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I parchi archeologici di Crotone e Sibari all’Expo di Osaka protagonisti del Padiglione Italia con immagini, suoni e colori della Magna Grecia. Workshop “La Calabria: esempio di sviluppo urbano e dei piccoli borghi attraverso la Cultura”. Demma: “Occasione per far conoscere le buone pratiche gestionali che il ministero della Cultura sta sperimentando proprio in Calabria”

Expo di Osaka: al Padiglione Italia immagini, suoni e colori della Magna Grecia (foto drm-calabria)

Il Padiglione Italia all’Expo di Osaka 2025 (foto drm-calabria)

Termina domenica 27 aprile 2025 la settimana della Calabria all’Expo di Osaka (Giappone) che al Padiglione Italia ha visto 10mila visitatori al giorno, animato da immagini, suoni e colori della Magna Grecia. L’obiettivo è raccontare una Regione diversa dagli stereotipi, un posto in cui natura e storia si fondono per offrire al visitatore un incantevole paesaggio culturale. I parchi archeologici di Crotone e Sibari – Istituto autonomo del ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli –  partecipano alla spedizione con un contributo decisivo all’immaginifica installazione che impreziosisce il padiglione, dove una serie di colonne video animate propongono ai visitatori le immagini di Sybaris e Kroton: il Parco del Cavallo, Capocolonna, la Fortezza Le Castella, mentre una “teca virtuale” presenta il modello 3d del cosiddetto tesoro di Hera Lacinia, col celebre diadema d’oro.

Expo di Osaka: la Settimana della Calabria al Padiglione Italia (foto drm-calabria)

Importante anche la serie di iniziative divulgative, come il workshop dal titolo “La Calabria: esempio di sviluppo urbano e dei piccoli borghi attraverso la Cultura” che si è tenuto il 24 aprile 2025, in cui il direttore dei Parchi, Filippo Demma, ha presentato il modello di gestione dinamico e innovativo dell’Istituto, parlando di “Patrimonio Archeologico e sviluppo locale su base culturale”, in un Seminario introdotto da Anna Barbara, che ha messo a confronto l’esperienza italiana con quella giapponese; Mario Cucinella la rigenerazione urbana su base culturale; Stefania Argenti gli aspetti della ricerca archeologica a Crotone e le ricadute sulla possibile riqualificazione urbana, con riferimento al caso di Antica Kroton; Giuseppe Mantella l’impatto culturale sullo sviluppo delle aree interne, con il caso di Gerace. Infine Hidenobu Jinnai ha offerto una prospettiva comparata tra borghi italiani e villaggi giapponesi, analizzando strategie di rigenerazione, mentre le conclusioni saranno affidate all’assessore Rosario Varì, della Regione Calabria.

Il diadema d’oro di Hera Lacinia conservato al museo Archeologico di Crotone (foto drm-calabria)

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, a Osaka (foto drm-calabria)

“Una importante occasione per far conoscere le buone pratiche gestionali che il ministero della Cultura sta sperimentando proprio in Calabria”, dichiara Demma, “in un contesto in cui, grazie all’impegno organizzativo della Regione con la quale è da tempo in atto una proficua collaborazione, il mondo intero può finalmente assistere a quella che speriamo possa essere la rinascita, il rilancio definitivo di un territorio di importanza strategica fondamentale per il Paese. Una vetrina importante che ci permette di presentare una volta di più a una platea enorme la ricchezza e la profondità del nostro Patrimonio Culturale”.

Il 2019 regalerà a Milano un nuovo museo, il museo Etrusco della Fondazione Rovati, che conferma il profondo legame tra il capoluogo lombardo e il mondo etrusco. Anteprima dell’evento la mostra “Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo” aperta al museo Archeologico

Due splendidi orecchini in oro (ultimo trentennio VI sec. a.C.) della collezione della Fondazione Rovati in mostra al museo Archeologico di Milano (foto Mauro Ranzani)

La locandina della mostra “Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo” aperta fino al 12 maggio 2019 al museo Archeologico di Milano

Statuetta in bronzo di capro (fine VI sec. a.C.) dal museo Archeologico di Firenze (foto Polo museale della Toscana)

Il 2019 dovrebbe portare a Milano un nuovo museo, il museo Etrusco della Fondazione Rovati a Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro in corso Venezia. Intanto, per preparare l’evento, è stata aperta al museo Archeologico di Milano, in corso Magenta, la mostra “Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo”, concepita e realizzata dal civico museo Archeologico di Milano e dalla Fondazione Luigi Rovati, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano. L’esposizione, che chiuderà il 12 maggio 2019, illustra il profondo legame fra Milano e il mondo etrusco, nato nella metà dell’Ottocento con la costituzione del nucleo più antico delle Raccolte Archeologiche milanesi e rinsaldato nel dopoguerra, quando la città ospitò la grande “Mostra dell’Arte e della Civiltà Etrusca”, curata da Massimo Pallottino e svoltasi a Palazzo Reale nel 1955. Quell’anno segnò l’avvio di una feconda stagione per l’etruscologia a Milano. I protagonisti furono principalmente la Fondazione Lerici del Politecnico di Milano, che diede avvio a un nuovo capitolo dell’archeologia etrusca applicando metodi di indagine geofisica alla ricerca archeologica, e l’università di Milano con le sue campagne di scavo condotte a Tarquinia e nell’Etruria padana al Forcello di Bagnolo S. Vito. Un legame solido e virtuoso che continua con i recenti scavi condotti a Populonia e con l’imminente apertura al pubblico del nuovo Museo Etrusco della Fondazione Luigi Rovati.

Bucchero etrusco della collezione della Fondazione Rovati di Milano

L’ingresso di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro a Milano

Modellino del progetto del nuovo museo di Arte Etrusca della Fondazione Rovati

Il progetto del nuovo museo di Arte etrusca è stato presentato il 15 novembre 2016 dal sindaco di Milano Beppe Sala e dalla Fondazione Luigi Rovati. Il museo verrà inaugurato dopo un’articolata operazione di restauro affidata allo studio Mario Cucinella Architects che prevede la ristrutturazione e l’ampliamento della storica proprietà immobiliare di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, a Milano in corso Venezia 52. Un palazzo storico, in cui il lavoro di conservazione è importante, così come lo sono gli elementi di novità affidati alla guida creativa e rigorosa dell’architetto Mario Cucinella. Il palazzo è costituito da cinque piani per una superficie totale di circa 3300 metri quadrati. Il corpus cardine dell’esposizione museale sarà un’importante collezione di buccheri e impasti etruschi, che nel suo insieme di oltre 700 reperti è considerata dagli esperti la più completa raccolta di vasi del periodo arcaico, presa a riferimento dai grandi musei del mondo. La collezione è rientrata in Italia in virtù di un lungimirante accordo con il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e la collaborazione con le soprintendenze e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. L’operazione rientra nel fondamentale contesto della restituzione e reintegrazione del patrimonio archeologico del nostro Paese da parte di privati. Il museo vuole proporsi come centro di eccellenza nel campo della conservazione, dello studio e della valorizzazione dei reperti antichi, configurandosi come un polo d’attrazione per le realtà legate all’archeologia etrusca dislocate sul territorio nazionale.

Anfora etrusca a figure nere (490-480 a.C.) con Chimera, simbolo della mostra, conservata al civico museo Archeologico di Milano (foto Studio fotografico Giuseppe Giudici)

Sette placchette in avorio decorate a intaglio con figure femminili (580-560 a.C.) dal museo civico Archeologico di Bologna (foto archivio mcabo)

Fibula in avorio (primo quarto del VI secolo a.C.) dal museo civico Archeologico di Chianciano Terme (foto archivio mcact)

La mostra si sviluppa in cinque sezioni, con l’esposizione di più di duecento reperti provenienti dai maggiori musei archeologici italiani, dalle collezioni del civico museo Archeologico di Milano e dalle collezioni della Fondazione Luigi Rovati stessa, che presenta in anteprima una selezione dei reperti che confluiranno nel nascente Museo Etrusco, manifestazione più recente della passione per l’arte e la cultura etrusca a Milano. Il titolo è ispirato al vaso con raffigurazione della Chimera, che introduce al tema del mondo animale, con le sue creature reali e fantastiche tipiche dell’immaginario ultraterreno etrusco. Conclude il ricco percorso espositivo una piccola selezione di reperti, che rappresenta un’anteprima del nuovo museo Etrusco della Fondazione Luigi Rovati, di prossima apertura presso lo storico Palazzo Rizzoli-Bocconi-Carraro, in corso Venezia 52.