Ercolano. Ultimo appuntamento della seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: Laura Pepe e Elena Bucci a Villa Campolieto conversano su “Il frutto del fuoco. Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica”: in presenza e on line
Gli “Ozi di Ercole” sono al capolinea. Venerdì 2 dicembre 2022, alle 20, nel Salone delle feste di Villa Campolieto “Il frutto del fuoco. Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica” con Laura Pepe e Elena Bucci. L’ingresso agli incontri è libero fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria. Info: www.gliozidiercole.it e gliozidiercole@gmail.com; cell. 3472931317. Nel caso di posti esauriti l’evento si potrà seguire on line con diretta sulla pagina FB del Parco. Il pensiero antico riteneva che la techne fosse appannaggio esclusivo dell’uomo, che solo l’uomo potesse trasformare la natura, fino a usarle violenza. La techne implica dunque la possibilità della hybris, della dismisura, di un’oltranza oltraggiosa che sopprima indebitamente la distanza dagli dèi. Il trasgressore del limite sarà atteso da un castigo, da un contrappasso che ripristini l’ordine infranto.

Laura Bucci ed Elena Pepe protagoniste dell’ultimo incontro dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” promossa dal parco archeologico di Ercolano (foto paerco)

Villa Campolieto ospita gli incontri de “Gli Ozi di Ercole” (foto paerco)
Per l’ultimo degli incontri di “Gli Ozi di Ercole” – arrivati alla seconda edizione, prodotti dal parco archeologico di Ercolano, da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico – “Il frutto del fuoco. Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica”, venerdì 2 dicembre 2022, alle 20, nel Salone delle feste di Villa Campolieto, Laura Pepe e Elena Bucci a partire da una serie di testi che Bucci leggerà e Pepe chioserà e commenterà, cercheranno di capire come veniva intesa la tecnica nel mondo greco-antico: i filosofi la aberravano in quanto qualcosa di non naturale e che costringe l’uomo ad andare oltre i suoi confini, eppure la tecnica è condizione necessaria per il progresso. “Questo però”, sottolinea Pepe, “comporta fortissime insidie: i timori del mondo antico si sono materializzati nel nostro. La conoscenza dell’atomo, ad esempio. L’apertura del nostro incontro sarà su un brano che sembra preconizzare l’intelligenza artificiale, con tutto ciò che comporta in primo luogo la gestione di questa intelligenza”. È un po’ il destino di Prometeo, punito per il furto del fuoco, per il dono della sapienza tecnica (entechnos sophia) ai mortali, e poi promosso a nume tutelare di quella libertas inquirendi che contraddistingue la scienza moderna: nel segno di una hybris “felice”, presupposto di ogni avanzamento del sapere, impensabile senza una volontà di sconfinamento che tuttavia può diventare letale. “È estremamente interessante come Laura attraversa questi temi”, aggiunge Pepe, “riportandoli al presente. Metterli in relazione con il passato crea quella corrente per cui l’attualità si rivela figlia di tutto un patrimonio classico che sovente viene catalogato e archiviato frettolosamente. Nelle culture dove c’è una continuità o dovrebbe esserci, questo invece, la rilettura rispetto ai nostri tempi, è percepito in maniera molto forte, in una continuità che si rinnova. Oggi purtroppo ci sono come delle bolle, delle fratture, dove si percepisce una spaccatura nella continuità della trasmissione. E questo genera una forma di cecità, funzionale solo al mercato, ma non certo alla felicità, all’equilibrio. Insieme alla techne, deve esserci anche l’ars politica senza la quale l’essere umano si trova sguarnito e incapace di coordinarsi con gli altri in un progetto che sia di vita e non di sopraffazione”.
Ercolano. Penultimo appuntamento della seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: Melania Mazzucco e Annalena Benini hanno conversato sul “Compasso della vita”

Pubblico nel salone delle feste di Villa Campolieto per l’incontro mensile con Gli ozi di Ercole promosso dal parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
Montaigne definiva la vita come “un movimento ineguale, irregolare, multiforme”. Come tale, imprevedibile, sempre spiazzante, irriducibile a una misura che consenta di pianificarla razionalmente. Eppure, il compasso della vita è una contraddizione necessaria. Cos’è un progetto – di una stanza, di una città, di un romanzo, di una vita – se non il tentativo di dar forma all’informe, di canalizzare quel flusso secondo un disegno, fedeli a un ideale di esattezza e insieme consapevoli delle incognite che imporranno una variazione in corso d’opera, una rinegoziazione del nostro rapporto col mondo? Venerdì 18 novembre 2022, nel Salone delle feste di Villa Campolieto a Ercolano, per il penultimo appuntamento mensile de Gli Ozi di Ercole – la rassegna prodotta dal parco archeologico di Ercolano, da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico del ciclo di incontri – Melania Mazzucco, scrittrice, saggista, vincitrice nel 2003 del Premio Strega e poi di altri premi internazionali, ha intrattenuto un racconto proprio sul compasso delle nostre vite con Annalena Benini, giornalista e scrittrice. Il prossimo e ultimo appuntamento di “Gli Ozi di Ercole” sarà il 2 dicembre 2022 con “Il frutto del fuoco: Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica” con Laura Pepe e Elena Bucci.

Melania Mazzucco, scrittrice e saggista (foto paerco)

Annalena Benini, giornalista e scrittrice (foto paerco)
La conversazione ha preso le mosse dal romanzo di Mazzucco “L’Architettrice” (Einaudi 2019) dedicato alla vita e alle opere di Plautilla Bricci, prima donna architetto che ha disegnato, progettato e costruito una villa storica a Roma nel ‘600. Anche quando si scrive si costruisce, e Melania Mazzucco è la grande architettrice di libri della letteratura italiana contemporanea. Una delle poche in grado di costruire solidi e vasti palazzi di carta sotto i nostri occhi. Dice infatti Benini: “Un romanzo che ho molto amato questo: una vita di donna dentro la vita di Roma. La vocazione e la conquista, il cammino faticoso di un’artista che deve restare nell’ombra ma emana troppa luce. Melania Mazzucco ha riportato in vita Plautilla Briccia, la prima donna della storia moderna che ha disegnato, progettato, costruito. Ha creato”. Gli scrittori a volte sono come gli archeologi: riportano alla vita fatti, persone, oggetti dimenticati. “La storia può essere crudele – dice Mazzucco – e la vita di Plautilla ne è una conferma, con la sua cancellazione e la sua rimozione avvenuta già quando era ancora viva. Le è stata sottratta la maternità della sua villa, si è cominciato a dire che lì dentro avesse solo disegnato e dipinto e il suo nome è stato così gradualmente espunto da tutte le storie artistiche. Ma la letteratura, come l’archeologia, per fortuna, può sempre riportare alla luce ciò che si è inabissato ed è questo il viaggio che a me piace spesso fare. Anche perché rimettere Plautilla là dove è stata cambia pure la storia del presente. Per questo – conclude – mi è sembrato così importante ritrovarla. E per questo è stato singolare ri-raccontare la sua storia proprio a Ercolano”.
Ercolano. Bilancio molto positivo dell’estate al parco archeologico con tutti gli eventi sold out. E l’autunno porterà la grande mostra sui legni antichi

I Tableaux Vivants del gruppo artistico Teatri 35 al parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
Il parco archeologico di Ercolano chiude l’estate con straordinari risultati. Sono appena terminati I Venerdì di Ercolano, l’offerta estiva del Parco che per 9 serate ha permesso ai visitatori di trascorrere momenti suggestivi per le antiche strade di Herculaneum. Nel fascino notturno delle antiche vie illuminate, cicli di proiezioni hanno mostrato reperti, di solito custoditi all’interno dei depositi del Parco, nella interpretazione fotografica di Luciano Pedicini e Luigi Spina; e in un viaggio nel passato i visitatori sono stati condotti nell’incontro con Dedalo, il mitico inventore della falegnameria, rappresentato poeticamente attraverso i Tableaux Vivants del gruppo artistico Teatri 35.

L’area archeologica di Ercolano illuminata per le visite serali (foto paerco)

L’ingresso al Teatro antico di Ercolano in corso Resina (foto Pier Paolo Metelli – Arte’m)
Molto positiva la partecipazione anche nel giudizio dei visitatori che hanno partecipato agli eventi serali facendo registrare il totale sold out per ogni serata. Il coinvolgimento del pubblico è stato anche sollecitato grazie ad una campagna di verifica del grado di soddisfazione resa possibile in collaborazione con la Pro Loco di Ercolano. E lo stesso fenomeno continua per le aperture del teatro sotterraneo e per le serate de “Gli ozi di Ercole”, il ciclo di incontri spettacolo che si svolge ancora per qualche mese non solo nel Parco, ma anche in altre prestigiose sedi del territorio grazie alla sintonia e alla condivisione con il Comune di Ercolano e l’Ente Ville Vesuviane.

Indagini non invasive sui legni antichi di Ercolano svolte nei laboratori del Parco in collaborazione con il centro conservazione e restauro “La Venaria Reale” (foto paerco)
Intanto il Parco di Ercolano si prepara ai prossimi eventi ai quali darà il loro supporto il neo assunto personale di vigilanza, arrivato nei giorni scorsi al Parco, risultato delle ultime procedure concorsuali del ministero della Cultura che ha destinato ad Ercolano l’arrivo di 18 unità. “Ci aspetta un autunno di grandi avvenimenti”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Evento clou di questo nuovo percorso sarà la presentazione della mostra sui legni che rappresenterà il coronamento del coinvolgimento territoriale che supera i confini fisici e valorizza le connessioni culturali con la sua dislocazione in una sede esterna al Parco, ma alla sua storia intimamente legata, quale la Reggia di Portici con eventi correlati che si avvantaggeranno molto proprio del nuovo personale in forza al Parco, al quale auguro buon lavoro, con la passione e l’impegno che caratterizza l’intero personale dell’Istituto”.
Parco archeologico di Ercolano. Agosto da record. Un’estate di sold out. E anche per settembre biglietti a ruba per gli appuntamenti in programma. Riapre il Teatro antico

Il sito di Ercolano illuminato per le visite serali (foto paerco)
Dopo un agosto con numeri da pre-pandemia, il parco archeologico di Ercolano si prepara a un settembre ancora ricco di sold out. Dopo un agosto 2022 che ha visto il parco archeologico di Ercolano protagonista della scena nazionale quasi comparando i numeri del 2019, anno precedente alla sofferta parentesi della pandemia, con 48.598 visitatori che hanno esplorato le strade dell’antica città; si annunciano gli eventi a seguire la calda estate. Il direttore Francesco Sirano, molto soddisfatto, dichiara: “Il Parco è una macchina con ingranaggi in sincronia che comporta un lavoro intenso e attento, ma i risultati arrivano e raccogliamo i frutti di un tale impegno che svolgiamo con passione e dedizione. I dati di affluenza premiano le scelte di offerta al pubblico e l’invito è quello di partecipare alle diverse proposte per una fruizione sempre più completa e ampia”.
Il primo appuntamento di settembre 2022 è con la #domenicaalmuseo, ingresso gratuito a siti archeologici e musei nella prima domenica del mese voluta dal ministero della Cultura, che permetterà l’accesso gratuito al Parco il 4 settembre 2022.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nel teatro antico di Ercolano (foto paerco)
A settembre ritornano inoltre le visite sotterranee tra i cunicoli borbonici del primo monumento rinvenuto nei siti vesuviani nel corso del Settecento: il Teatro antico di Herculaneum. Riaperto il 23 aprile, dopo una pausa nei mesi centrali dell’estate per ottimizzare un’offerta diversificata al proprio pubblico, a grande richiesta riprendono le visite ogni sabato, a partire dal 3 settembre 2022. I biglietti, disponibili in biglietteria ed online, potranno essere acquistati sul sito www.ticketone.it, al link https://bit.ly/3Ow8QC2, e direttamente presso la biglietteria del Parco. I visitatori interessati sono invitati ad acquistare in anticipo i biglietti di accesso al Teatro antico, vera e propria esperienza speleologica nelle viscere dell’antica Ercolano, considerato che anche tale evento si avvia a continuare la grande stagione dei sold out degli eventi del Parco.
Completamente esauriti tutti i biglietti delle ultime date de “i Venerdì di Ercolano” che anche a settembre consentiranno ai fortunati visitatori che si sono già assicurati il biglietto il Parco di Ercolano al chiaro di luna, con i percorsi guidati notturni arricchiti di luci, proiezioni di immagini, oltre ai suggestivi “Tableaux Vivants”: un coinvolgente viaggio tra le meraviglie della città antica, realizzato grazie al Piano di Valorizzazione MIC 2022. Le ultime aperture serali ci saranno il 2 e 9 settembre 2022, e quella straordinaria al costo simbolico di un euro del 24 settembre 2022 in occasione delle Giornate Europee. Tema italiano delle GEP 2022 “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro” che riprende e amplia lo slogan europeo “Sustainable Heritage”, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione, e lo amplia con una riflessione sul patrimonio culturale come eredità per le generazioni future.

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano
Ugualmente esauriti i posti per il 16 settembre 2022 quando torna il terzo appuntamento de “Gli ozi di Ercole Il materiale della vita//La vita materiale”, con Stefano Mancuso e Teresa Saponangelo in Il pianeta delle piante. Dialogo aperto sulla metamorfosi intesa non soltanto come passaggio di stato, trasformazione, ma anche come manifestazione di una natura riposta. I visitatori interessati a tutte le proposte del Parco sono sempre invitati ad acquistare con ampio anticipo i biglietti di accesso, considerato che ogni iniziativa si avvia a diventare ben presto sold out.
Il parco archeologico di Ercolano registra un’estate da sold out: grande successo per i Venerdì e grande affluenza a Ferragosto

Il sito di Ercolano illuminato per le visite serali (foto paerco)
Ercolano sold out: è il segnale dell’alto gradimento del sito archeologico per l’estate 2022. Il parco archeologico di Ercolano si lascia alle spalle infatti un Ferragosto da “tutto esaurito” con 5591 visitatori nel weekend da sabato 13 a lunedì 15 agosto 2022 i quali hanno deciso di visitare l’antica Herculaneum sotto il sole caldo di un agosto inoltrato. Il mese estivo ha dato il benvenuto ai suoi visitatori con la giornata gratuita il 7 agosto; un successo per #DOMENICALMUSEO, iniziativa del ministero della Cultura che prevede l’ingresso gratuito la prima domenica del mese e che ha consentito al parco archeologico di Ercolano di classificarsi ai primi Top 15 #museitaliani per numero di affluenza. E sono continui i sold out anche per i Venerdì di Ercolano, i percorsi notturni di visite guidate e performance, che per l’edizione di quest’anno propongono il legno come tema centrale. Le serate si ripeteranno ogni venerdì fino al 9 settembre e si consiglia vivamente l’acquisto con largo anticipo sul sito Ticketone per non perdere la magia delle meravigliose visite notturne nell’antica Herculaneum. “Il parco archeologico di Ercolano registra ingressi più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, siamo quasi ai numeri del periodo pre-pandemia”, dichiara soddisfatto il direttore Francesco Sirano. “Ci lasciamo alle spalle un primo semestre di eventi straordinari come il Close up Cantieri, gli Ozi di Ercole, i Venerdì di Ercolano, che hanno consentito di rivivere il Parco in un’atmosfera che mancava da alcuni anni. E non finisce qui. Il Parco si prepara ad accogliere un autunno ricco di novità, tra le quali il nostro fiore all’occhiello: la mostra sui reperti lignei dell’antica città. Ma intanto godiamoci ancora queste ultime settimane d’estate con i Venerdì, che anche quest’anno hanno registrato un enorme successo”.
Ercolano. Seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: Telmo Pievani e Sonia Bergamasco propongono una ‘partitura’ inedita dal titolo “Materia”

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano
Secondo appuntamento, venerdì 17 giugno 2022, alle 20, al parco archeologico di Ercolano con “Gli ozi di Ercole, l materiale della vita // La vita materiale”, il ciclo di incontri ideato dal direttore Francesco Sirano, e con la direzione scientifica di Gennaro Carillo. La rassegna, giunta alla sua seconda edizione, propone incontri con protagonisti scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori che fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda e rende ciascuno di noi insieme ascoltatore, protagonista e disseminatore degli infiniti valori culturali della materia. Per info e prenotazione: www.gliozidiercole.it – tel 3929851289 – e-mail:gliozidiercole@gmail.com. Possibilità di parcheggio presso la Scuola Rodinò (Via IV Novembre) e la Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il 17 giugno 2022 il parco archeologico di Ercolano ospiterà Telmo Pievani e Sonia Bergamasco, che proporranno una ‘partitura’ inedita dal titolo “Materia”: un filosofo della biologia e grande divulgatore scientifico e una delle attrici più sensibili e colte della scena italiana ‘dialogheranno’ su temi di confine fra letteratura e scienza, dalla materia oscura a una biomassa composta in ampia misura di piante, fino alla matrice comune (alla mater materia) alla quale tutto il vivente è riconducibile e che vanifica qualsiasi pretesa di superiorità gerarchica dell’uomo sulle altre specie. Il secondo appuntamento della rassegna reso possibile anche grazie al contributo della Regione Campania nell’ambito del Piano Strategico per la Cultura e i Beni Culturali, si terrà nelle Terme Maschili del Parco e rientra nella partecipazione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022.

Telmo Pievani e Sonia Bergamasco protagonisti del secondo appuntamento de “Gli ozi di Ercole, l materiale della vita // La vita materiale”, al parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
“Materia”. Di cosa è fatta la materia? È una domanda alla quale il pensiero prova a rispondere almeno dai primordi della sapienza greca. Chiunque voglia occuparsi di materia o concepire la realtà in termini materialistici dovrà fare i conti con i primi filosofi, naturalisti o atomisti che siano. Marx, per esempio, si laureò con una tesi sulla Differenza tra le filosofie della natura di Democrito e di Epicuro. Ed è importante notare come la letteratura, che è un atto di conoscenza, possa essere una chiave di comprensione della materia, della realtà materiale, ponendosi non come antagonista ma come complice della scienza. La quale, a sua volta, può raggiungere la perfezione della poesia. Denominatore comune a entrambe: saper vedere le cose e prendersene cura. Se la radice di materia è mater, quella di curiosità è cura. Della vita, qualunque ne sia la forma.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, presenta la seconda edizione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale” (foto paerco)
“Forse è un caso, forse è una necessità voluta dalla memoria dei luoghi: ospitiamo nella cornice delle Terme Maschili, a meno di duecento metri dallo scriptorium della famosa Villa dei Papiri, il secondo appuntamento de Gli Ozi di Ercole – dichiara il direttore Sirano – e affrontiamo con due ospiti di eccezionale levatura un tema di incredibile suggestione oggi come duemila anni fa quando argomenti di questo genere erano studiati e commentati proprio qui ad Ercolano sotto la guida del filosofo epicureo Filodemo di Gadara. Ecco cosa vogliamo dire quando pensiamo al Parco di Ercolano come al mito con il futuro intorno“. Il prossimo appuntamento è previsto per il 16 settembre 2022 con Stefano Mancuso e Teresa Saponangelo.
Ercolano. Partita la seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole” dedicata a “Il materiale della vita / La vita materiale” promossa dal parco archeologico: sei appuntamenti a cadenza mensile che parlano di legno e materia. Scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda
Con “Sopra il mare canuto. Epica e filosofia della navigazione” con Roberto Casati, Matteo Nucci e Massimo Popolizio, venerdì 27 maggio 2022 si è ufficialmente aperta la seconda stagione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale”, kermesse fortemente voluta dal Direttore Francesco Sirano e curata da Gennaro Carillo. “Di cosa è fatta la vita? Qual è la materia della vita?”: sono queste le domande che si porranno i protagonisti della rassegna, nel contesto dell’antica Ercolano, luogo unico al mondo dove la materialità assume un valore caratterizzante, soprattutto nelle forme del legno carbonizzato e degli altri materiali organici, conservatisi come in nessun altro sito archeologico di età romana. Sei gli incontri di questa edizione, da maggio a dicembre (i prossimi 17 giugno, 16 settembre, 21 ottobre, 18 novembre, 2 dicembre 2022), ospitati nella cornice delle Terme Maschili del Parco Archeologico e del Salone delle feste della Villa Campolieto, resi possibili anche grazie al contributo della Regione Campania, nell’ambito del Piano Strategico per la Cultura e i Beni Culturali. Progetto cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020 (POC Campania 2014-2020, Linea di azione 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”). Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazione: www.gliozidiercole.it – tel 3929851289 – e-mail: gliozidiercole@gmail.com. Possibilità di parcheggio presso la Scuola Rodinò (Via IV Novembre) e la Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre) fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, presenta la seconda edizione de “Gli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale” (foto paerco)
“Proponiamo per la seconda stagione Gli ozi di Ercole dopo gli incontri partecipati al punto da registrare continui sold out della precedente”, dichiara il direttore del Parco, Francesco Sirano, “che quest’anno sarà incentrata sul tema del legno. Parlare di legno e materia assume un senso del tutto peculiare nella città che ha proprio in Ercole il suo eroe eponimo, ai cui ozi – nel senso antico e intellettualmente produttivo del termine– è dedicato questo ciclo, a mezzo tra scienza e mito, da intendersi entrambi come chiavi di accesso alla realtà, come atti conoscitivi che traggono impulso dall’immaginazione, per poi, a loro volta, alimentarla. Anche per gli antichi lo statuto di un oggetto dipendeva largamente dalla materia nella quale ara stato realizzato che per gli oggetti di lusso implicava ricerca, importazione e grande sapienza artigianale. Materia in latino significa non solo il materiale di cui una cosa è fatta, ma anche sostanza alimentare, una provvista o riserva, un argomento di studio o di un discorso, persino spirito, indole e razza o specie negli animali. Materia in latino è anche il legno non lavorato. La materia è connessa all’esperienza umana, l’accompagna in tutte le sue fasi e nei momenti di vita aggregativa, ma è anche complementare allo spirito, la forza psichica e vitale la cui consapevolezza distingue gli umani da tutti gli altri esseri senzienti. Un rapporto, materia e spirito, che è stato affrontato, sognato, cantato, pensato, esorcizzato, affermato e negato, filosofeggiato in mille differenti modi ma che ci pervade tutti e da sempre. Se la materia costituisce forma e sostanza anche degli spazi nei quali agiamo, il contesto, quale luogo migliore di un sito archeologico come Ercolano si presta a fermarsi per trascorrere insieme e condividere pensieri, studi, riflessioni, immagini? Gli Ozi di Ercole 2022 sono questo – continua Sirano -. Scrittori, studiosi, filosofi, naturalisti, botanici, giornalisti accompagnati da attori fanno da guida per un piccolo viaggio di esplorazione del mondo che ci circonda e rende ciascuno di noi insieme ascoltatore, protagonista e disseminatore degli infiniti valori culturali della materia. L’antica Ercolano doveva essere nelle preoccupazioni di Amedeo Maiuri una rovina viva, l’esperimento di città museo, con la ricollocazione proprio nel luogo di ritrovamento di quasi 2000 oggetti, voleva creare le condizioni per evocare nella mente del visitatore la vita che l’eruzione del Vesuvio aveva drammaticamente interrotto. In molti luoghi del sito le ricostruzioni sembrano evocare altri attimi drammatici, come terremoti e guerre, che lasciano la traccia del loro accadimento profondamente incisa proprio nella materia che, ironia della sorte, accoglie su di sé e proietta verso il futuro contenuti immateriali che potrebbero andare dispersi in un attimo, in una scintilla di fuoco, nella rinunzia alla memoria. Forse l’archeologia è proprio questo – conclude il direttore del Parco -: strappare dall’oblio quei valori e quei disvalori che ci rendono umani attraverso uno sguardo sensibile alla materia”.

La locandina dell’edizione 2022 de “Gli Ozi di Ercole” al parco archeologico di Ercolano

Gennaro Carillo, curatore della rassegna “Gli ozi di Ercole”
“Il secondo ciclo degli Ozi approfondisce la ricerca avviata lo scorso anno sul rapporto fra immaginario e vita materiale, nel segno di un andirivieni, anche vertiginoso, tra antico e moderno”, interviene il direttore artistico Gennaro Carillo. “Richiamerei l’attenzione su un dato importante: gli Ozi non recepiscono lavori concepiti per altri contesti ma propongono vere e proprie produzioni inedite, frutto di sollecitazioni partite proprio dal Parco e dalla direzione artistica. Gli Ozi presuppongono dunque un lavoro creativo e di ricerca profondamente radicato a Ercolano e strettamente connesso ai tratti distintivi più caratterizzanti di questa vitalissima città morta. L’eruzione di un vulcano, una pandemia, una guerra seminano distruzione. Evocano la fine del mondo, la fine del tempo, l’apocalisse. Ma la parola apocalisse non designa solo gli ultimi giorni dell’umanità. In greco, il suo senso originario è rivelazione. C’è dunque un paradosso nella distruzione: oltre a rendere manifesta la caducità di tutte le cose, il disastro porta alla luce un retroscena che altrimenti sarebbe rimasto nascosto. Crolli e squarci equivalgono a un’apertura di sipario. Il sipario di un teatro anatomico: le rovine di una città esibiscono lo scheletro degli edifici, metto[1]no a nudo la materia di cui sono fatti, il sistema venoso delle tubazioni che li percorrono, le imbastiture un tempo dissimulate dietro la forma ancora integra. A distanza di secoli o millenni, conservano impressa una traccia, una memoria, della vita che è stata. Delle funzioni che hanno assolto e delle passioni che hanno acceso. Del valore, del significato assunto per qualcuno che non c’è più. Quel valore, quella singolarità che trasforma una cosa in un bene. Il legno è la materia primigenia, la materia per eccellenza – continua Carillo -. Siamo stati animali arboricoli, prima che terrestri. Prima che Prometeo donasse il fuoco ai mortali ed Ercole bruciasse la selva Nemea, per ridurre la natura «a coltura» e fare spazio al mondo civile, secondo il mito di fondazione narra[1]to sempre da Vico. È dunque dagli alberi che la storia degli uomini discende, letteralmente, con un salto intenzionale o una caduta casuale. Lo si evince dai miti di metamorfosi: trasformandosi in animale o in pianta, l’uomo torna a essere parte di una sostanza unica o grande ibrido che precede qualunque distinzione e gerarchia all’interno del vivente, qualunque incendio della selva, uccisione di mostri o dualismo ontologico. A queste stesse favole antiche si ispireranno le etiche e le estetiche del post-umano, integrando nella sostanza unica anche l’artefatto, la macchina, la protesi. Parlare di legno e materia – conclude il direttore artistico – assume un senso del tutto peculiare nella città che ha proprio in Ercole il suo eroe eponimo, ai cui ozi – e negozi – è dedicato questo ciclo, a mezzo tra scienza e mito. Al di là delle differenze, scienza e mito vanno intesi entrambi come chiavi di accesso alla realtà, come atti conoscitivi che traggono impulso dall’immaginazione, per poi, a loro volta, alimentarla. Il tema della seconda edizione, Il materiale della vita / La vita materiale, spazia dalla storia delle nostre interazioni con l’ambiente, sia esso terrestre o marino, a quella delle cose che nel corso del tempo abbiamo consumato, incorporato o anche soltanto fantasticato”.
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