A Paestum, per il cinquantennale dell’eccezionale scoperta, dal 4 al 6 ottobre convegno internazionale su “La Tomba del Tuffatore: rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo, 500 a.C.”. L’obiettivo è rileggere la Tomba del Tuffatore prendendo in considerazione le complesse relazioni tra medium e messaggio

La famosa lastra di copertura della Tomba del Tuffatore esposta al museo Archeologico nazionale di Paestum
Gran finale a Paestum delle manifestazioni per il cinquantennale della scoperta della Tomba del Tuffatore. Nell’ultima settimana della mostra “L’immagine invisibile. Dalla Magna Grecia a De Chirico”, aperta fino al 7 ottobre 2018 al museo Archeologico nazionale di Paestum (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2018/09/06/paestum-nel-cinquantennale-delleccezionale-scoperta-la-tomba-del-tuffatore-unica-testimonianza-della-pittura-greca-a-grandi-dimensioni-non-vascolare-prima-del-iv-sec-a-c-la-mostra/) , dal 4 al 6 ottobre 2018 sempre nel museo Archeologico nazionale di Paestum si terrà il convegno internazionale “La Tomba del Tuffatore: rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo intorno al 500 a.C.”: archeologi, storici e filologi si confronteranno con l’obiettivo di stimolare il dibattito sulla straordinaria tomba scoperta cinquant’anni fa a sud di Paestum e attualmente esposta all’interno del museo Archeologico nazionale. Fin dal momento del suo rinvenimento nel 1968, un vivace dibattito ha animato il mondo accademico. La Tomba è infatti l’unica sepoltura con decorazione figurata – giunta fino a noi – che sia anteriore al IV secolo a.C. e proveniente da una città greca. Parecchie sono le questioni ancora aperte: il background culturale degli artisti che l’hanno dipinta e quello della persona ivi sepolta; il ruolo di queste pitture nel complesso della Storia dell’Arte Greca e Magnogreca; l’interpretazione della scena del tuffo che si trova sulla faccia interna del coperchio. Inoltre si discute ancora per comprendere le connessioni tra i vari dati a nostra disposizione sulla tomba (posizione geografica, pitture, corredo).

La lastra Nord della Tomba del tuffatore:: giovane su kline con kylix; due giocatori di kottabos; gli amanti
Il convegno ha lo scopo di utilizzare nuovi dati e approcci per indagare la tomba e il contesto sociale e culturale cui essa appartiene. Da un lato, nuovi scavi nelle necropoli e nel sito urbano di Paestum consentono di collocare con maggior acutezza la tomba nel contesto locale in cui è stata realizzata. Dall’altro, vi è l’intenzione di esplorare come nuovi approcci verso lo studio dell’arte e dell’artigianato, del contesto culturale e della letteratura greca del VI – V secolo a.C., così come recenti tendenze nello studio della musica e della religione antica, possano modificare la nostra comprensione del monumento. Infatti, crescente attenzione è stata dedicata a studiare come le forme artistiche diano forma ai modi in cui valori culturali e idee vengano prodotte, percepite e trasmesse. Tradizionalmente i media dell’arte Greca antica (arti figurate, architettura, letteratura, etc.) sono stati visti come forme più o meno arbitrarie in cui erano espresse certe idee e contenuti astratti (miti, culti, potere…). Nuovi approcci hanno radicalmente messo in dubbio questa visione. Che le condizioni materiali e la storia dei media abbiano giocato un ruolo essenziale nella creazione di significati è un punto su cui oggi si concorda largamente. La storia dell’arte, del pensiero e della cultura è al contempo storia del medium. Il convegno si pone quindi l’obiettivo di rileggere la Tomba del Tuffatore prendendo in considerazione le complesse relazioni tra medium e messaggio, materialità e ideologia, contesto e significato.
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