Archivio tag | Christoph Reusser

Comacchio. Da giugno a ottobre, “I giovedì di Spina”: rassegna di incontri a corollario della mostra “Spina100”, la mostra dedicata al centenario dal ritrovamento della città etrusca

Comacchio_mostra-spina-100_giovedì-di-spina_locandina

Inaugurata con successo lo scorso 1° giugno 2022 a Comacchio “Spina100”, la mostra dedicata al centenario dal ritrovamento della città etrusca (vedi Comacchio. A Palazzo Bellini apre la mostra “Spina 100. Dal mito alla scoperta” per le celebrazioni nazionali del centenario della scoperta della città etrusca di Spina (1922-2022) | archeologiavocidalpassato), non si fermano gli appuntamenti per celebrare i cent’anni dalla scoperta che ha rivoluzionato il mondo dell’archeologia e non solo. Dal 16 giugno al 13 ottobre 2022, ecco la rassegna di incontri “I giovedì di Spina”: alle 18.30, al Pronao Museo Delta Antico. Il primo appuntamento, quello del 16 giugno, ha visto la partecipazione di Maurizio Cattani dell’università di Bologna su “Il delta nell’età del Bronzo”. Ecco il programma completo: 23 giugno, Tiziano Trocchi, direttore museo Archeologico nazionale di Ferrara, su “Il delta nell’età del primo Ferro”; 30 giugno, Elisabetta Govi, docente Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, su “Gli Etruschi”; 7 luglio, Caterina Cornelio , direttrice del museo Delta antico di Comacchio, su “Introduzione a Spina”; 14 luglio, Guido Barbujani, docente università di Ferrara, su “Il DNA degli etruschi (e di qualcun altro)”; 21 luglio, Sara Campagnari, funzionario archeologo Sabap per Bologna città metropolitana e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, su “L’Etruria padana”; 4 agosto, Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, su “Spina e l’Etruria”; 11 agosto, Marco Marchesini, Ursula Thun, Silvia Marvelli, docenti università di Ferrara, Giogio Nicoli, referente Centro Agricoltura e Ambiente di San Giovanni in Persiceto, su “Elementi di vita quotidiana a Spina”; 18 agosto, Simonetta Bonomi, Sabap Friuli Venezia Giulia, su “Spina e Adria”; 25 agosto, Andrea Gaucci, docente Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, e Carmela Vaccaro, docente università di Ferrara, su “Studi e riflessioni sulla necropoli di Spina”; 1° settembre, Christoph Reusser, docente università di Zurigo, su “L’abitato di Spina e i rapporti con Atene”; 8 settembre, Sauro Gelichi, docente università Ca’ Foscari di Venezia, su “Il delta nell’alto medioevo”; 15 settembre, Jacopo Ortalli, docente università di Ferrara, su “Il delta in età romana”; 22 settembre, Tiziano Trocchi, direttore museo Archeologico nazionale di Ferrara, e tenente colonnello Giuseppe De Gori, Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale – Sede di Bologna, su “La tutela del patrimonio archeologico”; 29 settembre, Marco Bruni, archeologo Comune di Comacchio, Gruppo archeologico Ferrarese, su “Recenti scoperte archeologiche per una nuova visione sull’antico assetto territoriale del Ferrarese”; 4 ottobre, Anna Maria Visser, docente università di Ferrara, presentazione volume “Musei: proposte per il futuro”, con la partecipazione di Cristina Ambrosini, direttrice Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna; 13 ottobre, Gianpiero Orsingher, giornalista RAI, su “Comunicare gli Etruschi”. Quindi Caterina Cornelio, direttrice museo Delta Antico di Comacchio, conclusioni a margine del ciclo di conferenze per Spina100.

Comacchio. A Palazzo Bellini apre la mostra “Spina 100. Dal mito alla scoperta” per le celebrazioni nazionali del centenario della scoperta della città etrusca di Spina (1922-2022)

È uno degli anniversari di grandi scoperte che l’archeologia riserva per il 2022: la scoperta della città etrusca di Spina (1922-2022). E proprio nell’ambito delle celebrazioni nazionali del centenario della scoperta apre la mostra “Spina 100. Dal mito alla scoperta”, a Palazzo Bellini a Comacchio (Fe). La cerimonia di inaugurazione mercoledì 1° giugno 2022, alle 12, nella sala polivalente San Pietro. Dopo i saluti di Pierluigi Negri, sindaco di Comacchio, e di Paolo Calvano, per la presidenza della Regione Emilia-Romagna, intervengono Massimo Osanna, direttore generale Musei, ministero della Cultura; Mauro Felicori, assessore alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia-Romagna; Giorgio Cozzolino, direttore regionale Musei Emilia-Romagna; Monica Miari, soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara; Christoph Reusser, università di Zurigo, dipartimento di Archeologia, presidente del Comitato Scientifico della mostra; Emanuele Mari, assessore alla Cultura, Comune di Comacchio.

Le Valli di Comacchio che conservano le tracce dell’antica città etrusca di Spina (foto http://www.rivadelpo.it)

Fondata dagli Etruschi sulla sponda destra dell’Eridano, l’antico corso del Po, attorno alla metà del VI secolo a.C., Spina divenne il porto privilegiato di Atene nel nord Adriatico, assumendo il controllo dei traffici verso l’intera valle Pianura Padana. Sul finire del IV secolo a.C. la città iniziò il suo declino e l’insediamento etrusco cadde nell’oblio della storia. I continui mutamenti del territorio trasformarono il paesaggio deltizio e dell’antica città si persero le tracce. Con l’inizio delle bonifiche del territorio vallivo comacchiese, nel 1922, in Valle Trebba, si scoprì la prima tomba della necropoli. Prese così avvio l’epopea archeologica che portò alla scoperta di oltre quattromila tombe e che culminò con il ritrovamento dell’abitato di Spina nel 1956, ad oggi ancora indagato. Il percorso espositivo è articolato secondo una sequenza di ambienti che accompagna il visitatore alla scoperta dell’antica città etrusca e del suo tesoro.

Al museo Archeologico nazionale di Ferrara la presentazione degli Atti del convegno “Spina- Neue Perspektiven archaeologischen Erforshcung / Nuove prospettive della ricerca archeologica” (Zurigo, 2012): un libro di grande importanza per la conoscenza dell’antica città di Spina

La copertina del volume sugli Atti del convegno di Zurigo “Spina- Neue Perspektiven archaeologischen Erforshcung / Nuove prospettive della ricerca archeologica”

A sei anni dal convegno “Spina- Neue Perspektiven archaeologischen Erforshcung / Nuove prospettive della ricerca archeologica”, tenutosi a Zurigo il 4 e 5 maggio 2012, il museo Archeologico nazionale di Ferrara presenta gli Atti del Convegno di Zurigo, solo recentemente pubblicato (2017) dopo la lunga gestazione richiesta dall’importanza dei temi trattati, “un libro di grande importanza per la conoscenza dell’antica città di Spina”, sottolinea il direttore del Polo Museale dell’Emilia-Romagna Mario Scalini.

Le ricche necropoli della città di Spina furono scoperte nel 1922

La città etrusca di Spina sul bordo meridionale dell’attuale delta del fiume Po è stata a lungo oggetto di ricerca per le necropoli scoperte nel 1922 e scavate successivamente. Le loro parecchie migliaia di tombe contenevano uno dei più grandi complessi di reperti di ceramica attica in tutto il Mediterraneo. Dal 2007, nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale, il centro storico della città è stato esplorato in termini di urbanistica, architettura residenziale, spazio naturale, stratigrafia e cronologia assoluta, i cui ricchi risultati sono contenuti per la prima volta in 15 articoli negli Atti del convegno di Zurigo. Questi studi riguardano la fase ellenistica e la produzione di sale evaporativo a Spina, le strutture del IV secolo a.C., le prospettive future della ricerca, il contesto geo-archeologico e la stratigrafia dell’insediamento etrusco, l’evidenza paleobotanica, la tecnica costruttiva e la vita di tutti i giorni. nelle case in legno e in rovere del VI-IV secolo e nei tipi di ceramica grezza e fine.

Le sale dedicate alle necropoli di Spina nel museo Archeologico nazionale di Ferrara

L’appuntamento al museo Archeologico nazionale di Ferrara giovedì 13 settembre 2018, alle 16, per la presentazione degli Atti del Convegno. Dopo i saluti di Mario Scalini, direttore del Polo Museale, e del direttore del museo Archeologico Paola Desantis, intervengono Luigi Malnati, soprintendente emerito della soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna; Cristina Ambrosini, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Bologna e per le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara; Giuseppe Sassatelli, professore ordinario di Etruscologia e Archeologia Italica; Christoph Reusser, professore ordinario di Archeologia Classica all’università di Zurigo. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione del Gruppo Archeologico Ferrarese.