Altino. Al museo Archeologico nazionale danza e lirica tra i reperti: due ballerine e una cantante lirica accompagneranno la visita guidata tematica con la direttrice Marianna Bressan. Evento gratuito per gli abbonati

Danza e lirica tra i reperti al museo Archeologico nazionale di Altino con gli artisti di Fuoriclassico (foto drm-veneto)
Danza e lirica tra i reperti: due ballerine e una cantante lirica accompagneranno una visita guidata tematica. Appuntamento con una performance coreutica e musicale mercoledì 21 dicembre, alle 16, al museo Archeologico nazionale di Altino, in via S. Eliodoro 56 a Quarto D’Altino, primo evento prima di Natale di un progetto che continuerà in futuro. L’evento è gratuito per gli abbonati (gli altri pagheranno l’ingresso al museo) anche grazie al contributo della Regione Veneto. È necessaria la prenotazione (su http://bit.ly/3i8Yv4v) o inviando una mail a: indifesadellacultura@gmail.com o via sms al 3459955826. Alla fine dell’evento verrà offerto un piccolo rinfresco da Anticamente pizzeria Capri che verrà fatto in aula didattica, un modo anche questo per aprire e far conoscere ai presenti tutti gli spazi frequentabili del museo. Il progetto intende porsi come punto di avvio per la creazione di una rete locale che coinvolga Istituzioni museali ma anche scuole, associazioni (ANFFAS Ca’ de le Crete, Iris); sponsor, eventuali imprenditori locali, artisti (locali e non). Il progetto intende poi allargarsi alla provincia di Venezia, al Veneto fino ad un’ottica internazionale (lo spettacolo non parlato consente di essere intesi anche dove non c’è linguaggio comune).

Danza e lirica tra i reperti al museo Archeologico nazionale di Altino con gli artisti di Fuoriclassico (foto drm-veneto)
L’azione artistica vedrà le incursioni di due danzatrici (Alexandra Foffano e Giorgia Bortoloso) e di una cantante lirica (Arianna Cimolin) dell’associazione Fuoriclassico accompagnare i visitatori nelle sale del museo per una visita guidata tematica. Il percorso si snoderà nelle due sale dell’esposizione, al piano terra e al primo piano, poi proseguirà attraversando il giardino per arrivare nella mostra. Le movenze delle danzatrici, partendo dalla base tecnica del balletto classico, faranno immergere completamente gli spettatori in un’atmosfera antica legata alla storia delle persone che popolavano i luoghi in cui sono stati rinvenuti i reperti del Museo. Le sonorità della voce esalteranno il dialogo tra antico e contemporaneo, tra ciò che è stato e ciò che è.

Danza e lirica tra i reperti al museo Archeologico nazionale di Altino con gli artisti di Fuoriclassico (foto drm-veneto)
A condurre la visita guidata che accompagnerà la performance sarà la stessa Marianna Bressan, direttrice del museo e dell’area archeologica di Altino, che spiega: “È solo una prima proposta. Ci auguriamo di realizzare una serie di visite teatralizzate itineranti nel Museo. Vogliamo porre in particolare l’accento sulle persone, sugli antenati altinati. Hanno lasciato tracce molto evidenti e talvolta commoventi del loro passaggio nelle immagini e nelle epigrafi dei monumenti funerari che ci raccontano la loro vita”.

Danza e lirica tra i reperti al museo Archeologico nazionale di Altino con gli artisti di Fuoriclassico (foto drm-veneto)
“Abbiamo costruito un dialogo tra antico e contemporaneo con l’obiettivo di sfatare i luoghi comuni sui musei, quelli archeologici in particolare”, spiega Giorgia Bortoloso di Fuoriclassico, “riprenderemo l’atmosfera antica esaltando un luogo ancora vivo, muovendoci in un’architettura contemporanea che accoglie reperti che hanno molto da raccontare. Operazioni di questo tipo fuori Italia sono molto comuni, qui sono meno frequenti. Ci piacerebbe iniziare un progetto più ampio”.
Venezia. Lo scavo archeologico della villa marittima di Lio Piccolo apre le porte al pubblico con gli Aperitivi Archeologici. Incontri con gli archeologi e visite guidate
Dal 1° ottobre 2022 lo scavo archeologico di Lio Piccolo apre ufficialmente le porte al pubblico: proiezioni cinematografiche, visite guidate e conversazioni archeologiche animeranno Lio Piccolo, Ca’ Savio e l’area di cantiere dello scavo. Tutte le attività saranno accessibili tramite prenotazione (vivereacqua@unive.it e whatsapp 3516900300). L’indagine archeologica come lo scorso anno è diretta dal prof. Diego Calaon e dalla prof.ssa Daniela Cottica dell’università di Ca’ Foscari Venezia e vede la collaborazione e il finanziamento del Comune di Cavallino-Treporti, sotto l’alta sorveglianza della soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, ministero della Cultura. Le attività di archeologia pubblica sono organizzate in collaborazione con la Direzione Regionale Musei, Veneto. “L’apertura al pubblico e la condivisione dei risultati è per noi archeologi un’azione fondamentale per un progetto partecipato e condiviso”, spiegano Diego Calaon e Daniela Cottica. “Condividere il percorso stratigrafico e, soprattutto, interpretativo ci ha permesso lo scorso anno di recuperare preziosissime informazioni dalla comunità: in un’indagine affascinante, talvolta complessa, che mira a comprendere il legame tra uomo e ambiente nell’antichità, per capire le modalità di sfruttamento degli spazi costieri antichi, abbiamo bisogno di condividere le informazioni con chi, “vive d’acqua”, proprio come il nome del nostro progetto”. L’apertura delle aree archeologiche mentre il lavoro è in corso, permette al pubblico di esser parte integrante di questo processo: non solo visitatori dunque, ma protagonisti del processo cognitivo e interpretativo. Che aspetto aveva la costa di fronte ad Altino presso Lio Piccolo in epoca romana? È questa la domanda e la sfida posta dallo scavo. L’amministrazione di Cavallino-Treporti ha inoltre promosso un percorso didattico finalizzato alla conoscenza del luogo per le scuole del territorio che hanno colto l’opportunità e che in questi giorni porteranno i ragazzi delle classi primarie e secondarie a visitare le aree archeologiche.
Sabato 1° ottobre 2022, alle 16, Aperitivo Archeologico con Diego Calaon, Daniela Cottica e il team di scavo. Ospite Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e area archeologica di Altino. Segue la visita guidata agli scavi. Gli eventi sono gratuiti. È necessaria la prenotazione a: vivereacqua@unive.it, la prenotazione dal diritto pass per il passaggio nella ZTL di Lio Piccolo. L’accesso allo scavo avviene attraverso il piazzale dell’agriturismo Alle Saline (Via della Sparesera 4 – Lio Piccolo). Lio Piccolo è Zona a Tutela Rilevanza Urbanistica, per questa ragione l’amministrazione comunale ha anche messo a disposizione il trenino gommato con partenza dal cimitero di Treporti e arrivo al Borgo di Lio Piccolo (info orari e costi www.ctservizi.eu/it). Info: vivereacqua@unive.it, WhatsApp: +39 351 690 0300.
Al museo nazionale e area archeologica di Altino (Ve) l’artigianato dei Veneti antichi prende vita ad Altino-fest, il primo festival di archeologia imitativa. Quattro laboratori aperti a tutti (argilla, ambra, lamina, tessitura) e due forni per la fusione del bronzo e la lavorazione del vetro
Gli antichi Veneti erano dei veri e propri maestri nella lavorazione a sbalzo della lamina di bronzo. Per saperne di più basterà raggiungere Altino (Ve) sabato 28 maggio 2022: dalle 9.30 alle 18.30, il museo nazionale e Area archeologica di Altino ospita “Altino fest” il primo Festival dell’Archeologia imitativa dei Veneti antichi con dimostrazioni e laboratori didattici legati alle tecnologie e alle attività dell’epoca per capire in prima persona l’artigianato degli antichi abitanti di Altino. Ci sarà l’angolo della fusione del bronzo, un vero e proprio forno a più di mille gradi in cui si otterranno con antichi mantici in pelle gli oggetti che oggi sono tra i reperti più curiosi ospitati dal Museo. Poco lontano si potrà assistere alla lavorazione del vetro grazie ad un piccolo forno portatile con cui verranno ricreate le perline, antenate di quelle veneziane ben più conosciute. Accanto ai due angoli dedicati ai «forni» di bronzo e vetro i partecipanti verranno infatti coinvolti in quattro laboratori pratici in cui dopo una dimostrazione di alto livello artigianale proveranno in prima persona a riprodurre vasi in argilla, un piccolo pezzo di tessuto di lana, un anellino di palco di cervo e una perlina d’ambra. I laboratori durano 30 minuti e sono disponibili nei seguenti orari: 10:30; 11:30; 14.30; 15.30; 16.30; 17.30. Inoltre, durante il Festival saranno presenti delle postazioni di archeologia imitativa, aperte a tutte le età, dedicate a: tessitura – palco – ambra – argilla – situle – bronzo e vetro, dalle 9:30 alle 18:30. Il Festival è accessibile alle persone con disabilità motorie e si organizzano visite dedicate a persone con disabilità visive e uditive. Tariffe: fino a 18 anni, ingresso gratuito; 18-25 anni: 2 euro; oltre i 25 anni: 3 euro. Si può prenotare il pranzo al food corner “Pizzeria Contadina” a questo link: https://docs.google.com/…/1FAIpQLScZkD96lxv…/viewform…

Allestimento degli spazi per Altino Fest al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)
“Sperimenteremo, insieme con il nostro pubblico, una via nuova e insolita per conoscere gli antichi Veneti: immedesimarsi nelle loro tecniche artigianali, provare a ripeterne i gesti usando gli stessi materiali e gli stessi strumenti”, dice Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e area archeologica di Altino (Direzione regionale Musei Veneto), “a garanzia della qualità dell’offerta, la professionalità degli educatori didattici, che hanno trovano in questo progetto supportato dai fondi europei e dalla Regione del Veneto un modo per ripartire dopo la grave crisi del COVID. Le attività sono accessibili a tutte e a tutti, perché il Museo è patrimonio comune. Per ristorarsi, ci saranno le gustose tasche di pizza del progetto “Pizzeria contadina”, a base di prodotti agricoli locali. Cultura, leggerezza, cura e sostenibilità sono e saranno le cifre del nostro futuro parco archeologico”.

Altino Fest: nel laboratorio della Lamina si impareranno i rudimenti per realizzare una situla come i Veneti antichi (foto drm veneto)
Il Festival di Archeologia imitativa si inserisce in un progetto più complesso che sta portando molta linfa al Museo e all’Area Archeologica, pronti a diventare Parco Archeologico. Il futuro prevederà non più “solo” l’esistenza del “Museo e dell’Area archeologica” intesi come elementi separati, ma la nascita di un “parco archeologico” perimetrato. Finanziato dal ministero della Cultura con 1milione e700mila euro il progetto del Parco archeologico può contare su 1,2 milioni di euro per i lavori veri e propri a partire dal rifacimento dei percorsi, degli impianti, dei magazzini, degli allestimenti, passando per l’adeguamento degli edifici e gli ulteriori scavi archeologici.
Ecco i laboratori. ARGILLA. Nel laboratorio si mostrerà come gli altinati lavoravano l’argilla, in che modo venivano posizionate le mani sul tornio e come venivano ottenuti i colori rosso e nero dei vasi. In un secondo momento si procederà con una versione semplificata della lavorazione in cui con l’argilla ogni partecipante riprodurrà un reperto del museo. AMBRA E PALCO. L’osso veniva segato con un seghetto di ferro e sagomato con lime in bronzo, mentre le decorazioni costituite da disegni complessi ed elaborati erano ottenute con piccoli punteruoli simili a piccoli compassi. Dopo un primo momento in cui la tecnica verrà mostrata dagli addetti ai lavori si passerà ai lavori semplificati: i presenti produrranno perline per collane in ambra e piccoli anellini in osso. LAMINA. Le situle, ovvero le lamine in bronzo e in rame lavorate con disegni complessi richiedevano molti giorni di cesellatura con strumenti adatti. Nel laboratorio inizialmente verranno mostrati i primi passi di lavorazione di una situla, poi le lamine di rame verranno lavorate in maniera semplificata dai presenti con piccoli disegni geometrici. TESSITURA. Come si ricavava il filo partendo dalla materia prima (lana), usando i fusi? Come filavano 2500 anni fa? Il laboratorio di tessitura risponderà a queste due domande. Dopo una dimostrazione al telaio verticale i partecipanti riprodurranno poi un piccolo tessuto di lana con la stessa tecnica in telai in miniatura.
Altino (Ve). Verso il parco archeologico: iniziato lo scavo archeologico nell’area del quartiere residenziale augusteo. La direttrice Bressan: “Doppio scopo: capire cosa nasconde la città sepolta, e come ridisegnare la fruizione dell’area archeologica”

È passato poco più di un mese da quando Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e dell’area archeologica di Altino (Ve), ha presentato la visione (perché si è pensato proprio in grande) del parco archeologico di Altino, il primo in Veneto, affiancata da altrettanto entusiasti e convinti “compagni di viaggio”: Daniele Ferrara, direttore regionale Musei del Veneto; Emanuela Carpani, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e laguna; Claudio Grosso, sindaco di Quarto D’Altino; Simone Venturini, assessore al Turismo del Comune di Venezia; Paola Bonifacio, manager dei Musei Civici di Treviso; Elisabetta Baldan, architetto, e Marco Sartori, ingegnere, dello Studio di architettura ddba di Treviso (vedi Parco archeologico di Altino: presentato il progetto finanziato dal Mic che fonde museo e area archeologica in un unico percorso più fruibile al pubblico per raccontare la storia di un luogo e del suo paesaggio speciale. Due anni per realizzarlo | archeologiavocidalpassato). È cominciato questa mattina, 14 marzo 2022, lo scavo archeologico nell’Area archeologica di Altino in particolare nell’area del quartiere residenziale augusteo. I lavori di scavo, nell’ambito del Grande Progetto Beni Culturali con il quale il ministero della Cultura ha finanziato le attività necessarie a trasformare Altino in un parco archeologico, sono stati affidati alla ditta PETRA di Padova (vedi Altino. Lo Stato acquisisce con 3 milioni alcuni terreni agricoli per scavare Foro, Teatri, viabilità e contesti residenziali della città romana. Ecco tutto il piano dei Cantieri della Cultura: in totale 200 milioni per 38 interventi, e 13 per le acquisizioni. Molti riguardano l’archeologia | archeologiavocidalpassato). Finanziato dal ministero della Cultura con 1milione e 700mila euro il progetto del parco archeologico potrà contare su 1,2 milioni di euro per i lavori veri e propri a partire dal rifacimento dei percorsi, degli impianti, dei magazzini, degli allestimenti, passando per l’adeguamento degli edifici e gli ulteriori scavi archeologici. Il restante (300 mila euro) servirà per i servizi a partire dagli studi di indirizzo per il modello di sviluppo culturale e turistico, passando per il restauro, gli allestimenti, le traduzioni, la grafica e la comunicazione cui si aggiungeranno i progetti (dei lavori, dell’accessibilità).

La planimetria delle area archeologiche di Altino sui due lati della strada provinciale nel progetto del parco archeologico di Altino (studio di architettura ddba)
“Gli scavi hanno due obiettivi”, spiega Marianna Bressan, “la ricerca, ovvero l’attività essenziale per conoscere quello che il sottosuolo restituisce, ma anche capire se c’è margine per ridisegnare il percorso di fruizione dell’area archeologica, attraverso ritrovamenti che possano meglio illustrare quel che si vede e, con un po’ di fortuna, ampliare i resti da lasciare a vista”. Sotto la superficie della campagna altinate si trovano infatti i resti di una città millenaria, prima veneta e poi romana, emporio e crocevia di culture dal VIII sec. a.C. al VII sec. d.C. La città sepolta è da anni materia di ricerca archeologica. Il progetto prevede ora uno scavo estensivo nella più promettente tra le due aree archeologiche visitabili, l’area del quartiere residenziale augusteo. L’obiettivo è che gli ulteriori scavi intercettino nuove strutture da lasciare a vista per estendere la fruizione attuale degli spazi. Quelle attuali, inoltre, verranno rivoluzionate con un ripensamento degli apparati didattici.
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