Napoli. Dopo più di vent’anni al museo Archeologico nazionale riapre, con un nuovo allestimento, la collezione Magna Grecia, con oltre 400 reperti una delle più antiche e ricche raccolte al mondo di antichità
Ci siamo. Dopo molti annunci, e qualche rinvio tecnico, stavolta la notizia è ufficiale: giovedì 11 luglio 2019 al museo Archeologico nazionale aprirà la sezione con la collezione Magna Grecia. Chiusa da più di vent’anni – il suo ultimo allestimento risale al 1996 -, la collezione Magna Grecia rappresenta uno dei nuclei storici del museo Archeologico nazionale di Napoli, e una delle più antiche e ricche raccolte al mondo di antichità della Magna Grecia, che a partire dalla fine del Settecento – e almeno fino ai primi decenni del Novecento – cominciarono a confluire tramite acquisti e donazioni nell’allora Real Museo Borbonico. Il nuovo percorso espositivo, progettato dall’archeologo Enzo Lippolis, scomparso prematuramente l’anno scorso, cui è dedicata la prima sala della nuova sezione del museo, sarà incentrato sul tema delle culture, per spiegare la complessità delle coesistenza e dei sistemi di relazioni tra le diverse comunità dell’Italia meridionale prima della Romanizzazione. La raccolta conta oltre 400 reperti, preziose testimonianze delle forme di popolamento, delle strutture sociopolitiche, dei sistemi di relazioni tra le comunità e del patrimonio religioso, artistico e culturale dell’Italia meridionale e della Campania in epoca preromana. Tra i maggiori nuclei esposti risalta la presenza del materiale votivo da Locri, in particolare quello proveniente dal santuario in contrada Parapezza, dedicato a Demetra. Questo complesso votivo permette di rappresentare in maniera esemplare l’importanza del rituale religioso nell’organizzazione sociale e politica delle società magno greche. Così, nell’originaria sede espositiva, i visitatori potranno ripercorrere il “mondo” della Magna Grecia attraverso alcuni grandi itinerari tematici (ad esempio, la religione, l’architettura, la pratica del banchetto e le forme di interrelazione tra le diverse popolazioni dell’Italia meridionale dal VI alla fine del III sec. a.C.). Il progetto di nuova apertura della collezione Magna Grecia è accompagnato da una guida-catalogo, a cura di Paolo Giulierini e Marialucia Giacco, edita da Electa.
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