Fano. Giornata di cantiere aperto agli scavi di via Vitruvio dove è stato ritrovato un imponente edificio pubblico di epoca romana che potrebbe essere la famosa Basilica di Vitruvio. Ultimi aggiornamenti. Sul sito anche Vittorio Sgarbi

Dettaglio dello scavo del vano A aperto in via Vitruvio a Fano (foto sabap-an-pu)

L’archeologa Ilaria Venanzoni nel cantiere di scavo di Fano (foto sabap-an-pu)
Una giornata di cantiere aperto agli scavi di via Vitruvio a Fano dove in primavera è stato scoperto un imponente edificio pubblico di epoca romana che potrebbe essere la famosa Basilica di Vitruvio (vedi Fano (PU). In un cantiere edile in centro scoperto un imponente edificio pubblico, di epoca romana, decorato da marmi preziosi. È la famosa Basilica di Vitruvio, cercata da almeno 500 anni? La Sabap: “È presto per dirlo. Servono ulteriori approfondimenti” | archeologiavocidalpassato). Sarà possibile visitare l’area domenica 17 settembre 2023, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, a cura della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Ancona Pesaro-Urbino: le visite dureranno 20 minuti circa e potranno entrare solo 7 persone alla volta. Si raccomanda di presentarsi con scarpe chiuse e consone al luogo. Per prenotare, occorre inviare una mail all’indirizzo: ilaria.venanzoni@cultura.gov.it, indicando se si preferisce l’orario mattutino o pomeridiano. In risposta, sarà comunicata la conferma e l’orario presunto di accesso. L’accesso è gratuito e disponibile fino a esaurimento dei posti. Si rammenta che l’area non è musealizzata, dunque l’apertura è da intendersi a carattere straordinario e sarà necessario prestare particolare attenzione alle raccomandazioni che saranno fornite dal personale all’inizio del percorso.

Il vano A portato alla luce nello scavo di via Vitruvio a Fano (foto sabap-an-pu)
Gli ultimi aggiornamenti allo scavo in luglio 2023. “Negli ultimi giorni abbiamo concentrato i nostri scavi all’interno del vano A, per verificare lo stato di conservazione del nostro muro USM 9. La struttura, in effetti, è conservata per almeno 8 metri ed è caratterizzata dalla presenza di un podio (una sorta di “mensola”), su cui sembrano poggiare una serie di semicolonne, purtroppo resecate (ovvero: tagliate) in epoca medievale o successiva. Oltre a questi elementi, forse con funzione principalmente decorativa, il muro inglobava anche almeno un pilastro di notevole dimensione (diametro 90 cm circa), probabilmente con funzione più propriamente strutturale. Le ricerche comunque stanno proseguendo, per capire meglio l’assetto complessivo di questa struttura”.
Sempre in luglio 2023 gli scavi in via Vitruvio sono proseguiti sempre con la collaborazione fra la soprintendenza di Ancona e Pesaro-Urbino e il nucleo di Ancona dei Carabinieri Tpc. Nel video, realizzato grazie al drone, è possibile notare la presenza di un nuovo vano (che abbiamo denominato “vano C”), a pianta rettangolare e di ridotte dimensioni, purtroppo privo di pavimento, probabilmente asportato in epoca tardoantica o medievale. I muri conservano tracce di intonaco parietale, ma l’assenza di bucature nel paramento lascerebbe pensare che questa stanza non avesse le pareti rivestite in marmo, a differenza dei due vani A e B.
In agosto 2023 il sito è stato visitato da Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura, ministero che già in aprile 2023 ha stanziato 45mila euro per approfondire le ricerche (vedi Fano. Il ministero della Cultura stanzia 45mila euro per ampliare lo scavo in centro e capire se si stratta proprio della Basilica di Vitruvio. Intanto ritrovati reperti anche di età medievale | archeologiavocidalpassato). “Mi aspettavo di vedere pochi frammenti”, ha commentato Sgarbi, “invece mi sono reso conto che si tratta di un ritrovamento di particolare importanza, esteso e di cui si comprende la continuità: ho capito che bisogna andare avanti con gli scavi”.
Fano. Il ministero della Cultura stanzia 45mila euro per ampliare lo scavo in centro e capire se si stratta proprio della Basilica di Vitruvio. Intanto ritrovati reperti anche di età medievale

Edificio pubblico di età romana scoperto a Fano (PU): resti di pavimentazione con marmi preziosi (foto sabap-An-PU)
A marzo 2023 l’annuncio che in centro a Fano (PU) in un cantiere edile erano emerse tracce evidenti di un imponente edificio pubblico di epoca romana, decorato da marmi preziosi, collocato in affaccio al foro cittadino. E subito la notizia era rimbalzata da un notiziario all’altro con un’ipotesi suggestiva: si tratta della famosa Basilica di Vitruvio, uno degli edifici più famosi dell’antichità, descritto dallo stesso Vitruvio, attivo nella seconda metà del I sec a.C., nel suo trattato De Architectura? Entusiasmi smorzati subito dalla soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro-Urbino, in primis dall’archeologa Ilaria Venanzoni che segue lo scavo: “È presto per dirlo. Servono ulteriori approfondimenti” (vedi Fano (PU). In un cantiere edile in centro scoperto un imponente edificio pubblico, di epoca romana, decorato da marmi preziosi. È la famosa Basilica di Vitruvio, cercata da almeno 500 anni? La Sabap: “È presto per dirlo. Servono ulteriori approfondimenti” | archeologiavocidalpassato). E ora questi approfondimenti saranno possibili. La direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio – come comunicato dal ministero della Cultura – ha stanziato 45mila euro per l’ampliamento degli scavi archeologici in corso a Fano, in via Vitruvio. Le nuove indagini consentiranno di approfondire la natura degli ultimi reperti, emersi durante recenti lavori di edilizia privata, e fondare su basi scientifiche le diverse ipotesi, anche molto suggestive, relative alla destinazione d’uso del sito. Le attività sono coordinate dalla soprintendenza per le province di Ancona e Pesaro-Urbino. Nell’ottica della collaborazione tra Soprintendenza e Comune, e grazie al coinvolgimento dei cittadini, è prevista una condivisa strategia di comunicazione finalizzata ad aggiornare la comunità sullo stato di avanzamento dei lavori.

Edificio pubblico di età romana scoperto a Fano (PU): resti di pavimentazione con marmi preziosi (foto sabap-an-pu)

Scavi di via Vitruvio a Fano: frammento di ceramica non steccata, databile all’epoca longobarda, con decorazione a stampigliature (secoli VI-VIII) (foto sabap-pu)
“L’attenzione del ministro Gennaro Sangiuliano e della Direzione generale”, spiega il direttore generale Luigi La Rocca, “è sempre rivolta a favorire sia la ricerca, fonte inesauribile di conoscenza della storia dei territori, sia la consapevolezza delle comunità che vivono in quei luoghi educandole al rispetto del patrimonio culturale di cui sono proprietari. Progresso scientifico e costruzione di un futuro sostenibile vanno infatti di pari passo. Così è stato e sarà per Fano”. E la soprintendente Cecilia Carlorosi: “L’attenzione dell’Ufficio è massima e si inquadra nell’ambito dei programmi già intrapresi per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio della città di Fano, i cui numerosi siti e contesti coprono un arco cronologico dall’età pre-protostorica al Medioevo”.

Scavi di via Vitruvio a Fano: frammenti di colatoio in ceramica a vetrina pesante (secoli VIII- X) (foto sabap-pu)

Scavi di via Vitruvio a Fano: fuseruole (foto sabap-pu)
In queste settimane, intanto, le ricerche non si sono fermate. “Non solo marmi”, annuncia la SABAP di PU. “Fra gli aspetti più interessanti dello scavo in via Vitruvio a Fano, ci sono le fasi di vita della città in epoca medievale. Dall’US 10 (Unità stratigrafica) provengono, infatti, un frammento di ceramica non steccata, databile all’epoca longobarda, con decorazione a stampigliature (secoli VI-VIII); un beccuccio di forma chiusa, in ceramica a vetrina pesante (secoli VII-X); due fuseruole in ceramica a vetrina pesante o sparsa (secoli VIII- XIII). Le fuseruole erano elementi applicati al fuso, per controllarne il movimento durante la filatura; due frammenti di colatoio, utilizzato per la produzione del formaggio, in ceramica a vetrina pesante (secoli VIII- X)”.

Scavi di via Vitruvio a Fano: colonnina in marmo (foto sabap-pu)
E poi “Non solo pavimenti: fra gli aspetti più interessanti dello scavo in via Vitruvio a Fano, ci sono gli strati di abbandono dell’edificio. Fra i reperti recuperati, oltre ai frammenti ceramici di epoca medievale, ci sono anche materiali di età romana sopravvissuti in tutto o in parte all’attività di spogliazione della struttura, come un frammento di colonnina”.
Fano (PU). In un cantiere edile in centro scoperto un imponente edificio pubblico, di epoca romana, decorato da marmi preziosi. È la famosa Basilica di Vitruvio, cercata da almeno 500 anni? La Sabap: “È presto per dirlo. Servono ulteriori approfondimenti”

Edificio pubblico di età romana scoperto a Fano (PU): resti di pavimentazione con marmi preziosi (foto sabap-An-PU)
A Fano la cercano da almeno 500 anni. È la famosa Basilica di Vitruvio, uno degli edifici più famosi dell’antichità, descritto dallo stesso Vitruvio, attivo nella seconda metà del I sec a.C., nel suo trattato De Architectura. Perciò si capisce perché la scoperta in centro a Fano, in occasione di alcuni lavori edili in via Vitruvio (una coincidenza?) dei resti relativi a un edificio pubblico, di epoca romana, collocato in affaccio al foro cittadino, abbia subito fatto correre il pensiero – e la speranza finalmente del ritrovamento – alla Basilica di Vitruvio. Che si tratti di un imponente edificio pubblico, decorato da marmi preziosi, “importati dalla Grecia e dall’Asia Minore e quindi molto costosi”, è abbastanza evidente. Ma sull’ipotesi più suggestiva la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro Urbino, in primis l’archeologa Ilaria Venanzoni che segue lo scavo, è molto prudente. Per avere la certezza che si tratti della famosa Basilica sono necessari ulteriori approfondimenti. A cominciare dalla cronologia e dalla funzione del complesso che al momento sono in corso di studio e di definizione proprio da parte della Sabap di Ancona e Pesaro Urbino.

Scoperta edificio pubblico di età romana a Fano (PU): frammento di iscrizione su marmo che riporta su due righe le lettere V e I (foto sabap An-PU)
Si tratta di un complesso costituito da almeno 5 ambienti, i cui muri, conservati in alzato per circa 2 metri, hanno lo spessore di 5 piedi romani (1,50 metri) e sono rivestiti in malta di calce e lastre di marmo. Sono state parzialmente messe in luce anche le relative pavimentazioni, che sono in marmi d’importazione, di colore verde e rosato, probabilmente cipollino verde e pavonazzetto. Tutto il complesso, databile a circa 2000 anni fa, è stato interessato almeno da due ulteriori fasi di vita in epoca medievale, di cui sono state ritrovate alcune tracce: strutture murarie, focolari, frammenti di ceramica invetriata. Fra i materiali recuperati, vi è anche un frammento di iscrizione su marmo che riporta su due righe le lettere V e I e conserva ancora tracce della “rubricatura”, ovvero la colorazione in rosso dei solchi delle lettere incise.

Edificio pubblico di età romana scoperto a Fano (PU): resti di pavimentazione con marmi preziosi (foto sabap-An-PU)
“La collocazione, la tipologia della struttura, la ricchezza della pavimentazione e la presenza, anche sulle pareti, di coperture marmoree”, come ha dichiarato Venzanzoni all’Ansa, “fa ritenere che possa trattarsi di un importante edificio pubblico romano di epoca augustea (I sec. a.C. – I sec. d.C.), più collocabile verso la fine del I sec. a.C., a causa della presenza di marmo verde cipollino e marmo pavonazzetto, la cui estrazione è cominciata in Turchia in quell’epoca. Nel sito sono stati trovati anche resti di focolari e frammenti di ceramica risalenti al XIV secolo, segno che l’edificio è stato poi successivamente utilizzato per altre funzioni, magari suddiviso in abitazioni, sarà anche questa una fase interessante da studiare”.
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