Archivio tag | Centro CADMO

Siena. All’università per Stranieri il workshop “Stranieri in Archeologia”, in presenza e in diretta YouTube, una giornata interamente dedicata ai progetti di ricerca archeologica promossi dall’Ateneo

Lunedì 27 ottobre 2025, alle 14, all’università pe Stranieri di Siena, il workshop “Stranieri in Archeologia”, una giornata interamente dedicata ai progetti di ricerca archeologica promossi dall’Ateneo. Le ricercatrici e i ricercatori del Centro CADMO – Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane presenteranno i primi risultati e gli sviluppi in corso di alcuni importanti progetti, tra cui il PRIN 2022 BECAUSE, il progetto FOE_CADMO, il progetto ResMaLand e l’edizione del medagliere Piccolomini, realizzata in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L’incontro sarà aperto dal rettore Tomaso Montanari e sarà trasmesso anche in streaming sul canale YouTube di Unistrasi: https://www.youtube.com/live/b3imBvqzM00?si=znT0nExS9dOEMsDH.

Programma. Alle 14, Tommaso Montanari, saluti istituzionali e introduzione al progetto CADMO; 14.20, Jacopo Tabolli, “Scavando lungo le rotte e gli approdi di CADMO”; 14.40, Mauro Puddu, “Umano, postumano e disumano. Un’archeologia dell’identità romana tra la Sardegna e la Gaza di oggi”; 15, Mauro Pacifici, “A nord e a sud sui confini di Arezzo e di Chiusi: i progetti di Pieve a Socana e dei Fines Clusinorum”; 15.20, Fulvio Cozza, “Archeologia è tanto altro. Una ricerca etnografica a San Casciano dei Bagni”; 15.40, Helga Maiorana, “Paesaggi marginali. Il sistema dei palmenti nel territorio di Giglio Porto all’isola del Giglio”; 16, coffee break; 16.30, Agnese Fusaro, “Oltre i confini: il contributo di una Straniera alle ricerche archeologiche in Asia centrale e meridionale”; 16.50, Maria Laura Gavazzi, “Le monete della collezione Piccolomini Clementini nel monetiere della Banca Monte dei Paschi di Siena: un primo bilancio”; 17.10, Emanuele Mariotti, “2023-2025: lo scavo archeologico a San Casciano dei Bagni e un nuovo progetto nell’Italia preromana nel sito di Castiglione di Paludi”; 17.30, Chiara Fermo, “Dal fango al laboratorio nel progetto PRIN 2022 BECAUSE: trattamento conservativo, catalogazione e prospettiva di ricerca dei reperti di San Casciano dei Bagni”; 17.50, Edoardo Vanni, Federico Saccoccio, “Scontri ed incontri nei paesaggi montani: il caso dei Monti Aurunci”; 18.10, Mattia Bischeri, “Percepire la cura, costruire la memoria, vedere l’invisibile. Tre temi di archeologia chiusina”; 18.30, discussione conclusiva.

San Casciano dei Bagni (Si). Iniziata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: partecipano in quattro turni di 3 settimane ciascuno ragazzi e ragazze dall’Italia e dall’Europa. Il sindaco Agnese Carletti: “Benvenuti a tutti e tutte, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi”

Al via la campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni (foto unistrasi)

Erano i primi di maggio 2025 quando si aprivano le candidature a partecipare alla decima campagna di scavo al Santuario Ritrovato di San Casciano dei Bagni (Si) (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: sarà in quattro turni di 3 settimane ciascuno. Aperte le iscrizioni | archeologiavocidalpassato). Ora ci siamo. Il 23 giugno 2025: Pronti, partenza, via! Come si legge sulla tavoletta da scavo. La campagna 2025 è suddivisa in 4 turni di 3 settimane ciascuno: 1° turno: 23 giugno – 12 luglio, 2° turno: 14 luglio – 2 agosto, 3° turno: 25 agosto – 13 settembre, 4° turno: 15 settembre – 4 ottobre. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura con la tutela della soprintendenza ABAP per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. La direzione scientifica è del prof. Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena, CADMO. La direzione sul campo è di Emanuele Mariotti.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)

“Una nuova campagna di scavo, la decima e di nuovo tanti ragazzi e ragazze pronti a mettersi al lavoro per riportare alla luce un pezzo di storia che giorno dopo giorno diventa più affascinante e importante per il nostro futuro”, scrive il sindaco Agnese Carletti. “Arrivano dalle università di Firenze, Milano, Padova, Pisa, Torino, Trinity, Leiden, Istanbul, Sapienza e Sorbona, guidati come sempre dal direttore scientifico Jacopo Tabolli dell’università per Stranieri di Siena, dal direttore di scavo Emanuele Mariotti e dalla funzionaria della soprintendenza Ada Salvi. Benvenuti a tutti e tutte loro – continua il sindaco -, a chi è già qui e a chi arriverà nelle prossime settimane, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi. Come sempre racconteremo a tutti cosa accadrà sullo scavo, il primo momento di restituzione alla comunità è già fissato per il 3 agosto 2025, alle 21.30”.

San Casciano dei Bagni (Si). Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: sarà in quattro turni di 3 settimane ciascuno. Aperte le iscrizioni

Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si): aperte le iscrizioni. La campagna partirà lunedì 23 giugno 2025, si concluderà il 4 ottobre e sarà suddivisa in 4 turni di 3 settimane ciascuno: 1° turno: 23 giugno – 12 luglio, 2° turno: 14 luglio – 2 agosto, 3° turno: 25 agosto – 13 settembre, 4° turno: 15 settembre – 4 ottobre. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura con la tutela della soprintendenza ABAP per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. La direzione scientifica è del prof. Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena, CADMO. La direzione sul campo è di Emanuele Mariotti. Per partecipare è necessaria una copertura assicurativa e il certificato di vaccinazione antitetanica. Per maggiori informazioni e per inviare la propria candidatura scrivere a santuarioritrovato.scb@gmail.com indicando: università di appartenenza, corso di laurea, turno (minimo uno), se automunito/a, eventuali allergie. Scadenza candidature 25 maggio 2025.

San Casciano dei Bagni (Si). Al teatro dei Georgofili Accalorati Fulvio Cozza (Cadmo – università per Stranieri di Siena) in “ABITARE IL MONDO. L’archeologia a San Casciano dei Bagni” presenta i risultati di una ricerca sul campo per studiare e ricostruire la memoria orale della comunità sancascianese, legata in particolare all’archeologia

san-casciano-dei-bagni_teatro_abitare-il-mondo_cozza_locandina

Fulvio Cozza è un antropologo del centro di ricerca Cadmo (Centro di Archeologia per le diversità e le mobilità preromane) dell’università per Stranieri di Siena che nel corso del 2024, in missione a San Casciano, ha effettuato una ricerca sul campo per studiare e ricostruire la memoria orale della comunità sancascianese, legata in particolare all’archeologia. Giovedì 20 marzo 2025, alle 17.30, al Teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si) condividerà le prime riflessioni emerse dai suoi studi nell’incontro “ABITARE IL MONDO. L’archeologia a San Casciano dei Bagni”. Introducono Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, e Jacopo Tabolli, pro-rettore alle relazioni con le istituzioni politiche e culturali dell’università per Stranieri di Siena. Durante questo periodo trascorso a San Casciano, Fulvio Cozza ha raccolto memorie e racconti sul passato di questo territorio con l’obiettivo di comprendere il punto di vista della comunità sul paesaggio, la percezione dei resti archeologici e della storia più recente, registrando continuità e mutamenti.

San Casciano dei Bagni (Si). Dal serpente agatodemone in bronzo alle uova di gallina, dagli ex voto in foglia d’oro alle statue in bronzo, dalle monete alle iscrizioni etrusche e latine: presentati gli eccezionali risultati della campagna 2024 nella vasca grande del santuario etrusco e romano del Bagno Grande: in febbraio li vedremo su Rai Cultura seconda puntata di “Italia, Viaggio nella Bellezza”

Screenshot

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Dal temenos alla vasca più antica, dalle lucerne agli unguentari, bronzetti votivi, ex voto in foglia d’oro, un serpente agatodemone in bronzo protettore della fonte sacra, quattro nuove statue, strumenti di rito e ancora monete, e nuove eccezionali iscrizioni in etrusco e in latino, e infine reperti organici come uova frutta pigne. La terza campagna di scavo nel santuario etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) non ha deluso le aspettative. Anzi.

san-casciano-dei-bagni_campagna-di-scavo-2024_presentazione-risultati_foto-comune-san-casciano

Il ministro Giuli al centro del gruppo di autorità intervenute alla presnetazione dei risultati della campagna 2024 nel Bagno Grande del santuario etrusco e romano a San Casciano dei Bagni (foto comune san casciano)

Come dimostrano gli eccezionali risultati illustrati nel piccolo borgo senese presenti Alessandro Giuli, ministro della Cultura; Agnese Carletti, sindaco di San Casciano; Eugenio Giani, presidente Regione Toscana; Luigi La Rocca, capo dipartimento Tutela del MIC; Massimo Osanna, direttore generale Musei del MIC; Tomaso Montanari, rettore università per Stranieri di Siena; Gabriele Nannetti, soprintendente ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. Con l’occasione è stata presentata l’anteprima della nuova puntata del programma di Rai Storia “Italia, viaggio nella Bellezza” dedicata a questo straordinario luogo di culto dal titolo “Oltre il bronzo- Lo scavo di San Casciano dei Bagni” e firmata da Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, che andrà in onda su Rai Storia a febbraio 2025.

default

Campagna 2024: panoramica dell’area di scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (foto SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi)

Lo scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni è in concessione di scavo al Comune di San Casciano dei Bagni, da parte della direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio e nasce in collaborazione con la Soprintendenza ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e il coordinamento scientifico dell’Università per Stranieri di Siena. Gli interventi di conservazione e restauro avvengono in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro.

san-casciano-dei-bagni_campagna-di-scavo-2024_fine-lavori_gruppo_foto-ludovico-salerno

Scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni: foto di gruppo a fine campagna 2024 (foto ludovico salerno)

Hanno preso parte alla campagna di scavo 2024 più di 80 studenti e studentesse di archeologia provenienti da università di tutto il mondo. Il gruppo interdisciplinare e internazionale di ricerca e studio coinvolge oltre 90 specialisti di varie discipline. Al progetto stanno inoltre lavorando numerosi professionisti esterni e interni al Ministero della Cultura che si occupano della progettazione e dell’esecuzione degli interventi architettonici e di restauro necessari alla conservazione e alla tutela delle strutture archeologiche e dei reperti. Lo scavo beneficia del finanziamento economico, oltre che del Comune di San Casciano dei Bagni, del Centro CADMO dell’università per Stranieri di Siena e della soprintendenza APAB per le province di Siena Grosseto e Arezzo, anche del contributo di Robe Cope per Vaseppi Trust, di Friends of Florence, del Gruppo E, di Iren e di Heureka Ambiente. La locale associazione archeologica Eutyche Avidiena assicura un fondamentale contributo alla vita e alla logistica dello scavo, oltre ad aver guidato più di 5000 visitatori nelle passeggiate archeologiche alla scoperta del patrimonio culturale di San Casciano dei Bagni.

In questo video prodotto dal ministero della Cultura le interviste per il Tg con alcuni protagonisti alla presentazione dei risultati della campagna di scavo 2024 a San Casciano dei Bagni: al ministro della Cultura, Alessandro Giuli; al direttore generale Musei del MIC, Massimo Osanna; al sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti; al rettore dell’università per Stranieri di Siena – UniStraSi, Tomaso Montanari; al capo dipartimento Tutela del MIC, Luigi La Rocca; al professore associato di Civiltà dell’Italia preromana ed Etruscologia, Jacopo Tabolli.

“Questo è un progetto”, dichiara il ministro Giuli, “che nasce in una comunità straordinaria con dei ritrovamenti di rilievo non locale, ma nazionale e aggiungo internazionale, e che ci inducono come ministero della Cultura a sostenere tutto il progetto con la sindaca Carletti affinché i beni ritrovati e l’area archeologica vengano valorizzati e la struttura museale prenda forma nel più breve tempo possibile. Si tratta di un progetto di grandissimo rilievo per noi”. E il dg Musei Osanna: “Si presenta oggi il progetto museale del nuovo museo di San Casciano, un museo che sarà in un palazzo storico ma che ovviamente è collegato con il parco archeologico. Un bel progetto in un palazzo storico ma un progetto allestitivo contemporaneo all’insegna delle tecnologie, della multimedialità e soprattutto dell’accessibilità”. Entusiasta il sindaco Agnese Carletti: “Una grande soddisfazione oggi per la comunità di San Casciano dei Bagni avere qui il ministro Alessandro Giuli, insieme al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il rettore dell’università per Stranieri di Siena Tommaso Montanari, presenza che per noi significano quanto tuti questi enti continuano a credere nel progetto di San Casciano dei Bagni che per noi è fondamentale, e fondamentale è che vada avanti nel più breve tempo possibile”. “Come università per Stranieri di Siena”, interviene il rettore Montanari, “acquistiamo il primo edificio fuori delle mura di Siena e lo facciamo qui a San Casciano dei Bagni. Sarà una foresteria e sarà un hub della ricerca archeologica. Crediamo che accanto alla conoscenza dei contesti archeologici, dei contesti antichi si debba vivere il contesto attuale e che il nesso tra la città dei vivi a San Casciano e la città degli studiosi e la città degli scavi debba essere rinforzato. Per cui essere qua ha anche questo significato: accanto alla ricerca la cosiddetta terza missione, cioè la ricaduta sociale della conoscenza che si costruisce”. E il capo dipartimento Tutela La Rocca: “Oggi ci immergiamo di nuovo in questo straordinario contesto archeologico ma anche paesaggistico di San Casciano dei Bagni dove le campagne di scavo condotte tra i mesi di giugno e di ottobre di quest’anno hanno consentito il rinvenimento di altri reperti archeologici di straordinaria importanza perché la vasca grande e il fango delle acque termali che ha conservato perfettamente i reperti antichi ha consentito di scoprire nuove statue di bronzo che arricchiscono la conoscenza di questo santuario, e anche numerosissimi reperti organici, in particolare uova frutta pigne, che arricchiscono la nostra conoscenza sulla tipologia delle offerte che venivano dedicate agli dei per ottenere la guarigione dalle malattie”. Conclude il direttore scientifico dello scavo Tabolli: “La campagna di scavi del 2024 è stata particolarmente fortunata. Con oltre 90 studenti e studentesse da tutto il mondo abbiamo indagato insieme alla soprintendenza il cuore del deposito votivo, le offerte che per oltre 800 anni furono poste all’interno della vasca sacra. E quest’anno la grande novità è nel tipo di offerte: abbiano oggetti in oro, tra cui una meravigliosa corona, anelli, foglie d’oro stesse, e poi centinaia di uova, alcune delle quali integre che dimostrano la velocità con cui furono deposte nell’acqua calda e poi allo stesso tempo il senso del potere di generazione che ha l’acqua stessa. E sul fondo della vasca, a oltre 4.80 metri di profondità, un’intera stratificazione di serpenti in bronzo il senso stesso della natura della sorgente”.

san-casciano_scavi.2024_dettaglio-testa-maschile_foto-alessandra-fortini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: dettaglio testa maschile di bronzo (foto alessandra fortini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

san-casciano_scavi.2024_monete_foto-claudia-petrini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: monete (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

L’estensione delle indagini e l’ampliamento dell’area di scavo nel santuario del Bagno Grande hanno portato tra giugno e ottobre 2024 al rinvenimento del temenos, il muro di recinzione dello spazio sacro, che racchiudeva più edifici tra i quali il tempio costruito attorno alla grande vasca sacra. Un edificio più antico, o forse un grande recinto, costruito in blocchi di travertino, già in età etrusca circondava la sorgente del Bagno Grande, definendo lo spazio sacro del culto, almeno dal III secolo a.C. Lo scavo ha ora messo in luce gran parte della vasca più antica, che fu poi ricostruita tra i regni degli imperatori Tiberio e Claudio, forse a seguito di un prodigio associato alla caduta di un fulmine. Se all’esterno del tempio sono stati portati alla luce gli strati di vita e, soprattutto, i resti di doni e cerimonie che avvennero nel corso dei secoli, con deposizioni di lucerne, unguentari di vetro, bronzetti votivi, ex voto anatomici in terracotta dipinta e perfino foglie d’oro, è all’interno della vasca sacra che la stratificazione dei doni votivi continua a restituire un contesto assolutamente unico, protetto dall’acqua termale e dal fango argilloso. Dopo un complesso lavoro di gestione dell’acqua proveniente dalla sorgente, alla profondità di quasi 5 metri, lo scavo ha raggiunto nuove sequenze stratigrafiche.

san-casciano_scavi.2024_mariotti-tabolli-salvi.con-orante _foto-claudia-petrini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: Emanuele Mariotti, Jacopo Tabolli e Ada Salvi con orante (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

san-casciano_scavi.2024_lamina-d-oro-con-iscrizione_foto-ludovico-salerno_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: lamina d’oro con iscrizione (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Ancora una volta sono le offerte in metallo pregiato a costituire l’elemento caratterizzante del deposito votivo. Quattro nuove statue e poi braccia, teste votive e gambe iscritte, assieme a strumenti del rito, come un’elegante lucerna, o un piccolo toro in bronzo, a richiamare quel mondo agro-pastorale così importante in questo contesto e già rappresentato dal bassorilievo all’interno della vasca sacra. E ancora monete di età repubblicana e imperiale, ormai più di 10.000, rinvenute nel santuario del Bagno Grande. Ma accanto al bronzo, il rinvenimento di una corona e di un anello d’oro si associa alla moltiplicazione di aurei romani. Sono metalli preziosi, tra cui gemme, ambra e altri gioielli, che legano il dono per le capacità terapeutiche delle acque calde alle pratiche divinatorie che nel santuario dovevano certamente trovare il loro fulcro.

san-casciano_scavi.2024_recupero-tronco-maschile_foto-emanuele-mariotti_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: recupero statua corpo nudo maschile è offerto esattamente a metà, come reciso dal collo ai genitali da un taglio chirurgico (foto emanuele mariotti / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

san-casciano_scavi.2024_bilbo-augure-con-palla_foto-claudia-petrini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: bimbo augure, con iscrizione in etrusco sulla gamba destra, e ella mano sinistra una palla (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Nuove, eccezionali iscrizioni rinvenute sono in Etrusco e in Latino. Appaiono voti che recano il nome etrusco di Chiusi, Cleusi, accanto a dediche alle Ninfe e alla Fonte calda, Flere Havens in Etrusco, giuramenti sulla Fortuna e sul Genio dell’Imperatore. Un eccezionale corpo nudo maschile è offerto esattamente a metà, come reciso dal collo ai genitali da un taglio chirurgico. Dedicato da un Gaio Roscio alla Fonte Calda, questo mezzo corpo testimonia forse la guarigione della parte immortalata nel bronzo. Un bimbo augure, un piccolo sacerdote della fine del II secolo a.C., con una lunga iscrizione in etrusco sulla gamba destra, reca nella mano sinistra una palla, con i classici pentagoni cuciti, che ancora ruota tra le dita: forse un elemento divinatorio, da far ruotare in un rito. Il gesto dell’offerente è reso da una statua femminile, quasi identica a quella rinvenuta nel 2022, con eleganti trecce che ricadono sul petto e deposta su un lato. Le teste votive sono eleganti ritratti proto-imperiali, con la prima dedica in Latino alla fonte, sul collo di una testa, i cui tratti sembrano quasi ricordare Cesare, che menziona anch’essa la Fonte.

san-casciano_scavi.2024_dettaglio-serpente-agatodemone_foto-alessandra-fortini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: dettaglio serpente agatodemone in bronzo (foto alessandra fortini / SABAP-SI Comune San Casciano Unistrasi)

san-casciano_scavi.2024_uovo-integro_foto-alessandra-fortini_SABAP-SI-Comune-S-Casciano-Unistrasi

San Casciano dei Bagni, scavi 2024: uovo integro (foto alessandra fortini / SABAP-SI Comune San Casciano Unistrasi)

Nella stratificazione del deposito – che fu rapida, come ci suggerisce la conservazione di migliaia di frammenti di uova in alcuni casi rinvenute intere, o praticamente integre con il tuorlo ancora visibile all’interno, la cui deposizione rimanda ai riti di rinascita e rigenerazione – si alternano strati di offerte, scaglie di travertino e piani d’argilla. E ancora pigne, rametti tagliati e decorati con intrecci vegetali, a ricordare come le acque salutifere debbano essere in qualche modo “nutrite” dalla forza rigenerante della natura. Alla base di grandi tronchi lignei, infissi in verticale nel deposito, in uno dei punti focali della vasca più antica, lo scavo ha portato alla luce una serie di serpenti in bronzo, concentrati nella profondità del deposito. Di forme diverse, presentano misure di scale differenti: dai piccoli serpentelli ad un esemplare di oltre 90 cm, quasi la mensura honorata, la misura perfetta di tre piedi romani, barbuto e cornuto. Si tratta, con ogni probabilità, di un serpente agatodemone, il più grande ad oggi rinvenuto – se ne conoscono in bronzo al museo Archeologico nazionale di Napoli e al British Museum a Londra – protettore della sorgente e detentore di un ruolo fondamentale nelle pratiche divinatorie, come si può osservare in molti altri contesti del Mediterraneo antico. La varietà delle offerte votive, che ricalca quanto già emerso nel 2022 e, allo stesso tempo, lo arricchisce e lo completa, offre uno squarcio ulteriore sul significato e suo ruolo di questo luogo di culto e cura, dove il rapporto col sacro, tra umano e divino, è forse percepito come diretto, quasi affidato al continuo scorrere delle acque calde e al genius loci nella forma del serpente agatodemone.

 

Tutto questo verrà raccontato nella puntata del programma di Rai Storia “Italia, viaggio nella Bellezza”, dal titolo “Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni” e firmata da Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, che andrà in onda su Rai Storia a febbraio 2025 e racconterà le nuove scoperte e i nuovi filoni della ricerca, sempre più interdisciplinare, che sta ricostruendo con sempre maggiori dettagli il passato sacro di questo meraviglioso paesaggio termale, a partire dalle nuove statue in bronzo: dai corpi femminili e maschili, tra cui una bellissima figura in preghiera, alcuni lasciati come dono nella loro metà esatta, fusa con la precisione di un taglio chirurgico, agli animali, come una serie di serpenti bronzei di forme e dimensioni diverse, come un serpente barbuto e crestato, lungo quasi un metro. È quello che gli antichi chiamavano agatodèmone, lo spirito buono e profetico della sorgente incarnato in un corpo di rettile. Non solo oggetti in bronzo, ma anche dei preziosissimi materiali organici perfettamente conservati. Centinaia di uova deposte nell’acqua. E ritrovate nel fango. Alcune intatte. Ciò che di più raro possa emergere da uno scavo, segno tangibile di un dono che forse allude anch’esso alle capacità generatrici della vasca sacra.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale “Dallo scavo alla mostra. Andata-ritorno. Da San Casciano dei Bagni a Reggio Calabria”: diretta su YouTube con lo scavo di San Casciano dei Bagni per vivere l’atmosfera e l’emozione dello scavo accompagnati dal prof. Jacopo Tabolli, direttore scientifico del progetto

reggio-calabria_archeologico_diretta-bronzi-san-casciano_locandina“Dallo scavo alla mostra. Andata-ritorno. Da San Casciano dei Bagni a Reggio Calabria”: il 27 settembre 2024, alle 16.30, in occasione della “Bright Night – La notte europea delle Ricercatrici e Ricercatori” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria si potrà assistere alla diretta dallo scavo di San Casciano dei Bagni: un’occasione unica che permetterà di vivere l’atmosfera e l’emozione dello scavo accompagnati dal prof. Jacopo Tabolli, direttore scientifico del progetto, con Emanuele Mariotti, Ada Salvi e il team di ricerca internazionale: si creerà un ponte digitale tra il santuario di San Casciano e il MaRC, portando lo scavo in diretta all’interno del museo. Collegamento alle 16.30 sul Canale YouTube del Centro CADMO: https://www.youtube.com/@CentroCADMOUnistrasi. È da questo contesto che nasce il nuovo corso di laurea dell’università per Stranieri di Siena “Geografie della decolonizzazione: sostenibilità, paesaggi, patrimoni culturali”, basato sul rapporto tra multiculturalismo e plurilinguismo tra passato e presente. Anche di questo nuovo percorso universitario si parlerà nella diretta del 27 settembre 2024. Ricordiamo che la mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano” si puà visitare al MArRC fino al 12 gennaio 2025.

San Casciano dei Bagni (Si). Partita la campagna di scavo 2024 al santuario etrusco-romano di San Casciano. L’annuncio e gli auspici del sindaco Agnese Carletti

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_campagna-2024-al-via_gruppo_foto-san-casciano-dei-bagni

Foto di gruppo al via della campagna di scavo 2024 del santuario etrusco-romano del Bagno grande di San Casciano dei Bagni (foto comune san casciano)

A un anno esatto dall’esposizione dei bronzi di San Casciano al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica, e a pochi giorni dalla chiusura della seconda tappa della mostra al museo Archeologico nazionale di Napoli, lunedì 24 giugno 2024 ha preso il via la nuova campagna di scavo archeologico nel sito del santuario etrusco-romano del Bagno grande di San Casciano dei Bagni. Lo ha annunciato Agnese Carletti, sindaco fresca di riconferma nelle recenti amministrative dell’8 e 9 giugno 2024. “Nei prossimi quattro mesi – spiega – ospiteremo a San Casciano un totale di circa 90 archeologi e archeologhe provenienti da università di tutto il mondo (Trinity College di Dublino, La Sorbona di Parigi, University of South California, Finlandia, Danimarca, Lisbona e poi studenti dalle università italiane di Milano, Roma, Bologna, Catania, Pisa…). Lo scavo tornerà così a prendere vita, a parlare tante lingue diverse e, soprattutto, a restituirci nuove informazioni che come sempre racconteremo nel corso di questi mesi”. E poi passa ai ringraziamenti: “Buon lavoro e grazie quindi al direttore dello Scavo Emanuele Mariotti, al direttore scientifico per l’università per Stranieri di Siena e per il centro CADMO Jacopo Tabolli, alla funzionaria della Soprintendenza di Siena Ada Salvi e a Claudia Petrini che racconterà lo scavo nelle pagine social del @santuario ritrovato. Grazie al gruppo archeologico Eutyche Avidiena (Irene Picchieri, Ludovico Salerno e tutti i volontari e le volontarie che mettono a disposizione anche gli appartamenti) per il supporto nell’organizzazione delle attività di scavo e dell’accoglienza e perché permetterà a tutti di visitare il sito nei mesi prossimi. Grazie infine agli sponsor che tramite Art Bonus anche quest’anno permettono al Comune, concessionario dello scavo, di proseguire questa attività in autonomia: Fondazione Vaseppi e Gruppo E alleati IT”.

Il 2024 porta al museo Archeologico nazionale di Napoli la mostra “Gli dei ritornano – I Bronzi di San Casciano” dopo il successo al Quirinale. Bilancio dello scavo nel 2023 e presentazione del progetto CADMO (museo Archeologico, area archeologica e Hub Internazionale di ricerca)

roma_quirinale_mostra-gli-dei-ritornano_allestimento_foto-mic

I bronzi di San Casciano esposti nella sala del Bronzino al Quirinale della mostra “Gli dei ritornano – I Bronzi di San Casciano” (foto mic)

BDSC _ Social_ Card _ 1206Il 2024, a fine gennaio, porta al museo Archeologico nazionale di Napoli la mostra “Gli dei ritornano – I Bronzi di San Casciano”, proveniente dal Quirinale dove ha riscontrato uno straordinario successo di pubblico. Le oltre 20 statue e statuette bronzee, insieme a diverse monete ed ex voto rinvenuti nel 2022 nel santuario termale etrusco-romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si), potranno così continuare ad essere ammirate in attesa della realizzazione del museo loro preposto nel Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano, acquisito dallo Stato per ospitare queste antiche testimonianze del passato. L’esposizione, curata da Jacopo Tabolli, direttore scientifico degli scavi al “Santuario Ritrovato” del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni e professore di Etruscologia dell’università per Stranieri di Siena, e da Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Mic, sarà allestita al Mann per tre mesi. “Questi reperti eccezionali, che ci parlano di un passato in cui i mondi romano ed etrusco si riconoscevano nelle medesime tradizioni, hanno la capacità di riconnetterci alle nostre più antiche radici”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “In attesa del loro ritorno nel luogo da cui sono emersi, dove verranno ospitati in un museo per il quale abbiamo già acquistato l’edificio in cui ogni tipo di pubblico potrà comprendere il significato di questa scoperta straordinaria, ora sarà Napoli ad accogliere Gli dei ritornano. I visitatori del Mann avranno così l’opportunità di ammirare questi tesori, restituiti a noi dalla terra e dall’acqua in cui erano celati”.

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_scoperta-statue-in-bronzo_3_foto-mic

Una statua in bronzo riemersa dallo scavo del Bagno Grande del santuario etrusco-romano a San Casciano dei Bagni (Si) (foto mic)

Nel 2022 è stata la scoperta archeologica dell’anno: oltre 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto e altri oggetti, ma anche cinquemila monete in oro, argento e bronzo, rimasti immersi, e in qualche modo protetti, nei fanghi delle calde acque termali del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si) per più di duemila anni (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Dai fanghi della sorgente termale del Bagno Grande del santuario etrusco-romano emergono oltre 20 statue in bronzo, molti ex-voto, cinquemila monete in oro argento e bronzo di oltre duemila anni fa. L’archeologo Tabolli: si riscrive la storia della statuaria antica e della romanizzazione del territorio. È la scoperta più importante dai Bronzi di Riace del 1972 | archeologiavocidalpassato). Lo scavo promosso dal ministero della Cultura e dal comune toscano è coordinato del prof. Jacopo Tabolli dell’università per Stranieri di Siena. Poi nel 2023, mentre proseguiva la campagna di scavo, i bronzi di San Casciano sono stati premiati alla Borsa mediterranea del turismo archeologico con l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, come miglior scoperta archeologica 2022 nel mondo, ed è stata la prima volta per una scoperta italiana (vedi Paestum. Per la prima volta assegnato all’Italia l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: la 9a edizione va alla scoperta delle “24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana”, riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni (provincia di Siena). La consegna del premio al sindaco di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti e a Jacopo Tabolli responsabile scientifico | archeologiavocidalpassato). E al Quirinale, nella sala del Bronzino, è stata aperta la mostra “Gli dei ritornano – I Bronzi di San Casciano”, prima dal 22 giugno al 29 ottobre, poi prorogata al 22 dicembre 2023.

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_area-di-scavo-2023_foto-uni-stranieri-siena

L’area di scavo a San Casciano dei Bagni alla fine della campagna 2023 (foto uni stranieri siena)

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_presentazione-progetto-cadmo_locandinaIL PROGETTO CADMO. A giugno 2023 il ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), nell’ambito dei Fondi ordinari per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE), ha decretato di finanziare il progetto presentato dall’università per Stranieri di Siena denominato CADMO-Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane. L’ammontare complessivo del progetto presentato è di 3 milioni di euro. Il progetto, che nasce attorno allo scavo del Bagno Grande, prevede la nascita a San Casciano di un museo Archeologico, di un’Area archeologica e di un Hub Internazionale di ricerca. Il progetto, che prevede quattro azioni principali, è stato presentato il 29 dicembre 2023 a San Casciano di Bagni nell’incontro “Verso un hub internazionale di Archeologia”. La prima è dedicata alla nascita di una sede dell’università per Stranieri di Siena a San Casciano dei Bagni: una proiezione dell’ateneo senese sul territorio della provincia che non ha precedenti e che costituisce una sfida nel rapporto tra la ricerca e le comunità, con un laboratorio permanente legato allo scavo e una foresteria che accolga studiosi e studiose che partecipano alle attività di ricerca. Si tratterà di un luogo accogliente, anche per le famiglie, quando molto spesso la ricerca archeologica è profondamente impari proprio per le difficoltà legate all’accoglienza dei bambini di chi fa ricerca sui cantieri di scavo. La seconda azione sarà dedicata ad incentivare percorsi internazionali di ricerca, di mobilità, per archeologi stranieri che verranno a studiare e a portare avanti i loro progetti connessi con le attività del Centro CADMO dell’università per Stranieri di Siena nell’Hub di Ricerca di San Casciano dei Bagni. Si tratta di un programma innovativo di Visiting Fellowship volto a fare del centro un vero incubatore di ricerca internazionale. La terza azione sarà dedicata alle applicazioni multidisciplinari di analisi su scavo (dalle acque termali all’ambiente dell’antichità). La quarta azione recupera la centralità dell’“archeologia civica” così come vissuta a San Casciano dei Bagni fin dall’inizio dello scavo nel 2019. L’obiettivo è quello di consolidare il legame tra la conoscenza e la società in cui si svolge il progetto, fornendo alle comunità locali approcci pratici e politici alla conservazione di beni culturali e paesaggi e all’abitare.

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_team-di-scavo_foto-uni-stranieri-siena

Il team di scavo a San Casciano dei Bagni alla fine della campagna 2023 (foto uni stranieri siena)

LO SCAVO NEL 2023. Lo scavo del Santuario ritrovato ha raggiunto quest’anno un’estensione di circa 400 mq, raggiungendo una profondità dal piano di campagna in alcuni punti di oltre quattro metri. Emanuele Mariotti, direttore dello scavo, racconta: “Anche la campagna di scavo 2023 ha riservato sorprese straordinarie, confermando come il sito del Bagno Grande sia, nel suo complesso, un contesto ricchissimo che va ben al di là dei singoli oggetti o dei singoli bronzi. Grazie al lavoro encomiabile di decine di archeologhe e archeologi, la ricerca si è arricchita di nuovi dati, suggestioni e nuovi interrogativi. Il cantiere, durante i 4 mesi di scavo, si è ulteriormente ingrandito, abbracciando le aree intorno all’edificio sacro con la grande vasca votiva. La topografia del luogo si è arricchita e chiarita, mostrando nuove strutture e bellissime murature che andranno a valorizzare sempre di più il sito, anche in ottica di un futuro parco archeologico-termale. Allo stesso tempo, l’acqua continua ad essere la vera protagonista di questo luogo: l’acqua e la grande vasca votiva, dove, ancora sui bordi e dai bordi, esposte e poi celate dagli eventi della storia, spesso drammatici, nuove testimonianze e reperti come la statua marmorea di Apollo sauroctono e il donario bilingue etrusco/latino, ci parlano di arte, divinità, cure, persone e soprattutto di incontro tra la cultura etrusca e il mondo romano”.

san-casciano-dei-bagni_santuario-etrusco-romano_frammenti-statua-apollo_foto-uni-stranieri-siena

I frammenti della statua di Apollo scoperti a San Casciano dei Bagni nella campagna 2023 (foto uni stranieri siena)

APOLLO. La prosecuzione dello scavo all’interno del tempio ha portato al rinvenimento, sul bordo della vasca sacra, di parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, pertinenti ad un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola). La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C. Questo è il tempo infatti in cui tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio. Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi – la “contestazione della statua” coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.