Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale l’incontro “Le anfore raccontano. Storie di vita e commerci tra Altino e il mare” con Andrea Cipolato (UniVe), l’ultimo appuntamento dell’anno di “Novità, Doc?”
Giovedì 18 dicembre 2025, alle 15.30, al museo Archeologico nazionale di Altino (Ve), l’incontro “Le anfore raccontano. Storie di vita e commerci tra Altino e il mare” con Andrea Cipolato, dottore in Archeologia all’università Ca’ Foscari di Venezia, l’ultimo appuntamento dell’anno di “Novità, Doc?”, il ciclo di conferenze per scoprire le ultime novità sulla storia di Altino in compagnia di giovani ricercatori. Andrea Cipolato accoglierà le visitatrici e i visitatori per raccontare come migliaia di frammenti di anfore provenienti da Altino e dalla Laguna Nord di Venezia hanno permesso di ricostruire la vita economica, le dinamiche commerciali e le pratiche di riutilizzo ad Altino, importante nodo commerciale dell’Adriatico. L’evento è su prenotazione; è gratuito per gli abbonati e incluso nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per informazioni e prenotazioni: info.parcoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.
Altino (Ve). Al parco archeologico, per #AltinoAperta – Scavi Aperti, visita guidata con il team di Ca’ Foscari ai nuovi saggi di scavo sull’Altino tardo-antica
Appuntamento prenatalizio al parco archeologico di Altino (Ve) mentre continuano le ricerche dell’università Ca’ Foscari alla scoperta di Altino tardoantica. Venerdì 12 dicembre 2025, alle 15, per #AltinoAperta – Scavi Aperti, visita guidata ad Altino con i ricercatori e le ricercatrici dell’università Ca’ Foscari, diretti dal prof. Diego Calaon, durante la quale saranno forniti nuovi dati sulle vicende di Altino tardo-antica. Due nuovi saggi di scavo, nelle aree archeologiche del Parco, stanno fornendo infatti ulteriori dati sul grande edificio con fondazione in basoli indagato in estate: un tassello alla volta, comincia a delinearsi la storia della città prima del suo abbandono. La visita guidata è su prenotazione: gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per info e prenotazioni: info.parcoaltino@cultura.gov.it; 0422789443.
Altino (Ve). Al parco archeologico c’è “Altino 2×1. Visita doppia”: visita guidata al museo e alle aree archeologiche
L’hanno chiamata “Altino 2×1. Visita doppia”, ed è l’iniziativa in programma al parco archeologico di Altino (Ve): una doppia visita nella quale il personale del Parco archeologico di Altino condurrà visitatrici e visitatori attraverso le 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘔𝘶𝘴𝘦𝘰 e le 𝘢𝘳𝘦𝘦 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘩𝘦, alla scoperta della storia della antica Altino e dei suoi reperti, come ben esemplificano le immagini a corredo che mostrano il pannello d’ingresso con il nome 𝘈𝘭𝘵𝘪𝘯𝘰 in latino e venetico; dettaglio del 𝘙𝘦𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘙𝘪𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 all’ingresso del Museo; mosaici della 𝘋𝘰𝘮𝘶𝘴 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘢𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢 nell’𝘈𝘳𝘦𝘢 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘋𝘦𝘤𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰.

Dettaglio dei mosaici della 𝘋𝘰𝘮𝘶𝘴 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘢𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢 nell’𝘈𝘳𝘦𝘢 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘋𝘦𝘤𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰 (foto parco archeologico altino)
La visita è dedicata particolarmente a quanti vogliono scoprire Altino per la prima volta. È possibile abbonarsi al Parco archeologico di Altino con Altino365, la card che permette l’accesso gratuito e illimitato alle sale museali, alla mostra “Antenati Altinati”, alla Torretta panoramica e alle Aree archeologiche, e che include gli eventi promossi dal Parco. La visita è su prenotazione; è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per info e prenotazioni: info.parcoaltino@cultura.gov.it; 0422789443.
Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale con la conferenza “Oltre l’evidenza. Spunti per la comprensione di un quartiere altinate” di Eleonora Delpozzo e Jacopo Paiano riparte “Novità, Doc?”, il ciclo di incontri dedicati agli studi più recenti sull’antica città di Altino con giovani studiosi, specializzandi e dottorandi
Al parco archeologico di Altino (Ve) che fa parte dei musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna torna “Novità, Doc?”, il ciclo di conferenze dedicate agli studi più recenti sull’antica città di Altino. La prima conferenza “Oltre l’evidenza. Spunti per la comprensione di un quartiere altinate”, giovedì 18 settembre 2025, alle 15.30, è a cura di Eleonora Delpozzo (assegnista di ricerca, università Ca’ Foscari di Venezia) e Jacopo Paiano (dottorando di ricerca, università di Trento) che parleranno degli scavi condotti a Campo Rialto. Tutte le conferenze del ciclo si svolgono nel deposito “Sala colonne” del museo Archeologico nazionale di Altino e saranno anche un’occasione per conoscere le metodologie applicate dagli archeologi e vedere direttamente i reperti protagonisti degli studi. La conferenza è su prenotazione; è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per informazioni e prenotazioni info.parcoaltino@cultura.gov.it e 0422789443.

Marianna Bressan, già direttore del museo nazionale e area archeologica di Altino, è ora direttore del musei Archeologici di Venezia e della laguna (foto drm-veneto)
Giovani studiosi per l’antica Altino. “Sono numerosi i giovani studiosi, specializzandi e dottorandi presso diverse Università o già liberi professionisti, che si occupano dello sviluppo di Altino e del suo territorio nell’antichità e frequentano costantemente i depositi del Parco archeologico di Altino”, spiega Marianna Bressan, direttrice dei musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. “I loro studi contribuiscono a ricostruirne le vicende, dalla preistoria all’abbandono nel VII secolo, passando per l’età del Ferro, quando Altino fu fondata e abitata dai Veneti antichi, e l’età romana. Li abbiamo invitati a parlarne al Museo”.
Ecco il programma delle conferenze. Giovedì 18 settembre 2025, ore 15.30, “Oltre l’evidenza. Spunti per la comprensione di un quartiere altinate” con Eleonora Delpozzo, Jacopo Paiano; giovedì 30 ottobre 2025, ore 15.30, “Terra, acqua e tempo. La Tenuta Zuccarello: storia di una riscoperta del territorio” con Giulia Santini; giovedì 20 novembre 2025, ore 15.30, “Una città diffusa: nuovi dati sulle vicende di Altino tra tarda antichità e alto Medioevo” con Diego Calaon, con il team di ricerca dell’università Ca’ Foscari e altri ospiti; giovedì 18 dicembre 2025, ore 15.30, “Le anfore raccontano. Storie di vita e commerci tra Altino e il mare” con Andrea Cipolato.
Altino (Ve). Per #AltinoAperta “Depositi aperti” visita guidata ai depositi dove sono al lavoro gli archeologi di Ca’ Foscari

Schedatura dei materiali nei depositi del museo Archeologico nazionale di Altino (foto parco archeologico altino)
Per #AltinoAperta “Depositi aperti”, giovedì 10 luglio 2025, alle 15.30, il parco archeologico di Altino (Ve) apre i propri depositi: in questa occasione si potranno vedere gli archeologi dell’università Ca’ Foscari di Venezia al lavoro scoprendo così dettagli e curiosità sulle attività di catalogazione, studio e disegno dei reperti ritrovati durante le campagne di scavo ad Altino. La visita è su prenotazione; è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per info e prenotazioni info.parcoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.
Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale “Modus vivendi. I reperti della cloaca raccontano Altino romana” con Valentina Mantovani (unipd), ultimo appuntamento di “Novità, Doc?”, il ciclo di conferenze per scoprire gli ultimi aggiornamenti sulla storia di Altino con giovani ricercatori
Giovedì 5 giugno 2025, alle 15.30, al museo Archeologico nazionale del parco archeologico di Altino (Ve) “Modus vivendi. I reperti della cloaca raccontano Altino romana”, ultimo appuntamento in programma per “Novità, Doc?”, il ciclo di conferenze per scoprire gli ultimi aggiornamenti sulla storia di Altino in compagnia di giovani ricercatori. Giovedì 5 giugno ad accompagnare i partecipanti sarà Valentina Mantovani, dott.ssa di ricerca in Archeologia dell’università di Padova, che parlerà della vita quotidiana di Altino in età romana mostrando i reperti ritrovati nella cloaca durante gli scavi del 2022 (vedi Altino (Ve). Nuova campagna di scavo nel quartiere residenziale augusteo: si svuota la cloaca scoperta l’anno scorso i cui materiali restituiti sono nella mostra “Modus Vivendi”, in vista della sua musealizzazione | archeologiavocidalpassato). La conferenza è su prenotazione; è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Info e prenotazioni: info.parcoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.
Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale esposte le anfore nella sezione “Commercio e attività economiche”. La direttrice Marianna Bressan, in esclusiva per “archeologiavocidalpassato.com”, ci porta alla scoperta del nuovo allestimento, dell’importanza delle anfore con qualche curiosità, e anticipa i progetti di valorizzazione del parco archeologico di Altino

Le anfore esposte nella sezione “Commerci e attività economiche” nell’Altino romana al museo Archeologico nazionale di Altino (Ve) (foto graziano tavan)
Tutte le anfore esposte contenevano olio. Coprono un arco temporale dal II-I sec. a.C. al II-III sec. d.C. e vengono dall’area trevigiana, picena o pompeiana-vesuviana, ma anche dalle coste dell’Adriatico, da Creta o dalle isole dell’Egeo: sono le anfore recuperate nell’area archeologica di Altino (Ve) che da qualche settimane sono andate ad arricchire la sezione “Commerci e attività economiche” nell’Altino romana col nuovo allestimento inaugurato al museo Archeologico nazionale di Altino (vedi Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale si inaugura “Cocciutissime”, il nuovo allestimento delle anfore nella sezione “Commercio e attività economiche”. La direttrice Marianna Bressan: “Le anfore testimoniano l’importanza di Altino, uno tra i più importanti scali commerciali dell’Alto Adriatico” | archeologiavocidalpassato).

Inaugurazione sezione con le Anfore al museo Archeologico nazionale di Altino (Ve): da sinistra, Marcello Zanardo, Giovanna Sandrini, Francesca Farroni Gallo, Marianna Bressan e Leonardo Bernardi (foto graziano tavan)
Alla presentazione al pubblico, con la direttrice Marianna Bressan, c’erano Marcello Zanardo, Giovanna Sandrini, Francesca Farroni Gallo, Leonardo Bernardi, che a vario titolo hanno partecipato alla sistemazione delle anfore al museo Archeologico. Per l’occasione la direttrice del parco Archeologico di Altino, Marianna Bressan, ha illustrato ad archeologiavocidalpassato.com, il riallestimento con l’inserimento delle anfore, quindi l’importanza e l’uso delle anfore, con qualche curiosità tra le anfore esposte, e infine dà qualche anticipazione sui progetti in cantiere nel parco archeologico di Altino.
“Oggi (6 marzo 2025, ndr) inauguriamo il riallestimento di una sezione del museo di Altino, particolarmente della fase romana, della città romana”, spiega Marianna Bressan ad archeologiavocidalpassato.com, “che riguarda i commerci. Questa è l’occasione per poter esporre finalmente un certo numero di anfore – saranno 11 in tutto – che non sono mai state esposte in questa sede del museo: altre anfore sono esposte nella vecchia sede, ma adesso finalmente le portiamo di qua, e vanno a completare una sezione che era già allestita con dei pezzi anche molto significativi. Ma finalmente si mostra un oggetto che da solo parla di antichità, e di antichità romana”.
“Le anfore – continua Bressan – rappresentano in qualche modo i commerci che si sviluppavano in un periodo che va dalla fine dell’età repubblicana, quindi II-I sec. a.C., fino a tutto il II ma qualcuna attesta anche qualche attardamento fino al III sec. d.C. Vengono da tutto il Mediterraneo, particolarmente dalle coste adriatiche o dall’area italica o dall’area cretese prevalentemente, e dimostrano che gli scambi in cui Altino era coinvolta riguardano non soltanto un bacino locale ma un’area decisamente più ampia. La cosa non ci sorprende perché Altino ha avuto questo ruolo di snodo commerciale. E insomma la cultura materiale e le anfore che sono un oggetto ben comprensibile e diffuso lo dimostrano appieno”.

Museo Archeologico nazionale di Altino (Ve): anfora riutilizzata per drenaggio, dome conferma il forellino (foto graziano tavan)
“Tra queste anfore – ricorda Bressan -, una ha una particolarità, perché ha un piccolo forellino. E probabilmente questo denuncia il fatto che quest’anfora ha avuto la sua vita come contenitore da trasporto per l’olio, ma poi a un certo momento è stata riutilizzata in funzione di drenaggio, perché succedeva molto spesso che le anfore, per la loro conformazione, tagliate in punti opportuni o forate in punti opportune e concatenate l’una con l’altra, servivano nelle sottofondazioni degli edifici per tenere sotto controllo l’acqua di falda. E questo è uno dei casi che abbiamo esposto”.
“Questo luogo è diventato da poco parco archeologico di Altino. E questo è già un obiettivo raggiunto degli ultimi anni – conclude Bressan, anticipando i progetti futuri -. Adesso stiamo lavorando per riempirlo, per rendere questo parco archeologico attivo, sia in termini di collegamento tra museo e aree archeologiche, sia in termini di ampliamento – infatti stiamo acquisendo dei terreni che triplicheranno l’area destinata al parco archeologico di Altino -, sia in termini di ricerca perché i terreni che stiamo acquisendo saranno un’ottima area dove poter andare a indagare Altino, in particolare Altino romana nel suo nucleo monumentale, quindi foro, teatri e anfiteatro. Perciò un progetto che è di valorizzazione, ma è un progetto fortemente archeologico e di scavo”.














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