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Verona. All’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere giornata di studi “Storia della famiglia De’ Stefani tra archeologia, arte e politica” sui ruoli rivestiti e sugli apporti dati dall’archeologo Stefano, il pittore Vincenzo e il ministro Alberto nell’ambito della cultura, della politica e dell’economia

verona_accademia_giornata-di-studi-storia-della-famiglia-de-stefani_locandinaStefano archeologo e paletnologo, Alberto economista e politico, Vincenzo pittore: è a questi tre veronesi che l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona dedica la giornata di Studi “Storia della famiglia De’ Stefani tra archeologia, arte e politica”. Appuntamento venerdì 2 febbraio 2024, nella sala degli Accademici, nella sede di Palazzo Erbisti in via Leoncino 6 a Verona. Con l’occasione saranno inaugurate le esposizioni “Vincenzo e Alberto De’ Stefani pittori”, all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, e “Le carte dell’Archivio privato”, all’Archivio di Stato di Verona, che resteranno aperte con ingresso libero dal 2 al 16 febbraio 2024. La giornata di studi intende essere spazio di indagine e riflessione in merito ai ruoli rivestiti e agli apporti dati dall’archeologo Stefano, il pittore Vincenzo e il ministro Alberto De’ Stefani nell’ambito della cultura, della politica e dell’economia all’interno del panorama italiano e veronese tra i secoli XIX e XX. L’incontro è organizzato dalla famiglia De’ Stefani insieme agli studiosi Elena Casotto, Giovanni Corcioni e Angelica Gabrielli, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Verona, il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, l’Archivio di Stato di Verona e i Musei Civici di Verona. Verranno analizzate da vicino queste tre personalità e approfondite la conoscenza degli ambienti locali e nazionali in cui i De’ Stefani si trovarono a operare. A stimati specialisti di archeologia, storia dell’arte e storia contemporanea – i docenti Luciano Salzani, Sergio Marinelli e Renato Camurri – è stato chiesto di illustrare i progressi degli studi paleografici e archeologici, le evoluzioni dell’arte veronese e la situazione politico sociale veneta nella seconda metà del XIX secolo e nei primi decenni del Novecento; mentre il compito di illustrare approfonditamente la vita e l’opera di Stefano, Vincenzo e Alberto De’ Stefani è stato affidato a studiosi che in questi anni si sono specificatamente dedicati a ricostruire e a indagare l’azione di queste tre personaggi.

Il programma. Alle 14, i saluti istituzionali: Claudio Carcereri de Prati, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere; Marta Ugolini, Comune di Verona; Arnaldo Soldani, università di Verona; Chiara Bianchini, Archivio di Stato di Verona; Federico Melotto, Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea; Francesca Rossi, Musei Civici di Verona. I PANEL | L’ARCHEOLOGO. Modera Maria Vittoria Adami. 14.30, Luciano Salzani, soprintendenza Archeologica del Veneto, “Stefano De’ Stefani e la ricerca archeologica veronese alla fine del XIX secolo”; 15, Angelica Gabrielli, università di Verona, “I carteggi dell’Archivio privato De’ Stefani”; 15.30, coffe break. II PANEL | IL PITTORE. Modera Maria Vittoria Adami. 15.45, Sergio Marinelli, università Ca’ Foscari Venezia, “Vincenzo De’ Stefani e la pittura contemporanea a Verona”; 16.15, Elena Casotto, storica dell’arte, “Vincenzo De’ Stefani Il nostro pittore concittadino che vive a Venezia”; 16.45, visita libera alla mostra d’arte. III PANEL | IL MINISTRO. Modera Maria Vittoria Adami. 17, Renato Camurri, università di Verona, “Alberto De’ Stefani e la crisi del liberalismo italiano”; 17.30, Giovanni Corcioni, università di Torino, “Alberto De’ Stefani: un uomo del regime”; 18, LE FONTI DE’ STEFANI NELLE ISTITUZIONI Alessandra Aspes e Nicoletta Martinelli, museo di Storia Naturale; Chiara Contri, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere; Chiara Bianchini, Archivio di Stato di Verona. 18.30, rinfresco.

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Stefano De’ Stefani

Stefano De’ Stefani (1822-1892), archeologo e paletnologo, a seguito di una laurea in chimica farmaceutica ebbe un ruolo di spicco nelle ricerche archeologiche tra gli anni Settanta e Novanta dell’Ottocento. Ricoprì ruoli istituzionali quali, tra gli altri, quello di Ispettore agli scavi, membro della Commissione Consultiva Conservatrice di Belle Arti e Antichità e conservatore dei Musei Civici di Verona per la sezione di archeologia. La sua produzione scientifica, che si concentrò soprattutto sulla Preistoria, e le sue indagini ebbero carattere transnazionale.

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Vincenzo De’ Stefani

Vincenzo De’ Stefani (1859-1937), pittore e figlio di Stefano, nell’ultimo ventennio dell’Ottocento è un artista affermato, presente alle maggiori rassegne nazionali e internazionali, dove guadagna i consensi della critica e del pubblico, dimostrando una non comune capacità di leggere e interpretare i diversi linguaggi artistici nazionali e internazionali che incontra nella sua lunga carriera.

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Alberto De’ Stefani

Alberto De’ Stefani (1879-1969), economista e politico, dal 1922 al 1925 fu ministro delle Finanze e del Tesoro del governo Mussolini. Dal 1926 fu collaboratore del Corriere della Sera, docente di Economia politica e preside della facoltà di Scienze politiche presso La Sapienza di Roma. Nel 1937 fu consigliere economico in Cina del Generalissimo Chiang Kai-Shek. Nel 1943 aderì all’Ordine del giorno Grandi e, fino al secondo dopoguerra, visse in segregazione, scampando al processo di Verona e scrivendo il romanzo autobiografico Fuga dal tempo. Assolto nel processo per collaborazionismo, riprese l’attività giornalistica, collaborando con Il Tempo e Il Borghese, e la passione giovanile per la pittura.

Elena Casotto ha frequentato l’università di Padova, dove ha conseguito la laurea in Lettere e la specializzazione in Storia dell’Arte; in seguito ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte all’università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa principalmente di pittura veronese dell’Otto e del Novecento e di storia del disegno. Ha collaborato con vari musei e istituti culturali pubblici e privati, tra cui il MART di Rovereto, il museo di Castelvecchio di Verona, la Biblioteca civica di Verona. Attualmente collabora con la soprintendenza di Venezia Metropolitana e per le province di Padova Rovigo e Belluno e con l’università di Verona.

Giovanni Corcioni è docente di Lettere nella scuola secondaria di II grado e dottorando di ricerca in Storia contemporanea all’università di Torino, con interessi di ricerca orientati al Novecento in Italia e, in particolare, alla Prima guerra mondiale e al fascismo. Laureato in Lettere all’università di Verona e in Scienze storiche all’università di Trento. Consigliere dal 2019 dell’IVrR (Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea) e commissario dal 2023 della commissione “Didattica e scuola” della SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia contemporanea).

Angelica Gabrielli è dottoranda di ricerca in Archeologia classica all’università di Verona e in frequenza congiunta con la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici all’università di Padova. Le sue attività di ricerca sono prevalentemente orientate all’epoca romana con focus su tematiche quali storia degli studi, edilizia abitativa, edilizia termale e collegia. Ha preso parte a molteplici campagne di scavo anche in qualità di responsabile di settore nonché della comunicazione. Fa parte del Comitato Redazionale della collana (Con)testi per la casa editrice Quasar. Lavora inoltre in qualità di guida presso il Villaggio Archeologico Parco Valle del Menago e presso la Domus di Piazza di Nogara.

Verona. Piero Gazzola: nuove letture”: nella sede della Sabap presentazione degli ultimi due recenti libri sull’operato di Piero Gazzola che è stato senza dubbio un protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa

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Piero Gazzola, protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa (foto associazione archivio piero gazzola)

“Piero Gazzola: nuove letture”: la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Verona Rovigo e Vicenza insieme all’Associazione Archivio Piero Gazzola organizza per il giorno 6 ottobre 2023, alle 17, nella propria sede, in piazza San Fermo 3/A a Verona, la presentazione di due novità editoriali dedicate all’operato di Piero Gazzola che è stato senza dubbio un protagonista della cultura architettonica e del restauro della seconda metà del Novecento, in Italia e in Europa. Le attività scientifiche e l’operato del soprintendente veronese sono state, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, oggetto di studi, pubblicazioni e convegni. A poco più di dieci anni dall’uscita dell’ultimo volume dedicato alla sua figura e al suo impegno di ricerca, didattico, istituzionale e politico, torna l’attenzione su di lui con due nuovi libri dati alle stampe, a distanza di pochi mesi, tra il 2021 e il 2022: “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (Editori Paparo, Napoli) di Claudia Aveta e “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli” (Marsilio Editori, Venezia) di Chiara Mariotti. La complessità del periodo nel quale vive e opera Gazzola è matrice stessa delle sfide culturali che è stato chiamato ad affrontare e alle quali ha fornito contributi di rilievo, sia sul piano teoretico che operativo, in ambito nazionale e internazionale: dalla ricostruzione dei monumenti danneggiati dalla guerra alla salvaguardia dei centri storici e dell’ambiente; dalla revisione dei principi alla base della tutela del patrimonio monumentale con la Carta di Venezia alla formazione del personale specializzato; dalla conservazione attiva del costruito, con particolare riguardo all’architettura fortificata, all’incontro legittimato tra preesistenza e progetto.

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Ritratto di Piero Gazzola (foto associazione archivio piero gazzola)

Programma. Dopo i saluti di Fabrizio Magani, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza; Claudio Carcereri de Prati, presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona; Fiorenzo Meneghelli, vice-presidente dell’istituto italiano dei Castelli; Pia Gazzola, presidente dell’associazione Archivio Piero Gazzola; Silvia Dandria, funzionario della SABAP Vr e coordinatrice dell’associazione Archivio Piero Gazzola; Bianca Gioia Marino, professoressa di Restauro architettonico all’università Federico II di Napoli; Andrea Ugolini, professore di Restauro architettonico all’università di Bologna; intervengono Daniela Esposito, professoressa di Restauro architettonico a Sapienza università di Roma; Annunziata Maria Oteri, professoressa di Restauro architettonico al Politecnico di Milano; Andrea Pane, professore di Restauro architettonico alla “Federico II”. Saranno presenti le autrici Claudia Aveta e Chiara Mariotti, e gli editori Paparo e Marsilio.

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Copertina del libro “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (Editori Paparo, Napoli) di Claudia Aveta

Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti. Tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, nell’intenso e fecondo dibattito sul restauro e sulla conservazione del patrimonio architettonico ed ambientale avvenuto in Italia ed all’estero emergeva, tra gli altri esperti, una personalità colta e dinamica di alto rilievo, Piero Gazzola, di cui è ben noto anche l’apporto dato, con Roberto Pane, alla elaborazione della Carta di Venezia (1964). Sono anni nei quali nella disciplina del restauro si registra una straordinaria evoluzione, i cui innovativi concetti hanno rappresentato l’humus di studi e ricerche che si sono sviluppati negli ultimi decenni del secolo scorso e sono oggetto del dibattito attuale.

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L’architetto Claudia Aveta dell’università “Federico II” di Napoli

Claudia Aveta, architetto, Ph.D. in Conservazione dei Beni architettonici, è ricercatore di Restauro architettonico dell’università di Pisa, ha dedicato a Gazzola il suo percorso formativo a partire dalla ricerca di dottorato e ha pubblicato su di lui due volumi: “Piero Gazzola. Restauro dei monumenti e tutela ambientale” (2007); “Piero Gazzola: scritti inediti di un manuale del restauro dei monumenti” (2021). In quello più recente, la studiosa propone una riflessione critica su di una serie di scritti inediti, dallo stesso soprintendente intitolati Manuale del restauro architettonico, ritrovati e catalogati nell’Archivio a lui dedicato, in S. Ciriaco di Negrar. Un capitolo introduttivo è risultato utile a definire il coevo contesto storico-culturale nel quale si svolgeva l’attività di Gazzola, in ambito nazionale e internazionale. Poi, si ritrova il commento critico dell’autrice, con riferimento puntuale ai vari capitoli del Manuale. Il linguaggio di Gazzola risulta colto, ma diretto e divulgativo, coerente con un messaggio rivolto alle giovani generazioni di architetti, a cui intende disvelare le sue appassionate convinzioni, frutto di tante esperienze e di tante battaglie culturali.

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Copertina del libro “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli” (Marsilio Editori, Venezia) di Chiara Mariotti

Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli. Il saggio indaga il contributo di Piero Gazzola (1908-1979) alla tutela e al restauro dei castelli, o meglio, delle architetture fortificate. Approfondendo un capitolo inedito della ricerca dello studioso, offre una lettura della vicenda-fortificazioni attraverso la lente della conservazione, con particolare riferimento alle acquisizioni teoriche maturate negli anni sessanta. L’ambito dei castelli, solo apparentemente settoriale, si rivela un osservatorio privilegiato per descrivere un più ampio spaccato della disciplina nel secondo Novecento, e la stessa azione di Gazzola per le strutture munite risulta ricentrata a favore del costruito esistente. In generale, le riflessioni che il saggio elabora si collocano nell’alveo degli studi rivolti al tentativo di rendere attuale l’architettura del passato, sono incentrate sulla relazione tra la dimensione diacronica delle fabbriche storiche e il rapporto sincronico da istituire con la contemporaneità e bilanciano cultura della conservazione e progetto.

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L’architetto Chiara Mariotti dell’università Politecnico delle Marche

Chiara Mariotti, architetto, Ph.D. in Architettura, è ricercatore di Restauro architettonico all’università Politecnica delle Marche e docente all’università di Bologna. Svolge attività didattica e di ricerca su aspetti teorico-critici e tecnici del restauro del patrimonio costruito; tra le sue linee di ricerca emerge quella sulla conservazione delle architetture fortificate, dai castelli medievali alle difese contemporanee, che affronta a partire dalla Tesi di Dottorato dal titolo “Il restauro dei castelli in Italia 1964- 2014”. In quella ricerca sono già presenti gli stimoli che porteranno, sulla scorta di approfondite ricerche nell’Archivio di San Ciriaco di Negrar, alla pubblicazione del volume “Piero Gazzola. Tutela e restauro dei castelli”, edito da Marsilio nel 2022. Lo scritto si configura come rilettura critica e intenzionalmente diretta dell’opera teoretica, operativa e istituzionale di Gazzola, sotto la cifra specifica e singolare del “castello” o, meglio, dell’architettura fortificata; ne ripercorre l’attività e il ruolo presso gli Istituti castellani internazionali e nazionali (Internationales Burgen Institut e Istituto Italiano dei Castelli), parte dai castelli ma li assume a paradigma di riflessioni più generali, osservatorio privilegiato per descrivere un più ampio spaccato della disciplina nel secondo Novecento.