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Pompei. Per tre domeniche all’anfiteatro di Pompei “Ludi pompeiani. Tra gladiatori, legionari e Plinio il Vecchio”: combattimenti di gladiatori, formazione e addestramento dei legionari, cerimonia davanti agli ufficiali della flotta navale di Miseno

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Locandina dell’evento “Ludi pompeiani” (foto paolo di nunno)

I gladiatori tornano nell’anfiteatro di Pompei con i “Ludi pompeiani. Tra gladiatori, legionari e Plinio il Vecchio”. Domenica 7 aprile, domenica 19 maggio e domenica 8 settembre 2024, spettatori per un giorno dei combattimenti gladiatori nell’anfiteatro di Pompei e dell’addestramento dei legionari romani: ci sarà infatti la possibilità di partecipare a un appuntamento speciale al parco archeologico di Pompei dove, nell’Anfiteatro, si esibiranno gladiatori in abbigliamento storico filologicamente ricostruito, simulando quelli che erano gli originali combattimenti e relative tecniche dell’epoca. Gruppi di legionari (fanti dell’unità militare di base dell’esercito romano, la legione) sfileranno, invece, nei loro armamenti ricostruiti. L’iniziativa è a cura del parco archeologico di Pompei in collaborazione con la Dyron Consulting – Reenactment e public history, con la sezione Classis Misenensis (Flotta Navale di Miseno), operante dal 2008 in attività di ricostruzione storica sul territorio nazionale e internazionale e la partecipazione in particolare per il grande evento di settembre di circa 5/6 Compagnie Legionarie. Un’occasione per adulti e bambini di partecipare a una dimostrazione di vita militare prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. all’Anfiteatro, sede di giochi e di esercitazioni. Sarà possibile incontrare il centurione in atto di coordinare i legionari nella formazione e nell’addestramento col gladio, l’arma tipica del militare romano; i movimenti di formazione a testuggine caratterizzeranno le esercitazioni legionarie; mentre i gladiatori si alleneranno per le grandi cerimonie e celebrazioni alla presenza degli ufficiali romani e del prefetto di Miseno, Plinio il Vecchio.

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Panoramica dell’anfiteatro di Pompei (foto parco archeologico pompei)

Le esibizioni, dedicate alla ricostruzione storica di vita civile e militare del I secolo d.C., si svolgeranno all’anfiteatro di Pompei il 7 aprile, 19 maggio, 8 settembre 2024 e in 4 fasce orarie (alle 10 e 12, e alle 15 e 17). La partecipazione all’evento è al costo di 5 euro, oltre al biglietto di ingresso al sito. Gratuito al di sotto dei 6 anni. Acquisto su www.ticketone.it  o presso le biglietterie del Parco. L’evento è per posti limitati. È consigliata la prenotazione e l’acquisto su piattaforma Ticketone > Special Tour per garantirsi la disponibilità di posti. Vendite a partire da martedì 3 aprile 2024. Durata: 1 ora. All’iniziativa delle domeniche seguirà il 28 e 29 settembre 2024 il grande raduno dei Gruppi Storici del I secolo d.C. composto da oltre 100 rievocatori con relativo accampamento militare nelle adiacenze dell’anfiteatro. L’anfiteatro sarà nuovamente sede di dimostrazioni di legionari in formazione e combattimenti gladiatori con un torneo dedicato all’imperatore Tito, anche lui impersonato e rievocato nell’occasione. Sarà evidenziata la compagine di Corte imperiale composta da Pretoriani e tutti gli altri Ufficiali delle Legioni presenti. Inoltre, al Foro avrà luogo la rievocazione di una cerimonia religiosa, cui seguirà un corteo storico che si sposterà verso l’Anfiteatro passando per via dell’Abbondanza.

Bacoli (Na). Nei lavori di riqualificazione dell’area, scoperta una monumentale villa romana del I sec. d.C. nei pressi di Punta Sarparella a Miseno, da cui si ipotizza Plinio il Vecchio avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae

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I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)

A seguito di dissequestro e bonifica dell’intera area sono stati avviati i lavori per la realizzazione di una villa comunale, nelle immediate prossimità di Punta Sarparella nel comune di Bacoli (Na), per restituire alla pubblica fruizione uno degli accessi più spettacolari alla spiaggia di Miseno, per lunghi anni resa inaccessibile da rifiuti e sterpaglie, progetto al quale ha partecipato attivamente la soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli intenzionata a supportare attivamente l’amministrazione comunale in questo progetto di riqualificazione, sono emersi i resti di quella che si è rivelata subito essere una monumentale villa romana. La struttura, databile intorno al I secolo d.C., si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti, presso Punta Sarparella, il promontorio da cui si ipotizza che Plinio il Vecchio, Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti delle diverse città costiere, minacciate dall’eruzione vesuviana. In attesa di valutare un progetto di scavo estensivo della villa e contestuale valorizzazione, attualmente il perimetro degli ambienti è stato ben individuato e recintato, e restituito, grazie anche alla prossima installazione di pannellistica esplicativa, al pubblico godimento.

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I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)

In un’area già sottoposta a tutela da vincolo archeologico ministeriale per la densità di evidenze antiche disseminate nelle immediate prossimità di Punta Sarparella a Bacoli, dall’accesso al teatro romano di Misenum, al Collegio degli Augustali, al bacino interno del porto antico, è stata fatta infatti una scoperta archeologica di portata eccezionale. In occasione dei lavori di rigenerazione urbana del Comune di Bacoli, è stato avviato un progetto di recupero e valorizzazione dell’area occupata in precedenza dall’ex Lido Piranha, un ecomostro abusivo finalmente abbattuto in anni recenti. Durante le operazioni di sistemazione del piano di campagna, destinato a ospitare il nuovo vialetto di accesso, le panchine e l’area giochi per bambini, sono emersi i resti di quella che si è rivelata subito essere una monumentale villa romana, databile intorno al I secolo d.C., realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo assai ben costruita, che si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti. Sono stati individuati una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario.

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I resti della villa romana monumentale del I sec. a.C. scoperta a Punta Sarparella di Miseno a Bacoli (foto sabap-met-na)

Tali evidenze sono probabilmente pertinenti a quello che resta di una delle terrazze della residenza del Prefetto della Flotta romana del Tirreno, la Classis Misenensis. Che delle strutture si conservassero in quella zona era già risaputo, così come lacerti di murature in opera reticolata sono già visibili lungo la spiaggia della Sarparella, ma grazie ai lavori di bonifica prima – iniziati nel 2021 – e a quelli di riqualificazione in via di completamento, è stato possibile avviare una pulizia sistematica delle creste murarie ed individuare l’articolazione degli ambienti. L’ipotesi, ancora da verificare, che su Punta Sarparella fosse ubicata la residenza del Prefetto della Flotta, si basa sulla circostanza che quel luogo offrisse, per la sua posizione, la massima visibilità dell’intero bacino portuale ed un’ampia veduta sul Golfo intero; sarebbe stato questo il promontorio dal quale si ipotizza che Plinio il Vecchio, che ricopriva la carica di Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti delle diverse città costiere, minacciate dall’eruzione vesuviana. La scoperta è ancor più eccezionale se si considera che ignoti sono ancora tuttora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum. L’individuazione di tali strutture in un punto nevralgico del territorio antico, prospiciente il bacino interno del porto romano, prossima all’ingresso del teatro di Misenum e all’area che doveva ospitare il foro cittadino, aggiungono un tassello di grande importanza alla conoscenza dell’articolazione del palinsesto insediativo antico.