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Ravenna. Dal 1° marzo 2023 riapertura dei siti museali (TAMO, Domus dei Tappeti di Pietra, Classis Ravenna) e nuovo percorso integrato dell’area dantesca con la Cripta Rasponi

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L’interno della Cripta Rasponi a Ravenna (foto fondazione ravennantica)

Dal 1° marzo 2023, riapertura dei siti museali di Ravenna e nuovo percorso integrato dell’area dantesca. La Fondazione RavennAntica si prepara a completare l’apertura del sistema complessivo di siti e musei con una importante novità: la Cripta Rasponi e i giardini pensili, nel cuore della zona dantesca, andranno ad integrare il percorso dedicato al Sommo Poeta: cuore pulsante della città. Dal 1° marzo 2023 la Cripta e i giardini sono nuovamente visitabili con un aggiornato strumento di promozione: tra i tanti progetti di valorizzazione del lascito dantesco realizzati in occasione del VII centenario, vi è anche la costituzione di un sistema di potenziamento della Zona Dantesca in una sorta di museo diffuso che comprende la Tomba, restaurata insieme all’attiguo Quadrarco di Braccioforte, Casa Dante, luogo di accoglienza e di approfondimento del culto di Dante con l’esposizione delle collezioni della Biblioteca Classense e degli Uffizi, la Cripta Rasponi con i giardini pensili, prospettiva d’eccellenza per comprendere le peculiarità urbanistiche dell’area e l’insieme di Basilica e piazza di San Francesco. La visita di questo complesso monumentale unico sarà possibile grazie ad un biglietto integrato, frutto di un percorso di condivisione con il Comune di Ravenna e l’Istituzione Biblioteca Classense, a cui corrisponde un’articolata offerta di visite guidate e laboratori didattici per le scuole, le famiglie e gli adulti.

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Una veduta d’insieme del museo Tamo (Tutta l’avventura del mosaico) a Ravenna (foto RavennAntica)

Dal 1° marzo 2023 torna visitabile, in centro storico, il museo TAMO Mosaico: luogo dedicato ad antiche testimonianze e all’evoluzione dell’arte musiva, emblema vero e proprio della città. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, mentre sabato e domenica dalle 10 alle 14. Inoltre, la Domus dei Tappeti di Pietra amplia il suo orario di apertura e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18.30.

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Classis Ravenna, il museo della Città e del Territorio, aperto nell’ex Zuccherificio (foto fondazione ravennantica)

Infine, dopo la prima fase di cantierizzazione relativa alle nuove sezioni, anche il Classis Ravenna dal 1° marzo 2023 riaprirà al pubblico con l’orario consueto (tutti i giorni 10 – 17): è infatti stata predisposta una modalità di gestione delle lavorazioni che consente la piena fruizione degli spazi allestiti. Numerose sono le esperienze possibili al museo dalle visite guidate, ai laboratori a occasioni di ascolto e di condivisione di percorsi di conoscenza, un ricco programma che dalla primavera offrirà fino all’apertura delle nuove sezioni la possibilità di una fruizione museale davvero preziosa per la comprensione del territorio.

TourismA 2018 palcoscenico della cerimonia di consegna del V premio Francovich, assegnato per il 2017 al museo Sannitico di Campobasso (sezione medievale) e alla Domus dei tappeti di pietra di Ravenna. Annunciata l’apertura del museo dell’Antico porto di Classe

La giuria del premio Francovich insieme ai vincitori dell’edizione 2017 sul palco di Tourisma 2018 a Firenze (foto Graziano Tavan)

Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore Beni culturali

Il museo Sannitico di Campobasso (sezione medievale) e la Domus dei tappeti di pietra di Ravenna sono i vincitori del premio Francovich 2017 nella classifica votata rispettivamente dai soci e dal pubblico (non soci). La cerimonia di consegna del premio a TourismA, salone Archeologia e Turismo, che si è confermata palcoscenico privilegiato per il premio “Riccardo Francovich”, riconoscimento istituito nel 2013 dalla Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Sami) per chi rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia nella comunicazione verso un pubblico di non specialisti, individuando anno dopo anno un museo o un parco archeologico che a livello nazionale rappresenti un caso di best practice di allestimento museografico, attività didattico-comunicativa e qualità scientifica “in grado di rappresentare adeguatamente le tematiche dell’archeologia post classica”. Sabato 17 febbraio 2018 nell’auditorium del centro congressi di Firenze, gremito per TourismA 2018, è stato consegnato il premio Francovich, giunto alla V edizione. Sul palco, con il presidente della Sami, Giuliano Volpe, tutta la giuria.  Nella votazione dei soci si è classificato al primo posto il museo provinciale Sannitico di Campobasso – Sezione Medievale per “l’efficace, affascinante presentazione museologica di una delle più importanti scoperte di archeologia barbarica del Meridione”.

Il museo Sannitico di Campobasso, vincitore del premio Francovich 2017 per la sezione medievale

Il museo del Sannio nasce nel 1881 e viene ospitato, insieme alla biblioteca Provinciale, nel Palazzo della Prefettura di Campobasso. Fu l’archeologo Antonio Sogliano a provvedere a una prima catalogazione del materiale, e a pubblicare l’Inventario nel 1889. Da allora il museo e la biblioteca hanno conosciuto vicende alterne e molteplici cambi di sede fino al 1995, quando il museo è stato allestito nei locali del settecentesco Palazzo Mazzarotta, nel centro storico di Campobasso. Al suo interno hanno trovato posto sia l’originaria raccolta provinciale ottocentesca, sia i ritrovamenti avvenuti durante moderni scavi archeologici nella provincia di Campobasso. L’esposizione si articola secondo un criterio cronologico e tematico, per cui per trovare la sezione alto-medievale, premiata dalla Sami, bisogna salire al secondo piano. Qui l’Alto Medioevo è rappresentato dalle ricchissime tombe di cavalieri bulgari ritrovate nella Piana di Bojano: tra queste la ricostruzione integrale della tomba di un guerriero e del suo cavallo con ricche bardature in argento. C’è inoltre una breve sezione con materiali basso medioevali, in particolare ceramiche.

TourismA 2018, la consegna del premio Francovich a RavennAntica (foto Graziano Tavan)

Domus dei tappeti di pietra a Ravenna: mosaici pavimentali di un palazzetto bizantino del V-VI sec.

L’area archeologica dell’antico porto di Classe (Ravenna)

Nella votazione del pubblico al primo posto si è classificata la Domus dei tappeti di pietra di Ravenna, per “il limpido allestimento museale di una ricca domus aristocratica della tarda antichità”. Collocata nella settecentesca chiesa di Santa Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo a circa tre metri sotto il livello stradale, la Domus presenta 14 ambienti  con oltre settecento metri quadri di splendide pavimentazioni a mosaico appartenenti ad un palazzetto bizantino del V – VI secolo d.C. “La Domus non ha vinto solo in virtù della sua bellezza”, è intervenuto il presidente di RavennAntica, Giuseppe Sassatelli, “ma anche e soprattutto perché rappresenta un efficace esempio di restituzione del patrimonio archeologico sotto il profilo progettuale, museologico e gestionale. Questa vittoria è stata possibile grazie al sostegno dei cittadini e a quello degli oltre 850mila visitatori che, fino ad oggi, hanno visitato la Domus. Inoltre, grazie alle attività didattiche rivolte ogni anno alle scuole e attraverso le iniziative dello scorso novembre, realizzate per la ricorrenza dei 15 anni di apertura, tante persone hanno avuto occasione di visitare nuovamente il sito e di apprezzarne le modalità espositive. Il premio Francovich è un riconoscimento che ci darà ancora più energia per le molte ed importanti operazioni che dobbiamo affrontare nel 2018, tra le quali, in particolare, l’inaugurazione del Museo di Classe”. RavennAntica, proprio con la Domus, ha inaugurato la sua fortunata stagione di restituzioni del patrimonio e di buone prassi nell’ambito dei beni culturali. La Fondazione – hanno sottolineato i responsabili -, ha poi consolidato “il suo innovativo sistema gestionale con la successiva messa in valore degli altri monumenti da essa concepiti, realizzati e valorizzati: il museo Tamo, la Cripta Rasponi – Giardini pensili e l’Antico Porto di Classe, entrati a pieno titolo nel circuito dei siti cittadini. Tutto questo in attesa di conseguire l’obiettivo principale della sua mission: l’inaugurazione, come si diceva, nel prossimo autunno, del museo di Classe.