“Giù le mani dai Bronzi di Riace: no a spostamenti, neppure per l’Expo”. Oggi conferenza a Roma
I Bronzi di Riace sono tornati a casa da pochi giorni e già si ventila l’ipotesi di farli viaggiare in giro per il mondo. Il ministro Massimo Bray lo smentisce, la soprintendente Simonetta Bonomi lo esclude. Ma l’ultima idea è quella di farli ambasciatori dell’Expo 2015, idea che è piaciuta anche a Letta. “Una minaccia reale”, ne sono convinti al Comitato per la valorizzazione e la tutela dei Bronzi che oggi pomeriggio, mercoledì 11, organizza una conferenza a Roma per tenere alta l’attenzione e vigilare sulla sorte dei due capolavori.

Il ministro Massimo Bray saluta il soprintendente Simonetta Bonomi durante il trasferimento dei Bronzi
“Per i Bronzi è stata fatta un’operazione di altissima ingegneria in cui tutti, inclusa l’Enea, hanno dimostrato altissime competenze – ricorda il ministro Bray a proposito di un viaggio dei due capolavori per l’Expo-. “I Bronzi pertanto non si spostano prima di un periodo di test sull’effetto dello specifico restauro effettuato: un check up, durato quattro anni, avviato dopo la constatazione di una grande erosione in atto, e che ha portato ad un’analisi approfondita delle terre di fusione”. E la soprintendente Bonomi smentisce qualsiasi ipotesi di spostamento dei Bronzi per la loro esposizione in altre sedi e altre località: “Non c’è stata nessuna richiesta ufficiale in tal senso. Di voci ne girano tante da tempo. Penso che sia una cosa poco opportuna dopo la loro lunga permanenza nel laboratorio di palazzo Campanella, e con il Museo appena riallestito e riaperto al pubblico. Cerchiamo invece di far venire qui le persone a vedere i Bronzi”.
L’arrivo dei Bronzi di Riace al museo nazionale della Magna Grecia è stato vissuto a Reggio Calabria con sorpresa e curiosità. “È una notizia che ci conforta – hanno detto alcuni avventori di un bar nei pressi del Museo Nazionale – perché conferma e decreta la permanenza definitiva dei Bronzi a Reggio”. Nella città dello stretto si vive un clima di festa. I commenti unanimi: “Vogliamo rivederli presto, maestosi e severi, in piedi, nella sala che dovrà diventare il centro propulsore dell’attrazione culturale e turistica di Reggio e della Calabria, nel mondo”. Altro che mandarli in giro per l’Expo, “la nuova apertura del museo di Reggio Calabria – dichiara l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri -, potrà rappresentare la nostra Expo”. Secondo uno studio commissionato dalla soprintendenza regionale dei Beni Culturali, il museo di Reggio Calabria potrà ospitare un numero rilevante di visitatori all’anno: “Dimensioni tali che possono avere un impatto straordinario non solo nell’economia della città ma dell’intera regione. Quindi, proprio attraverso questa circostanza, se saremo bravi e conseguenti, si può trasformare la percezione della nostra regione da terra di problemi e di oscurità, in terra di cultura e di luce”.
Il Comitato, comunque, non abbassa la guardia. “La battaglia del nostro Comitato condotta assieme ad altre associazioni, movimenti e alcune Istituzioni, non è terminata perché i lavori di riallestimento del Museo non sono completati. Il cronoprogramma annunciato dal ministro Massimo Bray prevede la riapertura dell’intero museo nella prossima primavera e noi vigileremo affinché sia rispettato”. Il Comitato auspica che “questo splendido museo di Marcello Piacentini rinnovato e ristrutturato dall’architetto Paolo Desideri diventi il simbolo della nuova apertura al mondo della nostra città e della nostra regione. La riapertura dovrà servire da richiamo per portare sempre più visitatori a Reggio e in Calabria, soprattutto con una politica di trasporti adeguata alla nostra centralità nel Mediterraneo. Pertanto, il comitato Bronzi continuerà a battersi affinché i visitatori possano trovare a palazzo Piacentini tutti i suoi tesori rifiutando qualsiasi tentazione di viaggi o trasferimenti dei Bronzi di Riace”.
Per questo il comitato ha indetto, per oggi mercoledì 11 dicembre alle 17 a Roma, all’associazione Centofiori di via Goito 35, la conferenza “Reggio Calabria, il Museo, i Bronzi. Il diritto dei cittadini alla valorizzazione dei beni culturali nel proprio territorio”’. All’appuntamento, moderato dalla giornalista Cinzia Dal Maso, interverranno Gherardo Colombo, presidente Garzanti Libri, Francesco Alì e Pasquale Amato, fondatori del Comitato Bronzi – Museo.
I Bronzi di Riace a casa. Il “nuovo” museo della Magna Grecia per il rilancio della Calabria
Dieci giorni per rimettere in piedi i Bronzi di Riace ed entro Natale il museo archeologico nazionale della Magna Grecia, che dall’altra notte – dopo quattro anni – è tornato ad ospitare i due guerrieri riaffiorati dal mare, riaprirà al pubblico. Per ora solo una parte, ma entro aprile Palazzo Piacentini sarà di nuovo totalmente agibile e tutte le collezioni fruibili. Lo assicura il ministro per i Beni culturali Massimo Bray: “Questo è un primo passo verso la scelta forte di valorizzare la cultura italiana. Era dal 2009 che i Bronzi erano ospitati nel palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, e la decisione di riportarli a casa, nel museo, era sollecitata da tempo perché tutti erano consapevoli della necessità di fare presto trattandosi di un vero e proprio patrimonio dell’umanità”. E il segretario generale del Ministero, Antonia Pasqua Recchia, ricorda la grande accelerazione voluta dal ministro anche sul restauro del Museo Nazionale di Reggio Calabria rifondato e consolidato dal punto di vista sismico. “Il restauro è durato più del previsto e costato più delle previsione per scongiurare appunto il rischio sismico. Il costo definitivo e complessivo ammonta ora a circa 32 milioni di euro”.
Ma a Reggio Calabria si teme che proprio i lavori di trasformazione urbana di piazza De Nava, la piazza antistante il Museo, potrebbero diventare un nuovo ostacolo all’apertura di Palazzo Piacentini. “Non occorrono ulteriori risorse”, assicura Recchia. “Sono già programmati nel Poin 10 milioni per i lavori che si devono chiudere entro il 2015”. Ma il vero “gioiello tecnologico” è rappresentato dalla struttura sperimentale “made in Italy”, su cui poggeranno i Bronzi, fatta di marmo su una base appositamente vibrante per evitare che un eventuale scossa sismica possa creare danni alle statue. “Una struttura sperimentale inimmaginabile in un altro Stato”, spiega con orgoglio il segretario generale. “I nostri tecnici, i nostri restauratori hanno dato e danno il meglio di sé e vengono sempre richiesti. Insomma l’Italia non solo dispone di un patrimonio unico, ma anche delle conoscenze tecnologiche per conservarlo al meglio”.
Un’occasione per rilanciare il turismo con un’immagine positiva della Calabria. Ne è convinto il governatore Giuseppe Scopelliti: “La riapertura del museo rappresenta un grande ossigeno per la regione, tanto più importante ora in momenti di crisi. Per questo nei prossimi mesi saranno studiate strategie di rilancio in condivisione con il Ministero. Abbiamo già anche concertato di utilizzare un investimento corposo dei fondi comunitari per diffondere l’immagine dei Bronzi in Italia e in Europa con un investimento diretto da parte della Regione di circa 2 milioni di risorse destinate alla comunicazione diretta alle capitali europee e a tutto il territorio nazionale. Un investimento diretto nel quale coinvolgeremo anche i privati come sponsor”. Ma si cercano anche convenzioni, accordi o partnership perché i Bronzi di Riace siano visitati da quanti più turisti possibile: “Abbiamo stabilito con Alitalia di realizzare un pacchetto agevolato che aumenti il numero di voli per Reggio e diminuisca il costo del biglietto. Questa incentivazione è per la maggior parte a carico della Regione Calabria e in piccola parte anche della stessa Alitalia”.
Ma ora cosa succederà ai Bronzi di Riace? E perché sono tanto preziosi? Le due statue, di dimensioni leggermente superiori al vero (una è alta 205 cm, l’altra 198 cm), databili al V secolo a.C. ci sono pervenute in eccezionale stato di conservazione e quasi certamente si tratta di opere originali dell’arte greca del V secolo a.C. Fin dal momento del ritrovamento, avvenuto nell’agosto 1972, gli studiosi hanno cercato di dare un’identità ai due personaggi e agli autori, e fin dalla prima esposizione, nel 1978, dopo il primo restauro, hanno entusiasmato il pubblico internazionale. Ora sono di nuovo a casa. In anticipo rispetto alle previsioni. Negli spazi espositivi del museo della Magna Grecia, con uno specifico sistema di filtraggio, sarà attivato un percorso di depurazione, attraverso il quale transiteranno i visitatori, per mantenere sempre costante il clima in cui sono conservati i Bronzi. Inoltre, al termine di un periodo di stabilizzazione che permetterà ai Bronzi di mantenere la posizione eretta in totale sicurezza, sarà attiva una protezione antisismica. “Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria potrà riaprire al pubblico una volta assicurati tutti gli accorgimenti necessari a preservare l’integrità e il valore delle opere che è destinato a ospitare”: il ministro Bray, come si diceva, ha assicurato che basteranno due settimane.
I Bronzi di Riace sono tornati a casa: dopo 4 anni, di nuovo nel museo della Magna Grecia di Reggio Calabria
“I Bronzi di Riace sono tornati alla loro casa”. Dopo quattro anni. La conferma di un evento tanto atteso quanto annunciato è arrivato di primo mattino con un tweet direttamente dal ministro per i Beni culturali e il Turismo, Massimo Bray, commentando lo spostamento dei Bronzi di Riace (“In tutta sicurezza”, sottolinea Bray che ha seguito passo passo l’intera operazione di trasferimento), avvenuto nella notte, da Palazzo Campanella sede del Consiglio Regionale della Calabria al Museo nazionale archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria, la cui apertura è prossima dopo che la struttura è stata sottoposta a lavori di ammodernamento. Le due statue avevano lasciato il museo reggino il 22 dicembre del 2009 per essere sottoposte a restauro conservativo in una sala appositamente predisposta del Consiglio regionale della Calabria, restauro che si è concluso nei mesi scorsi. Il trasferimento dei Bronzi al Consiglio regionale, si era reso necessario per consentire i lavori di ristrutturazione del Museo nazionale.
Per il trasferimento dei guerrieri di Riace nel Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria sono state utilizzate due gigantesche casse rosse, munite di appoggi ammortizzati, realizzate appositamente con gli appoggi ammortizzanti per ridurre al massimo qualsiasi tipo di vibrazione durante il tragitto in camion fino al Museo. Ogni statua, infatti, una volta entrata nella cassa, è stata ulteriormente bloccata, a distanze regolari, da pannelli verticali che seguivano le linee del corpo, così da impedire qualsiasi sollecitazione verticale e orizzontale. Accanto all’attenzione usata per il breve spostamento dei Bronzi c’è stato anche il grande dispiegamento di forze assicurato dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, che hanno presidiato tutto il perimetro del Consiglio regionale della Calabria. Poi, a passo d’uomo, hanno scortato il tir con a bordo le casse contenenti i due Bronzi, che è giunto al Museo di Reggio Calabria.
Alberto Angela con una troupe della Rai ha registrato uno speciale sul ritorno dei guerrieri a Palazzo Piacentini, seguendo ogni fase delle operazioni di imballaggio, messa in sicurezza e trasporto delle statue fino al loro arrivo al museo.

Il ministro Massimo Bray saluta il soprintendente Simonetta Bonomi durante il trasferimento dei Bronzi di Riace
“Stiamo mantenendo una promessa restituendo a tutti i cittadini, non solo di Reggio e della Calabria ma del mondo, uno dei grandi tesori su cui credo davvero che bisognerà investire intelligenze e risorse per far ripartire il Mezzogiorno d’Italia”, commenta soddisfatto il ministro. “I Bronzi sono un patrimonio realmente inestimabile e bisogna trattarli con cura, come se fossero veramente due nostri amici, sono due grandi testimoni a cui vogliamo bene e che ci sapranno guidare nel compito che abbiamo di fronte, continuare la tutela del nostro patrimonio storico-artistico”. E aggiunge: “Avevo detto che avremmo mantenuto l’impegno di riportarli al Museo nel primo semestre del 2014, ma avevo la speranza che grazie all’aiuto del personale del ministero e di tutte le istituzioni, gli enti locali, il Comune di Reggio Calabria e la Regione Calabria, si sarebbe potuto fare di più. E così è stato”.

La sala dei Bronzi di Riace al museo della Magna Grecia di Reggio Calabria nell’allestimento prima dei restauri
I Bronzi, finalmente tornati al Museo, non saranno comunque esposti immediatamente al pubblico. Si dovrà attendere, infatti, il completamento della speciale sala che li ospiterà. Quando? “Credo che si chiuda un’avventura e che si chiuda abbastanza bene. Il ministro Bray ha dato disposizioni di essere molto rapidi. Ci rivedremo presto ma la data la annuncerà lo stesso ministro”, tranquillizza il soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, circa la ripresa dell’esposizione dei Bronzi nel Museo di Reggio Calabria. “La deve dire lui – continua – anche perché gli devo riconoscere il merito di aver preso a cuore la cosa e di aver dato un impulso per accelerare i tempi di ritorno delle due preziose statue. Poi c’è da pensare ai lavori di allestimento di tutto il museo. Ci auguriamo che presto si sblocchino e presto si possa
cominciare a lavorare in modo da aprire definitivamente il Museo nazionale di Reggio Calabria prima dell’avvio della prossima stagione turistica”. Oltre ai Bronzi, rientreranno al Museo nazionale altre opere, il Kouros, statua marmorea di epoca magno-greca raffigurante un giovinetto, e due maschere di bronzo, la Testa del filosofo e la Testa di Basilea.
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