi anni 2000 si presentava come zona paludosa con accumuli di acqua e vegetazione infestante. L’antico litorale ercolanese non è mai stato fruibile da parte del pubblico, se non per una limitata fascia a ridosso dei fornici occidentali dove, per mezzo di una passerella metallica, ora rimossa nell’ambito delle attuali opere, era possibile avvicinarsi alle strutture e scorgere i calchi degli scheletri dei fuggiaschi rinvenuti durante le precedenti operazioni di scavo. Questa sistemazione finale è stata preceduta da studi, ricerche e da un progetto pilota condotto in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project tra il 2008 ed il 2010. Data la particolare ubicazione dell’antica spiaggia, sottoposta di circa 3 m rispetto al livello del mare, di primaria importanza sono le opere idrauliche, per raccogliere le acque, sia sorgive che convogliate dalla città antica a seguito della riattivazione delle originali fogne nell’ambito di precedenti lavori.

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2022: l’antica spiaggia di Ercolano è interessata da lavori di scavo e pulizia per essere aperta al pubblico (foto paerco)

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Campionatura raffigurante la stratigrafia del materiale di riempimento dell’area dell’antica spiaggia di Ercolano (foto Emanuele Antonio Minerva / MIC)

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Antica spiaggia di Ercolano: campioni di graniglia di basalto per lo strato di finitura (foto paerco)

Da aprile 2011 è stato realizzato lo studio archeologico della storia plurisecolare dell’antica spiaggia di Ercolano e degli edifici prospicienti. Da aprile 2021 sono stati eseguiti limitati scavi e pulizia archeologica, trovando tracce della sabbia antica ancora in aderenza alle murature del fronte costruito; la stessa sabbia è stata rinvenuta sul banco tufaceo emerso dopo la rimozione dello strato di melma che lo ricopriva. Grazie anche allo studio dei documenti di archivio, oggi sappiamo che al momento dell’eruzione del 79 d.C. tutto l’antico litorale era coperto da uno strato di sabbia di spessore variabile. Su questa base è stata studiata una sistemazione che consiste nella creazione di una superficie sulla quale camminare in graniglia di basalto posizionata in maniera tale (stabilizzata con un’armatura alveolare) da essere carrabile e accessibile anche da parte di disabili, e piccoli mezzi per la manutenzione. La rete idraulica di raccolta e drenaggio delle acque è stata messa in opera direttamente sul banco tufaceo, che è stato poi ricoperto con uno strato protettivo di ghiaia lavata in funzione drenante. Per ricreare il livello della spiaggia del 79 d.C. (eliminato durante gli scavi della fine del 1900), lo strato di riempimento vero e proprio è costituito da materiale di pezzatura variabile, decrescente dal basso verso l’alto, di cui l’ultimo strato costituisce il piano di posa dell’armatura alveolare ricolmata di graniglia di basalto. La stratigrafia per la ricopertura del banco tufaceo antico è altamente permeabile e consente il deflusso delle acque meteoriche che insistono direttamente sulla spiaggia e quello delle acque sorgive disperse ed il convogliamento delle stesse nelle vasche di raccolta esistenti; inoltre, gli spessori dei vari strati che costituiscono il riempimento sono calibrati per poter raggiungere le antiche quote di calpestio dell’area.

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L’effetto visivo del mare con la nuova illuminazione per le visite serali dell’antica spiaggia di Ercolano (rendering con fotoinserimento HCP)

La scelta dell’utilizzo di graniglia di basalto come finitura superficiale, quindi materiale locale e di colore grigio, è tesa a rievocare l’aspetto dell’antico litorale al momento dell’eruzione, vale a dire ricoperto di sabbia scura. Inoltre, questa soluzione offre vantaggi dal punto di vista funzionale, tra cui l’ottenimento dello stesso grado di permeabilità all’acqua sull’intera superficie della spiaggia, senza nessun pregiudizio per gli strati di riempimento e drenaggio sottostanti; la facilità delle opere di manutenzione, che consistono nella ricopertura periodica delle celle dell’armatura alveolare, in maniera manuale e con l’ausilio di attrezzature comuni da cantiere (pale, rastrelli ecc.), recuperando la stessa graniglia che ha subito movimenti a seguito del passaggio delle persone e dei mezzi, o dell’azione dell’acqua piovana. Infine, l’impianto di illuminazione contribuisce ad arricchire ancor di più la percezione dell’invaso della spiaggia ed a valorizzare il fronte mare della città antica durante le visite e gli eventi serali.

Ercolano. Dopo un impegnativo progetto di recupero apre al pubblico l’antica spiaggia: a tagliare il nastro il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

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Francesco Sirano e Domenico Camardo sul cantiere dell’antica spiaggia di Ercolano, tra il banco tufaceo e la rampa per le Terme Suburbane (foto paerco)

Mercoledì 19 giugno 2024, alle 15, apre al pubblico l’antica spiaggia di Ercolano, di nuovo fruibile in seguito a un progetto di recupero, attuato dal Parco archeologico, in partenariato pubblico-privato con il Packard Humanities Institute (PHI) e con un finanziamento CIS Vesuvio (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2021/01/28/ercolano-dopo-40-anni-il-parco-archeologico-riprende-lo-scavo-dellantica-spiaggia-lobiettivo-e-aprire-ai-visitatori-la-passeggiata-sul-litorale-di-herculaneum-dai-fornici-dei-pesca/). Ma alle 11, a tagliare ufficialmente il nastro sarà il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano accompagnato dal direttore Francesco Sirano. Si tratta di un sito di straordinario interesse che corrisponde al luogo dove, secondo le ricerche archeologiche, più di 300 uomini cercarono inutilmente di salvarsi durante l’eruzione del 79 d.C. grazie a una vera e propria operazione di protezione civile diretta dall’ammiraglio e insigne studioso romano Plinio il Vecchio.