Egnazia (Br). Al museo Archeologico nazionale inaugurato l’acquario, parte integrante di “Egnazia e il mare”: percorso emozionale con focus sull’archeologia subacquea

L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)

L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)

L’acquario aperto nella sezione “Egnazia e il mare” nel museo Archeologico nazionale di Egnazia (foto drm-puglia)
Oltre 30mila litri di acqua salata in cui nuotano pesci che popolano i bassi fondali sabbiosi del mar Adriatico oggi come di ieri; al centro, un grande dolium romano, recuperato in mare al largo di Monopoli: un contenitore anche da trasporto, utilizzato nelle stive delle navi onerarie romane per il commercio dell’olio e del vino. È l’acquario del museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) è stato inaugurato giovedì 9 novembre 2023 al museo Archeologico alla presenza del direttore generale Musei Massimo Osanna, del delegato alla direzione regionale Musei Puglia Francesco Longobardi, e del direttore del sito Fabio Galeandro. L’acquario, parte integrante di “Egnazia e il mare”, l’allestimento inaugurato un anno fa al piano interrato del museo, avrà una importante valenza didattica. Il percorso, anche emozionale, riserva particolare attenzione all’archeologia subacquea, formidabile strumento di conoscenza in grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini.
Al museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) apre l’allestimento “Il gioco del tempo”, a cura della designer romana Emilia Serra: dialogo fra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali
L’appuntamento è al museo nazionale e parco archeologico di Egnazia (Br) venerdì 19 maggio 2023, alle 11.30, per l’inaugurazione dello spazio dedicato all’arte contemporanea con l’allestimento “Il gioco del tempo”, a cura della designer romana Emilia Serra. Un dialogo fra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali, segnato dall’incontro fra design e artigianato, in un luogo che custodisce tracce importanti della presenza delle antiche culture del Mediterraneo. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto “3D Imp-Act – Virtual reality and 3D experiences to improve territorial Attractiveness, Cultural heritage smart management and Touristic development”, che ha visto come capofila il Politecnico di Bari, all’interno del programma Interreg IPA CBC Italy-Albania-Montenegro. La giornata è arricchita da altri eventi, dopo il laboratorio – che ha aperto la giornata – dedicato a professionisti e ricercatori in cui si potranno sperimentare l’approccio creativo e collaborativo alla base de “Il gioco del tempo”, alle 12.30 dialogo con due esperti, il professor Fabio Fatiguso del Politecnico di Bari e il designer Jorge Lopes dell’università Cattolica di Rio de Janeiro, sulle opportunità che un archivio 3D offre per la ricostruzione e la reinterpretazione di reperti e resti archeologici ormai perduti. Infine, alle 14.30 tavolo di lavoro aperto a professionisti, ricercatori, imprese culturali e spettatori interessati alle possibili evoluzioni della ricerca digitale, in funzione sia della ricostruzione immateriale che della restituzione materica del modo digitale.
Nuovo spazio espositivo al museo di Egnazia “Il gioco del tempo”. Con quest’opera il Museo si propone quale luogo di sperimentazione per l’esposizione di opere contemporanee fondate su contenuti e materiali archeologici per innovare la fruizione. Ideata dalla designer romana Emilia Serra, supportata da un’équipe composta dall’archeologa Sandra Savilli, dai modellatori 3D del Politecnico di Bari e dall’artista della ceramica Cosimo Vestita, l’opera è stata realizzata in un anno di lavoro, attraverso incontri e visite al museo coinvolgendo archeologi, restauratori e tecnici e la supervisione scientifica dei funzionari della Direzione regionale Musei, Angela Ciancio e Fabio Galeandro. Il risultato di questo percorso è un luogo dove l’archeologia viene reinterpretata in un gioco dedicato alla materia e al tempo: una stanza espositiva diversa dal resto dello spazio museale dove considerare i reperti e le collezioni in un modo creativo, un gioco che tocca tutte le età, rivolto ai bambini e agli adulti, un’occasione per dialogare con il passato.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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