Parco archeologico dei Campi Flegrei. Già completato il restauro subacqueo del mosaico “dei pesci” ammirato dai primi fortunati visitatori nel parco sommerso di Baia
Meno di un minuto di immagini. Sotto gli occhi di pochi fortunati visitatori subacquei scorrono le immagini, scandite solo dal gorgogliare dei respiratori, di aguglie, murene, tonni e ricci e che oggi “nuotano” tra vivacissimi cefali, saraghi e orate. Sono passate un paio di settimane e, come promesso e annunciato, terminati i lavori di restauro nel parco sommerso di Baia, che fa parte del parco archeologico dei Campi Flegrei, il mosaico dei Pesci, tra la Villa con ingresso a Protiro e le antiche sponde del Lacus Baianus, è stato aperto al pubblico. E già i primi sub sono riusciti ad ammirarlo come mostra il video di Naumacos Underwater Archaeology con Riccardo Mancinelli (CRS Restauro Beni Culturali), Luca de Santis, Celanapoli Carlo Leggieri, Nuccia Filomena Lucci, Gabriele Gomez de Ayala, Enrico Paolino Nola Gallocchio, Barbara Barbaro e il nucleo subacqueo della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio dell’Etruria Meridionale.
Parco archeologico dei Campi Flegrei. Iniziato il restauro subacqueo del mosaico “dei pesci”: a lavori ultimati, sarà una attrazione in più del parco sommerso di Baia
È iniziato il restauro del mosaico “dei pesci” nelle acque del golfo di Baia (Na). Una volta terminato, sarà un’altra attrazione per il pubblico del già interessante parco sommerso di Baia. Sono gli stessi archeologi del parco archeologico dei Campi Flegrei, di cui Baia fa parte, a darne notizia. “Restaurare un mosaico”, spiegano, “significa ripercorrere il lavoro di un antico artigiano, o meglio, di un artista di 2000 anni fa. Noi nel Parco sommerso di Baia abbiamo l’onore e l’onere di farlo immersi in un mare cristallino, soprattutto durante questo periodo dell’anno”.
“In questi giorni”, annunciano, “è infatti iniziato il cantiere presso il mosaico “dei pesci”, tra la Villa con ingresso a Protiro e le antiche sponde del Lacus Baianus. “Un pavimento di oltre 50 metri quadri, in parte rovinato dall’azione del mare, che si accanisce in primis verso le tessere nere, con cui sono stati resi gli animali marini della composizione”.
“Aguglie, murene, tonni e ricci e che oggi “nuotano” tra vivacissimi cefali, saraghi e orate, curati dalle esperte mani di Riccardo Mancinelli e dei suoi collaboratori dell’azienda CSR Restauro Beni Culturali. Appena terminati i lavori, apriremo al pubblico questo nuovo settore di visita per condividere sempre al massimo i contesti unici al mondo che Baia sommersa offre”.
“Una esperienza unica poter vedere all’opera i restauratori subacquei sui mosaici di Baia nel parco archeologico dei campi Flegrei”, confessa Barbara Barbaro, archeologa subacquea del Servizio di Archeologia subacquea della SABAP dell’Etruria meridionale. “Un ringraziamento per l’accoglienza al direttore Fabio Pagano, a Enrico Paolino da Nola Gallocchio, e Nuccia Filomena che ci ha sapientemente guidato tra le meraviglie sommerse dell’antica città”.
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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