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Torino. Al museo Egizio la “Leggere tra le bende: i tessuti delle mummie-animali votive” con l’egittologa Maria Diletta Pubblico, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Il culto degli animali rappresenta uno degli aspetti più sorprendenti della religione egizia. A partire dal Nuovo Regno, milioni di esemplari appartenenti a diverse specie furono mummificati e venduti ai fedeli, affinché potessero offrirli in dono alle divinità corrispondenti in cambio di protezione e benefici. Le mummie animali votive erano spesso costituite da elaborati bendaggi, realizzati con straordinaria perizia, che ne accrescevano tanto il valore simbolico quanto quello economico. Questi raffinati motivi decorativi costituiscono oggi una fonte preziosa per comprendere le competenze tecniche degli artigiani egizi e il ruolo simbolico attribuito ai tessili nella religione egiziana. Il bendaggio, infatti, non svolgeva una funzione puramente decorativa, ma era il mezzo attraverso cui l’animale veniva trasformato in un essere sacro e modellato in una forma idealizzata, immediatamente riconoscibile dalla divinità a cui era dedicato. In questo senso, il bendaggio si configura come l’agente principale della trasformazione materiale e rituale di queste offerte votive.  Se ne parla martedì 16 dicembre, alle 18.30, in sala conferenze del museo Egizio di Torino, con accesso da via Maria Vittoria 3M, nella conferenza “Leggere tra le bende: i tessuti delle mummie-animali votive” con l’egittologa Maria Diletta Pubblico, nuovo appuntamento con le conferenze organizzate con l’Associazione ACME, Amici e Collaboratori del Museo Egizio. Partendo dalle più recenti indagini condotte nell’ambito del progetto europeo SEAMS “A Study of Egyptian Animal Mummy Styles” (HE-MSCA-PF-GF: 101105365), la conferenza esplora il ruolo dei tessili nel contesto delle mummie animali votive, analizzando le tecniche di produzione dei bendaggi, le varianti stilistiche e i significati rituali connessi alla trasformazione di queste offerte. Un viaggio attraverso un’intricata rete di gesti, saperi e credenze che rende i bendaggi un luogo privilegiato d’incontro tra maestria artigianale e dimensione sacra. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link https://www.eventbrite.it/…/leggere-tra-le-bende-i… La conferenza sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio di Torino. Il programma di incontri è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino.

L’egittologa Maria Diletta Pubblico

Maria Diletta Pubblico è ricercatrice post-dottorato Marie Skłodowska-Curie presso il museo Egizio e Visiting Associate Researcher presso l’Università della California, Los Angeles. È inoltre Visiting Scholar presso l’Università di Lund, l’Università di Copenaghen e il CNR di Roma. Ha conseguito un dottorato di ricerca e un post-dottorato in Egittologia e ha maturato esperienza lavorando presso l’Egypt Exploration Society di Londra e in numerose missioni archeologiche in Italia (Pompei, Cuma, Roma) e in Egitto (Saqqara, Abu Ghurab, Asyut, Luxor). I suoi interessi di ricerca si concentrano in particolare sulla religione, la cultura materiale e il ruolo degli animali nell’antico Egitto, temi sui quali ha pubblicato estensivamente.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, l’incontro con Silvana Cincotti “Sulle tracce della memoria: gli scavi di Jean-Jacques Rifaud e la contestualizzazione archeologica” con la presentazione del libro “Les fouilles de Jean-Jacques Rifaud en Égypte” (Franco Cosimo Panini Editore), sesto titolo della collana scientifica del museo Egizio

Giovedì 11 dicembre 2025, alle 18.30, nella sala Conferenze del museo Egizio di Torino (accesso da via Maria Vittoria 3M) presentazione del libro “Les fouilles de Jean-Jacques Rifaud en Égypte” di Silvana Cincotti (Franco Cosimo Panini Editore), dedicato agli scavi di Jean-Jacques Rifaud in Egitto, nell’incontro “Sulle tracce della memoria: gli scavi di Jean-Jacques Rifaud e la contestualizzazione archeologica”. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/sulle-tracce-della-memoria… L’incontro è disponibile anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio di Torino.

Copertina del libro “Les fouilles de Jean-Jacques Rifaud en Égypte” di Silvana Cincotti

Il libro “Les fouilles de Jean-Jacques Rifaud en Égypte”, in lingua francese, sesto titolo della collana scientifica “Studi del Museo Egizio”, è dedicato alla figura di Jean-Jacques Rifaud, avventuriero e scavatore marsigliese attivo in Egitto nella prima metà dell’Ottocento. Attraverso l’analisi dei documenti appartenenti al Fondo Rifaud, oggi conservato a Ginevra, è stato possibile ricostruire le sue attività di scavo e seguire la dispersione dei reperti da lui rinvenuti, oggi presenti in istituzioni come il Museo Egizio, il Louvre, il British Museum, i Musei del Cairo e i Musei di Berlino e Monaco. Il libro restituisce un ritratto inedito di Rifaud, figura poliedrica e ancora poco conosciuta, contribuendo a ridefinire la conoscenza delle prime campagne di scavo in Egitto e della formazione delle collezioni di antichità egizie.

Silvana Cincotti, storico dell’arte (foto graziano tavan)

Silvana Cincotti, storico dell’arte, si è laureata a Siena e ha continuato gli studi all’università Paul Valéry di Montpellier, conseguendo il dottorato di ricerca in Egittologia. Ha partecipato a campagne di inventariazione nell’ambito del progetto MICROPAST dell’Egypt Exploration Society e ha lavorato come epigrafista per la missione francese del CFEETK a Karnak. Ha insegnato Economia dell’arte alla Facoltà di Economia di Torino ed è curatrice di mostre (ricordiamo ad esempio “Incēnsum” ai Musei Reali di Torino). È responsabile del Rifaud Project, un progetto di ricerca dedicato alla contestualizzazione dei reperti delle collezioni egizie e in modo particolare allo studio della Drovettiana.

Torino. Al museo Egizio la conferenza “Cercando un altro Egitto nell’arte dei Fenici” con l’archeologa Ida Oggiano, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Gli apporti dell’immaginario egiziano all’arte fenicia hanno origine nel groviglio di relazioni umane stabilite tra gli abitanti della costa levantina e gli egiziani nel corso di millenni. Ad accompagnare scambi di prodotti e idee, furono oggetti di varia natura che, prodotti nella valle del Nilo, furono acquisiti e/o regalati per essere poi riprodotti fedelmente o riletti e reinterpretati. Si formò così, nel corso dei millenni, un filone artistico “egittizzante levantino” nel quale gli elementi egiziani divennero totalmente locali (un altro Egitto quindi) e nel quale, nel primo millennio, i Fenici furono maestri perché lo arricchirono con innovazioni ispirate dai rinnovati rapporti con la valle del Nilo. Se ne parla martedì 9 dicembre 2025, alle 18.30, in sala conferenze del museo Egizio di Torino, nella conferenza “Cercando un altro Egitto nell’arte dei Fenici” con l’archeologa Ida Oggiano, nuovo appuntamento con le conferenze organizzate con l’associazione ACME, Amici e Collaboratori del museo Egizio. Nella conferenza saranno illustrate alcuni aspetti di queste relazioni con un riferimento al tormentato presente della regione e alle attività di diplomazia culturale svolte del sud del Libano dal Kharayeb Archaeological Project (missione congiunta CNR-ISPC e università Libanese). Ingresso libero con accesso da via Maria Vittoria 3M, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link: https://www.eventbrite.it/…/cercando-un-altro-egitto…. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio di Torino. Il programma di incontri è realizzato in collaborazione con il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino.

L’archeologa Ida Oggiano (cnr-ispc)

Ida Oggiano è archeologa specializzata nello studio del Levante meridionale del primo millennio a.C. e della Sardegna fenicia e punica. Dirige il Kharayeb Archaeological Project – luogo di culto di Kharayeb, sito rurale di Jemjim e porto di Tell Qasmiye – Libano. Direttore scientifico della Rivista di Studi Fenici e professore di Geografia e Archeologia del Vicino Oriente al Pontificio Istituto Biblico, Roma.

Roma. In Curia Iulia la conferenza “Egitto, storie di dèi egizi e la docta religio del Corpus Hermeticum nel Rinascimento italiano”, a cura di Claudia La Malfa (American University of Rome) per il ciclo Aegyptophilia, a cura di Carmelo Occhipinti e Claudio Castelletti

Giovedì 27 novembre 2025, alle 16.30, in Curia Iulia a Roma, la conferenza “Egitto storie di dèi egizi e la docta religio del Corpus Hermeticum nel Rinascimento italiano”, a cura di Claudia La Malfa (American University of Rome). Accesso da largo della Salara Vecchia. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento su https://egitto27novembre.eventbrite.it. Dopo i saluti istituzionali di Simone Quilici, direttore del parco archeologico del Colosseo, introduzione di Claudio Castelletti, università di Roma Tor Vergata. Nel 2024, per iniziativa del Corso di Studi magistrali in Storia dell’Arte dell’università di Roma Tor Vergata, il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di Storia dell’Arte dello stesso Ateneo ha istituito in convenzione col museo Egizio di Torino il laboratorio di ricerca EgyLab, dedicato alla ricezione dell’Egitto dall’Antichità greco-romana all’età contemporanea, diventato laboratorio didattico a partire dall’anno accademico 2025-2026. Nel quadro delle attività di EgyLab, il Dipartimento ha promosso nel 2025 in convenzione col parco archeologico del Colosseo un ciclo di conferenze “Aegyptophilia”, a cura di Carmelo Occhipinti e Claudio Castelletti, patrocinato dal DiVA – Dipartimento di valorizzazione del patrimonio culturale, dal museo Egizio, Torino, dall’Accademia d’Egitto, dall’Institutum Romanum Finlandiae – Villa Lante al Gianicolo, dalla Fondazione Marco Besso e dal 3ARC – Ancient Art Architecture Reception Center. Il ciclo è stato ideato non solo come un’occasione di confronto interdisciplinare tra studiosi e studiose di diversa formazione scientifica e metodologica (archeologi, egittologi, storici, storici dell’arte, storici dell’architettura, ecc.), ma anche come uno “spazio” di condivisione e accessibilità del sapere, per promuovere e valorizzare il dialogo tra cultura egiziana e cultura europea, in particolare italiana.

Roma. A corollario della mostra “I Tesori dei Faraoni” già sold out i tre incontri su “Una sapienza egizia” con Angelo Colonna, Paola Buzi, Patrizia Piacentini, e le tre lectio magistralis con Christian Greco, Tarek el Awady e Gianluca Miniaci. Ma su YouTube ci saranno le registrazioni

Incontri sold out alle Scuderie del Quirinale a Roma per la mostra “I Tesori dei Faraoni”. Si tratta del ciclo di tre incontri “Una sapienza egizia” realizzato in collaborazione con il dipartimento di Storia Antropologia, Religioni Arte e Spettacolo dell’università La Sapienza di Roma e con il contributo di professori universitari di Egittologia e Civiltà Copta. E del ciclo di tre “Lectio Magistralis” tenute da grandissimi esperti in ambiti specifici: Tarek el Awady, curatore della mostra, Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino e Gianluca Miniaci, professore in Archeologia Lingua e Storia dell’Antico Egitto all’università di Pisa. Non è più possibile riservare dei posti per partecipare, ma è possibile rivedere le registrazioni complete di tutti i nostri incontri di approfondimento sul nostro canale YouTube (Scuderie del Quirinale) e sul sito web della pagina delle Scuderie del quirinale, qualche giorno dopo l’incontro stesso.

Giovedì 20 novembre 2025, alle 18: “Il mondo divino: segni, figure, miti” a cura di Angelo Colonna, professore di Egittologia e Civiltà Copta, in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma.

Giovedì 27 novembre 2025, alle 18: “Le parole degli dei: lingua e scritture nell’Antico Egitto” a cura di Paola Buzi, professoressa di Egittologia e Civiltà Copta, in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma

Giovedì 4 dicembre 2025, alle 18: “L’arte orafa tra tecnologia e simbologia” a cura di Patrizia Piacentini, professoressa di Egittologia e Civiltà Copta all’università di Milano Statale, in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma.

Giovedì 15 gennaio 2026, alle 18: lectio magistralis “Il viaggio nell’Aldilà nelle tombe regali del Nuovo Regno” a cura Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino.

Giovedì 22 gennaio (e non mercoledì 21 novembre) 2026, alle 18: lectio magistralis “I Tesori dei Faraoni” con Tarek el Awady, curatore della mostra Tesori dei Faraoni, che conduce i partecipanti, in conversazione con la professoressa Paola Buzi e il professor Angelo Colonna dell’università La Sapienza di Roma, in un viaggio attraverso i grandi tesori esposti nella mostra “Tesori dei Faraoni”.

Martedì 27 gennaio 2026, alle 18: lectio magistralis “Il tesoro perduto della regina Ahhotep” a cura di Gianluca Miniaci, professore di Archeologia Lingua e Storia dell’Antico Egitto all’università di Pisa, col quale di andrà sulle tracce di una regina di nome Ahhotep, vissuta verso il 1550 a.C., un periodo particolarmente buio della storia dell’Egitto antico.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, la conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” con le restauratrici Giovanna Prestipino (Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale)

Il Vatican Coffin Project è una grande iniziativa internazionale dedicata allo studio e alla conservazione dei sarcofagi lignei policromi dell’antico Egitto. Tra i più affascinanti reperti della civiltà egizia, i sarcofagi raccontano non solo la spiritualità dell’aldilà, ma anche trasformazioni sociali ed economiche. Il museo Egizio di Torino ne conserva più di 600: alcuni presentano una stratigrafia pittorica talmente ricca da porre grandi sfide ai restauratori contemporanei. Se ne parla martedì 18 novembre 2025, alle 18.30, in Sala Conferenze del museo Egizio, con ingresso da via Maria Vittoria 3M, nella conferenza “Yellow coffins: linee guida per la conservazione e casi studio” di Giovanna Prestipino e Paola Buscaglia. Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria su Eventbrite. La conferenza sarà trasmessa anche in streaming, nei canali Facebook e YouTube del museo Egizio di Torino. Durante l’incontro verranno presentati approcci, risultati e metodologie del progetto, con un focus su casi emblematici di “sarcofagi gialli”, grazie agli interventi di Giovanna Prestipino (restauratrice ed esperta di manufatti lignei policromi egizi, coordinatrice del Conservation group del Vatican Coffin Project) e Paola Buscaglia (restauratrice senior del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e docente all’università di Torino).

La restauratrice Giovanna Prestipino (da FB)

Giovanna Prestipino. Dopo la tesi all’Istituto superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma incentrata su manufatti lignei policromi egizi, si è specializzata in questo settore lavorando su reperti lignei egizi presso i musei Vaticani, il museo Egizio di Torino e il museo civico Archeologico di Bologna.
Dal 2008 fa parte del Vatican Coffin Project, il progetto internazionale di ricerca sui sarcofagi lignei policromi egizi datati al Terzo Periodo Intermedio come coordinatore del “Conservation group”, il gruppo di lavoro che si occupa degli aspetti legati alla conservazione, allo studio dei materiali costitutivi e delle tecniche di esecuzione, delle vicende conservative e della ricerca di nuovi materiali e metodologie di intervento. Ha da poco ultimato l’intervento conservativo dei sarcofagi esterni di Kha e Merit, in vista del 120° anniversario della scoperta della tomba, previsto per il 2026.

La restauratrice Paola Buscaglia (foto centro restauro la venaria)

Paola Buscaglia lavora al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale come restauratrice senior e come responsabile dell’area dedicata a dipinti, sculture, arredi lignei e arte contemporanea. Collabora con l’università di Torino come professore a contratto per l’insegnamento di Storia delle Tecniche esecutive III, dedicato alla scultura lignea policroma. La sua attività si orienta verso progetti di studio e di ricerca scientifica, con focus su manufatti di epoca egizia ed orientali. Partecipa ad attività di formazione e cooperazione internazionale per garantire l’accesso alla conoscenza, rompere l’isolamento, rafforzare la consapevolezza sul patrimonio culturale come risorsa per il dialogo interculturale. Recentemente ha concluso un Ph.D. in Metrologia al Politecnico di Torino, con una ricerca focalizzata sulla validazione di sistemi di monitoraggio per la pulitura di superfici policrome.

Torino. Al museo Egizio c’è il Pharaoh’s Day con tante attività per le famiglie: ecco il programma

Domenica 16 novembre 2025, al museo Egizio di Torino, c’è il Pharaoh’s Day, dalle 9.30 alle 18, con tante attività per le famiglie: performance coinvolgenti ispirate al mondo dell’antico Egitto, abili truccatori pronti a disegnare sulla pelle un potente amuleto portafortuna. Tra le sale gli esperti egittologi del museo aspetteranno le famiglie. Alcuni di loro porteranno con sé dei carrelli pieni di copie di statue, amuleti e stele in miniatura. Insieme a loro si potrà maneggiarli per esplorare la collezione in modo nuovo. Altri egittologi, invece, aspetteranno gli ospiti per un momento “a tu per tu” nelle sale del Museo: un’occasione unica per scoprire tutto quello che si desidera sapere sull’antico Egitto e che non si è mai osato chiedere. Prenotazioni dei biglietti online al link: https://egizio.museitorino.it/eventi/pharaohs-day/.

Torino. Al museo Egizio la conferenza “The international Multaka Network: the evolving role of museums as places of belonging, in a world shaped by migration” con Nicola Jane Nash Bird, in presenza e on line. In collaborazione con ACME e l’università di Torino

Con l’evolversi della società, anche la pratica museale cambia, riflettendo una comprensione più profonda della posizione e della rilevanza delle istituzioni culturali nel mondo contemporaneo. Questa conferenza vuole mostrare come i musei stiano andando oltre i tradizionali ruoli di ricerca, apprendimento e conservazione, assumendo un ruolo proattivo nella creazione di spazi di guarigione, appartenenza e profondo impatto sociale. Se ne parla al museo Egizio di Torino martedì 11 novembre 2025, alle 18.30, in sala conferenze (ingresso da via Maria Vittoria 3M) nell’incontro “The international Multaka Network: the evolving role of museums as places of belonging, in a world shaped by migration”con Nicola Jane Nash Bird. La conferenza è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al al link: https://www.eventbrite.it/e/the-international-multaka-network-tickets-1952661696699?aff=ebdssbdestsearch&_gl=1*351r3c*_up*MQ..*_ga*MjEzNTI2NjEzNS4xNzYyMjcxNzE4*_ga_TQVES5V6SH*czE3NjIyNzE3MTckbzEkZzAkdDE3NjIyNzE3MTckajYwJGwwJGgw. In lingua inglese con traduzione simultanea in italiano in sala. Live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’associazione ACME e il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino. Attraverso il caso studio del progetto pluripremiato Multaka Oxford, Nicola Bird illustrerà come il volontariato nei musei possa generare programmi dinamici che rispecchiano le comunità a cui si rivolgono. La conferenza metterà in luce come approcci basati sull’equità e sul beneficio reciproco possano essere adottati trasversalmente tra i dipartimenti, trasformando i musei in strumenti di cambiamento sociale. Sarà anche uno spazio di riflessione su come i musei possano diventare veri e propri “punti d’incontro”, luoghi in cui impariamo a connetterci attraverso la nostra umanità condivisa.

Nicola Jane Nash Bird (foto museo egizio)

Nicola Bird è la project manager del progetto pluripremiato Multaka Oxford, con sede all’History of Science Museum e il Pitt Rivers Museum dell’università di Oxford. Da oltre trent’anni Nicola unisce la sua passione per l’uguaglianza nell’accesso all’istruzione, alla cultura e alle arti ai suoi ruoli professionali di insegnante, formatrice e responsabile di pratiche e progetti di coinvolgimento comunitario, specializzandosi in pratiche eque nei musei e nel patrimonio culturale. Dal 2012 lavora presso la rete Gardens, Libraries and Museums (GLAM) dell’università di Oxford, adottando approcci basati sui valori e incentrati sulla persona per garantire una migliore rappresentazione globale e prospettive più inclusive all’interno delle collezioni e delle attività museali.

Roma. In Curia Iulia la conferenza “La citazione erudita nell’architettura eclettica di Ernesto Verrucci Bey alla corte d’Egitto” a cura di Giuseppe Bonaccorso (università di Camerino)

Giovedì 30 Ottobre 2025 in Curia Iulia, alle 11, la conferenza “La citazione erudita nell’architettura eclettica di Ernesto Verrucci Bey alla corte d’Egitto”, a cura di Giuseppe Bonaccorso (università di Camerino). Accesso da largo della Salara Vecchia. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su https://egitto30ottobre.eventbrite.it. Dopo i saluti istituzionali di Francesca Boldrighini (parco archeologico del Colosseo), introduce Claudio Castelletti (università di Roma Tor Vergata). Nel 2024, per iniziativa del Corso di studi magistrali in Storia dell’Arte dell’università di Roma Tor Vergata, il dipartimento di Studi letterari, filosofici e di Storia dell’Arte dello stesso Ateneo ha istituito in convenzione col museo Egizio di Torino il laboratorio di ricerca EgyLab, dedicato alla ricezione dell’Egitto dall’Antichità greco-romana all’età contemporanea, diventato laboratorio didattico a partire dall’anno accademico 2025-2026. Nel quadro delle attività di EgyLab, il Dipartimento ha promosso nel 2025 in convenzione col parco archeologico del Colosseo un ciclo di conferenze intitolato Aegyptophilia, a cura di Carmelo Occhipinti e Claudio Castelletti, patrocinato dal DiVA – dipartimento di Valorizzazione del Patrimonio culturale, dal museo Egizio di Torino, dall’Accademia d’Egitto, dall’Institutum Romanum Finlandiae – Villa Lante al Gianicolo, dalla Fondazione Marco Besso e dal 3ARC – Ancient Art Architecture Reception Center. Il ciclo è stato ideato non solo come un’occasione di confronto interdisciplinare tra studiosi e studiose di diversa formazione scientifica e metodologica (archeologi, egittologi, storici, storici dell’arte, storici dell’architettura, ecc.), ma anche come uno “spazio” di condivisione e accessibilità del sapere, per promuovere e valorizzare il dialogo tra cultura egiziana e cultura europea, in particolare italiana.

Torino. Al museo Egizio, in presenza e on line, la conferenza “Carlo Vidua e l’arte del viaggio” con Pier Maria Stabile e Alberto Ballerino

Alla scoperta dei viaggi di Carlo Vidua. Martedì 28 ottobre 2025, alle 18.30, in sala Conferenze del museo Egizio di Torino, con ingresso da via Maria Vittoria 3M, la conferenza “Carlo Vidua e l’arte del viaggio” con Pier Maria Stabile e Alberto Ballerino. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/…/carlo-vidua-e-larte-del…. L’evento è disponibile anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del museo Egizio. Insaziabile desiderio di conoscenza, cultura latitudinaria nutrita da eclettici studi, vivacità intellettuale, cosmopolitismo e soprattutto anticonformismo, sono i segni distintivi di Carlo Vidua, raffinato voyageur nel primo trentennio dell’Ottocento. Artefice del museo Egizio di Torino alla cui istituzione dette il contributo fondamentale, egli intuì nella sua quasi visionaria lungimiranza, l’enorme valenza culturale per il Regno di Sardegna e per l’Italia derivante dall’acquisto dell’imponente collezione di antichità raccolte da Bernardino Drovetti, console di Francia in Egitto. Allergico alle convenzioni tipiche della vita di un rampollo dell’aristocrazia subalpina della Restaurazione, Carlo incominciò presto a viaggiare, stimolato dalla volontà di conoscere istituzioni, usi e costumi dei Paesi di ben cinque continenti, spingendosi fino all’Oceania. In occasione di questi viaggi, Vidua conobbe personaggi di tutte le estrazioni sociali – dai sovrani alle semplici guide – le cui vicende, spesso uniche, saranno narrate durante l’incontro dedicato a questo viaggiatore per cui il viaggio rappresentò non solo un mezzo di evasione esistenziale, ma anche un’arte, espressione di un inarrestabile moto dello spirito.