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#domenicalmuseo: il 6 aprile, prima domenica di primavera a ingresso gratuito, Pompei torna in testa alla classifica assoluta con 20mila ingressi seguita per la prima volta dalla Reggia di Caserta (17.413 ingressi), mentre il Colosseo con 15.252 ingressi “retrocede” al terzo posto

Grande affluenza di pubblico alla Reggia di Caserta per la #domenicalmuseo (foto reggia di caserta)

Nella prima domenica di primavera a ingresso gratuito, domenica 6 aprile 2025, per la #domenicalmuseo, l’iniziativa del ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali, sul gradino più alto del podio dei siti più visitati d’Italia tornano gli Scavi di Pompei con 20mila ingressi (a marzo erano stati 16.709, al secondo posto), seguiti – ed è una novità – dalla Reggia di Caserta con 17.413 ingressi (a marzo erano stati 14.171, al quarto posto). Chiude il podio il Colosseo con 15.252 ingressi (a marzo erano stati 17.386, che gli erano valsi il primo posto).

Tanto pubblico al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la #domenicalmuseo (foto marrc)

Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 20.000; Colosseo. Anfiteatro Flavio 15.252; Foro Romano e Palatino 13.764; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.000; museo Archeologico nazionale di Napoli 6.900; museo e area archeologica di Paestum 5.726; Villa Adriana 5.216; area archeologica di Ostia antica 5.124; parco archeologico di Ercolano 5.103; Terme di Caracalla 3.482; Terme di Diocleziano 2.494; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 2.448; Palazzo Altemps 2.277; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 1.854; Palazzo Massimo 1.719; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.715; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 1.651; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 1.096; Mausoleo di Cecilia Metella e Chiesa di San Nicola 1.043; anfiteatro campano – Santa Maria Capua Vetere 945; museo delle Civiltà 930; parco archeologico di Cuma 904; museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia 900; Villa dei Quintili e Santa Maria Nova 866; musei nazionali di Cagliari 705; Ostia antica – Castello Giulio II 698; Villa di Poppea-Oplontis 695; Area archeologica di Velia 655; museo Archeologico nazionale di Firenze 617; museo Archeologico nazionale Mario Torelli e parco archeologico di Venosa 595; museo Archeologico nazionale di Canosa di Puglia 564; museo Archeologico dell’antica Capua e Mitreo di Santa Maria Capua Vetere 559; museo Archeologico nazionale del Melfese Massimo Pallottino e Castello svevo di Melfi 478; parco archeologico delle Terme di Baia 465; museo Archeologico nazionale Giuseppe Andreassi e parco archeologico di Egnazia 464; Anfiteatro Flavio di Pozzuoli 434; museo Archeologico nazionale di Aquileia 428; Appia antica – Villa di Capo di Bove 407; Mausoleo di Teodorico 402.

Egnazia (Br). Al museo Archeologico nazionale inaugurato l’acquario, parte integrante di “Egnazia e il mare”: percorso emozionale con focus sull’archeologia subacquea

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L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)

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L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)

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L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)

Oltre 30mila litri di acqua salata in cui nuotano pesci che popolano i bassi fondali sabbiosi del mar Adriatico oggi come di ieri; al centro, un grande dolium romano, recuperato in mare al largo di Monopoli: un contenitore anche da trasporto, utilizzato nelle stive delle navi onerarie romane per il commercio dell’olio e del vino. È l’acquario del museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) è stato inaugurato giovedì 9 novembre 2023 al museo Archeologico alla presenza del direttore generale Musei Massimo Osanna, del delegato alla direzione regionale Musei Puglia Francesco Longobardi, e del direttore del sito Fabio Galeandro. L’acquario, parte integrante di “Egnazia e il mare”, l’allestimento inaugurato un anno fa al piano interrato del museo, avrà una importante valenza didattica. Il percorso, anche emozionale, riserva particolare attenzione all’archeologia subacquea, formidabile strumento di conoscenza in grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini.

Al museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) apre l’allestimento “Il gioco del tempo”, a cura della designer romana Emilia Serra: dialogo fra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali

egnatia_archeologico_allestiemnto-il-gioco-del-tempo_locandinaL’appuntamento è al museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) venerdì 19 maggio 2023, alle 11.30, per l’inaugurazione dello spazio dedicato all’arte contemporanea con l’allestimento “Il gioco del tempo”, a cura della designer romana Emilia Serra. Un dialogo fra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali, segnato dall’incontro fra design e artigianato, in un luogo che custodisce tracce importanti della presenza delle antiche culture del Mediterraneo. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto “3D Imp-Act – Virtual reality and 3D experiences to improve territorial Attractiveness, Cultural heritage smart management and Touristic development”, che ha visto come capofila il Politecnico di Bari, all’interno del programma Interreg IPA CBC Italy-Albania-Montenegro. La giornata è arricchita da altri eventi, dopo il laboratorio – che ha aperto la giornata – dedicato a professionisti e ricercatori in cui si potranno sperimentare l’approccio creativo e collaborativo alla base de “Il gioco del tempo”, alle 12.30 dialogo con due esperti, il professor Fabio Fatiguso del Politecnico di Bari e il designer Jorge Lopes dell’università Cattolica di Rio de Janeiro, sulle opportunità che un archivio 3D offre per la ricostruzione e la reinterpretazione di reperti e resti archeologici ormai perduti. Infine, alle 14.30 tavolo di lavoro aperto a professionisti, ricercatori, imprese culturali e spettatori interessati alle possibili evoluzioni della ricerca digitale, in funzione sia della ricostruzione immateriale che della restituzione materica del modo digitale.

Nuovo spazio espositivo al museo di Egnazia “Il gioco del tempo”. Con quest’opera il Museo si propone quale luogo di sperimentazione per l’esposizione di opere contemporanee fondate su contenuti e materiali archeologici per innovare la fruizione. Ideata dalla designer romana Emilia Serra, supportata da un’équipe composta dall’archeologa Sandra Savilli, dai modellatori 3D del Politecnico di Bari e dall’artista della ceramica Cosimo Vestita, l’opera è stata realizzata in un anno di lavoro, attraverso incontri e visite al museo coinvolgendo archeologi, restauratori e tecnici e la supervisione scientifica dei funzionari della Direzione regionale Musei, Angela Ciancio e Fabio Galeandro. Il risultato di questo percorso è un luogo dove l’archeologia viene reinterpretata in un gioco dedicato alla materia e al tempo: una stanza espositiva diversa dal resto dello spazio museale dove considerare i reperti e le collezioni in un modo creativo, un gioco che tocca tutte le età, rivolto ai bambini e agli adulti, un’occasione per dialogare con il passato.