Ovaro (Ud). Riapre al pubblico, dopo i lavori di recupero e restauro, la chiesa di San Martino Vescovo e l’adiacente area archeologica: inaugurazione con visita guidata e concerto. Il programma delle aperture da luglio a settembre

L’area archeologica annessa alla chiesa di San Martino Vescovo a Ovaro (Ud) (foto sabap-fvg)
Ad Ovaro (Ud) riapre al pubblico, dopo i lavori di recupero e restauro, la chiesa di San Martino Vescovo e l’adiacente area archeologica, un contesto di eccezionale valore, che fa di Ovaro uno dei più grandiosi complessi battesimali rurali rinvenuti sino ad oggi in Italia, un sito di grande rilievo non soltanto per il territorio della Carnia. I restauri saranno visitabili, con guida gratuita, nei mesi di luglio e agosto 2024 dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18; a settembre 2024, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.

2019: lavori d’urgenza all’area archeologica annessa alla chiesa di San Martino Vescovo a Ovaro (Ud) (foto sabap-fvg)
Mercoledì 10 luglio 2024, alle 17.30, nella chiesa di San Martino Vescovo del Comune di Ovaro l’inaugurazione del recupero e del restauro della Chiesa e dell’adiacente area archeologica, dove a partire dagli anni ‘90 scavi stratigrafici portarono alla luce i resti di un complesso architettonico paleocristiano di V secolo d.C., con una vasca battesimale di notevole interesse, impostato su resti di una villa tardoromana (IV-V sec. d.C.) e sepolture di età altomedievale (V-VIII sec. d.C.). Gli impegnativi lavori di restauro si sono resi necessari a causa degli ingenti danni avvenuti in località San Martino, e in particolare nel sito archeologico, a seguito dell’esondazione del torrente Degano e dei fenomeni alluvionali provocati alla tempesta Vaia del 2018. I lavori hanno previsto il risanamento della copertura e il restauro delle strutture dell’area archeologica, all’interno della chiesa il restauro del fonte battesimale e il ripristino del relativo sistema di illuminazione e ventilazione, nonché il restauro degli intonaci e delle superfici lapidee interessate dall’alluvione. I lavori iniziati nel 2020 sono stati effettuati tramite la convenzione stipulata tra la Protezione civile della Regione Autonoma FVG e la soprintendenza ABAP FVG (nell’ambito del finanziamento del Piano interventi VAIA 2020 e con il contributo di donazioni di privati cittadini) e grazie alla fattiva collaborazione con il Comune di Ovaro e la Pieve di S. Maria di Gorto. Hanno inoltre contribuito con diverse donazioni alcuni gruppi di alpini del Friuli e svariate associazioni. Gli interventi sono stati curati dalla soprintendenza ABAP FVG come Soggetto ausiliario del Commissario delegato dal gruppo di lavoro composto dal dott. Roberto Micheli, arch. Mirko Pellegrini, dott.ssa Morena D’Aronco, dott.ssa Elisabetta Francescutti. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “L’Unione Soc. Coop”, “VS Impianti”, Diego Malvestio e C. snc, Della Mora Restauri; lo studio L.A.I.R.A., che aveva progettato e realizzato nel 2004 la copertura e la valorizzazione del complesso paleocristiano, ha coordinato invece gli aspetti della sicurezza nel cantiere.

Interno della chiesa di San Martino Vescovo a Ovaro (Ud) (foto sabap-fvg)
Programma. Saluti e interventi delle autorità Lino Not, sindaco di Ovaro; Valentina Minosi, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio del FVG; Amedeo Aristei, Direttore centrale della Protezione civile del FVG; Riccardo Riccardi, assessore regionale con delega alla Protezione Civile del FVG. Dopo l’inaugurazione seguirà il concerto della JM Jazz World Orchestra, a ingresso libero, in collaborazione con Puntozero soc. coop. La Jeunesse Musicale World Big Band può essere considerata la più importante orchestra internazionale di jazz giovanile al mondo, composta da 21 talentuosi musicisti jazz, selezionati da una giuria internazionale attraverso un’audizione globale. A seguire, a cura di Roberto Micheli, funzionario archeologo soprintendenza ABAP FVG.
Ovaro (Ud). Nell’ambito della X Settimana della Cultura friulana, due incontri sulle recenti scoperte archeologiche: due ponti in pietra e un masso con iscrizioni venetiche

I due ponti in pietra affioranti nei lavori all’ingresso della Cartiera di Ovaro (Ud) (foto sabap-fvg)
Scoperte archeologiche a Ovaro. Nell’ambito della X edizione della Settimana della Cultura Friulana, promossa dalla Società Filologica Friulana, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia propone due incontri dedicati alle testimonianze archeologiche nel territorio di Ovaro (Ud) nella sala Convegni del Complesso turistico/ambientale di Aplis.
La prima conferenza, dal titolo “Due ponti, una strada: tracce di una storia sepolta a Ovaro”, si terrà sabato 27 maggio 2023, alle 17, e sarà occasione per parlare del rinvenimento di due ponti in pietra, due manufatti appoggiati l’uno all’altro e impostati sulla roccia affiorante che sono stati messi in luce durante la realizzazione della rotatoria in corrispondenza dell’accesso alla cartiera di Ovaro. Intervengono Luca Vittori (FVG Strade S.p.A.), Roberto Micheli (archeologo – soprintendenza ABAP FVG), Raffaella Bortolin (archeologa), Angela Coiutti (FVG Strade S.p.A.), Giovanni Sandre (FVG Strade S.p.A.). Per consentire il prosieguo dei lavori della rotatoria, i due ponti sono stati smontati con criteri scientifici e tutte le operazioni sono state documentate con tecnica archeologica. Durante il pomeriggio saranno presentati i risultati e contestualmente analizzate problematiche dell’intervento archeologico, cercando di fornire un’interpretazione storica e una loro attribuzione cronologica: al momento infatti si può solo affermare che siano sicuramente precedenti al XX secolo. L’evento sarà anche occasione per esporre in anteprima il progetto di valorizzazione dei resti dei due ponti, in corso di elaborazione da parte di FVG Strade S.p.A. in accordo con la Soprintendenza ABAP FVG e il Comune di Ovaro.
Seguirà, nella stessa sede, alle 18.15, il secondo incontro dal titolo “La montagna iscritta: il masso con le iscrizioni venetiche di Mione di Ovaro”, nel quale verrà presentata la recente scoperta avvenuta nella frazione di Mione di Ovaro di un masso inciso, posto a circa 1600 metri di quota e recante alcune iscrizioni venetiche. Si tratta di un rinvenimento di grande importanza per la conoscenza della diffusione della lingua venetica in Friuli e la comprensione dei percorsi antichi e della viabilità in alta montagna. Conferenza di Roberto Micheli (archeologo – soprintendenza ABAP FVG) e di Anna Marinetti (dipartimento di Studi umanistici – università Ca’ Foscari Venezia). Lo studio di questo ritrovamento offrirà l’occasione per proporre un tema molto dibattuto tra gli studiosi come quello della definizione culturale delle popolazioni che abitarono la Carnia in età preromana, le cui denominazioni sono note da diverse fonti antiche e da resti archeologici, non sempre di facile interpretazione, e di cui si sa ancora poco.
Commenti recenti