Archivio tag | collezione Rizzon

Matera. Il museo nazionale ha inaugurato il nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’ col percorso multisensoriale “Tiresia, il mito tra le tue mani” e con la riorganizzazione della Collezione Rizzon

matera_archeologico_nuovo-percorso-espositivo_locandinaIl museo nazionale di Matera sperimenta nuove forme di valorizzazione e comunicazione del patrimonio archeologico. Nasce così il nuovo percorso espositivo permanente: in collaborazione con l’università della Basilicata – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo per l’allestimento di “Tiresia. Il mito tra le tue mani” (che propone un percorso multisensoriale per scoprire i reperti legati ai racconti mitologici), e con il Centro Jean Berard di Napoli per quello della “Collezione Rizzon” (un patrimonio immenso di forme, iconografie, composizioni e tecniche di fabbricazione), si arricchisce di un nuovo percorso espositivo permanente che, attraverso uno straordinario patrimonio iconografico, mette in luce le diverse sfumature della società, potenziando il ruolo inclusivo e partecipativo dei luoghi della cultura.

matera_archeologico_nuovo-percorso-espositivo_massimo-osanna_foto-museo-nazionale-matera

Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, all’inaugurazione del nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’ di Matera (foto museo nazionale matera)

Il nuovo allestimento è stato inaugurato venerdì 29 luglio 2022 al museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’, alla presenza della direttrice del museo nazionale di Matera, Annamaria Mauro; del direttore generale Musei, prof. Massimo Osanna; della direttrice dell’Istituto Centrale per il Restauro, arch. Alessandra Marino; e dei curatori Marcella Leone, archeologa del Centre Jean Bérard, Dimitris Roubis, docente al Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’università della Basilicata.

matera_archeologico_nuovo-percorso-espositivo_tiresia-il-mito-tra-le-tue-mani_foto-museo-nazionale-matera

Il percorso multisensoriale al museo Archeologico nazionale di Matera (foto museo nazionale matera)

La voce di Tiresia, indovino cieco della mitologia greca, guiderà i visitatori in un percorso multisensoriale, alla scoperta di reperti legati ai racconti mitologici. A tale scopo alcuni vasi magno greci sono stati riprodotti per essere esplorati con le mani e con l’olfatto. Il percorso prosegue con un nuovo allestimento della collezione Rizzon: le scene figurate dei vasi raccontano le principali tematiche della società antica e della vita degli uomini, dal rapporto tra uomo e donna, alla convivialità, all’aldilà.

matera_archeologico_nuovo-percorso-espositivo_collezione-rizzon_foto-museo-nazionale-matera

Il nuovo allestimento della Collezione Rizzon del museo Archeologico nazionale di Matera (foto nazionale matera)

Il nuovo allestimento è finanziato dall’Istituto Centrale per il Restauro nell’ambito dell’intervento PON “Cultura e Sviluppo” 2014-2020, cofinanziato da fondi europei (FESR), denominato “Capolavori in 100 km. Un viaggio reale e virtuale nella cultura della Basilicata per conoscere, conservare, valorizzare”. L’allestimento è interattivo e coinvolgente, con video in linguaggio LIS e tavoli interattivi dedicati ai più piccoli. Il progetto e l’allestimento multimediale sono stati realizzati da ETT Solution.

matera_archeologico_nuovo-percorso-espositivo_app

Il logo della app Tiresia del museo nazionale di Matera

Fruizione interattiva del patrimonio. Basterà scaricare l’app appositamente ideata e lasciarsi guidare nel percorso di visita scandito da QR Code che permetteranno di accedere a interessanti e curiosi approfondimenti sui reperti esposti. Le novità non finiscono qua: acquistando la guida breve si possono portare a casa i miti raccontati dai reperti e avere la possibilità di rivivere le emozioni della mostra e di approfondirne ulteriori aspetti. Basterà inquadrare alcune immagini per entrare in contatto con una nuova modalità di visita basata sulla realtà aumentata. Un modo di fruire il patrimonio tutto da esplorare e da scoprire. Scaricate l’app iPhone: https://apps.apple.com/…/museo-nazionale…/id1632055579 Android: https://play.google.com/store/apps/details…

Matera. Al museo Archeologico ultimi giorni per visitare la mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza”: racconta il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti

matera_archeologico_mostra-da-matera-a-pompei_locandina

Locandina della mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” al museo Archeologico nazionale di Matera dal 18 novembre 2021 al 30 giugno 2022

La donna si fa bella nelle sale del museo nazionale di Matera! È un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata, quello che si sta per concludere nel museo lucano: si chiude infatti il 30 giugno 2022 la mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” allestita al museo Archeologico “Domenico Ridola” di Matera, frutto della collaborazione tra il ministero della Cultura, il museo nazionale di Matera e il parco archeologico di Pompei: raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale, mettendo a confronto due mondi, apparentemente lontani nel tempo e nello spazio, che trovano un punto di incontro nel culto della bellezza femminile: da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall’altro Pompei e l’area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano.

pompei_casa-della-biblioteca_affresco-con-figura-femminile-alata_foto-parco-archeologico-pompei

Affresco con figura femminile alata proveniente dalla Casa della Biblioteca di Pompei (foto parco archeologico di pompei)

pompei_statuetta-di-venere-in-marmo-da-villa-a_oplontis_foto-parco-archeologico-pompei

Statuetta di Venere, in marmo, dalla Villa A di Oplontis (foto parco archeologico di Pompei)


matera_museo-nazionale_collezione-rizzon_pelike-a-figure-rosse_foto-drm-basilicata

Pelike a figure rosse con rappresentati gioielli e monili. Collezione Rizzon del museo di Matera (foto drm – basilicata)

La mostra introduce i visitatori in un mondo dorato con l’esposizione di un vaso a figure rosse della Collezione Rizzon del museo di Matera, che riporta nell’iconografia la rappresentazione di monili e ornamenti, e due straordinari reperti da Pompei: l’affresco di una Vittoria alata riccamente ornata e la sensuale statua della Venere da Oplontis, simbolo della mostra.

matera_museo-nazionale_diadema-in-oro_da-tomba-102_vaglio-braida_foto-drm-basilicata

Diadema in oro dalla Tomba 102 di Vaglio, Braida, una delle tombe femminili più ricche della Basilicata arcaica e apparteneva ad una bambina di circa 7 anni, che doveva certamente far parte dell’élite della comunità (foto drm – basilicata)

Il percorso prosegue poi con il confronto tra le due realtà. Per i contesti del Materano (Timmari, Montescaglioso, Matera, Tricarico) le più ricche fonti di conoscenza di questo aspetto della vita femminile antica sono i corredi funebri e i contesti sacri. I preziosi ritrovati mostrano la particolare attenzione che anche le popolazioni locali avevano per il gusto e l’estetica dai tempi più antichi. Ornamenti in pasta vitrea, argento e oro, prodotti sia in Magna Grecia sia nel Mediterraneo Orientale, erano per le donne di rango elevato un vero e proprio status symbol. La lavorazione di particolari materiali, come l’ambra che era estratta nell’area del mar Baltico e lavorata da artigiani etrusco-campani, indica anche un florido commercio legato a questo tipo di oggetti esclusivi.

pompei_armilla-a-semisfere-in-oro-da-moregine_foto-parco-archeologico-pompei

Armilla a semisfere in oro da Moregine (foto parco archeologico di pompei)

I materiali provenienti da Pompei e dall’area vesuviana (Stabiae, Oplontis, Terzigno), appartenenti a cronologie più recenti, testimoniano a pieno i modelli della cultura e della società romana dell’epoca. Questi mostrano proprio l’abbandono del rigore e dell’austerità della precedente età repubblicana, in favore di esibizione di lusso in età imperiale, per le classi sociali emergenti. L’aspetto più interessante dei ritrovamenti di Pompei, distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è proprio legato alla vita di chi possedeva questi oggetti. Molti di questi erano ancora indossati da coloro che fuggivano e che li avevano portati con sé nella speranza di un futuro. A chiudere l’esposizione è, infatti, la copia del calco della fanciulla della villa B di Oplontis, sulla quale si possono ammirare i monili aderenti al corpo.

Il museo nazionale di Matera è il primo museo nazionale italiano ad offrire fotografie delle sue collezioni in open access: i 74 vasi italioti della collezione Rizzon possono essere visualizzati online. In tutto 735 fotografie

Dall’inizio dell’anno 2022 il museo nazionale di Matera, che nasce dall’unione del museo Archeologico nazionale “Domenico Ridola” e il museo nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi, è il primo museo nazionale italiano ad offrire fotografie delle sue collezioni in open access sotto licenza CC BY! Ora i 74 vasi italioti, 63 apuli e 11 lucani, della prestigiosa collezione Rizzon, una delle più famose del museo, acquisita dallo Stato Italiano nel 1990 e studiata dai ricercatori di tutto il mondo, possono essere visualizzati online sul sito web dedicato al link: https://magnagrecia.huma-num.fr/s/matera-rizzon/. In tutto sono 735 fotografie che permettono a tutti, visitatori e ricercatori, di osservare i vasi da tutte le angolazioni e in primo piano. La licenza Creative Commons “CC BY”, scelta dal museo, permette a chiunque di scaricare e utilizzare le fotografie gratuitamente per qualsiasi scopo, a condizione che le immagini siano adeguatamente accreditate.

Martine_Denoyelle

Martine Denoyelle (INHA)

“L’apertura dei contenuti culturali online, iniziata da qualche grande istituzione più di dieci anni fa e oggi rappresentata in 49 Paesi nel mondo”, spiega Martine Denoyelle, conservatrice dell’istituto nazionale di Storia dell’Arte (INHA) di Parigi, “si è confermata pienamente come il futuro della diffusione delle conoscenze e come il rafforzamento dei legami tra i musei e un suo pubblico allargato. In Italia, c’è solo, fino ad oggi, un grande museo ad avere adottato l’Open Content, il museo Egizio di Torino. L’iniziativa avviata da Fabien Bièvre-Perrin e dalla direzione del Museo archeologico di Matera offre quindi un modello innovativo, che certamente darà una visibilità eccezionale alle collezioni archeologiche del museo e al dinamismo attuale della sua politica”.

matera_Museo-Nazionale_logoDall’istituzione del museo nazionale di Matera alla fine del 2019, il progetto è stato in costante evoluzione. È stato lanciato nel 2020 tramite una collaborazione tra il nuovo museo nazionale di Matera e il Centre Jean Bérard di Napoli, dopo un incontro tra Annamaria Mauro, direttrice del museo; Claude Pouzadoux, allora direttrice del Centre Jean Bérard; e Fabien Bièvre-Perrin, allora ricercatore Marie Sklodowska Curie Individual Fellowship all’École française de Rome / Centre Jean Bérard nell’ambito del suo progetto “Feminicon” (ora professore associato presso il centro di ricerca HisCAnt-MA, université de Lorraine). In relazione alla riorganizzazione della collezione Rizzon all’interno del museo nazionale di Matera, quest’ultima è stata scelta per guidare questo originale e innovativo progetto di banca dati in open access. Dopo una campagna fotografica condotta nel gennaio 2021, il sito è stato messo online nell’aprile 2021, sotto una licenza CC BY-SA-NC. Dallo scorso dicembre le fotografie sono sotto licenza CC BY, uno sviluppo senza precedenti in Italia per un museo nazionale.