Montebelluna (Tv). Al via al museo civico la mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi” dedicata all’eccezionale scoperta nella necropoli preromana di Posmon: le due situle in bronzo figurate esposte insieme per la prima volta: reperti da Montebelluna, Este e Lubiana

Fasi di allestimento della mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi” al museo civico di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna (foto museo civico)
Manca solo un giorno al grande evento e al museo civico di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna (Tv) si stanno ultimando i preparativi di allestimento della mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi” (17 novembre 2024 – 31 agosto 2025), dedicata ad un patrimonio archeologico eccezionale, recuperato grazie alle attività di tutela sul territorio: le due situle (vasi a forma di secchio) in bronzo figurate portate alla luce nel 2002 e nel 2012 nella necropoli preromana di Posmon a Montebelluna e, ora, esposte insieme per la prima volta. I due vasi, decorati nello stile della cosiddetta Arte delle Situle, sono tra gli esemplari più rappresentativi e più spettacolari della cultura materiale dei Veneti antichi, il popolo vissuto nell’Italia nord orientale tra il IX secolo a.C. e l’arrivo dei Romani.

Appuntamento al museo di Montebelluna sabato 16 novembre 2024 alle 16.30: dopo i saluti istituzionali del Comune di Montebelluna, della soprintendenza ABAP-VE-MET e della direzione regionale Musei nazionali Veneto, la visita è libera alla presenza dei curatori. Sono previste visite guidate animate per bambini. Seguirà un momento conviviale.

La mostra “FABULAE” al museo nazionale Atestino di Este (marzo – giugno 2024)
La mostra è il frutto di una collaborazione istituzionale tra Comune di Montebelluna, con il suo museo civico, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso e direzione regionale Musei nazionali Veneto a cui fa capo il museo nazionale Atestino dove nel marzo scorso, nell’ambito di questo progetto, è stata esposta in anteprima la situla del 2012, con il suo corredo, a seguito del restauro effettuato nel laboratorio del museo (vedi Este (Pd). Al museo nazionale Atestino apre l’anteprima della mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi”, con focus sul restauro e sulle tecniche di realizzazione del manufatto, evento prequel del progetto (seconda parte a novembre a Montebelluna) di studio e valorizzazione delle due situle scoperte nella necropoli di Posmon di Montebelluna | archeologiavocidalpassato). Il comitato scientifico è costituito da un team di esperti: Stefano Buson, già funzionario restauratore al museo nazionale Atestino; Monica Celi, direttrice del museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna; Emanuela Gilli, conservatrice archeologa del museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna; Giovanna Gambacurta, professore associato di Etruscologia ed Antichità italiche all’università Ca’ Foscari di Venezia; Nicoletta Onisto, esperta in resti cremati, docente incaricato all’università di Ferrara; Carla Pirazzini, funzionario archeologo responsabile delle zone di Este e di Montebelluna per la soprintendenza ABAP VE-MET; Benedetta Prosdocimi, direttrice del museo nazionale Atestino; Angela Ruta, già direttrice del museo nazionale Atestino; Luca Zaghetto, archeologo, autore di studi sistematici sui sistemi iconografici dell’arte delle situle.

La situla di Montebelluna scoperta nel 2002 nella tomba 244 della necropoli di Posmon e conservata al museo civico di Montebelluna (foto sabap-ve-met)
La mostra “FABULAE” nasce dalla volontà di restituire alla comunità questo patrimonio straordinario ed è stata l’occasione per riprendere gli studi sulla necropoli preromana di Montebelluna-Posmon avvalendosi di un gruppo di lavoro interdisciplinare a garanzia della qualità scientifica di un’operazione che unisce la ricerca alla valorizzazione. L’impianto museologico e museografico prevede l’utilizzo di linguaggi diversi che si adattano ai diversi target d’utenza nel pieno rispetto degli stili di apprendimento di ogni persona. All’interno della mostra sono così previsti percorsi paralleli in relazione alle fasce d’età (età prescolare, scolare e adulti). La mostra potrà essere fruita dai visitatori sia singolarmente in piena autonomia, sia in gruppo attraverso visite guidate. Per le scuole di ogni ordine e grado e per gruppi organizzati è prevista un’offerta educativa che prevede percorsi emozionali, visite guidate partecipate, laboratori e animazioni.

La situla scoperta nella necropoli di Posmon di Montebelluna nel 2012 dopo i restauri (foto sabap-ve-met)
Il percorso espositivo. Le “vite” e i “racconti” di questi due capolavori vengono presentati in un percorso dove passato e presente testimoniato si alternano in un dialogo costante. I reperti esposti, datati tra il VII e il I secolo a.C., sono più di 400 tra materiali dello stesso museo civico di Montebelluna e altri in prestito dal museo nazionale Atestino (Este | PD) e dal museo nazionale Sloveno (Lubiana |SLO). L’allestimento prevede soluzioni immersive, postazioni interattive e partecipative per far rivivere, anche in maniera emozionale, il mondo dei Veneti antichi raccontato dalle due situle di Montebelluna nel contesto dei nuovi studi sulla necropoli di Posmon.
Este (Pd). Al museo nazionale Atestino apre l’anteprima della mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi”, con focus sul restauro e sulle tecniche di realizzazione del manufatto, evento prequel del progetto (seconda parte a novembre a Montebelluna) di studio e valorizzazione delle due situle scoperte nella necropoli di Posmon di Montebelluna

Locandina dell’anteprima della mostra “Fabulae. Le situle raccontano i Veneti antichi” al museo nazionale Atestino di este dal 28 marzo al 30 giugno 2024

La situla Benvenuti conservata al museo nazionale Atestino di Este (foto drm-veneto)

La situla di Montebelluna scoperta nel 2002 nella tomba 244 della necropoli di Posmon e conservata al museo civico di Montebelluna (foto sabap-ve-met)
Al museo nazionale Atestino di Este (Pd) giovedì 28 marzo, alle 17.30, si inaugura l’anteprima della mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi”, evento prequel – dal 28 marzo al 30 giugno 2024 – della mostra che aprirà il 9 novembre 2024 al museo civico di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna (Tv), con la presentazione in anteprima della situla rinvenuta nel 2012 a Posmon di Montebelluna, con focus sul restauro e sulle tecniche di realizzazione del manufatto: l’esposizione nella sala III del Museo permetterà un confronto diretto con la situla Benvenuti di Este, capolavoro e capostipite di questa forma artistica. Il progetto di mostra temporanea “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi” nasce dalla volontà di restituire alla comunità un patrimonio archeologico eccezionale, rinvenuto nel corso di attività di tutela territoriale sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, che a volte sono vissute come un peso dai cittadini: si tratta di due reperti davvero iconici, due vasi in bronzo a forma di secchio (situle), messi in luce rispettivamente nel 2002 e nel 2012 nella necropoli preromana di Posmon a Montebelluna (Treviso), recuperate, restaurate e studiate sotto la direzione scientifica della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso. Le due situle, riccamente decorate, rientrano tra gli esemplari più rappresentativi e più spettacolari della cultura materiale dei Veneti antichi, il popolo vissuto nell’Italia nord orientale tra il IX secolo a.C. e l’arrivo dei Romani.

La situla scoperta nella necropoli di Posmon di Montebelluna nel 2012 dopo i restauri (foto sabap-ve-met)

Particolare della decorazione della situla di Montebelluna in fase di restauro: cervo con corna ramificate (foto stefano buson)
Il progetto ha preso avvio a conclusione dello studio della situla del 2012, reso possibile grazie al restauro nei laboratori del museo nazionale Atestino (oggi afferente alla direzione regionale Musei Veneto), dove il reperto si trova tuttora in attesa di essere riportato al museo civico di Montebelluna e ricongiunto all’esemplare rinvenuto nel 2002. Per questo, i due musei si sono uniti alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso in un progetto espositivo in due fasi: la prima, quella che apre il 28 marzo 2024 – come detto – a este; la seconda, dal 9 novembre 2024, al museo civico di Montebelluna dove sarà inaugurata la mostra “FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi”, in cui le due situle di Montebelluna, per la prima volta riunite, saranno lo spunto per una narrazione sui Veneti antichi. L’allestimento si baserà su innovative soluzioni immersive per far rivivere a tutti il mondo degli antichi Veneti e trasformare in emozioni le informazioni ottenute dai nuovi studi sulla necropoli di Posmon.

Una fase della ricostruzione sperimentale della situala di Montebelluna (foto stefano buson)

Particolare della ricostruzione della situla di Montebelluna: guerriero che porta un vessillo a forma di tridente (foto di R. Miotto)
I punti di forza del progetto sono dunque: patrimonio archeologico: reperti di notevole rarità e grande impatto; situle venete come strumento d’indagine archeologica e al contempo bacino di informazioni d’interesse storico e antropologico; ricostruzione della complessità culturale degli antichi Veneti, dall’organizzazione sociale alle usanze comunitarie, sulla base dei dati forniti dai reperti; sinergia interdisciplinare tra enti locali e istituzioni nazionali; coinvolgimento della comunità contemporanea attraverso l’attuazione di un progetto di archeologia pubblica e partecipativa; approccio museografico innovativo di tipo esperienziale e immersivo. Il comitato scientifico è costituito da un team interdisciplinare di esperti: Stefano Buson, già funzionario restauratore presso il museo nazionale Atestino; Monica Celi, direttrice del museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna; Emanuela Gilli, conservatrice archeologa del museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna; Giovanna Gambacurta, professore associato di Etruscologia ed Antichità italiche all’università Ca’ Foscari di Venezia; Nicoletta Onisto, esperta in resti cremati, docente incaricato all’università di Ferrara; Carla Pirazzini, funzionario archeologo responsabile delle zone di Este e di Montebelluna per la soprintendenza ABAP VE-MET; Benedetta Prosdocimi, direttrice del museo nazionale Atestino; Angela Ruta, già direttrice del museo nazionale Atestino; Luca Zaghetto, archeologo, autore di studi sistematici sui sistemi iconografici dell’arte delle situle. Enti promotori del progetto: soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, direzione regionale Musei Veneto – museo nazionale Atestino, Comune di Montebelluna – Museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna. In collaborazione con università Ca’ Foscari Venezia – dipartimento Beni umanistici. Con il patrocinio di: Comune di Este, istituto nazionale di Studi etruschi e italici-Sezione Etruria padana e Italia settentrionale.
Artigiani nel mondo romano: a Montebelluna (Tv) vengono presentate le novità dagli scavi dell’opificio della prima età imperiale curati dall’università di Padova e dalla soprintendenza all’interno del giardino archeologico di Posmon
È passato un anno, era il 13 maggio 2017, da quando è stato inaugurato il giardino archeologico di Posmon di Montebelluna, in provincia di Treviso: area destinata a parco pubblico dove sono conservati, interrati, i resti di un edificio romano della prima età imperiale (I-II secolo d.C.). E proprio sull’importante edificio artigianale di età romana di via Cima Mandria l’interesse è sempre più vivo. Per questo mercoledì 9 maggio 2018, alle 20.30, all’auditorium della Biblioteca comunale di Montebelluna, in largo Dieci martiri a Montebelluna (TV), è stata organizzata la conferenza di archeologia “Artigiani nel mondo romano. Novità dagli scavi del sito archeologico di Posmon (Montebelluna-TV)”, a cura di Maria Stella Busana e Leonardo Bernardi (dipartimento dei Beni Culturali dell’università di Padova), in cui verranno presentati i risultati delle analisi sulle strutture e sui materiali attualmente in corso da parte dell’équipe dell’ateneo patavino che ha condotto gli scavi archeologici sotto la co-direzione scientifica dell’allora soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
Gli scavi sono stati condotti, tra il 2007 e il 2010, dall’università di Padova sotto la co-direzione scientifica dell’allora soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, nell’ambito del Progetto Archeogeo Montebelluna, nato su impulso del Comune di Montebelluna, e sostenuto economicamente da Fondazione Cassamarca, per la realizzazione della carta geomorfologica e archeologica del territorio comunale. Il giardino archeologico si inserisce nella ricchissima realtà archeologica di Posmon, sito da tempo noto per numerose scoperte occasionali di corredi funerari. Diverse campagne di scavo, svolte a più riprese dagli anni ’60 fino al 2014, hanno messo in luce straordinarie testimonianze archeologiche di età preromana e romana, al momento conservate, e in parte esposte, nel museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna.

La locandina della conferenza “Artigiani nel mondo romano. Novità dagli scavi del sito archeologico di Posmon”
Nella conferenza “Artigiani nel mondo romano. Novità dagli scavi del sito archeologico di Posmon (Montebelluna-TV)” saranno illustrate le indagini interdisciplinari volte a ricostruire le caratteristiche architettoniche del complesso e a definire la funzione degli ambienti e delle installazioni, inserendoli in un più ampio panorama di studi sull’artigianato di età romana. La conferenza, organizzata dal Comune di Montebelluna-Museo Civico nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio 2018, in collaborazione con l’università di Padova, è rivolta a tutti i cittadini e alla comunità scientifica per divulgare l’importante patrimonio di conoscenza che questo sito archeologico continua a fornire. “Quest’iniziativa”, interviene Emanuela Gilli, conservatore del museo di Storia naturale e Archeologia di Montebelluna, “si collega a un più ampio progetto di valorizzazione del sito archeologico di Posmon che, oltre a comprendere nel giardino archeologico specifiche attività educative rivolte alle scuole e altre attività per la cittadinanza, prevede anche un nuovo allestimento nella sezione archeologica del museo civico”. E il sindaco Marzio Favero: “Questo ulteriore contributo di approfondimento scientifico sull’opificio di Posmon in relazione agli studi che si stanno compiendo sull’artigianato romano dell’epoca è un altro frutto della collaborazione fortemente voluta dalla direttrice del museo, Monica Celi, con la soprintendenza Archeologica e l’università, ed è reso possibile dalla nostra conservatrice, Emanuela Gilli, che si propone come interlocutore qualificato nei confronti delle più importanti istituzioni che si occupano di archeologia in Veneto e in Italia”.





Commenti recenti