Pompei. Al Teatro Grande apre la stagione estiva con “Lisistrata”, riscrittura da Aristofane, drammaturgia e regia Marco Martinelli, messa in scena da 120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano coinvolti nel progetto “Sogno di Volare”
120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano coinvolti nel progetto “Sogno di Volare” aprono la stagione estiva del Teatro Grande di Pompei con “Lisistrata”, riscrittura da Aristofane, drammaturgia e regia Marco Martinelli. Appuntamento al Teatro Grande di Pompei sabato 24 e lunedì 26 maggio 2025, alle 21. In scena la comicità di Aristofane esilarante, provocatoria, paradossale, surreale per una commedia che parla di guerra, di ribellione, di emancipazione ma anche di collaborazione tra fazioni contrapposte per raggiungere un bene comune. Lo spettacolo replicherà mercoledì 28 maggio 2025 al teatro Dante Alighieri di Ravenna, sabato 4 ottobre 2025 al teatro Olimpico di Vicenza, sabato 15 e domenica 16 novembre 2025 al Piccolo Teatro di Milano, Studio Melato.

Studenti impegnati nelle prove di “Lisistrata” di Aristifane per “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
Con 120 ragazzi, 90 dei quali partecipanti allo spettacolo – provenienti dai licei e dagli istituti tecnici della provincia Vesuviana, Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata – si rende concreto il concetto di teatro come educazione morale. Teatro come esigenza di stabilire un concreto legame con il patrimonio culturale d’appartenenza. Il progetto nasce da un’idea del direttore generale del Parco, Gabriel Zuchtriegel ed è realizzato grazie a un protocollo di intesa con l’Ufficio regionale scolastico della Campania. Il progetto, di cui è Rup Maria Rispoli, vede la partecipazione delle scuole: liceo “E. Pascal” di Pompei, l’istituto superiore “E. Pantaleo” di Torre del Greco, entrano il liceo “G. de Chirico” di Torre Annunziata e l’istituto superiore “R. Elia” di Castellammare di Stabia. Economicamente il progetto è sostenuto dal parco archeologico di Pompei e dalla Fondazione Ray of light dell’artista Madonna che ha voluto finanziare l’intero progetto di questa edizione, testimoniando come l’arte e la cultura rappresentino investimenti per l’avvenire di molti ragazzi, alcuni dei quali ha conosciuto quando è stata in visita a Pompei (vedi Pompei incanta Madonna: l’artista – in visita privata nel giorno del suo compleanno – finanzia “Sogno di volare”, il progetto teatrale degli adolescenti del territorio promosso dal parco archeologico, e ne incontra un gruppo alla Casa del Menandro. Zuchtriegel: “Ringrazio Madonna per la sua generosità, visione e umanità” | archeologiavocidalpassato).
Il progetto, in collaborazione con il Ravenna Festival, il Teatro Nazionale di Napoli e il teatro delle Albe di Ravenna, dopo l’edizione zero del 2022 si avvia al quarto anno di attività, del triennio 2023 – 2025 dedicato ad Aristofane. Dopo “Uccelli”, “Acarnesi” e “Pluto”, gli studenti “mettono in vita” “Lisistrata” con la regia di Martinelli che applica la sua metodologia della non-scuola di teatro e l’ormai trentennale esperienza con gli adolescenti, con cui è stato capace di abbattere le ortodossie accademiche e recuperare il senso vitale del fare teatro. Lisistrata, colei che scioglie gli eserciti, messa in scena nel 411 a. C ad Atene, è il primo esempio drammaturgico incentrato sull’emancipazione femminile, non solo come atto di ribellione al genere maschile, ma soprattutto come momento di aggregazione tra donne che unite decidono di proporre agli uomini una sorta di compromesso: se i consorti non cesseranno il fuoco, le loro compagne si rifiuteranno di concedersi. Non è sola in questa protesta ma tira in mezzo anche altre donne, come la spartana Lampitò e l’altolocata Cleonice. Una commedia che parla di guerra, di ribellione, di emancipazione, ma anche di collaborazione tra fazioni contrapposte per raggiungere un bene comune. Aristofane, feroce critico del populismo imperialista dei demagoghi. La sua commedia scruta indiscreta, talvolta pettegola e sfrontata, il vissuto quotidiano dell’uomo comune, la sua mediocre esistenza, stretta tra necessità e piccole e grandi aspirazioni. Lo sfondo è l’agglomerato urbano, il linguaggio è quello delle piazze e dei mercati.

Studenti impegnati nelle prove di “Lisistrata” di Aristifane per “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, in un incontro con gli studenti (foto kromatica pompei)
Un progetto nato da un’intuizione del direttore del parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. “Il teatro nasce così: cittadini, abitanti della città che si raccontano, mettono in scena storie che parlano del mito, del passato, ma sempre anche della loro vita”, spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel. “Con i ragazzi e le ragazze del territorio stiamo recuperando quel senso, e dopo aver assistito ad alcune prove, posso solo dire che quest’anno sarà uno spettacolo fortissimo, chi vuole capire le origini e la forza del teatro occidentale venga a vedere. È emozionante vedere come un testo classico possa sprigionare la creatività e l’espressività dei giovani di oggi, che vivono in un territorio considerato difficile, e da certi punti di vista lo è. Ma quello che vedrete vi libererà da più di un pregiudizio sui giovani dell’era digitale: quando li vedo recitare mi trasmettono un senso di speranza indescrivibile, e con la tournée che faranno dopo la prima di Pompei questa allegra speranza la porteranno anche in altre città: i ragazzi del territorio sono i migliori ambasciatori di Pompei nel mondo”.

Studenti impegnati nelle prove di “Lisistrata” di Aristifane per “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
“Dalle macerie della guerra si impone la figura di Lisistrata, una donna che, attraverso l’ingegno e la determinazione, riesce a influenzare le decisioni politiche e sociali, sfidando le convenzioni del suo tempo, una pacifista ante litteram, modernissima, conscia che la pace non possa passare per le armi. A questi piccoli uomini, che fanno a gara per avere, per possedere, Lisistrata intuisce che vada tolto un bisogno primordiale: il sesso”, spiega Martinelli. “Cosa fare quando la pace si fatica a trovarla? Quando questa sguscia via dalle mani? Se lo chiedeva Aristofane nel V secolo a.C., mentre la guerra del Peloponneso avvampava furiosa, allontanando sempre più lo spiraglio di una tregua. Ce lo chiediamo ancora oggi, con ardore se lo domandano gli adolescenti che incontriamo nei nostri laboratori. Una che non si fa sedurre dal luccichio della sua epoca, che sa di avere un potere e lo utilizza per costruire lì dove gli uomini hanno distrutto”. Aristofane non smentisce mai la sua singolare attualità, mentre si lavora allo spettacolo il mondo sta cambiando per l’ennesima volta, ma le donne marciano per non vedersi sottrarre i propri diritti, la guerra continua a dilagare. Lisistrata descrive un colpo di Stato messo in atto dalle donne di Atene e Sparta, guidate dall’ateniese Lisistrata: esse costringono Ateniesi e Spartani a stipulare la pace, ricorrendo allo “sciopero sessuale” come arma di ricatto politico. Con la mediazione della protagonista si conclude infine la pace e la commedia termina fra canti e danze.

Il regista Marco Martinelli nelle prove di “Lisistrata” di Aristifane per “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è tra i più importanti drammaturghi e registi del teatro italiano, e ha vinto ben sette volte il Premio Ubu come drammaturgo, regista, pedagogo. Le sue drammaturgie sono state tradotte, pubblicate e messe in scena in dodici paesi in Europa e nel mondo. Ha sviluppato inoltre negli anni un’esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato altri premi e riconoscimenti a livello internazionale. In Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un progetto dell’allora Teatro Stabile di Napoli, per il quale ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’Associazione nazionale dei critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021per Actes Sud. Nell’estate 2022 Martinelli ha debuttato a Ravenna Festival con il Paradiso dantesco, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari, ultima anta del progetto La Divina Commedia iniziato nel 2017 e prodotto sempre da Ravenna Festival, coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale e nel teatro rivoluzionario di massa di Majakovskij. Per gli spettacoli al Teatro Grande il regista è coadiuvato, già dalla prima edizione, dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.
Pompei incanta Madonna: l’artista – in visita privata nel giorno del suo compleanno – finanzia “Sogno di volare”, il progetto teatrale degli adolescenti del territorio promosso dal parco archeologico, e ne incontra un gruppo alla Casa del Menandro. Zuchtriegel: “Ringrazio Madonna per la sua generosità, visione e umanità”

Madonna nel Teatro Grande di Pompei nel giorno del suo compleanno, il 16 agosto 2024 (foto ricardo gomes)
Madonna per una sera regina di Pompei che, nella notte dalle magiche atmosfere, incanta la famosa pop-star, cancellando in un attimo giorni di polemiche tra “party sì-party no”, e via dicendo. Avvolta in un abito bianco lungo leggerissimo in tulle, impreziosito da inserimenti e finiture di pizzo, su un top nero, con orecchini e collane in oro e pietre preziose dalle fogge orientalizzanti, Madonna ha visitato l’area archeologica di Pompei, nella sera di venerdì 16 agosto 2024, giorno del suo compleanno, dove ha incontrato un gruppo di adolescenti e bambini che partecipano al progetto “Sogno di Volare”, promosso dal parco archeologico di Pompei con l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale nella vita culturale del sito Unesco. Un incontro che ha coinvolto profondamente Madonna. E proprio durante l’incontro ha annunciato di voler sostenere il progetto, che vede i giovani impegnati in un percorso creativo che culmina nella messa in scena di una commedia classica nel Teatro Grande della città antica, finanziando tutto l’anno 2024-‘25, il quarto dall’avvio dell’iniziativa, tramite la sua fondazione “Ray of Light”. Il budget annuale del progetto ammonta a circa 250mila euro. Quello che poche settimane fa ha avuto inizio come un’ipotesi di una visita serale, si è così trasformato in una partnership che mette al centro il futuro del sito archeologico e della sua “heritage community”.

Esibizione dei ragazzi e dei bambini di “Sogno di Volare” davanti alla Casa del Menandro a Pompei 8foto parco archeologico pompei)
I ragazzi hanno dato una piccola prova del loro lavoro all’uscita dalla casa del Menandro, visitata insieme al direttore del sito, Gabriel Zuchtriegel, che ha fatto da guida. La tappa successiva è stata la casa dei Ceii, famosa per il grande affresco nel giardino con rappresentazioni di animali esotici e paesaggi idilliaco-sacrali, prima di approdare al Teatro Grande, scenario di altre performance artistiche e di un rinfresco a conclusione dell’itinerario. “Sogno di volare, il progetto sostenuto così generosamente da Madonna, è strategico per Pompei”, ha dichiarato il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, “perché si rivolge alle persone che vivono in questo territorio meraviglioso e complesso, in particolare ai giovani, e li rende protagonisti di un’esperienza con la quale abbiamo voluto dimostrare che l’arte e la cultura veramente possono cambiare le nostre vite. Certo, mai avrei immaginato, quando abbiamo iniziato nel 2021 tra mille difficoltà, che saremmo arrivati a questo, ma evidentemente sognare di volare funziona davvero: ringrazio di cuore Madonna per la sua generosità, visione e umanità che sarà una grande fonte di ispirazione per andare avanti. Da Madonna le ali per Sogno di volare e per i ragazzi che vi partecipano, un bellissimo regalo che ci ha fatto nel giorno del suo compleanno. Vi invitiamo sin d’ora allo spettacolo che realizzeremo grazie al suo contributo e che andrà in scena a maggio 2025 nel Teatro Grande”.
“Sogno di Volare”, negli ultimi tre anni, ha coinvolto circa trecento ragazzi e bambini dell’area vesuviana, dove è ancora sentito il rischio di dispersione scolastica, disoccupazione ed emigrazione giovanile, che hanno partecipato come attori, musicisti e sceneggiatori agli spettacoli “Gli Uccelli”, “Acarnesi: Stop the War” e “Pluto: God of Gold”, riscritture da Aristofane con la regia di Marco Martinelli, musica Ambrogio Sparagna, costumi Roberta Mattera. Ideata da Gabriel Zuchtriegel, l’iniziativa ha fatto incontrare adolescenti e bambini da Pompei, Scafati, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco, Boscoreale e Napoli all’interno di un percorso creativo e artistico che li ha portati anche fuori: dopo la prima nel Teatro Grande di Pompei, una tournée li ha visti sui palchi di Bologna e Ravenna; per questo autunno è in programma un’esibizione a Vicenza.
Non è ancora stato scelto il testo del quarto anno, anche se certamente sarà di nuovo una commedia di Aristofane, rielaborata dagli stessi ragazzi per dare voce, oltre alla realtà del mondo antico, alle loro esperienze in un miscuglio di classicità, contemporaneità e battute in napoletano che hanno conquistato i pubblici di Pompei, Bologna e Ravenna. Il primo anno di attività è raccontato nel documentario “Sogno di Volare” (2022), regia Marcello Adamo, disponibile su Sky e Prime Video (vedi Pompei. “Sogno di volare”, la prima produzione teatrale del parco archeologico di Pompei, diventa un docufilm visibile DeAKids, Sky on demand e Prime Video | archeologiavocidalpassato).
Pompei. Al Teatro Grande torna il progetto “Sogno di Volare”: 120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano portano in scena “PLUTO. God of gold”, riscrittura da Aristofane di Marco Martinelli. La parola ai protagonisti

Progetto “Sogno di Volare”: prove generale di “Pluto” (foto vincenzo salzano)
Ultime prove al Teatro Grande degli scavi di Pompei. Ormai è tempo di andare in scena. Torna Sogno di Volare. Sabato 25 e domenica 26 maggio 2024, alle 21, 120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano apriranno la stagione estiva del Teatro Grande di Pompei con “PLUTO. God of gold”, riscrittura da Aristofane di Marco Martinelli, musiche Ambrogio Sparagna eseguite da Antonio Matrone, Vincenzo Core, Erasmo Treglia, Tammorra Trio, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. Con 120 ragazzi – provenienti dai licei e gli istituti tecnici della provincia Vesuviana, Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata – si rende concreto il concetto di teatro come esigenza di stabilire un concreto legame con il patrimonio culturale d’appartenenza.

PLUTO è l’ultima commedia delle undici superstiti che ci restano di Aristofane. Il contadino Cremilo è ossessionato dalle ingiustizie che dilaniano Atene: perché le ricchezze vanno solo ai malfattori? Seguendo il responso dell’oracolo, segue la prima persona che incontra, un cieco: quel cieco è Pluto, il dio della ricchezza. Per forza i soldi van sempre ai delinquenti e ai corrotti: perché il dio non ci vede! Cremilo lo cura e gli restituisce la vista, e tale atto “rivoluzionario” porterà abbondanza e serenità nelle case dei giusti. È stupefacente come Aristofane, a distanza di millenni, sappia emozionarci con le variazioni sapienti dei suoi registri comici, sottolineando sempre le contraddizioni violente della polis, dai massacri della guerra alla iniqua distribuzione delle ricchezze. E ancor più straordinario, in questo Pluto, come la mano sapiente di Martinelli sappia “intonare” al testo arcaico le improvvisazioni vitali e scatenate di 60 adolescenti napoletani e vicentini.

“Acarnesi. Stop the War!” al Teatro Grande di Pompei: applausi a fine spettacolo (foto parco archeologico pompei)
Il progetto nasce da un’idea del direttore generale del Parco, Gabriel Zuchtriegel ed è realizzato grazie a un protocollo di intesa con l’Ufficio regionale scolastico della Campania. Quest’anno il progetto, di cui è Rup la dott.ssa Maria Rispoli, vede la partecipazione ampliata delle scuole: dopo il liceo “E. Pascal” di Pompei, l’istituto superiore “E. Pantaleo” di Torre del Greco, l’istituto tecnico “R. Elia” di Castellammare di Stabia, entra il liceo “G. de Chirico” di Torre Annunziata. Il progetto, curato da Marco Martinelli e il suo team – prodotto dal parco archeologico di Pompei con il Ravenna Festival, il Teatro Nazionale di Napoli, a cui si aggiunge quest’anno un gemellaggio con Vicenza approdando in autunno al teatro Olimpico della città veneta, dopo l’edizione del 2022 e del 2023 in cui sono state messe in scene le commedie “Uccelli” e “Acarnesi” di Aristofane gli studenti “mettono in vita” “Pluto”, dello stesso autore, con Martinelli che applica la sua metodologia della non-scuola di teatro e l’ormai trentennale esperienza con gli adolescenti, con cui è stato capace di abbattere le ortodossie accademiche e recuperare il senso vitale del fare teatro.

I laboratori con le scuole del progetto “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
Durante i laboratori nelle scuole il parco archeologico di Pompei ha intervistato due studentesse.
La prima è Francesca Pia Russo dell’I.I.S.S.S. “Eugenio Pantaleo” di Torre del Greco, che partecipa con entusiasmo sin dal primo anno al progetto, e salirà il 25 e 26 maggio 2024 sul palco del Teatro Grande degli Scavi.
La seconda è Erica Capone dell’I.I.S.S.S. “Eugenio Pantaleo” di Torre del Greco: anche lei partecipa con entusiasmo sin dal primo anno al progetto, e salirà il 25 e 26 maggio 2024 sul palco del Teatro Grande degli Scavi.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, ai laboratori con le scuole del progetto “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
Il progetto “Sogno di volare” è nato da un’intuizione del direttore del parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, “per restituire al teatro, per dirla con Aristotele, la sua funzione di catarsi, di purificazione delle nostre menti e anime attraverso il pronunciare una verità, a volte anche scomoda”, dichiara Zuchtriegel. “La scelta di fare teatro è stata dettata dall’esigenza di coinvolgere i ragazzi delle scuole e farli sentire parte attiva di un progetto. Riconquistando il senso collettivo e politico e direi anche democratico del teatro. Il teatro non a caso nasce in una società che forse per la prima volta nella storia comincia a valorizzare l’individuo, nella sua funzione politica e creativa: impiantando, attraverso un’analisi e una sintesi più contemporanea, anche un discorso sociale. Gli autori, Eschilo, Sofocle e Euripide, gli attori, il coro, erano innanzitutto dei cittadini, e il teatro diventava una festa comune, un rituale religioso. Nel VI-V secolo a.C., era la stessa comunità che si riuniva a teatro, e le vicende rappresentate erano le storie che la collettività raccontava a se stessa. Ed è questo che abbiamo cercato di ricreare con il progetto Sogno di volare portando nel teatro di Pompei lo stesso spirito. Con Marco Martinelli i ragazzi, attraverso un progetto triennale dedicato ad Aristofane, parlano della loro società ma attraverso la riscrittura dell’impianto drammaturgico del commediografo greco che parlava di un mondo per loro lontano, ma ricco di spunti per una rilettura del presente”.

Il regista Marco Martinelli ai laboratori con le scuole del progetto “Sogno di Volare” (foto parco archeologico pompei)
“L’inquieto presente rivive tra le pietre millenarie di Pompei”, dichiara Marco Martinelli. “Se in Uccelli avevamo esplorato il desiderio di utopia, se gli Acarnesi erano tutti protesi verso la condanna della guerra e l’esaltazione della pace, il Pluto è una favola commovente sulle ingiustizie che dilaniano la terra, legate al denaro come unico dio da venerare: il contadino Cremilo, il protagonista di questa parabola, vuole restituire la vista al dio della ricchezza, Pluto. La cecità del dio è infatti la causa dell’iniqua distribuzione delle ricchezze, e la guarigione del dio, nel piano di Cremilo, sarà un atto dichiaratamente rivoluzionario. È incredibile come, nel capitalismo finanziario imperante di questo terzo millennio, nel consumismo che tutti ci riduce a merci, l’apologo di Aristofane funzioni come una freccia incendiaria, in grado di divertirci, sorprenderci e farci pensare. E soprattutto farci ancora “sognare” che il mondo possa cambiare, che la politica ritrovi il suo afflato di giustizia”.

Il regista Marco Martinelli (foto parco archeologico di pompei)
Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è tra i più importanti drammaturghi e registi del teatro italiano, e ha vinto ben sette volte il Premio Ubu come drammaturgo, regista, pedagogo. Le sue drammaturgie sono state tradotte, pubblicate e messe in scena in dodici paesi in Europa e nel mondo. Ha sviluppato inoltre negli anni un’esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato altri premi e riconoscimenti a livello internazionale. In Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un progetto dell’allora Teatro Stabile di Napoli, per il quale ha ricevuto il Premio dell’associazione nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’associazione nazionale dei Critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021 per Actes Sud. Nell’estate 2022 Martinelli ha debuttato a Ravenna Festival con il Paradiso dantesco, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari, ultima anta del progetto La Divina Commedia iniziato nel 2017 e prodotto sempre da Ravenna Festival, coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale e nel teatro rivoluzionario di massa di Majakovskij. Per gli spettacoli al Teatro Grande il regista è coadiuvato, già dallo scorso anno, dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.
Pompei. Al Teatro Grande in scena “Acarnesi. Stop the war!” riscrittura da Aristofane per la regia Marco Martinelli: seconda esperienza del progetto “Sogno di volare” con gli studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano
Sabato 27 e domenica 28 maggio 2023, 120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano apriranno la stagione estiva del Teatro Grande di Pompei con gli “Acarnesi. Stop the war!”. Guidati dalla regia esperta di Marco Martinelli, accompagnati dalle musiche di Ambrogio Sparagna e con il disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. Un parco archeologico può diventare un luogo dove gli adolescenti del territorio indagano le proprie capacità esibendosi, con artisti professionisti, in uno spettacolo antico? Riescono ragazze e ragazzi di 15-17 anni a mettere in crisi il racconto di un territorio come quello intorno a Pompei, “difficile” e “debole” secondo i soliti indicatori socioeconomici, sorprendendo i grandi con il loro incredibile entusiasmo e la loro creatività? Dopo il primo anno di “Sogno di Volare” – progetto volto a coinvolgere i ragazzi e le scuole del territorio e a stabilire un legame concreto con il patrimonio culturale di appartenenza, attraverso l’arte e il teatro – la risposta nel secondo anno dell’iniziativa, può essere un “sì” un po’ meno timido. In scena, alle 21, “Acarnesi. Stop the War!”, riscrittura da Aristofane, drammaturgia e regia Marco Martinelli, musiche Ambrogio Sparagna, spazio e luci Vincent Longuemare. Produzione Parco archeologico di Pompei in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Giffoni Film Festival. Cofinanziato dalla Direzione generale Spettacolo e da American Express. Biglietti: 5 euro on-line su vivaticket.it alle biglietterie Teatro Mercadante e Teatro San Ferdinando e alla biglietteria degli scavi (piazza Esedra) la sera dello spettacolo.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, con i ragazzi dello spettacolo (foto parco archeologico pompei)
Superate alcune barriere iniziali di carattere burocratico e culturale, mettendo insieme scuole, istituzioni culturali, artisti e i funzionari del ministero della Cultura, il parco archeologico di Pompei ha creato un modello: dopo l’anno zero, che ha visto il primo spettacolo pompeiano approdare anche a Ravenna e Bologna (con sale esaurite), si spicca il volo e si amplia il progetto. “Per noi vuol dire che ci sono altri che credono come noi che la cultura può cambiare la vita delle persone, come l’abbiamo potuto toccare con mano nel primo anno, che ha superato i miei più audaci sogni, e questo ci riempie di gioia”, sottolinea il direttore Gabriel Zuchtriegel. “Pompei è un sito che parla ai giovani di oggi, premesso che diamo a loro lo spazio per sentirlo e non ci sovrapponiamo con preconcetti e finte certezze alla loro sensibilità”.

Prove dello spettacolo “Acarnesi. Stop the War!” al Teatro Grande di Pompei per il progetto “Sogno di volare” (foto parco archeologico pompei)
Non più solo teatro ma anche cinema e racconto documentaristico con la collaborazione di Giffoni experience e Giffoni Innovation hub, ma soprattutto cresce la partecipazione delle scuole, dopo il liceo “E. Pascal” di Pompei, l’istituto superiore “E. Pantaleo” di Torre del Greco, entrano il liceo “G. de Chirico” di Torre Annunziata e l’istituto superiore “R. Elia” di Castellammare di Stabia. Economicamente il progetto, sostenuto dal Parco di Pompei, comincia a camminare sulle proprie gambe: oltre a un contributo della Direzione generale Spettacolo, una parte cospicua delle spese viene coperta da uno sponsor, American Express. E sempre nell’ottica di far emergere il magico rapporto tra il sito archeologico e i giovani, c’è un progetto di formazione al linguaggio cinematografico e al racconto documentaristico in collaborazione con Giffoni experience e Giffoni Innovation hub che coinvolge gli studenti del liceo Artistico “Giorgio De Chirico” di Torre Annunziata, con l’obiettivo di produrre e distribuire dei mini documentari e raccontare – con il supporto di professionisti del settore, che li guideranno anche attraverso delle masterclass dedicate – le peculiarità di un posto unico al mondo, raccontando 6 cantieri in corso nel sito archeologico: Scavo IX – Insula 10, Casa del Larario di Achille – Vicolo dell’Efebo, Insula Occidentalis – Casa della Biblioteca, Casti Amanti, Casa di Pansa e Domus del Larario – Regio V.

Il regista e attore Paolo Ruffini intervenuto alla presentazione dello spettacolo (foto parco archeologico pompei)
“Acarnesi. Stop the war!”. Il fluido vitale dell’adolescenza, la scoperta del teatro e della propria voce, la forza dirompente dei classici convergeranno in questo progetto, che non è solo uno spettacolo, ma un percorso di consapevolezza e crescita personale di una generazione contemporanea al confronto con temi quanto mai attuali e attraverso il contatto vivo con la bellezza di un patrimonio culturale che gli appartiene. Gli “Acarnesi” è la prima commedia, scritta da Aristofane poco più che adolescente: Diceopoli, vecchio contadino ateniese, non sa convincere i concittadini a smetterla con la guerra, e decide per una “tregua separata” con gli Spartani. Così se ne torna nel suo podere a celebrare Dioniso mentre la città è in fiamme. Gli Acarnesi gli si oppongono, ma Diceopoli (“il giusto cittadino”) spiegherà loro che servire la patria significa cercare la Pace. Un inno scenico quanto mai attuale, in questo millennio funestato come allora dall’incubo della guerra.
Il regista Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è noto per la sua esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato premi e riconoscimenti a livello internazionale. In Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un progetto dell’allora Teatro Stabile di Napoli, per il quale ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’Associazione nazionale dei critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021. Nell’estate 2022 Martinelli ha debuttato a Ravenna Festival con il Paradiso dantesco, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari, coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale. Per gli spettacoli al Teatro Grande il regista è coadiuvato, già dallo scorso anno, dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.
Pompei. “Sogno di volare”, la prima produzione teatrale del parco archeologico di Pompei, diventa un docufilm visibile DeAKids, Sky on demand e Prime Video
“Sogno di volare”, la prima produzione teatrale del parco archeologico di Pompei, diventa un docufilm, per la regia di Marcello Adamo, realizzato da Innovation Hub in collaborazione con Giffoni e arriva, dal 10 aprile 2023 su DeAKids (canale 601 di Sky), Sky on demand e Prime Video. Un progetto ambizioso, che si pone l’obiettivo di ricucire il rapporto tra un sito di inestimabile valore storico artistico e il suo pubblico. Protagonisti sono i ragazzi dell’istituto liceale “Pascal” di Pompei e dell’istituto tecnico “Pantaleo” di Torre del Greco, impegnati nella messa in scena di un adattamento della commedia “Uccelli” di Aristofane con la regia di Marco Martinelli, musiche di Ambrogio Sparagna e disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. A Giffoni il compito di narrare attraverso le immagini questo straordinario viaggio con un’opera che racconta, tappa dopo tappa, la costruzione della pièce teatrale dietro cui si nasconde qualcosa di più grande e più profondo, come il cementarsi di una identità collettiva ma anche la valorizzazione dei talenti di un territorio nel segno della cultura. Ancora una volta, in piena linea con quella che è la mission di Giffoni, i riflettori sono puntati su tante ragazze e ragazzi che hanno preso parte a questa visionaria avventura, capace di gettare un ponte tra epoche lontanissime e di attualizzare quelli che sono i valori, le emozioni, la filosofia e i messaggi che ci arrivano da uno dei più grandi commediografi del mondo classico.

Progetto “Sogno di volare”: i ragazzi di Pompei con “Uccelli” nel Teatro Grande di Pompei (foto parco archeologico pompei)
“Abbiamo creato questa storia mettendo al centro i ragazzi”, spiega Jacopo Gubitosi, direttore generale di Giffoni – e usando il cinema come un’esperienza più profonda. Un racconto antico, come quello di Aristofane, che libera mille nuove narrazioni, diventa generatore di idee, traccia memorie collettive, afferma principi fondamentali del vivere insieme. Ringrazio il direttore Gabriel Zuchtriegel per aver fortemente voluto questo progetto”. Giffoni è infatti riuscito a coniugare la cultura classica e i nuovi linguaggi audiovisivi dando vita ad un docufilm, che si è rivelato una scommessa vinta, grazie alla sinergia con il direttore generale del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
“Questo docufilm è un racconto emozionale, la testimonianza di un un’esperienza intensa e di un percorso di crescita che hanno vissuto i ragazzi, studenti delle scuole vesuviane, entrando in contatto con la storia attraverso l’arte del teatro”, sottolinea il direttore generale. “Ma è ancor di più la prova che è possibile eliminare la percezione di distanza dai luoghi della cultura, spesso immaginati dai più giovani come un qualcosa di stantio e noioso, riuscendo a farglieli vivere come luoghi del loro quotidiano. Questa sfida riuscita per la prima edizione ci ha incoraggiati ad ampliare il progetto, che per il secondo anno vedrà coinvolti molti più ragazzi e nuovi istituti scolastici”. Il progetto si inserisce in un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, ad aprile del 2022 tra il parco archeologico di Pompei, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania, finalizzato a coinvolgere le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico.
I ragazzi di Pompei in tournée. Dopo il successo al Teatro Grande, gli studenti protagonisti dello spettacolo “Uccelli”, col progetto “Sogno di volare”, raccolgono applausi al teatro Arena del Sole – Ert di Bologna

Progetto “Sogno di volare”: i ragazzi di Pompei con “Uccelli” raccolgono applausi anche a Bologna (foto parco archeologico pompei)

Foto di gruppo dei ragazzi di Pompei a Bologna impegnati con “Uccelli” nel progetto “Sogno di volare” (foto parco archeologico pompei)
Grande successo “in trasferta” per gli studenti delle scuole di Pompei e Torre del Greco che partecipano al progetto “Sogno di volare”. Dopo il successo estivo al teatro grande di Pompei con la commedia “Uccelli” di Aristofane, per la regia di Marco Martinelli, i ragazzi si sono esibiti al Teatro Arena del Sole – Ert di Bologna sabato 22 e domenica 23 ottobre 2022. Lo spettacolo, prima produzione teatrale del Parco archeologico di Pompei , realizzata in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e Giffoni Film Festival, rientra in un ampio progetto “Sogno di volare”, finalizzato a coinvolgere i giovani e le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico e nato nell’ambito di un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, lo scorso aprile tra il Parco archeologico di Pompei, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania.

Progetto “Sogno di volare”: i ragazzi di Pompei con “Uccelli” sul palco del Teatro Arena del Sole a Bologna (foto parco archeologico pompei)
Dopo Pompei, lo spettacolo che ha la regia di Marco Martinelli, musiche di Ambrogio Sparagna e disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale, è andato in scena anche al teatro delle Albe di Ravenna e ora a Bologna. “Per molti di questi ragazzi Pompei era sconosciuta o nota solo attraverso le gite scolastiche”, sottolinea il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. “Adesso è un luogo loro, che con orgoglio portano in giro per tutta Italia come veri ambasciatori del territorio. Questo è il vero successo dell’iniziativa, oltre alla qualità dello spettacolo che ha riscontrato un fortissimo entusiasmo da parte del pubblico”.

Progetto “Sogno di volare”: i ragazzi di Pompei con “Uccelli” nel Teatro Grande di Pompei (foto parco archeologico pompei)
Il progetto continuerà quest’anno con un nuovo spettacolo in programma a fine maggio nuovamente sulla scena del Teatro Grande di Pompei. E a breve sarà presentato tutto il percorso dalle prime prove alla messa in scena documentato dal Giffoni Film festival attraverso un docufilm cura di Marcello Adamo e Luca Apolito per raccontare questa straordinaria esperienza di vita dei ragazzi e la loro partecipazione attiva a diretto contatto con luoghi della cultura.
“Sogno di volare”: il progetto teatrale del parco archeologico di Pompei per i giovani del territorio diventa realtà. Per tre sere in scena al Teatro Grande di Pompei “Uccelli” di Aristofane. E poi in tournée per l’Italia. L’esperienza sarà un docufilm per il Giffoni Film Festival

Il regista Marco Martinelli dà gli ultimi consigli ai ragazzi impegnati nella messa in scena di “Uccelli” di Aristofane per il progetto “Sogno di volare” del parco archeologico di Pompei (foto vincenzo sanzano)
Ormai mancano solo poche ore. Le ultime prove sono state fatte, gli ultimi dettagli definiti. Il regista Marco Martinelli ha dato utili consigli ai ragazzi. E ora non resta che andare in scena e affrontare il pubblico. Così “Sogno di volare”, il progetto di teatro per i giovani del territorio vesuviano, prima produzione assoluta del parco archeologico di Pompei diventa realtà. Il 27, 28 e 29 maggio 2022 i ragazzi di alcune scuole del territorio – istituto liceale “Pascal” di Pompei e istituto tecnico “Pantaleo” di Torre del Greco – selezionati su base volontaria lo scorso settembre nell’ambito del progetto “Sogno di volare”, porteranno in scena al Teatro grande di Pompei la commedia “Uccelli” di Aristofane con la regia di Marco Martinelli, musiche di Ambrogio Sparagna e disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. Questa prima produzione teatrale del parco archeologico di Pompei è stata realizzata in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e Giffoni Film Festival. E proprio il Giffoni Film Festival alla fine realizzerà un docufilm a cura di Marcello Adamo e Luca Apolito per raccontare questa straordinaria esperienza di vita dei ragazzi e la loro partecipazione attiva a diretto contatto con luoghi della cultura, riprendendo tutto il percorso dalle prime prove alla messa in scena.

Tutti i protagonisti del progetto “Sogno di volare” del parco archeologico di Pompei (foto parco archeologico di pompei)
“È un progetto in cui crediamo molto”, sottolinea Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del parco archeologico di Pompei. “Una Pompei dei giovani, della scuola, che si avvicina concretamente al proprio patrimonio culturale, attraverso un percorso di conoscenza, arricchimento personale e divertimento. Un sogno che diventa realtà grazie al contributo di grandi professionisti della scena teatrale, dal regista Marco Martinelli, bravissimo a lavorare con i ragazzi e a coinvolgerli con passione, agli artisti delle luci e delle musiche e alle tante altre professionalità, e grazie alla collaborazione di Teatri e istituzioni di grande esperienza. Il contributo che ci piace sostenere, in questo caso attraverso il teatro, è quello che valorizza la scoperta e la crescita di giovani talenti in un territorio complesso. I ragazzi porteranno in scena, partendo dalla realtà che vivono, e attraverso la riscrittura collaborativa del copione, la società che vorrebbero vivere. E noi non vediamo l’ora di assistere a questo spettacolo”.
Il progetto si inserisce in un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, lo scorso aprile tra il Parco archeologico di Pompei, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania – finalizzato a coinvolgere le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico. “È il miglior modo per sottolineare l’importanza del Piano Strategico per lo sviluppo delle aree del piano di gestione del sito UNESCO”, interviene Giovanni Di Blasio, direttore generale del Grande Progetto Pompei – Unità Grande Pompei: “Ripartire dai giovani e dal territorio, fare in modo che la cultura e la bellezza siano strumento di crescita umana e sociale. Proprio all’interno del Piano Strategico nasce l’idea di un Laboratorio per il Paesaggio Vesuviano, ispirato alla costituzione di una struttura formativa e di ricerca per il riconoscimento e la promozione dei valori naturali, storici, morali e culturali di cui questa terra è ricca e che meritano di essere valorizzati. Questa è una occasione da non perdere per suggerire un percorso di crescita ai nostri ragazzi e al territorio ma anche affinché loro stessi tengano viva in noi la capacità di sognare”.
In 10 mesi di lavoro ad 80 ragazzi è stato chiesto di raccontare le città in cui vivono attraverso la rielaborazione del testo antico. L’opera “Uccelli” messa in scena nel 414 a. C. da Aristofane, viene oggi considerata un’opera di evasione e fantasia, per la presenza di uccelli parlanti che accentuano il tono favolistico della storia. In realtà svela i retroscena dell’Atene democratica e dell’ideologia “colonizzatrice” dell’epoca. Racconta di due ateniesi, che disgustati dal comportamento dei loro concittadini, decidono di lasciare la città per fondarne una nuova con l’aiuto degli uccelli, inizialmente ostili all’idea, poiché non si fidano di nessun uomo. Le loro diffidenze saranno superate e inizieranno i lavori. “Aristofane non è polvere da museo: Aristofane è un adolescente infuriato”, assicura il regista Marco Martinelli. “Per questo motivo è in perfetta sintonia con gli adolescenti di questo inizio millennio. Scrive la prima commedia a diciotto anni: si scaglia contro la guerra che devasta Atene, contro la miseria che cresce nei cervelli prima che nelle case. Il primo verso che ci resta del suo teatro è: Quante cose mi mordono il cuore! È l’incipit di un grande lirico, potrebbe essere Dante, o Baudelaire o Walt Whitman. Lo mette in bocca a un vecchio contadino. Il suo genio sta nell’intrecciare insieme, nella stessa commedia, le schifezze e i sogni, le battute oscene e i versi cristallini, la palude e il cielo. È un sapiente di Dioniso, il dio dell’imprevedibile. E lo fa attraverso un linguaggio scatenato: giochi di parole, doppi sensi, divertimenti verbali infantili. Il teatro con lui, come con i grandi tragici, si fa potente strumento di indagine della società, della violenza che la attraversa. È in grado di parlarci, attraversando venticinque secoli con leggerezza”.
Teatro Grande Di Pompei: 27-28-29 maggio, ore 21, “Uccelli”. Riscrittura da Aristofane, drammaturgia e regia di Marco Martinelli. Con ottanta adolescenti di Pompei e Torre del Greco. Collaborazione e drammaturgia di Ermanna Montanari. Musiche di Ambrogio Sparagna. Spazio e luci di Vincent Longuemare. Costumi di Roberta Mattera. Assistenti alla regia: Valeria Pollice e Gianni Vastarella. Una produzione del Parco archeologico di Pompei, in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e Giffoni Film Festival. Biglietto: 5 euro acquistabile on-line su http://www.vivaticket.it o c/o le biglietterie dei teatri Mercadante e San Ferdinando, o la sera degli eventi alla biglietteria del Parco/Piazza Esedra. Lo spettacolo sarà riproposto il 3 giugno 2022, alle 21, nell’ambito del Ravenna Festival a Palazzo Mauro de Andrè di Ravenna, oltre che in tournée in altre città d’Italia.
Pompei. Nel Teatro Grande al via il progetto didattico “Sogno di volare”: accolti dal direttore Zuchtriegel e dal regista Martinelli, 400 studenti nell’anno scolastico rielaboreranno “Uccelli” di Aristofane raccontando la città in cui vivono

Quattrocento studenti dell’area vesuviana, provenienti dall’istituto liceale Pascal di Pompei e dall’istituto tecnico Pantaleo di Torre del Greco hanno riempito la mattina di martedì 28 settembre 2021 il Teatro Grande di Pompei per l’avvio del progetto didattico “Sogno di Volare” che prevede la messa in scena a fine anno scolastico della commedia “Uccelli” di Aristofane, in coproduzione con Ravenna Festival. A parlare con i ragazzi e le ragazze delle IV classi delle scuole partecipanti, sono stati il direttore generale Gabriel Zuchtriegel e il drammaturgo e regista Marco Martinelli. L’opera “Uccelli”, messa in scena nel 414 a. C. da Aristofane, viene oggi considerata un’opera di evasione e fantasia, per la presenza di uccelli parlanti che accentuano il tono favolistico della storia. In realtà svela i retroscena dell’Atene democratica e dell’ideologia “colonizzatrice” dell’epoca. Racconta di due ateniesi che, disgustati dal comportamento dei loro concittadini, decidono di lasciare la città per fondarne una nuova con l’aiuto degli uccelli, inizialmente ostili all’idea, poiché non si fidano di nessun uomo. Le loro diffidenze saranno superate e inizieranno i lavori. Ai ragazzi verrà chiesto di raccontare delle città in cui vivono attraverso la rielaborazione del testo antico.

Il progetto si inserisce in un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, lo scorso aprile tra il parco archeologico di Pompei, il parco archeologico di Ercolano, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’ufficio scolastico regionale della Campania – finalizzato a coinvolgere le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico. Nell’ambito di questo Protocollo, il parco archeologico di Pompei è promotore del percorso formativo presentato questa mattina, a cui sono stati chiamati a partecipare i ragazzi che su base volontaria saranno coinvolti settimanalmente. A conclusione del lavoro svolto durante l’anno scolastico, sarà messo in scena lo spettacolo al Teatro grande di Pompei nel mese di maggio 2022. I giovani attori saranno coadiuvati da artisti e professionisti di fama internazionale, provenienti dal mondo del teatro, come Ambrogio Sparagna per le musiche e Vincent Longuemare per il disegno luci.

“Il progetto vuole seminare e lasciare un segno nel futuro di tanti giovani, affinché comprendano che tutto viene dalla conoscenza dei propri territori e del loro patrimonio culturale”, sottolinea il direttore Gabriel Zuchtriegel. “Il confronto con il passato può cambiare la visione della realtà a partire dai luoghi in cui viviamo. Luoghi, spazi, parole e consuetudini del mondo antico entreranno a far parte della quotidianità dei ragazzi a cui, spesso, tali testimonianze appaiono lontane per attribuirgli un significato. Sarà una esperienza di conoscenza, arricchimento personale e divertimento. E in questa avventura saranno accompagnati da un regista d’eccezione quale Marco Martinelli, bravissimo a lavorare con i ragazzi e a coinvolgerli con passione”. E Marco Martinelli: “L’incontro di oggi, con centinaia di studenti nel Teatro Grande, è stato entusiasmante: ci hanno già regalato una grande energia, l’elemento primo e necessario per “mettere in vita” il capolavoro di Aristofane”.


Il regista Marco Martinelli (foto parco archeologico di pompei)
Il regista Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è noto per la sua esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato premi e riconoscimenti a livello internazionale. Nella Regione Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un’iniziativa del Teatro Mercadante, per la quale ha ricevuto il Premio dell’associazione nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’associazione nazionale dei Critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021. Nell’estate 2022 Martinelli debutterà a Ravenna Festival con il “Paradiso dantesco”, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari, coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale. Il regista sarà coadiuvato dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.


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