Milano. Alla fondazione Rovati il convegno “Gian Francesco Gamurrini (1835 – 1923). L’Archeologo e la sua eredità a 100 anni dalla morte”, che chiude la serie di iniziative scientifiche per la celebrazione del centenario dalla morte dell’archeologo aretino
“…il Gamurrini non vedeva né voleva barriere davanti a sé: tutto lo interessava, di tutto si occupava e tutto avrebbe voluto conoscere da solo”, Bartolomeo Nogara, direttore generale dei Monumenti, Musei e Gallerie pontifici. Lunedì 21 ottobre 2024 alla Fondazione Luigi Rovati si apre il convegno “Gian Francesco Gamurrini (1835 – 1923). L’Archeologo e la sua eredità a 100 anni dalla morte”, che chiude la serie di iniziative scientifiche per la celebrazione del centenario dalla morte di Gian Francesco Gamurrini (Arezzo 1835-1923). Il convegno, promosso dall’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo in collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati, è sostenuto dalla direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del ministero della Cultura e patrocinato dall’istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici, e fa seguito alle giornate di studio organizzate ad Arezzo nel dicembre 2023. Il convegno è gratuito, si consiglia la prenotazione (link Biglietti – Fondazione Luigi Rovati). Il biglietto non include l’accesso al Museo d’arte. Nel convegno a Milano si analizzano il contesto scientifico e politico nazionale e internazionale in cui opera lo studioso e le sue relazioni con le maggiori istituzioni scientifiche del tempo, ma anche il suo ruolo nella costituzione e organizzazione dei Musei dell’Etruria e la realizzazione della Carta Archeologica d’Italia.

Rilievo di Gamurrini posto ad Arezzo, nei pressi della sua abitazione (foto etru)
Gian Francesco Gamurrini nacque ad Arezzo il 18 maggio 1835, discendente da una famiglia nobile aretina. Studioso ecclettico, dedicò la vita all’archeologia e alla difesa dell’eredità culturale del territorio aretino dalle razzie di speculatori e mercanti d’arte nella fase cruciale della storia risorgimentale. Lo studioso fu anche un appassionato bibliotecario, contribuendo con il suo esempio alla crescita di una coscienza nazionale.
PROGRAMMA LUNEDÌ 21 OTTOBRE 2024. Alle 14, registrazione; 14.30, saluti istituzionali. Il contesto scientifico e politico nazionale e internazionale: 14.45, Laura Ambrosini, Consiglio nazionale delle Ricerche: “G. F. Gamurrini e il grande rinnovamento dell’archeologia italiana tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento”; 15.15, Silvia Paltineri, università di Padova: “Rapporti tra Pigorini e Gamurrini sulla base della documentazione conservata nel Fondo Pigorini dell’Università di Padova”; 15.45, Margherita Gilda Scarpellini, etruscologa: “Gamurrini e gli archeologi tedeschi nel carteggio conservato presso il museo Archeologico nazionale di Arezzo”; 16.15, pausa; 16.30, Valeria Capobianco, Istituto Archeologico Germanico di Roma: “Gian Francesco Gamurrini e l’Instituto di Corrispondenza Archeologica”; 17, Ingrid Edlund-Berry, The University of Texas at Austin, e Cristiana Zaccagnino, Queen’s University: “Gamurrini outside Italy: International contacts with Scholars and Museums” (L’intervento sarà in lingua inglese, senza traduzione). Modera: Ulf R. Hansson, Istituto Svedese di Studi Classici a Roma; 17.30, visita al museo d’Arte.
PROGRAMMA MARTEDÌ 22 OTTOBRE 2024. 9, registrazione; 9.30, Marie-Laurence Haack, Université de Picardie Jules Verne: “Gamurrini e la Francia”. Città e Musei d’Etruria: 10, Luisa Migliorati, Sapienza Università di Roma: “Gian Francesco Gamurrini e la Carta Archeologica d’Italia”; 10.30, Giuseppe M. Della Fina, fondazione per il Museo Claudio Faina: “L’istituzione di un Museo palesa il carattere di un popolo altamente civile. Gian Francesco Gamurrini e la sua idea di museo”; 11, pausa; 11.30, Giulio Paolucci, Fondazione Luigi Rovati: “Gamurrini e le antichità di Orvieto”; 12, Sara de Angelis, direzione regionale Musei nazionali Lazio: “L’Agro Falisco e il museo Archeologico nazionale di Civita Castellana”; 12.30, Filippo Delpino, Pontificia Accademia Romana di Archeologia: “Un fil rouge dal Museo Italico al Museo Falisco di Civita Castellana al Museo di Papa Giulio”. Modera: Giovanna Bagnasco Gianni, università di Milano; 13, pausa; 14.30, Antonella Magagnini, già Sovrintendenza Capitolina: “Gamurrini, Bonghi e il Museo Italico al Collegio Romano: progettare Musei per costruire l’Italia”; 15, Gabriele Baldelli, istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici: “Gamurrini e le Marche: non solo bagni di mare, ma anche i musei e l’archeologia”; 15.30, Fabrizio Paolucci, Gallerie degli Uffizi: “Gian Francesco Gamurrini: un archeologo agli Uffizi (1867-1875)”; 16, Barbara Arbeid, museo Archeologico nazionale di Firenze: “Gian Francesco Gamurrini e il Museo Etrusco di Firenze, dal Cenacolo del Fuligno al Palazzo della Crocetta”; 16.30, Monica Salvini, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, e Sara Faralli, Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze – Arezzo: “Firenze Capitale e Gian Francesco Gamurrini: grandi opere e rinvenimenti archeologici, continuità tra passato e presente”. Modera: Giuseppe Sassatelli, istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici. 17, discussione generale.
Napoli. Apre in via Toledo Gallerie d’Italia, quarta sede culturale di Banca Intesa San Paolo: 10mila mq espositivi con tre percorsi tematici: pittura (col Martiro di sant’Orsola del Caravaggio), ceramiche antiche e arte contemporanea. Oggi e domani ingresso gratuito

L’allestimento del percorso tematico alla scoperta delle ceramiche attiche e magnogreche alle Gallerie d’Italia di Napoli (foto banca intesa sanpaolo)
La prima è stata Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, sede storica della banca Cattolica del Veneto, poi Nuovo Banco Ambrosiano. Quindi è stata la volta di Milano, nei palazzi della banca Commerciale italiana in piazza della Scala. Infine Torino, a Palazzo Turinetti in piazza San Carlo sede di Banca Intesa Sanpaolo. Il poker delle Gallerie d’Italia è calato a Napoli, in Palazzo Zevallos Stigliano, nel centrale e monumentale edificio storico dell’ex Banco di Napoli progettato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo 177. Proprio oggi, 21 maggio 2022, le Gallerie d’Italia Napoli aprono al pubblico con spazi triplicati rispetto alla precedente area espositiva, portandoli a diecimila metri quadri. E per celebrare l’inaugurazione delle Gallerie d’Italia di Napoli, tutti i visitatori potranno accedere gratuitamente al Museo di Intesa Sanpaolo in via Toledo nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 maggio 2022. L’orario di apertura sarà dalle 10 alle 20. La direzione del museo napoletano rimane affidata a Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni storici Intesa Sanpaolo e direttore delle Gallerie d’Italia, affiancato dal vice direttore Antonio Ernesto Denunzio.

L’allestimento del percorso alla scoperta di dipinti e sculture dell’arte napoletana tra XVII e XX secolo alle Gallerie d’Italia di Napoli (foto banca intesa sanpaolo)
L’apertura del museo napoletano, che segue di pochi giorni quella di Torino, costituisce un fondamentale passo di Intesa Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a fair value nel bilancio dal 2017. I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni.

Incantati davanti al “Martirio di sant’Orsola”, ultima opera del Caravaggio, esposta alle Gallerie d’Italia di Napoli (foto banca intesa sanpaolo)
Ma vediamo cosa offre il nuovo museo Le Gallerie d’Italia – Napoli cui si accede da via Toledo 177. Le opere della collezione permanente sono distribuite lungo tre itinerari tematici. Al primo piano, nella sezione del museo curata da Fernando Mazzocca, troviamo una selezione di dipinti e sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro assoluto delle collezioni, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, ultima tela del maestro realizzata nel maggio del 1610, poche settimane prima della sua morte. Spiccano fra gli altri i nomi di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Gaspar van Wittel, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli. Una raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito forma uno dei nuclei più importanti del grande autore, documentando efficacemente la sua straordinaria parabola artistica.

Il lato A con l’Apoteosi di Eracle del cratere apulo a volute a figure rosse del Pittore di Licurgo (360-350 a.C.) (foto banca intesa sanpaolo)
Al secondo piano saranno esposti gli itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e alle opere dalle collezioni di arte moderna e contemporanea. Il primo, curato da Fabrizio Paolucci, presenta per la prima volta al pubblico nella sua interezza la storica Collezione Caputi appartenente a Intesa Sanpaolo, formata da oltre 500 vasi e altri reperti realizzati ad Atene, in Apulia e in Lucania tra il V e il III secolo a.C., tutti provenienti da Ruvo di Puglia, centro nella provincia di Bari che rivestì un ruolo politico, economico e culturale molto rilevante in Magna Grecia.

Nella sezione sull’arte contemporanea delle Gallerie d’Italia di Napoli l’opera di Sol LeWitt “Complex form” (foto banca intesa sanpaolo)
Un’infilata di sale che affacciano su via Toledo ospita, sullo stesso piano, il secondo itinerario: una selezione di opere dalla collezione d’arte del XX e XXI secolo di Intesa Sanpaolo, curata da Luca Massimo Barbero, che costituisce un suggestivo percorso attraverso accostamenti cronologici che dal dopoguerra giungono fino al contemporaneo. Sono presenti opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Mario Schifano, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Giosetta Fioroni, Carol Rama, Afro, Emilio Vedova, Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Sol LeWitt.

La monumentale facciata di Palazzo Zevallos Stigliano, progettata da Marcello Piacentini, oggi sede della Gallerie d’Italia a Napoli (foto Ciro Fusco)
Un museo aperto alla città. Grazie al monumentale atrio d’ingresso che vive in simbiosi con la strada si stabilisce continuità e stretta connessione con lo spazio urbano. Cuore pulsante dell’edificio sarà il grande salone al piano terra dedicato alle mostre temporanee e alle grandi iniziative culturali con i migliori artisti e curatori internazionali. Da via Toledo si potrà accedere liberamente alla caffetteria-bistrot (di prossima apertura) e al bookshop. Tre aule didattiche, al primo piano, permettono l’ampliamento delle attività educative per le scuole e per pubblici specifici, sempre gratuite, che hanno rappresentato negli anni un elemento di fondamentale impegno da parte della Banca verso il territorio. Una nuova biblioteca con una raccolta di volumi del patrimonio librario di Intesa Sanpaolo, collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale, offrirà a studiosi e appassionati l’opportunità di approfondire temi e aspetti legati alle opere delle collezioni e alle mostre temporanee del museo.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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