Grande Pompei. Ultimo spettacolo del progetto teatrale “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”: protagonista Asellina all’Odeion di Pompei
Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Poppea, Flavia Agatea, Fedra, Wilhelmina, Amaryllis, Asellina, sono i personaggi dell’inedito progetto teatrale POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”, che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nell’Antica Pompei” (nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026), ambientato nei “teatri” della Grande Pompei. Tutti gli appuntamenti prevedono una replica alle 17.30 per il pubblico già presente nei siti archeologici (fino ad esaurimento posti) e due repliche serali, alle 20.30 e alle 22 (biglietto 7 euro + prevendita su www.tickteone.it selezionando POMPEI VOX FEMINAE). È importante presentarsi mezz’ora prima dell’orario indicato perché gli spettacoli saranno sempre puntuali. Non sarà possibile accedervi dopo che saranno iniziati, anche se si è in possesso di prenotazione. Prima di ogni spettacolo è prevista una breve visita didattica a cura de Le Nuvole teatro arte scienza, che illustrerà le caratteristiche e la storia dei luoghi che ospitano le performance. Asellina è la protagonista dell’ultimo spettacolo del progetto.
Sabato 4 ottobre 2025, nell’Odeion di Pompei: 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Asellina. Di fame fuoco e bordelli” con Imma Villa, Costanza Cutaia e Marianna Fontana, musiche dal vivo Facundo Quënce. Un canto che dà voce alle donne dimenticate di Pompei: schiave, libertae, cuoche, prostitute, madri. Attraverso i racconti di Asellina e delle sue “Aselline”, rivivono desideri, lotte, soprusi e sogni sepolti. Tra ricette antiche e battute taglienti, sensualità e denuncia si intrecciano in un viaggio nel ventre della città, dove la fame non è solo di cibo. Perché le donne parlano d’amore. Non di morte.
Pompei. Per le GEP 2025, rivivono le arti, i mestieri, la vita quotidiana e militare con le Rievocazioni storiche: due giorni per immaginarsi nella storia del I secolo d.C. Sabato passeggiate serali nei siti della Grande Pompei a 1 euro
Il Foro, il Quadriportico dei Teatri, l’Anfiteatro, la Palestra grande, Via dell’Abbondanza, il Teatro grande, il Tempio di Iside a Pompei si animeranno sabato 27 e domenica 28 settembre 2025 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP) con rievocazioni storiche di mestieri, momenti di vita quotidiana e militare di epoca romana. Un’occasione per adulti, bambini e famiglie per vivere e immaginarsi nella storia e comprenderne le abitudini, gli usi e i costumi. Il ricco programma di performance ed esibizioni a cura di esperti rievocatori è promosso dal parco archeologico di Pompei in collaborazione con Legio XXX Ulpia Victrix, Gruppo Storico Romano e Compagnia dell’Aquila Bianca. Il programma sarà identico per entrambe le giornate, garantendo a tutti i visitatori un’esperienza completa. In occasione delle GEP, l’ingresso diurno alle aree archeologiche è a tariffa ordinaria. È inoltre prevista in tutti i siti del Parco l’apertura serale sabato notte 27 settembre 2025 al costo di 1 euro (riduzioni e gratuità come da normativa), dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22). Il costo di ingresso serale in tutti i siti e a Pompei per ciascun itinerario, sarà di 1 euro, incluse le performance “Pompei. Vox Feminae”. A Villa San Marco e Villa Arianna ingresso gratuito. https://www.ticketone.it/eventseries/pompei-giornate-europee-del-patrimonio-aperture-serali-3962841/?affiliate=IGA
Al Foro (Macellum, Tempio dei Lari Pubblici, Tempio del Genius Augusti) dalle 9.30 18 si potrà rivivere una giornata dell’epoca con “Pompeiani: una giornata nel tempo”, ricostruzione di un mercato con artigiani, venditori, cittadini, danze e dibattiti pubblici. E sempre al Foro, ma nell’Edificio di Eumachia, sabato dalle 11 alle 11.30 e domenica dalle 16 alle 16.30 si potrà ascoltare il discorso della sacerdotessa Eumachia ai fullones (lavandai) di cui era protettrice e a cui è dedicato l’edificio, intervallata da danze antiche, con la performance teatrale “De Mulieribus”.
Al Quadriportico dal mattino e fino alle 18.30 si potranno esplorare usi e costumi antichi, tra arte e tecnologia girando tra i banchi didattici, a cura di esperti che tratteranno il tema “Scientia e Vita: Pompei si racconta”.
Al Teatro grande invece dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18 si potrà assistere a esibizioni, di natura anche didattica, sulla gladiatura. Mentre dalle 16 alle 16.30 sabato, e domenica dalle 11 alle 11.30 la vita quotidiana e i mestieri femminili a Pompei saranno raccontati attraverso una serie di 3 performance teatrali, “De Mulieribus” (La sera prima delle nozze, La spatola di Sperata, Ogni mattina nella domus di Aulus Rustius Verus), intervallate da danze antiche.
Al Tempio di Iside prenderanno vita i Tableaux Vivants “Nel nome della Dea: Invocazione e offertorio al Tempio di Iside di Pompei”, con processione finale lungo via dell’Abbondanza, nei seguenti orari: dalle 10 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15.
L’Anfiteatro sarà, invece, per eccellenza luogo dedicato ai Ludi Pompeiani, con combattimenti ricostruiti fedelmente e accompagnati da spiegazioni didattiche sulle figure coinvolte, le armi, le regole e il contesto sociale. Ampio spazio sarà dedicato alla movimentazione legionaria, con esercitazioni dimostrative e narrazione storica sull’organizzazione militare: legionari, centurioni, ufficiali e marinai (Classiarii).
Nel piazzale antistante l’arena dalle 9.30 alle 18.30 sarà allestito un accampamento storico, con laboratori didattici civili e militari. Mentre all’interno dell’edificio, dalle 10.00 alle 12.45, si potrà assistere ai Ludi Pompeiani: spettacoli gladiatori, legionari, danza storica con coreografie ispirate all’epoca romana, curate da danzatrici in abiti d’epoca ed intrattenimento didattico. L’intera manifestazione sarà scandita dal grande Corteo Storico, che partirà dalla Palestra Grande con una cerimonia religiosa alle 15 cui seguirà alle 15.30 il corteo civile e militare lungo Via dell’Abbondanza fino al quadrivio e ritorno. Alle 16.30, al rientro del corteo nella Palestra, avranno luogo una cerimonia con rito civile e una militare in onore dell’Imperatore Tito – figura centrale del contesto rappresentato e dimostrazioni di battaglie legionarie. Alle 17.30 il corteo civile e militare rientrerà all’accampamento sul piazzale dell’Anfiteatro.
A Pompei e a Boscoreale il 27 sera, oltre alla passeggiata serale che a Pompei prevede più itinerari (uno alla Villa dei Misteri e l’altro all’area dell’Anfiteatro con visita alla mostra “Essere donna nell’antica Pompei” presso la Palestra Grande e ad alcune domus vicine) sono in programma anche le performance artistiche “Pompeii: Vox Feminae” dedicate a figure femminili dell’antica Pompei: Pompei, Odeion (Teatro Piccolo) 27 settembre “Amaryllis” e a Villa Regina, Boscoreale 27 settembre “Wilhelmina”. Sarà possibile usufruire del servizio navetta Pompeii Artebus in partenza da Piazza Esedra (orari consultabili sul sito www.pompeiisites.org). Dalle 19 alle 23.30 ci sarà un’attivazione straordinaria del servizio navetta che collegherà i 3 siti del circuito di Castellammare: museo Archeologico di Stabia alla Reggia di Quisisana, Villa Arianna e Villa San Marco. Biglietti in vendita sul circuito on-line www.ticketone.it (+ 1 euro per la vendita on-line) o presso la biglietteria di Piazza Anfiteatro o presso la Villa dei Misteri (solo cashless). È consigliata la prenotazione on-line.
Inoltre, ad Oplontis per la serata del 27 settembre 2025 l’Archeoclub d’Italia aps-sede di Torre Annunziata “Mario Prosperi”, in collaborazione col Gruppo storico oplontino e la rete di Ospitalità Diffusa ArevOd, organizza itinerari tematici gratuiti alle 20.30, 21, 21.30, in linea con il tema delle Giornate europee del patrimonio, quest’anno dedicato alle “Architetture: l’arte di costruire”. Mentre al museo Archeologico di Stabia Libero d’Orsi è in programma sulle terrazze della Reggia “Echeia. Nuove Risonanze”, installazioni sonore e live performance a cura di Marco D’Acunzo e Marina Lucia con Ensemble Progetto Porpora. L’evento è organizzato dalla Funneco aps in collaborazione con il Parco e con il contributo del Comune di Castellammare di Stabia.
Grande Pompei. Terzo week end col progetto teatrale “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”: protagoniste Poppea a Oplontis (Torre Annunziata) e Flavia Agatea all’Odeion di Pompei
Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Poppea, Flavia Agatea, Fedra, Wilhelmina, Amaryllis, Asellina, sono i personaggi dell’inedito progetto teatrale POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”, che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nell’Antica Pompei” (nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026), ambientato nei “teatri” della Grande Pompei. Tutti gli appuntamenti prevedono una replica alle 17.30 per il pubblico già presente nei siti archeologici (fino ad esaurimento posti) e due repliche serali, alle 20.30 e alle 22 (biglietto 7 euro + prevendita su www.tickteone.it selezionando POMPEI VOX FEMINAE). È importante presentarsi mezz’ora prima dell’orario indicato perché gli spettacoli saranno sempre puntuali. Non sarà possibile accedervi dopo che saranno iniziati, anche se si è in possesso di prenotazione. Prima di ogni spettacolo è prevista una breve visita didattica a cura de Le Nuvole teatro arte scienza, che illustrerà le caratteristiche e la storia dei luoghi che ospitano le performance. Poppea e Flavia Agatea sono le protagoniste del terzo week-end di settembre.
Venerdì 19 settembre 2025, a Oplontis (Torre Annunziata): 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Poppea. Il silenzio del servo” con Gennaro Apicella, Luca Iervolino e Massimo Cordovani. Secundus è lo schiavo che ha servito Poppea, un corpo dimenticato che ora parla come un fiume in piena. Nerone è l’imperatore-attore, perso nella maschera del potere, innamorato della propria voce più che del mondo che brucia. L’uno è ombra muta, l’altro voce assoluta: insieme abitano il confine tra dominio e rovina. La loro scena è un canto distorto sull’ossessione del potere e il silenzio imposto.
Sabato 20 settembre 2025, nell’Odeion di Pompei: 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Flavia Agatea. Il filo intrecciato. Una vita da tessere. Il desiderio di esserci”, drammaturgia Fabio Cocifoglia e Marica Mastromarino, con Marica Mastromarino, Giada Primiano (danzatrice) e Alessandro Scavello (danzatore). Flavia Agatea torna a parlare, sul palco dove forse non le fu mai concesso di esistere davvero. Tra trama e ordito, ci racconta la propria storia: da schiava a tessitrice, da invisibile a memoria scolpita nella pietra. Sullo sfondo di Pompei, con le mani al telaio e l’ironia in punta di voce, Flavia Agatea ci guida dentro una vita cucita a forza di coraggio, amore e libertà. Un racconto ironico, intimo e coinvolgente, dove il filo è parola e il tessuto, memoria.
Grande Pompei. Secondo week end col progetto teatrale “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”: protagoniste Ifigenia a Villa San Marco (Castellammare di Stabia) ed Eumachia all’Odeion di Pompei
Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Poppea, Flavia Agatea, Fedra, Wilhelmina, Amaryllis, Asellina, sono i personaggi dell’inedito progetto teatrale POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”, che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nell’Antica Pompei” (nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026), ambientato nei “teatri” della Grande Pompei. Tutti gli appuntamenti prevedono una replica alle 17.30 per il pubblico già presente nei siti archeologici (fino ad esaurimento posti) e due repliche serali, alle 20.30 e alle 22 (biglietto 7 euro + prevendita su www.tickteone.it selezionando POMPEI VOX FEMINAE). È importante presentarsi mezz’ora prima dell’orario indicato perché gli spettacoli saranno sempre puntuali. Non sarà possibile accedervi dopo che saranno iniziati, anche se si è in possesso di prenotazione. Prima di ogni spettacolo è prevista una breve visita didattica a cura de Le Nuvole teatro arte scienza, che illustrerà le caratteristiche e la storia dei luoghi che ospitano le performance. Ifigenia ed Eumachia sono le protagoniste del secondo week-end di settembre.
Venerdì 12 settembre 2025, a Villa San Marco (Castellammare di Stabia): 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Ifigenia. Nel nome della madre” con Elisabetta Pogliani e Francesco Giangrande. Nel respiro muto di Ifigenia si cela il sacrificio che spezza il tempo, mentre Clitennestra, regina ferita, tesse con l’odio il filo della vendetta. Si apre una festa di ritorni e oscuri segreti, l’arrivo dell’assassino Agamennone, dove si intrecciano desiderio, tradimento e una giustizia antica. Un’eco di sangue e silenzi attraversa l’ombra di un destino irrimediabile.
Sabato 13 settembre 2025, nell’Odeion di Pompei: 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Eumachia. Il filo e i nodi. Donne e potere”, drammaturgia Adele Cammarata, Fabio Cocifoglia e Marica Mastromarino, con Adele Cammarata e Marica Mastromarino, registrazione ed elaborazione sonora a cura di Federico Gelli. La maschera è stata realizzata da Laura Castellucci. Eumachia, potente sacerdotessa e madre devota. Aveva fatto costruire nel Foro e a sue spese, uno degli edifici più imponenti della piazza, probabilmente come sede della corporazione dei lanaioli, tintori e fullones per le contrattazioni della merce all’ingrosso. Attraverso la vestizione della sua statua, si svela la sua lotta silenziosa per il potere, il prestigio e il ruolo delle donne nell’antica società romana. Un ritratto vivo di una donna che osò lasciare un segno eterno nella città sepolta.
Grande Pompei. Al via progetto teatrale POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne” con protagoniste Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Poppea, Flavia Agatea, Fedra, Wilhelmina, Amaryllis, Asellina. Nel primo week end di Settembre spettacoli a villa Arianna di Castellammarre e all’Odeion di Pompei
Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Poppea, Flavia Agatea, Fedra, Wilhelmina, Amaryllis, Asellina, sono i personaggi dell’inedito progetto teatrale POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”, che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nell’Antica Pompei” (nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026), ambientato nei “teatri” della Grande Pompei. Tutti gli appuntamenti prevedono una replica alle 17.30 per il pubblico già presente nei siti archeologici (fino ad esaurimento posti) e due repliche serali, alle 20.30 e alle 22 (biglietto 7 euro + prevendita su www.tickteone.it selezionando POMPEI VOX FEMINAE). È importante presentarsi mezz’ora prima dell’orario indicato perché gli spettacoli saranno sempre puntuali. Non sarà possibile accedervi dopo che saranno iniziati, anche se si è in possesso di prenotazione. Prima di ogni spettacolo è prevista una breve visita didattica a cura de Le Nuvole teatro arte scienza, che illustrerà le caratteristiche e la storia dei luoghi che ospitano le performance. Arianna e Giulia Felice sono le protagoniste del primo week-end di settembre.
Venerdì 5 settembre 2025, a Villa Arianna (Castellamare di Stabia): 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Arianna. Il filo del mito. Dalla sabbia alle stelle” con Manuela Mandracchia e Stefano Saletti. Nel cuore di Villa Arianna a Castellammare di Stabia incontreremo una delle voci femminili più intense della letteratura antica: Arianna, figlia di Minosse, abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso. Lo spazio archeologico non è, dunque, solo cornice, ma corpo vivo del racconto: le rovine parlano, le pareti affrescate riflettono il silenzio di Arianna e il suo grido. Arianna diventa donna contemporanea nel suo dolore, nella sua rabbia e nella sua capacità di trasformare l’abbandono in rinascita. Le musiche originali dal vivo e gli strumenti dal sapore orientale evocano l’antico suono del Mediterraneo. Arianna non aspetta più: scrive, canta, resiste.
Sabato 6 settembre 2025, all’Odeion di Pompei: 17.30, 20.30, 22, durata: 30′. “Giulia Felice. Processo a una donna libera” con Loredana Piedimonte e Massimo Cordovani. Julia Felix, donna libera e imprenditrice nella Pompei del I secolo, incide nel silenzio della storia romana il suo nome e la sua libertà come atto politico. Si oppone alle leggi, al pudore femminile imposto, al modello della moglie ideale e muta. La sua casa, aperta e vivace, è fucina di corpi, affari, saperi e desideri. Tra le macerie del tempo, attraversa mito e diritto per restituire una donna che diventa parola viva, voce ferma, imprenditrice di sé stessa. Un controcanto alla storia narrata dagli uomini.
Grande Pompei (Na). Nei venerdì e sabato di settembre appuntamento nei siti del parco archeologico (Pompei, Stabia, Oplontis, Boscoreale) con le passeggiate notturne, le performance teatrali ed eventi. Ecco il ricco programma
Dal 5 settembre al 4 ottobre 2025 “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”. Un mese di passeggiate notturne e performance artistiche nei venerdì e sabato di settembre fino al 4 ottobre. In tutti i siti della Grande Pompei sarà possibile fruire di una passeggiata serale dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22) e in alcune giornate assistere alle performance teatrali “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne” dedicate alle donne dell’antica Pompei (orari 20.30 -22).
A Pompei al duplice itinerario che prevede da Piazza Anfiteatro l’accesso ad alcune domus come i Praedia di Giulia Felice, la casa di Loreio Tiburtino, la casa della Venere in conchiglia e alla Palestra grande dove è allestita la mostra “Essere donna nell’ antica Pompei” (durata del percorso: circa 1 ora – costo 7 euro), e dal lato opposto della città accesso alla Villa dei Misteri, con possibilità di raggiungere in navetta il sito di Boscoreale con la Villa Regina e l’Antiquarium (durata del percorso: circa 40 minuti Villa dei Misteri + circa 1 ora Boscoreale costo 7 euro), si aggiungono le performance teatrali all’Odeion (Teatro Piccolo) dedicate a figure femminili storiche e mitologiche, precedute da una breve visita guidata e con ingresso da Piazza Esedra (durata 30 minuti – costo 7 euro).
Schiave, imperatrici, sacerdotesse, scienziate: dieci donne profondamente connesse alla storia del sito archeologico più conosciuto al mondo, riunite in un progetto teatrale inedito -“POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne” – che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026). In tutti i siti della Grande Pompei, e dunque anche a Villa Arianna e Villa San Marco a Stabia, al museo Archeologico di Stabia presso la Reggia di Quisisana, nelle stanze della sontuosa Villa di Poppea ad Oplontis e nel sito di Villa Regina a Boscoreale dal 5 settembre al 4 ottobre 2025, Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Fedra, Flavia Agatea, Poppea, Wilhelmina, Amaryllis e Asellina – attraverso le loro voci, i corpi o con le parole di uomini, amanti, figli o nemici – porteranno gli spettatori a scoprire da vicino la storia, le passioni, i dolori, l’intelligenza, la forza che ognuna di queste donne racchiude.
A Pompei e negli altri siti si alterneranno attrici e attori di grande intensità: Gennaro Apicella, Alessandro Balletta, Adele Cammarata, Costanza Cutaia, Marianna Fontana, Luca Iervolino, Manuela Mandracchia, Marica Mastromarino, Loredana Piedimonte, Elisabetta Pogliani, Alvia Reale, Paola Senatore e Imma Villa; la danzatrice Giada Primiano e i musicisti Massimo Cordovani, Francesco Giangrande, Roberto Piazzolla e Stefano Saletti. La drammaturgia e la regia degli spettacoli sono affidate a Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno, i costumi sono di Giuseppe Avallone. La bellissima foto di Antonio Biasiucci (Manto, deposito Palazzo Ducale Mantova 2019. Credit Fondazione Pam) gentilmente concessa dall’autore, che è stata scelta come immagine del progetto, sintetizza con grande forza l’idea e le ispirazioni dietro i racconti. Una produzione del centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo in collaborazione con Le Nuvole teatro scienza arte, nell’ambito del progetto “ESOPOP “storie in festival” del parco archeologico di Pompei, promosso dalla direzione generale Spettacolo dal Vivo del ministero della Cultura. Prima di ogni replica gli operatori didattici de Le Nuvole teatro arte scienza illustreranno al pubblico le caratteristiche e la storia dei luoghi. Agli spettacoli (a numero limitato di posti) si può assistere acquistando il biglietto d’ingresso serale al Parco archeologico di Pompei su www.ticketone.it selezionando l’opzione “evento POMPEII. VOX FEMINAE”. Per Villa San Marco e Villa Arianna a Stabia l’acquisto è unicamente on–line. Costo ingresso al Parco 7 euro + prevendita 1 euro.
PASSEGGIATE SERALI. Le performance teatrali completano l’offerta delle passeggiate serali e degli altri appuntamenti che sono in programma a settembre e fino a inizio ottobre, in tutti i siti della Grande Pompei nelle seguenti date: a Villa Arianna 5-12-19 -26 – 27 settembre e 3 ottobre 2025; a Villa San Marco 5-12-19-26 – 27 settembre e 3 ottobre 2025; ad Oplontis 5-12-19 -26**- 27 settembre e 3 ottobre 2025; al museo Archeologico di Stabia 5*-12*-19*-26 -27 settembre e 3 ottobre 2025; a Boscoreale 6 – 13 – 20 – 21 – 27 settembre e 4 ottobre 2025; a Pompei 6 – 13 – 20 – 21 – 27 settembre e 4 ottobre 2025. Inoltre nelle seguenti date e siti sono previsti al museo archeologico di Stabia *5 settembre: visite guidate gratuite a cura dell’Associazione Antica Necropoli di Stabia Madonna delle Grazie. Per info e prenotazioni: anticanecropolidistabiae@gmail.com; *12 settembre: performance “Echeia, Spazi sonori”, installazioni sonore e live performance a cura di Marco D’Acunzo e Marina Lucia con ensemble Progetto Porpora; *19 settembre: il Comitato per gli Scavi di Stabia propone la serata “I primi scavi degli anni ‘50: visita al Museo archeologico di Stabia alla Reggia di Quisisana”. Ad Oplontis, **26 settembre: spettacolo itinerante all’interno della Villa di Poppea dal titolo Storie di Donne e Madonne, regia di Marisa Laurito nell’ambito del “Premio Oplonti – Siamo gocce dello stesso mare”, ideato e diretto da Marisa Laurito e realizzato con il Comune di Torre Annunziata, grazie al contributo della Regione Campania.
Padova. Alla libreria Italypost presentazione del catalogo Artem della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” in corso nella Palestra grande di Pompei, a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori
Sei donne per raccontare le donne di duemila anni fa, a Pompei. Sono Francesca Ghedini, prof.ssa emerita di Archeologia università di Padova e curatrice del catalogo; Monica Salvadori, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Padova e curatrice del catalogo; Monica Baggio, prof.ssa associata di Archeologia università di Padova; Patrizia Basso, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Verona; Mariastella Busana, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Padova; Anna Favero, dottoranda Università di Salerno. Lunedì 16 giugno 2025, alle 18.30, si ritrovano alla libreria Italypost in viale Codalunga 4l a Padova, per presentare – moderate da Camilla Consonni, redattrice VeneziePost – il catalogo Artem della mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, in corso alla Palestra grande di Pompei dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026, realizzata dal dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova in collaborazione con le università di Salerno e Verona. Le relatrici guideranno i partecipanti alla scoperta di cosa significava essere una donna nell’antica Pompei. Prenotazione: https://librerieitalypost.it/…/catalogo-mostra-di…/

Locandina della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi
La mostra. Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato. La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze. Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale la nuova esposizione si pone in continuità: la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le università di Padova, Salerno e Verona. Il filo conduttore è la scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei (vedi Pompei (Na). Aperta nella Palestra Grande la mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso documentano le diverse categorie femminili nelle varie fasi della vita e nei diversi ruoli che svolgevano nella società. Gli interventi del direttore Zuchtriegel, delle curatrici Ghedini e Salvadori, e del restauratore Napoli | archeologiavocidalpassato).
Grande Pompei. Per la Notte europea dei Musei con le aperture serali a 1 euro, a Pompei un percorso tra le domus dei quartieri orientali e uno alla Villa dei Misteri con navetta fino a Boscoreale. Ecco il programma

La Villa Arianna a Castellammare di Stabia illuminata per le visite in notturna (foto parco archeologico pompei)
Aperture serali nei siti della Grande Pompei il 17 maggio 2025 in occasione della Notte dei Musei. Il sito di Oplontis con la Villa di Poppea, le Ville San Marco e Arianna e il museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi a Castellammare di Stabia, la Villa Regina con Antiquarium a Boscoreale e Pompei saranno accessibili dalle 20 alle 23 con ultimo ingresso alle 22 al costo di 1 euro (riduzioni e gratuità come da normativa). A Pompei la visita si sdoppia, con un percorso che prevede l’accesso ad alcune case del lato orientale della città antica e alla Palestra grande e dall’altro lato alla Villa dei Misteri, da dove poi si potrà raggiungere in navetta il sito di Boscoreale. Il costo è di 1 euro per ciascun itinerario. È consigliata la prenotazione on-line su www.ticketone.it

La mostra “Essere donna nell’antica Pompei” alla Palestra Grande di Pompei (foto parco archeologico pompei)
Il primo percorso con ingresso da Piazza Anfiteatro consentirà di passeggiare tra alcune delle più eleganti domus pompeiane: i Praedia di Giulia Felice, una vera e propria villa urbana con ampio giardino e dallo scenografico porticato con colonne in marmo scanalate, la casa della Venere in Conchiglia che prende nome dal grande affresco posto su una parete del giardino, e la casa di Loreio Tiburtino, caratterizzato da un grande canale ad imitazione di un paesaggio nilotico e da quadretti mitologici dalle Metamorfosi di Ovidio. Il percorso include anche l’accesso mostra “Essere donna nell’antica Pompei” allestita presso la Palestra Grande di Pompei e di recente inaugurata. Orari dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22). Durata del percorso: circa 1 ora.

Veduta d’insieme di Villa Regina a Boscoreale, illuminata per le visite notturne (foto cesare abbate)
L’altro itinerario consentirà invece di visitare la Villa dei Misteri e la Villa Regina a Boscoreale con l’annesso Antiquarium, dove è anche esposto il carro cerimoniale nella sala dedicata alla villa suburbana di Civita giuliana, tuttora in corso di scavo. Due esempi di ville suburbane del territorio, l’una grande dimora residenziale dedita anche ad attività di produzione del vino, l’altra villa rustica, vera e propria fattoria del vino, l’unica interamente conservata dell’epoca, che saranno collegate dal servizio navetta Pompeii Artebus. Il percorso delle Ville suburbane include il servizio navetta Pompeii Artebus, che consente lo spostamento da Piazza Esedra verso le due ville e ritorno. Orari dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22) a Villa dei Misteri. Per consentire la visita completa dell’itinerario, gli orari di accesso al sito di Boscoreale sono dalle 20.30 alle 23.30 (ultimo ingresso 22.30). Durata del percorso: circa 40 minuti Villa dei Misteri + Circa 1 ora Boscoreale. Biglietti acquistabili on line: www.ticketone.it (+ 1 euro prevendita on-line) o con carta di credito/ bancomat contactless presso il varco di Villa dei Misteri o in contanti presso la biglietteria di Boscoreale. L’ingresso alla Villa dei Misteri è da strada urbana esterna. Il servizio navetta Pompeii Artebus è in partenza da Piazza Esedra con fermate a Villa dei Misteri e a Boscoreale. Orari consultabili sul sito www.pompeiisites.org

Il museo Archeologico di Stabia nella Reggia di Quisisana illumnato per le visite serali (foto parco archeologico pompei)
Novità al museo Archeologico di Stabia dove i visitatori potranno fruire nel corso della visita di un’esperienza audio immersiva (3D binaurale) “Echeia, un museo che risuona”, una narrazione sonora di alcune sale del percorso espositivo alla scoperta di elementi identitari legati al territorio, tramite l’ascolto in cuffia, arricchito da musica. Il progetto è ideato dall’associazione FUNNECO aps, vincitrice dell’“Avviso Pubblico” pubblicato dal parco archeologico di Pompei per consentire alle associazioni e alle organizzazioni di volontariato di collaborare con il parco archeologico di Pompei. Echeia è un viaggio emozionante, fatto di suoni, parole e musica, che coniuga il recupero del paesaggio sonoro antico e la contaminazione con i linguaggi contemporanei. Sotto la supervisione scientifica del Parco, il progetto è stato coordinato e realizzato da Marco D’Acunzo e Marina Lucia, con il coinvolgimento di numerosi attori (artisti, ricercatori, studenti) tra investigazione storico-musicologica e ricerca artistica.
Pompei (Na). Aperta nella Palestra Grande la mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso documentano le diverse categorie femminili nelle varie fasi della vita e nei diversi ruoli che svolgevano nella società. Gli interventi del direttore Zuchtriegel, delle curatrici Ghedini e Salvadori, e del restauratore Napoli

Locandina della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi
Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato. La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze. Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale la nuova esposizione si pone in continuità: la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le università di Padova, Salerno e Verona. Il filo conduttore è la scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei: “Il filo conduttore è un po’ quello di raccontare L’altra Pompei, come si chiamava la mostra precedente, cioè quegli aspetti che vengono un po’ oscurati nella grande narrazione tradizionale. E tra questi ovviamente la vita delle donne, delle ragazze, delle bambine a Pompei, che era una vita segnata da violenza, da schiavitù a volte, la prostituzione, lo sfruttamento, ma anche spazio che le donne si sono conquistate. Ci sono imprenditrici, ci sono sacerdotesse. Dunque ci sono donne che possiamo definire anche un po’ del potere. Ma tutto questo è anche uno specchio per noi, perché siccome la storia non esiste senza chi la racconta, dipende molto da noi come presentiamo il tema. Abbiamo cercato un modo di parlare di tutti gli aspetti e credo che sia anche un’occasione per prendere atto che alcune cose sono cambiate per fortuna: oggi forse c’è ancora molto da fare, sicuramente c’è ancora molto da fare, ma possiamo anche misurare un po’ gli spazi che si sono aggiunti per le donne nella società, nel mondo lavorativo, nell’arte, in tutti i settori”.
Francesca Ghedini, professoressa emerita di Archeologia dell’università di Padova: “L’idea è cercare di illustrare le donne romane a Pompei, perché Pompei è un microcosmo che rappresenta in fondo tutto l’impero romano. E quindi capire come vivevano le donne a Pompei è cercare di capire la condizione femminile a Roma e quindi ampliare il nostro sguardo. Perché la condizione femminile in questi ultimi anni è stata studiata soprattutto da storici, storici della religione, antropologi, studiosi del diritto romano: noi vogliamo lo sguardo dell’archeologo in una realtà unica, perché Pompei cristallizzata dall’immane eruzione ci restituisce la vita vera. Quindi gli oggetti, quindi gli spazi, quindi le immagini. E attraverso queste tre categorie di documenti abbiamo proposto un percorso che illustri tutte le categorie di donne in tutti i momenti della loro vita e in tutte le attività che esse hanno svolto”.
Monica Salvadori, prorettrice al Patrimonio storico-artistico dell’università di Padova: “Con questa mostra abbiamo voluto raccontare un percorso ideale che parla delle donne pompeiane dalla nascita alla morte. Quindi la mostra si articola in tutta una serie di sezioni che prendono in considerazione il momento della nascita, l’educazione, il momento principale della vita di una donna che era il matrimonio, come la donna gestiva la casa, e di conseguenza anche quelle figure che raggiungono dei livelli importanti nella società pompeiana per le loro attività imprenditoriali; fino ad arrivare poi al momento della morte, quindi vede in questo caso una rappresentazione di alcune figure note e ignote. Quindi abbiamo voluto sempre giocare con i nomi delle donne pompeiane che sono stati catalogati e sono più di 600 i nomi che sono ricordati dalle fonti epigrafiche attestate a Pompei. Alcune di questi hanno delle identità più forti, perché siamo in grado di ricostruire la storia di alcune donne. Di alcune invece no: sappiamo solo cosa facevano, qual era la loro professione, non abbiamo altri elementi, però abbiano voluto dare dignità a tutte le donne pompeiane con questa mostra”.

Il rilievo funebre da Porta Sarno in mostra nella Palestra Grande di Pompei (foto parco archeologico pompei)
Giancarlo Napoli, direttore tecnico “Atramentum restauri” parla del restauro del rilievo funebre recentemente scoperto a Porta Sarno ed esposto, in cantiere aperto, proprio nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (vedi Pompei. Scoperto nella necropoli di Porta Sarno un rilievo funebre da una tomba monumentale: raffigura a dimensioni reali una coppia, lui un uomo di rango elevato, lei una giovane sposa. Li vedremo in corso di restauro nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” che aprirà nella Palestra grande | archeologiavocidalpassato): “Dopo una prima pulitura abbiamo ritrovato del colore antico molto importante. Quindi abbiamo trovato la crisocolla, che è un colore verde; abbiamo trovato del blu egizio; abbiamo trovato delle lacche rosse. Quindi adesso stiamo mettendo in salvo questo colore. Lo stiamo consolidando prima che poi asciugandosi completamente sparisca. Stiamo usando anche dei leggeri biocidi per togliere le radici che c’erano nell’interno e stiamo consolidando il materiale lapideo. Perché essendo tufo è molto delicato e nel momento in cui tenderà ad asciugare probabilmente si creeranno delle lesioni, e quindi stiamo monitorando la situazione consolidando con delle nanosilici moderne che vanno ad aggregare di nuovo il materiale”.

Medaglione con busto di giovane donna: Intonaco dipinto, affresco, dalla Regio VI, insula 3, domus 11 di Pompei (I sec. d.C.) (foto marco casciello / parco archeologico pompei)
Il percorso della mostra si articola in 8 sezioni nel quale attraverso affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso sono documentate le diverse categorie femminili: matrone, liberte, schiave; nelle varie fasi della vita: nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte; e nei diversi ruoli che svolgevano nella società: dalle attività di grande rilievo sociale, economico, religioso, in cui erano impegnate le matrone di alto lignaggio e le liberte arricchite, ai mestieri di ogni genere esercitati da libere e schiave (filatrici e tessitrici, ostesse, venditrici, panificatrici, mediche, fattucchiere, prostitute ecc.).

Scena di lavatio: intonaco dipinto ad affresco da Pompei (I sec. d.C.) (foto marco casciello / parco archeologico pompei)
Nella prima sala il pubblico è accolto da nomi e volti di donne, come per dare voce alla loro individualità. Inizia, poi, il racconto che illustra, grazie al supporto di eccezionali testimonianze materiali – statue, affreschi, iscrizioni, graffiti e manufatti d’ogni genere – le donne di Pompei. Nelle prime sale sono illustrati gli aspetti principali della vita privata, che per una matrona comprendeva la gestione delle attività domestiche e il rapporto con la servitù, ma anche l’educazione dei figli, la cura del proprio corpo e le attività svolte nel tempo libero.

Ritratto femminile su erma in marmo dalla villa di Poppea a Oplontis (I sec. d.C.) (foto alfredo foglia e figlio sas / parco archeologico pompei)
Ampio spazio è poi riservato alla vita pubblica e lavorativa delle donne. Si stima cha a Pompei lavoravano fino a 100 donne nella prostituzione, molte costrette perché in schiavitù, ma non tutte. Le donne di si occupavano anche di attività di grande prestigio, con importanti ricadute sociali, come emerge nella sala dedicata alle imprenditrici ed evergeti dove sono raccontati ritratti di donne che hanno segnato il loro tempo, inaugurato nuove attività, cambiato il volto della città. Le ultime tracce del loro passaggio nella vita terrena si colgono invece nelle necropoli, dove monumenti funerari, iscrizioni e corredi restituiscono il ricordo di alcune di loro.

Le donne “pompeiane” oggi: ecco il gruppo di esperte del parco archeologio di Pompei (foto parco archeologico pompei)

Mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: spezzoni di film ispirati all’antoichità romana (foto parco archeologico pompei)
Il percorso si chiude con un salto nella contemporaneità che da un lato presenta i profili di alcune figure di donne che hanno dato il loro contributo alla scoperta e alla conoscenza di Pompei (Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher, Olga Elia), dall’altro offre ai visitatori una selezione di spezzoni cinematografici dedicati all’immagine femminile, tratti dal grande cinema d’ambientazione ispirato all’antichità romana e in particolare a Pompei.
Pompei. Scoperto nella necropoli di Porta Sarno un rilievo funebre da una tomba monumentale: raffigura a dimensioni reali una coppia, lui un uomo di rango elevato, lei una giovane sposa. Li vedremo in corso di restauro nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” che aprirà nella Palestra grande

Il rilievo funebre raffigurante una coppia a dimesioni reali, scoperto in una tomba monumentale a Porta Sarno a Pompei (foto alfio giannotti)
Lui è un distinto romano di elevato rango sociale: lo dimostrano la toga, l’anello all’anulare sinistro e ai piedi i calcei patricii. Lei è una giovane sposa, velata e vestita di un ampio mantello che copre la tunica. La coppia è rappresentata a dimensioni reali su un rilievo funebre da una tomba monumentale scoperto presso la necropoli di Porta Sarno a Pompei nell’ambito del progetto di ricerca “Investigating the Archaeology of Death in Pompeii” condotto dall’Universitat de València in collaborazione con il parco archeologico (direzione scientifica del prof. Llorenç Alapont). Le due sculture ad alto rilievo sono state trasferite presso la Palestra grande degli scavi per avviarne il restauro e saranno tra i reperti di particolare spicco in esposizione nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” che sarà aperta il 16 aprile 2025. I visitatori potranno contestualmente osservare i delicati interventi del restauro, che sarà condotto durante la mostra.
“Questa campagna è un’occasione preziosa per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell’area fuori le mura di Pompei”, sottolinea il direttore del parco, Gabriel Zuchtriegel. “Grazie alla collaborazione con l’università di Valencia, a cui dobbiamo anche la scoperta alcuni anni fa della Tomba di Marco Venerio Secundio nella stessa area (vedi Nuova importante scoperta a Pompei nell’area della necropoli di Porta Sarno: trovata la sepoltura di Marcus Venerius Secundio. Il suo corpo mummificato rappresenta un giallo archeologico. E la lastra marmorea sul frontone attesta per la prima volta lo svolgimento a Pompei di spettacoli in lingua greca | archeologiavocidalpassato), è stato possibile lavorare a un progetto multidisciplinare che ha visto nelle varie fasi il coinvolgimento di diverse professionalità tra i quali archeologi, architetti, restauratori, antropologi”.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, legge l’iscrizione della tomba di Marcus Venerius Secundio a Porta Sarno (foto parco archeologico di pompei)
Nel luglio 2024 il progetto di ricerca “Investigating the Archaeology of Death in Pompeii” ha scavato due siti, uno nell’area funeraria di Porta Nola (accanto alla tomba di Obellio Firmo) e l’altro fuori dall’area di Porta Sarno (a est della tomba di Marco Venerio Secondo). L’area funeraria indagata a est di Porta Sarno corrisponde all’area scavata nel 1998 per la costruzione del doppio binario della linea ferroviaria Circumvesuviana. Gli scavi del 1998 hanno registrato la presenza di oltre 50 sepolture a cremazione, contrassegnate da stele (columelle) e da un monumento funerario ad arco, delimitato da un muro di cinta. Le tombe sono state inizialmente datate al periodo tardo repubblicano. Per documentare completamente l’area funeraria scoperta nel 1998, sia planimetricamente che stratigraficamente, è stata scavata una trincea di quattro metri per quattro metri. Ciò ha consentito la mappatura dell’area, l’esecuzione di studi bio-archeologici e l’indagine sul momento in cui la necropoli è stata abbandonata. Gli scavi hanno portato alla luce una tomba monumentale costituita da un ampio muro con diverse nicchie costruite nella facciata e sormontata da un rilievo di una giovane coppia di sposi. Il simbolismo degli accessori scolpiti della moglie potrebbe identificarla come una sacerdotessa di Cerere. Inoltre, la qualità dell’intaglio delle sculture e le loro caratteristiche arcaiche suggeriscono una datazione repubblicana, rara nell’Italia meridionale.

Il rilievo funebre raffigurante una coppia a dimesioni reali, scoperto in una tomba monumentale a Porta Sarno a Pompei (foto alfio giannotti)
“La monumentalità della tomba”, scrive il prof. Llorenç Alapont sull’E-Journal degli scavi di Pompei https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/, “è caratterizzata dalla presenza dei rilievi dei due coniugi. Le due figure a grandezza naturale sono scolpite separatamente su due diversi conci di tufo. Tuttavia, i due rilievi sono perfettamente uniti, sembrando un’unica scultura. Sia i corpi che le teste dei benestanti giovani sposi sono mostrati frontalmente in altorilievo, volendo orgogliosamente sottolineare il loro status attraverso il linguaggio delle immagini. La delicatezza e il dettaglio della scultura sono notevoli. Possiamo apprezzare l’accurata incisione delle mani, delle dita e delle unghie. Possiamo anche vedere il lavoro dettagliato sulle pieghe degli abiti e degli ornamenti: anelli, bracciali, collana, ecc.”.

Archeologi, antropologi e restauratori impegnati nella Tomba di Porta Sarno a Pompei (foto parco archeologico di pompei)
“Negli ultimi anni, gli scavi attorno alla Porta Sarno hanno conferito alla sua area funeraria un valore inaspettato. Queste indagini stanno portando alla luce recinti funerari e sepolcri monumentali. Le nostre scoperte indicano che l’area funeraria potrebbe risalire al periodo tardo-repubblicano e potrebbe essere stata attiva fino all’eruzione del 79 d.C., ma con vari cambiamenti, trasformazioni e persino abbandoni. La rilevanza di questa area – conclude il prof. Llorenç Alapont – è probabilmente dovuta alla posizione dello spazio funerario lungo la via di accesso a Pompei, attraverso il fiume Sarno e lungo la via dell’Abbondanza, nonché alla sua età”.
























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