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Grosseto. Il pubblico del IV Maremma Archeofilm ha assegnato il premio Maremma Archeofilm 2025 al film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo

Un momento delle premiazioni nella serata finale del Maremma Archeofilm 2025 (foto alessia piccinetti / AV)

Il film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo ha conquistato i favori del pubblico grossetano. Domenica 20 luglio 2025, in occasione della serata finale della IV edizione del Maremma Archeofilm, festival internazionale del cinema archeologico, nel Giardino dell’Archeologia (piazza San Francesco) a Grosseto, spostata di un giorno rispetto al programma ufficiale causa maltempo, è stato infatti attribuito il “Premio Maremma Archeofilm” 2025” per il film più votato dal pubblico. Il Maremma Archeofilm Festival è organizzato da Comune di Grosseto, Regione Toscana, associazione M.arte @Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Visit Tuscany, Toscana Promozione Turistica, In collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura.

La proiezione del film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo al Maremma Archeofilm (foto alessia piccinetti /AV)

Dettaglio del volto di Alessandro del grande mosaico di Alessandro conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Film “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario” di Vanni Gandolfo (Italia 2025, 52’). Un affascinante viaggio che svela i segreti e le sfide dietro il restauro di uno dei più straordinari tesori dell’arte antica: il leggendario mosaico di Alessandro e Dario raffigurante il volto di Alessandro Magno custodito al MANN. Il capolavoro, il mosaico più importante mai ritrovato a Pompei, costituisce una delle fonti più anomale, ma anche attendibili, per immaginare le vere sembianze del grande condottiero macedone. L’intervento di restauro, che combina tecnologie diagnostiche all’avanguardia e metodologie innovative, ha lo scopo di preservare un’opera importantissima, essenziale per la comprensione della cultura ellenistica. Parallelamente, il documentario dedica spazio significativo alla ricerca del volto “umano” di Alessandro mediante l’intelligenza artificiale.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale e al museo di Antropologia e Etnologia prorogata la mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”

firenze_archeologico_mostra-170mila-anni-fa-a-poggetti-vecchi_prorogata_locandinaProroga straordinaria della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”. Nelle due sedi, al museo Archeologico nazionale di Firenze e al museo di Antropologia e Etnologia dell’università di Firenze, fino a domenica 2 marzo 2025 sarà possibile visitare la mostra che celebra i “primi Toscani” e i 70 anni dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, inizialmente prevista fino al 12 gennaio 2025. L’esposizione, curata da Biancamaria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele F. Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin è dedicata al sito preistorico di Poggetti Vecchi (Gr), che costituisce un laboratorio eccezionale per lo studio dei cambiamenti ambientali e per l’adattamento delle comunità umane in periodi di crisi climatica (vedi Firenze. Al museo Archeologico nazionale apre la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” | archeologiavocidalpassato). Quasi due mesi in più per poter ammirare da vicino gli straordinari e unici reperti lignei di Poggetti Vecchi, che ci offrono l’emozione di un contatto diretto con i nostri antenati e il loro stile di vita sostenibile. Fra i reperti eccezionali restituiti dal sito si ricordano i resti ossei riferibili a un’intera famiglia di elefanti antichi e soprattutto gli straordinari “bastoni di scavo” di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal, miracolosamente conservati per oltre 170.000 anni, grazie a condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, ed esposti per la prima volta al museo Archeologico nazionale di Firenze in anteprima mondiale. La mostra è organizzata da IIPP – Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria per il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il con il contributo di Regione Toscana e di Fondazione CR Firenze.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Poggetti Vecchi e Schöningen. Vivere tra gli elefanti migliaia di anni fa” con Jordi Serangeli (università di Tübingen) con visita guidata alle due sezioni della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”

firenze_archeologico_conferenza-Poggetti-Vecchi-e-Schöningen-Vivere-tra-gli-elefanti-migliaia-di-anni-fa_serangeli_locandinaMartedì 26 novembre 2024, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Firenze, in via della Colonna 38, la conferenza “Poggetti Vecchi e Schöningen. Vivere tra gli elefanti migliaia di anni fa” con Jordi Serangeli (università di Tübingen) a corollario della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che celebra così il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo, università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze.

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La vita a Poggetti Vecchi 170mila anni fa: disegno (foto maf)

“Il sito di Poggetti Vecchi, datato a circa 170.000 anni, ed il complesso di siti di Schöningen, datati a circa 300.000 anni, sono come due finestre aperte in un passato lontanissimo. La preservazione del legno ha in entrambi quasi dell’incredibile. Lo studio di questi siti ci ha permesso di raccogliere dati sull’ambiente, il clima ed il modo di vivere dei nostri antenati. Questi dati, lungi dall’essere fine a se stessi, ci aiutano a capire meglio il nostro presente e ci permettono di riflettere su aspetti centrali ed attualissimi quali la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’evoluzione culturale”.

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Locandina della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025

In occasione della conferenza sarà possibile visitare gratuitamente con le curatrici le due sezioni della mostra “170.000 anni a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”: il primo appuntamento è alle 16.15 al museo di Antropologia e Etnologia, via del Proconsolo 12, per poi proseguire al museo Archeologico nazionale. È necessaria la prenotazione a info@iipp.it specificando se si intende partecipare a entrambi gli eventi o solo alla conferenza. Posti limitati.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale apre la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”

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Locandina della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025

Mostra-evento per celebrare i “primi Toscani” e i 70 anni dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria a Firenze. Da giovedì 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 il museo Archeologico nazionale di Firenze ospita la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, compresa nel costo del biglietto d’ingresso al museo. L’inaugurazione alle 18 al museo di Antropologia e Etnologia, che ospita l’altra sezione della mostra dal titolo “Ambiente e risorse”. La mostra è organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che celebra così il suo 70° anniversario, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo, università di Firenze e con il museo Archeologico nazionale di Firenze, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali Toscana, e con il contributo di Regione Toscana e Fondazione CR Firenze.

firenze_archeologico_mostra-tecnologia-sostenibile_170000-anni-fa-a-poggetti-vecchi_disegno_foto-mafL’esposizione, curata da Bianca Maria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele Federico Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin, è dedicata al sito preistorico di Poggetti Vecchi (Gr), che costituisce un laboratorio eccezionale per lo studio dei cambiamenti ambientali e per l’adattamento delle comunità umane in periodi di crisi climatica. Fra i reperti eccezionali restituiti dal sito si ricordano i resti ossei riferibili a un’intera famiglia di elefanti antichi e soprattutto un gruppo di straordinari reperti di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal, miracolosamente conservati per oltre 170.000 anni, grazie a condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, ed esposti per la prima volta al MAF in anteprima mondiale.

Vetulonia. Al museo Archeologico “Isidoro Falchi” arriva la vetrina olografica “Così lontano, così vicino. Tutto a Vetulonia, Vetulonia per tutti”, che permette al MuVet di riportare a casa, seppur virtualmente, quei reperti fondamentali per la conoscenza di Vatl, oggi conservati in altri musei

Qualche appassionato ha già avuto modo di vederla alla Borsa mediterranea del turismo archeologico (25-28 novembre 2021, Paestum) dove ha “debuttato” nello stand della Toscana, scelta a rappresentare i progetti di eccellenza della Regione per l’anno 2021, e poi a Tourisma, Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale (17-18-19 dicembre 2021, Firenze). Parliamo della vetrina olografica “Così lontano, così vicino. Tutto a Vetulonia, Vetulonia per tutti”, un prototipo unico concepito in Italia e realizzato in Spagna, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e alla preziosa collaborazione del DIDA-Dipartimento di Architettura dell’università di Firenze. E sabato 16 aprile 2022, alle 16, viene inaugurata nel museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. Aprono i saluti istituzionali di Elena Nappi, sindaco Comune di Castiglione della Pescaia; Chiara Lanari, assessorato alla Cultura della Regione Toscana; Francesco Tapinassi, direttore Toscana Promozione Turistica. Dalle 16.20, intervengono Adriano Maggiani, vice-presidente istituto nazionale di Studi Etruschi e Italici; Cecilia Maria Roberta Luschi e Alessandra Vezzi del dipartimento di Architettura (DIDA) dell’università di Firenze; Simona Rafanelli, Maria Francesca Paris e Costanza Quaratesi del MuVet-museo civico Archeologico “Isidoro Falchi”. A seguire brindisi a cura di Ais-Associazione Italiana Sommelier Toscana.

La vetrina olografica inserita nel percorso espositivo del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (foto da maremmaoggi.net)

“La vetrina arriva finalmente “a casa” e prende posto all’interno del nostro percorso espositivo”, spiega Simona Rafanelli, direttrice del Muvet, “arricchendolo delle più recenti tecnologie impiegate nella proiezione olografica, grazie a un progetto che iniziato nel 2021 proseguirà nell’anno in corso e che consentirà di valorizzare alcuni reperti riconnettendoli al loro contesto archeologico di provenienza, come nel caso della stele funeraria del principe guerriero Auvele Feluske”. E continua: “Il progetto “Così lontano, così vicino” permetterà inoltre al MuVet di riportare a casa, seppur virtualmente, alcuni di quei reperti fondamentali per il racconto storico e archeologico dell’antica Vatl, oggi conservati in altre sedi museali. Si potrà così finalmente ricomporre il patrimonio locale e offrire, attraverso il recupero di quegli oggetti “vicini e lontani”, il racconto completo e pienamente comprensibile della etrusca Vetulonia, un racconto coerente e, grazie alle innovazioni tecnologiche sperimentate, sempre più accessibile a tutti i segmenti di pubblico”.