Archivio tag | Paolo Pandin

Altino (Ve). Marianna Bressan, direttrice del museo Archeologico nazionale, presenta “Stratigrafie sonore”, installazione sonora e visiva degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che arricchisce la mostra “Antenati, Altinati” e dà voce agli antichi altinati sepolti lungo le vie consolari che entravano in Altino

Gli antichi altinati prendono la parola. Si fanno sentire lungo la via consolare che entra nella città di Altino. A loro modo danno il benvenuto al viandante raccontando la loro storia, chi sono, da dove vengono, cosa hanno fatto, le persone amate. Succede al museo Archeologico nazionale di Altino (Ve) dove la mostra “Antenati, Altinati”, curata da Marianna Bressan, direttrice del museo e area archeologica di Altino, a due anni dalla sua inaugurazione, si è arricchita di una installazione sonora e visiva, “Stratigrafie sonore”, opera di Samir Sayed Abdellattef e Giacomo Vidoni, artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia (vedi Altino (Ve). A due anni dall’inaugurazione di “Antenati altinati” la mostra si arricchisce di una installazione sonora e visiva “Stratigrafie sonore” che dà voce a quella folla muta che dava il benvenuto a chi giungeva nella città romana immedesimando il visitatore moderno in un passato ormai remotissimo. Piccola guida alla mostra | archeologiavocidalpassato). Questa installazione introduce nel percorso della mostra la stratigrafia sonora, per spingere a una maggiore immedesimazione in un passato ormai remotissimo. In tal senso, il lavoro artistico si pone in armonia con quanto le scelte allestitive provano a ricreare: la percezione degli spazi della necropoli romana, attraverso la distribuzione delle sculture, e il contatto con le persone cui erano dedicati i monumenti funerari, attraverso la prospettiva soggettiva di presentazione degli stessi. 

Frame del reperto 3 dell’installazione “Stratigrafie Sonore” nella mostra “Antenati Altinati” al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm veneto)

Purtroppo non è stato possibile rendere in questo articolo le voci, i sospiri, le parole e le musiche, che avvolgono e coinvolgono il visitatore che percorre la via Annia ricostruita idealmente al museo di Altino, affiancata su entrambi i lati dai sepolcri degli altinati: l’installazione è stata pensata e tarata, anche nelle sonorità, per la sala del museo che ospita la mostra, e non può essere riprodotta con gli stessi effetti speciali su un video altro. Ma si può avere un’idea delle potenzialità espressive degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia guardando il video-promo realizzato per la riapertura del museo il 4 luglio 2020, dopo il duro lockdown

Il percorso espositivo della mostra “Antenati altinati” al museo Archeologico nazionale di Altino (foto graziano tavan)

“Gli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Samir Sayed Abdellattef e Giacomo Vidoni, con i docenti Stefano Marotta e Roberto Russo”, spiega la direttrice del Museo, Marianna Bressan, “hanno interpretato con originalità ed eleganza il senso dell’antico che le sculture comunicano. L’installazione contribuisce a sperimentare un approccio diverso alle sculture in mostra, con un coinvolgimento di un senso, l’udito, che normalmente non viene coinvolto nelle situazioni espositive di archeologia”. Alla mostra “Antenati altinati” di Altino, dunque, si abbatte un altro tabù. “Dopo aver scelto un tipo di comunicazione diretta, diversa da quella più tradizionale in opera nel Museo, lasciando la parola alle sculture; dopo aver organizzato il percorso con l’intento esplicito di evocare la disposizione dei monumenti funerari lungo una delle strade romane in uscita dalla città antica di Altino; ora si sfida il silenzio contemplativo della fruizione museale, aggiungendo suoni in un luogo dove di solito bisogna tacere. Il suono, però, non è rumore molesto, ma – appunto – una stratificazione sonora, che accompagna chi si lascerà guidare dall’immaginazione verso una più profonda immedesimazione negli spazi, nei linguaggi visivi e nelle evocazioni sonore del passato”.

Frame della video-performance ArcheoAlive realizzato dagli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia nei depositi del museo Archeologico di Altino (foto drm-veneto)

“Stratigrafie sonore” non rappresenta la prima collaborazione degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia con il museo Archeologico di Altino. È successo il 30 marzo 2021 con ArcheoAlive, spazio creativo e deposito del museo Archeologico, che diventa fonte di ispirazione artistica e si espande attraverso una performance audiovisiva trasmessa i streaming (vedi https://www.facebook.com/watch/?v=1206634883085028&ref=sharing). Magazzini e archivi storici custodiscono migliaia di reperti, grazie ai quali conosciamo la storia millenaria delle nostre comunità, nel caso specifico, di Altino. Il progetto artistico è stato a cura di Giacomo Vidoni, Paolo Pandin, Samir Sayed Abdellattef e Valentina Zanrosso. Nell’ambito del progetto interreg Historic.

 

Luglio 2015-2020, il nuovo museo Archeologico nazionale di Altino compie cinque anni: presentato un video. Attivati i Centri estivi 2020 al museo con tre laboratori didattici diversi: come si fonda una città romana; la mia prima Guida al museo; che storia la Preistoria

Luglio 2015 – luglio 2020: il nuovo museo Archeologico nazionale di Altino compie cinque anni. Dalla riapertura dopo il lockdown il museo di Altino è aperto nei pomeriggi di sabato e domenica, dalle 14.30 alle 19.30. Il “compleanno” è stata l’occasione per presentare il bel video prodotto dall’ Accademia di Belle Arti di Venezia (Paolo Pandin, Giacomo Vidoni, Samir Sayed Abdellattef). In questo periodo, ricorda la direzione, la gratuità della prima domenica del mese è sospesa, per evitare gli assembramenti e contenere il rischio di contagio da COVID-19. “Però il biglietto del museo costa solo 5 euro, se hai più di 25 anni; 2 euro, se hai tra i 18 e i 25 anni; 0 euro, se hai meno di 18 anni. Davvero una spesa minima per un’esperienza magnifica”.

Intanto sono stati attivati i Centri estivi 2020 del museo di Altino. Il primo turno va dal 6 al 17 luglio, il secondo dal 20 al 31 luglio, il terzo dal 24 agosto al 4 settembre 2020; dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13, con possibilità di rientro pomeridiano con gita in barca tra le isole della laguna nord il mercoledì dalle 13.30 alle 17.30; riservati a bambine e bambini 6 – 11 anni. I laboratori didattici a cura di Associazione Lapis (Come si fonda una città romana? Con gli archeologi dell’associazione Lapis, da sempre specializzati nelle aree archeologiche, i bambini si cimenteranno nella fondazione di una città romana: dalla scelta del territorio al tracciamento del perimetro, impareranno come si costruivano le strade, le case e gli altri edifici delle città utilizzando gli strumenti che usavano gli antichi topografi e creando modellini ispirati ai monumenti di Altino); Studio D archeologia didattica museologia (La mia prima guida… al Museo! Gli archeologi di Studio D, che vanta un’esperienza pluridecennale nei musei Archeologici nazionali veneti, porteranno i bambini a creare il proprio “libro del museo”: sceglieranno i reperti più importanti, li riprodurranno e li metteranno insieme in una guida personalizzata per le famiglie. Realizzeranno anche un gioco da tavolo come facevano gli antichi); Tramedistoria (Che storia la preistoria! Tramedistoria è un’associazione composta di archeologi che sperimentano le tecniche di produzione e lo stile di vita antico, per poi riprodurlo con i bambini durante i laboratori. I partecipanti impareranno a usare l’arco come nella preistoria, a costruire e suonare strumenti musicali, a intrecciare rami e corde per fare dei cesti, a dipingere come gli antichissimi autori delle pitture rupestri).