Ercolano. Al parco archeologico per “Ercolano dei popoli” il percorso “Ercolano Miti e Misteri”. E l’apertura della Casa della Gemma prorogata di dieci giorni. Sirano: “Qui il confine tra sacro, profano, mito e ignoto, si dissolve”


Il triclinio della Casa della Gemma a Ercolano dopo il restauro (foto paerco)
Torna domenica 23 febbraio 2025, alle 11, l’appuntamento al parco archeologico di Ercolano con “Ercolano dei popoli” la serie di incontri organizzati per iniziativa e in collaborazione con Coopculture, questo mese dedicato a “Ercolano Miti e Misteri”. Ammesso un gruppo di massimo 25 partecipanti, la partecipazione è gratuita al costo regolare del biglietto di ingresso al Parco. Prenotazione al link https://www.coopculture.it/it/prodotti/ercolano-dei-popoli-miti-e-misteri/ o in biglietteria fino ad esaurimento posti. Il parco archeologico di Ercolano annuncia inoltre che, in seguito all’alto gradimento e alla richiesta ricevuta per la visita della Casa della Gemma, l’apertura della domus viene prolungata per altri 10 giorni, occasione ulteriore per esplorare uno dei tesori del Parco di Ercolano, celebre per i suoi mosaici e gli affreschi ben conservati.

“Contesa fra Ercole e il fiume Acheloo per la mano di Deianira” nella sede del Collegio degli Augustales di Ercolano (foto Paerco)
L’appuntamento del 23 febbraio è dedicato alle pluralità culturali, storiche e antropologiche nel mondo antico. Fondata da Ercole, secondo la tradizione, nella compagine culturale cittadina si sono innestate precocemente, come in altri siti della Campania, religioni provenienti dall’Oriente. Durante il percorso si andrà alla scoperta di luoghi e manufatti che rimandano a questi culti. Tracce esili ma dal punto di vista simbolico, molto potenti: come i riferimenti ad Attis, il cui culto era legato ai misteri della rinascita e della purificazione, e alcuni reperti che rimandano all’ambiente isiaco. Attraverso affreschi, rilievi e sculture si potranno comprendere aspetti della vita spirituale e dell’insieme delle pratiche religiose e magiche degli abitanti dell’antica città. Oltre ai culti ufficiali tra cui il culto imperiale e quello per Ercole, la presenza delle tradizionali divinità del pantheon romano quali Minerva, Mercurio, Nettuno, Venere, Dioniso e Vulcano esprime la vivacità del sentimento religioso di questa comunità, arricchito anche da divinità “minori” quali, Semo Sancus, i Lares, il culto dei Penati.

Francesco Sirano direttore del parco archeologico di Ercolano (foto Paerco)
“Ercolano è un luogo dove culti ufficiali e culti misterici hanno trovato terreno fecondo”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Visitare Ercolano in questa prospettiva significa entrare in un mondo dove il confine tra sacro, profano, mito e ignoto, si dissolve. Nel Parco archeologico, si può ancora percepire concretamente l’eco di una civiltà che venerava gli dèi e cercava risposte ai grandi misteri dell’esistenza anche al di fuori della religione, come dimostra la scuola di filologia epicurea impiantata nella Villa dei papiri”.
Ercolano. Al parco archeologico dopo #domenicalmuseo e l’apertura per la Befana, dal 7 gennaio si può visitare la Casa della Gemma, gioiello dell’antica Hercolaneum. E poi tornano i Close-up cantieri

A Ercolano l’Epifania non porta via la festa della cultura: dal 7 gennaio ripartono le attività speciali del Parco. Si inizia con la Casa della Gemma e i Close-up cantieri. L’aria di festa prosegue al parco archeologico di Ercolano con l’apertura a ingresso gratuito dell’anno con #domenicalmuseo, il 5 gennaio 2025, appuntamento mensile con le aperture gratuite dei luoghi della cultura statali e l’apertura nel giorno della Befana, 6 gennaio 2025, si potrà visitare il sito archeologico con il regolare costo di ingresso e nei consueti orari invernali (8.30-17, ultimo ingresso ore 15.30). E l’anno nuovo, a partire dal 7 gennaio 2025, porta ai visitatori l’inizio del vero e proprio anno di novità con l’apertura ciclica della Casa della Gemma con orario 9.30-13, gioiello del parco archeologico di Ercolano, famosa per i preziosi mosaici pavimentali. “L’obiettivo del nostro lavoro”, interviene il direttore Francesco Sirano, “è valorizzare il sito per offrire a un pubblico sempre più ampio, curioso e consapevole dei valori culturali la visita al sito UNESCO. Iniziamo un anno all’insegna di tante novità che ci permetteranno di arricchire ancora di più il paniere dell’offerta culturale del Parco. Le aperture cicliche, come quella della Gemma, aiutano a ridurre il degrado antropico sulla città antica insieme alla regolare manutenzione estesa alla scala dell’intera città antica. Ora è il momento per rivivere il fasto della Casa della Gemma e tra qualche giorno, a partire dal 16 gennaio 2025, ci sarà il piacere di potere accedere al dietro le quinte dei lavori di restauro, iniziativa che coinvolge i turisti nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dallo staff del Parco. Ai nostri visitatori l’invito a seguire le pagine social del Parco per essere sempre aggiornati su ogni novità”.

La Casa della Gemma prende il nome da una gemma con ritratto femminile dell’età di Claudio, che si riteneva ritrovata in questa domus mentre invece parrebbe appartenere alla sottostante Casa di Granianus. La dimora era parte integrante della Casa del Rilievo di Telefo, probabilmente di proprietà della famiglia di Marco Nonio Balbo, che presentava un impianto irregolare, frutto dei continui ampliamenti per conquistare l’affaccio sul mare e la veduta del Golfo. In età augustea la dimora si sviluppava in tre livelli su ben 1.800 metri quadrati, rappresentando la seconda abitazione più grande di Ercolano, ed era collegata alle Terme Suburbane. Nell’ultimo periodo di vita della città, il gigantesco complesso residenziale venne diviso, nell’ambito di una generale ristrutturazione, in tre distinte abitazioni, creando la Casa della Gemma, che si trova al livello della strada, e un’altra casa più modesta al piano sottoposto, reso indipendente grazie a un ingresso autonomo presso Porta Marina.

La Casa della Gemma conserva, nel suo quartiere signorile, caratteri di grande freschezza degli intonaci e nei pavimenti. Certamente, essa fu abitata, negli ultimi giorni, da una famiglia di riguardo, che ebbe tra i propri ospiti un medico all’epoca famoso alla corte imperiale di Tito, di nome Apollinare, il cui ricordo è consacrato da un’iscrizione irriverente nella latrina, posta nel quartiere rustico insieme alla cucina. Come le altre dimore affacciate sul mare, anch’essa si sviluppa verso sud con una serie di ambienti, tra cui il triclinio, allineati sul loggiato, ora appena intuibile. Nel triclinio vanta uno dei più bei mosaici geometrici in bianco nero dell’intera Ercolano.
GEP 2024 a Ercolano. Domenica apertura straordinaria della Casa della Gemma, e sabato sera replica del percorso teatralizzato proposto nei “Venerdì” estivi
Il parco archeologico di Ercolano è proiettato verso l’ultimo fine settimana di settembre – sabato 28 sera e domenica 29 settembre 2024 – nel celebrare l’appuntamento con le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l’Italia dal ministero della Cultura. Nelle due giornate, visite guidate, aperture straordinarie e iniziative digitali saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura statali di tutto il territorio nazionale, seguendo il tema “Patrimonio in cammino”. “Invitiamo il pubblico ad approfittare di ogni occasione possibile per godere del nostro Patrimonio”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “quello delle GEP è un appuntamento importante che unisce la cultura europea in un unico enorme abbraccio e ognuno ne potrà essere parte visitando i luoghi della cultura”. I visitatori sono invitati ad approfittare degli abbonamenti diversificati per ogni categoria, per info consulta https://ercolano.beniculturali.it/oraricontatti/).
Al parco archeologico di Ercolano costi ordinari per le aperture diurne di sabato 28 e domenica 29 settembre 2024, ma al costo simbolico di 1 euro si “camminerà” per le strade dell’antica città sabato 28 settembre dalle 20 alle 24 quando si riproporrà lo spettacolo che ha animato con tanto successo le serate estive con I Venerdì di Ercolano con le performance di “Teatri 35” e percorsi guidati illuminati.
Per la giornata di domenica 29 settembre sarà possibile visitare straordinariamente la Casa della Gemma, dimora un tempo affacciata sul mare, che presenta nel triclinio uno dei più bei mosaici geometrici in bianco nero dell’intera Ercolano. Inoltre nella giornata di domenica invitiamo i visitatori del Parco ad approfittare della visita della recente apertura dei Giardini dell’Ozio alla Casa del Rilievo di Telefo, adiacenti alla Casa della Gemma; dove i visitatori possono sostare e vivere dell’atmosfera del c.d. “giardino dei melograni”, un luogo piacevolmente ombreggiato da alberi di melograno per sperimentare una modalità di visita “slow”, privilegiando la qualità del tempo e dando maggior valore all’esperienza attraverso l’adozione di ritmi più lenti.
Ercolano. Le festività di Pasqua aprono le visite di primavera: aperti a Pasqua e Pasquetta, orario prolungato per una piacevole visita tra booksharing e Giardino dell’ozio. La Casa della Gemma aperta fino all’11 aprile
Le festività di Pasqua rappresentano il vero avvio di primavera e per i siti archeologici, in quanto all’aperto, corrispondono a visitatori ancora più partecipi e soddisfatti della visita. Il parco archeologico di Ercolano accoglie i propri visitatori in questo periodo con le aperture nei giorni di Pasqua e Pasquetta dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo accesso alle 18) e invita a sperimentare la modalità di visita “slow” presso il c.d. giardino dei melograni della Casa del Rilievo di Telefo concedendosi una pausa sulle sdraio a disposizione, leggendo e consultando volumi in diverse lingue.

La Casa della Gemma al parco archeologico di Ercolano è aperta al pubblico fino ad aprile 2024 (foto paerco)
Nel Parco Maiuri cittadini di Ercolano e visitatori potranno inoltre continuare ad approfittare dell’iniziativa “LIBeRI al Parco” progetto di booksharing lanciato ormai da quasi un anno. Lo staff del Parco suggerisce inoltre ai visitatori di approfittare dell’apertura, fino all’11 aprile 2024, della Casa della Gemma, gioiello del parco archeologico di Ercolano, tra le più famose per i preziosi mosaici pavimentali.

Visitatori al parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
“Il numero di visitatori che cresce in modo esponenziale”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “rappresenta la vera primavera di questo periodo, le persone sono interessate, appassionate e consapevoli: noi poniamo i visitatori al centro con le iniziative che proponiamo in modo ciclico durante l’anno e ci ripagano per l’impegno profuso”.

Giardino dell’ozio a Ercolano nel cosiddetto giardino dei melograni della Casa del Rilievo di Telefo (foto paerco)
I visitatori in questi giorni incontreranno nel Parco i giovani delle scuole del territorio (“Adriano Tilgher” di Ercolano, “Eugenio Pantaleo” e “Gaetano De Bottis” di Torre del Greco, e “Francesco Saverio Nitti” di Portici) che svolgono qui i percorsi della ex alternanza scuola-lavoro che avvicinano i ragazzi delle superiori all’esperienza sul campo per applicare le conoscenze apprese in modo dinamico anche in ambito lavorativo. Gli studenti, affiancati dai funzionari e dal personale di accoglienza dell’istituto, saranno impegnati nell’accoglienza dei visitatori in diversi punti del sito archeologico, potranno relazionarsi con i turisti in più lingue, fornire indicazioni sul sito, e vigilare sul rispetto delle strutture e dei manufatti antichi, oltre che effettuare monitoraggio dei gruppi con guide turistiche.
Ercolano. Dopo un 2023 eccezionale, per il parco archeologico anche il 2024 si annuncia altrettanto ricco: riaperta la Casa della Gemma e a febbraio riparte il format Close Up cantieri. Il direttore Sirano: “Questi risultati gratificano il lavoro quotidiano di tutto lo staff”

Al parco archeologico di Ercolano registrati nel 2023 quasi 600mila visitatori: un record (foto paerco)
Se il 2023 per il parco archeologico di Ercolano è stato un anno eccezionale, il 2024 non sarà da meno. Parola del direttore Francesco Sirano. È già partita la prima delle tante iniziative del 2024 dedicate all’ampliamento della fruizione con l’apertura della Casa della Gemma, gioiello tra le più grandi dell’intero sito archeologico, famosa per i preziosi mosaici pavimentali; aperta al pubblico in questi giorni, sarà visitabile fino all’11 aprile 2024. La visita alla domus, accessibile dalle 9 alle 13, è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco – per info e orari https://ercolano.beniculturali.it/oraricontatti/. Dal mese di febbraio 2024 verrà riproposto inoltre Close up cantieri, format caro al pubblico del Parco, visita guidata ai cantieri in veste di diretti protagonisti per immergersi nel dietro le quinte dei cantieri di restauro.

Visitatori alla mostra “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” nella Reggia di Portici (foto musa)
Bilancio 2023. Il 2023 al parco archeologico di Ercolano si è chiuso con 563.165 visitatori, il numero di accessi più alto di sempre, superato il numero di visitatori del 2019, anno di pre-pandemia. Ai precedenti bisogna aggiungere anche i dati di visita alla mostra “Materia” sui legni dell’antica Ercolano svoltasi presso la Reggia di Portici, con i quali si arriva a sfondare il tetto dei 600mila ingressi. Un successo che conferma anche dal punto di vista quantitativo la proiezione del Parco verso una crescita qualitativa dell’offerta culturale.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano (foto paerco)
Piena soddisfazione espressa dal direttore del Parco, Francesco Sirano, che dichiara: “Per un archeologo dirigere un parco archeologico come quello di Ercolano è la fortuna della vita! Poi superare certi traguardi rappresenta l’appagamento per le giornate lavorative che, insieme ad uno staff eccezionale e appassionato, viviamo sempre con grande gratificazione. Dall’inizio del mio mandato, negli anni noi tutti del Parco siamo stati spettatori/attori di una nuova impostazione dell’offerta culturale alla quale è corrisposta una progressiva crescita del numero dei visitatori, bloccato solo dalla poco felice parentesi del Covid. Il 2023 per il Parco rappresenta il giro di boa; con iniziative culturali (quali la mostra “Materia”, i Close Up cantieri, I Venerdì di Ercolano, gli Ozi di Ercole, visite al teatro antico, Il Giardino degli Ozi), offerte diversificate e numeri che hanno superato ogni anno e ci aspettano solo nuove soddisfazioni e appagante impegno, consolideremo questa crescita con offerte culturali sempre più attente, confermando l’attenzione posta per la comunità territoriale e gli enti circostanti”.

La Casa della Gemma al parco archeologico di Ercolano è aperta al pubblico fino ad aprile 2024 (foto paerco)
La Casa della Gemma prende il nome dal ritrovamento di una gemma con l’immagine di Livia erroneamente attribuita a questa casa, mentre in realtà viene dalla Casa di Granianus, che un tempo era parte di un’unica grande domus con affaccio panoramico sul mare, probabilmente appartenente alla famiglia di Marco Nonio Balbo, e presenta nel triclinio uno dei più bei mosaici geometrici in bianco nero dell’intera Ercolano. “L’insula Orientalis I, nella quale si trova la Casa della Gemma, presenta mosaici di eccezionale valore”, spiega il direttore Francesco Sirano: “con questo progetto, che ha riguardato anche le Case del Rilievo di Telefo, di Granianus e dei Cervi, abbiamo ripristinato i mosaici più delicati del sito. Inoltre il lavoro certosino nella Casa della Gemma ha consentito di recuperare completamente le superfici pavimentali in modo da consentire la visita, sia pure in modalità sperimentale. Stiamo creando le condizioni per ampliare il percorso nel sito archeologico e condividere elementi e spazi della città antica per troppi anni sottratti alla diretta esperienza da parte dei visitatori. L’obiettivo del nostro lavoro è valorizzare il sito per un pubblico sempre più ampio, curioso e consapevole dei valori culturali e della delicatezza del patrimonio UNESCO”.
Ercolano. Al parco archeologico per le GEP 2023 aperture straordinarie: sabato serale (solo per i prenotati agli Ozi di Ercole) e domenica della casa della Gemma
Il parco archeologico di Ercolano coglie la proposta dell’iniziativa Europea delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio – con la declinazione italiana in “Patrimonio InVita” e invita i propri visitatori ad approfittare di ulteriori opportunità di visita nel weekend del 23 e 24 Settembre 2023. Durante le GEP 2023 i cancelli del Parco di Ercolano saranno aperti nella serata di sabato 23 settembre 2023, dalle 19.30 alle 23.30, esclusivamente ai visitatori muniti di prenotazione all’evento “Gli Ozi di Ercole” e non sarà previsto un ulteriore ingresso al costo di 1 euro. E per l’intera giornata di domenica 24 settembre 2023.

La Casa della Gemma riaperta al pubblico dopo un prezioso restauro a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto paerco)
Nell’apertura serale del 23 settembre 2023 i visitatori potranno approfittare della suggestione delle strade illuminate dell’antica città, mentre nella giornata del 24 settembre 2023 sarà la volta dell’apertura straordinaria della casa della Gemma, dimora un tempo affacciata sul mare, che presenta nel triclinio uno dei più bei mosaici geometrici in bianco nero dell’intera Ercolano.

I Giardini dell’Ozio nella Case del Rilievo di Telefo a Ercolano (foto paerco)
Nella giornata di domenica invitiamo i visitatori del Parco ad approfittare della visita della recente apertura dei Giardini dell’Ozio alla Casa del Rilievo di Telefo, adiacenti alla Casa della Gemma; dove i visitatori possono sostare e vivere dell’atmosfera del c.d. “giardino dei melograni”, un luogo piacevolmente ombreggiato da alberi di melograno per sperimentare una modalità di visita “slow”, privilegiando la qualità del tempo e dando maggior valore all’esperienza attraverso l’adozione di ritmi più lenti.
Dove si può andare a Pasqua e Pasquetta? Al parco archeologico di Ercolano (con visita alla Casa della Gemma) e alla Reggia di Portici (mostra “Materia”)

Panoramica del sito archeologico di Ercolano (foto Paerco)

Qualche idea “archeologica” per Pasqua? Il parco archeologico di Ercolano propone di trascorrere la Pasqua e Pasquetta nell’antica Herculaneum e alla Reggia di Portici. Il parco archeologico di Ercolano dà il benvenuto agli appassionati di archeologia, dei luoghi da visitare all’aperto, della cultura, durante le festività di Pasqua e si prepara ad un altro weekend da sold out, accogliendo il proprio pubblico tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18). “Il primo trimestre dell’anno”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “ci ha regalato dati incoraggianti che rafforzano la determinazione di tutti noi del parco a offrire un’esperienza sempre migliore e ricca di contenuti culturali diversificati come stiamo preparando con il lavoro in pieno svolgimento del Museo digitale che valorizzerà l’intera città antica come museo a cielo aperto per interpretare al meglio l’unicità di questo luogo”.

La Casa della Gemma riaperta al pubblico dopo un prezioso restauro a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto paerco)
Grazie anche alla collaborazione dello staff del Parco le professionalità del Packard Humanities Institute, durante i giorni di festa i visitatori potranno approfittare della visita della Casa della Gemma – dalle 9 alle 13 -, visita che è inclusa nel biglietto di ingresso al Parco. La Casa della Gemma diventa l’offerta di primavera del parco archeologico di Ercolano, aperta dopo gli interventi di restauro l’anno scorso in questo stesso periodo, è uno dei gioielli dell’antico sito, famosa per i preziosi mosaici pavimentali.

Una sala della mostra “Materia” alla Reggia di Portici (foto graziano tavan)
Gli amanti dei tesori ercolanesi potranno inoltre completare la visita con la mostra MATERIA. Il legno che non bruciò ad Ercolano; più di 120 gli oggetti in legno recuperati da Ercolano e in mostra negli Appartamenti Reali della Reggia di Portici, accessibile anche nel giorno di Pasqua. Per tale visita i turisti potranno approfittare del biglietto integrato Parco/Reggia. Per tutte le info http://www.ercolano.beniculturali.it e per tutte le info sulla mostra è disponibile anche un sito completamente dedicato https://www.materiainreggia.it/.
Ercolano. Al parco archeologico anche a Pasqua e Pasquetta c’è una gemma in più per i visitatori: è la Casa della Gemma, famosa per i preziosi mosaici pavimentali, riaperta fino a giugno in via sperimentale dopo un lungo e delicato restauro di Hcp
Una nuova “gemma” per i visitatori del parco archeologico di Ercolano. È quella che troveranno tutti gli appassionati che approfitteranno dei giorni di festa pasquali per una passeggiata nel sito archeologico alle falde del Vesuvio. Dal 26 marzo 2022 (e fino al 28 giugno 2022) è infatti aperta al pubblico in via sperimentale la Casa della Gemma, gioiello del parco archeologico di Ercolano, famosa per i preziosi mosaici pavimentali. Questa nuova opportunità di visita, frutto dell’approccio sperimentale dell’open lab multidisciplinare, accompagna l’arrivo della primavera al Parco, continuando fino al mese di giugno. La Casa della Gemma è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 (mercoledì giorno di chiusura settimanale del Parco). L’accesso alla Casa della Gemma è consentito a gruppi di massimo 20 persone per volta. Per ulteriori info si rimanda al sito www.ercolano.beniculturali.it

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, alla presentazione della riapertura al pubblico della Casa della Gemma (foto paerco)
La Casa della Gemma prende il nome dal ritrovamento di una gemma con l’immagine di Livia erroneamente attribuita a questa casa, mentre in realtà viene dalla Casa di Granianus, che un tempo era parte di un’unica grande domus con affaccio panoramico sul mare, probabilmente appartenente alla famiglia di Marco Nonio Balbo, e presenta nel triclinio uno dei più bei mosaici geometrici in bianco nero dell’intera Ercolano. “L’insula Orientalis I, nella quale si trova la Casa della Gemma, presenta mosaici di eccezionale valore”, spiega il direttore Francesco Sirano: “con questo progetto, che ha riguardato anche le Case del Rilievo di Telefo, di Granianus e dei Cervi, abbiamo ripristinato i mosaici più delicati del sito. Inoltre il lavoro certosino nella Casa della Gemma ha consentito di recuperare completamente le superfici pavimentali in modo da consentire la visita, sia pure in modalità sperimentale. Stiamo creando le condizioni per ampliare il percorso nel sito archeologico e condividere elementi e spazi della città antica per troppi anni sottratti alla diretta esperienza da parte dei visitatori. L’obiettivo del nostro lavoro è valorizzare il sito per un pubblico sempre più ampio, curioso e consapevole dei valori culturali e della delicatezza del patrimonio UNESCO”. E Jane Thompson, project manager dell’Herculaneum Conservation, ricorda che “il lungo percorso che rappresenta oggi l’apertura della Casa della Gemma costituisce un bell’omaggio all’approccio “a scala di sito” in atto da oltre 15 anni grazie al partenariato con PHI che, invece di sostenere progetti esaustivi su alcune domus, ha migliorato e continua a migliorare le condizioni generali dell’intero sito. Lavorando in questo modo – conclude Jane Thompson – e grazie alle campagne di restauro come questa sui mosaici, si arriva ad esiti così importanti, come la riapertura al pubblico di ambienti da tempo preclusi”.

La cucina della Casa della Gemma a Ercolano (foto paerco)
La Casa della Gemma. Originariamente questa abitazione – come detto – era parte integrante della Casa del Rilievo di Telefo, probabilmente di proprietà della famiglia di Marco Nonio Balbo, che presentava un impianto irregolare, frutto dei continui ampliamenti per conquistare l’affaccio sul mare e la veduta del Golfo. In età augustea la dimora si sviluppava in tre livelli su ben milleottocento metri quadrati, rappresentando la seconda abitazione più grande di Ercolano, ed era collegata alle Terme Suburbane. Nell’ultimo periodo di vita della città, nell’ambito di una generale ristrutturazione, il gigantesco complesso residenziale venne diviso in tre distinte abitazioni, creando la Casa della Gemma, che si trova al livello della strada, e un’altra casa più modesta al piano sottoposto, reso indipendente grazie a un ingresso autonomo presso Porta Marina. Di questa terza abitazione conosciamo il nome del proprietario, M. Pilus Primigenius Granianus, grazie al rinvenimento di un sigillo in bronzo. La Casa della Gemma conserva, nel suo quartiere signorile, caratteri di grande freschezza degli intonaci e nei pavimenti. Certamente, essa fu abitata, negli ultimi giorni, da una famiglia di riguardo, che ebbe tra i propri ospiti un medico all’epoca famoso alla corte imperiale di Tito, di nome Apollinare, il cui ricordo è consacrato da un’iscrizione irriverente nella latrina, posta nel quartiere rustico insieme alla cucina. Come le altre dimore affacciate sul mare, anche questa casa si sviluppa verso sud con una serie di ambienti, tra cui il triclinio, allineati sul loggiato, ora appena intuibile.

La Casa della Gemma riaperta al pubblico dopo un prezioso restauro a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto paerco)
Il progetto di restauro della Casa della Gemma e la ricchezza dei mosaici pavimentali a cura dell’Herculaneum Conservation Project. Il progetto di restauro della Casa della Gemma ha incluso lavori conservativi anche delle Case di Pilus Granianus, del Rilievo di Telefo e della Casa dei Cervi. L’intervento sulle pavimentazioni si è reso necessario soprattutto per il contrasto del degrado attivo causato dagli agenti atmosferici e da fattori ambientali (esposizione al vento, alle piogge, ai raggi solari e ai cicli di gelo/disgelo, risalita capillare delle acque) che hanno richiesto un restauro più profondo prima di potere rientrare nel ciclo di manutenzione programmata che è già attivo a scala urbana. I mosaici sono stati oggetto di accurate puliture e trattamenti di disinfezione, che hanno permesso il recupero del tessellato, precedentemente occultato da consistenti patine biotiche. Di grande effetto è oggi, soprattutto, il risultato della puntuale ricostruzione di alcune porzioni della pavimentazione del triclinio della Casa della Gemma la cui preziosa decorazione centrale, suddivisa in 21 riquadri geometrici, era letteralmente esplosa. A conferma di quanto il restauro sia anche e soprattutto conoscenza, vogliamo ricordare il riconoscimento di tracce di disegni preparatori degli schemi geometrici delle grandi superfici (sinopie) incisi dagli antichi artigiani che li realizzarono. I mosaici, in caso di mancanza della malta, o se parzialmente non aderenti al supporto, possono subire distacchi di tessere singole o di piccoli frammenti; anche la presenza di agenti biologici e la crescita di piante superiori possono favorire distacchi del tessellato e spesso accelerano il degrado degli interventi attuati in precedenti restauri. La squadra di restauratori ha eseguito tutte le operazioni necessarie per ripristinare l’adesione delle tessere, eliminando i distacchi macroscopici e intervenendo a tappeto per riempire i vuoti sia superficiali, sia profondi, con l’utilizzo di idonee malte idrauliche a iniezione, nonché per ricostituire la coesione delle tessere, il cui strato più superficiale risultava compromesso.

L’atrio della Casa della Gemma a Ercolano prima dei restauri a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)
L’operazione più rilevante svolta in questo cantiere di restauro è stata il riposizionamento in sede di una molteplicità di tessere che giacevano negli ambienti di appartenenza in attesa di un filologico lavoro di ripristino. In questo modo è stato possibile ricucire porzioni di pavimentazione di grandi dimensioni, restituendo uniformità di lettura agli ambienti e recuperare, come nel triclinio della Casa della Gemma, la preziosa decorazione centrale, suddivisa in 21 riquadri geometrici. Altro elemento di grande pregio, recuperato durante questo intervento di restauro, è un pavimento con decorazioni in II Stile, in calcari colorati, tra i più antichi del sito, conservato nella Casa di Pilus Granianus.

L’atrio della Casa della Gemma durante i lavori di restauro a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)
L’atrio della Casa della Gemma è stato oggetto anche di un piccolo saggio archeologico nell’impluvium, rinvenuto nel 1934, durante lo scavo della domus sotto la direzione di Amedeo Maiuri, in cui venne recuperata tutta la zona dell’atrio, danneggiata da cunicoli borbonici che la percorrevano a diverse altezze. La stessa vasca dell’impluvio conservava solo in un angolo il rivestimento marmoreo, mentre il resto era già stato asportato negli scavi settecenteschi. Il saggio ha consentito di fissare l’arco temporale e le diverse fasi di vita della struttura. In particolare il ritrovamento di ceramiche ellenistiche data alla prima metà del II secolo a.C. l’occupazione a fini residenziali dell’area. Inoltre di grande interesse archeologico ha anche l’attestazione di diverse fasi della struttura dell’impluvium che appariva leggermente spostata rispetto all’assetto originario, nonché sul rivestimento marmoreo. L’indagine archeologica, infine, ha evidenziato la trasformazione dell’originaria vasca in una fontana nell’ultima fase documentata. Per motivi conservativi, il progetto ha previsto la ricostruzione della vasca e la sostituzione delle gronde, così da migliorare lo scolo delle acque piovane dal compluvium soprastante e ridurre il ristagno sulla pavimentazione e l’umidità.

Il degrado della Casa della Gemma prima degli interventi di restauro a cura dell’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)
Il restauro è stato finanziato con i fondi della legge di stabilità 2015, ai sensi dell’articolo 1, commi 9 e 10, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 per l’annualità 2019, diretto da personale del Parco con la consulenza archeologica e conservativa del team dell’ Herculaneum Conservation Project, partner privato che collabora con il parco archeologico di Ercolano dal 2001, ed eseguito dall’impresa Casinelli Giuliano S.r.l. I mosaici di Ercolano costituiscono una delle grandi ricchezze del sito, rivestendo la maggior parte delle pavimentazioni di ambienti interni ed esterni degli edifici. Sono ben 3.245 i metri quadri di superfici pavimentali ricoperte da mosaici nel Parco Archeologico di Ercolano, che dimostrano quale attenzione fosse rivolta all’aspetto estetico delle domus e degli ambienti di utilizzo comune da parte degli abitanti dell’antica città. A parte alcune rare eccezioni, le pavimentazioni a mosaico del sito ercolanese sono riferibili alla fase decorativa di IV Stile, con tessere nere in materiale vulcanico (leucitite) e/o bianche in marmo, identificato come palombino, disposte in modo da creare tappeti uniformi monocromi e bicromi con decorazioni perimetrali intrecciate, oppure abbelliti da riquadri centrali con raffigurazioni geometriche al loro interno o, ancora, ravvivati da inserti marmorei policromi con forme prevalentemente quadrangolari, con varia tipologia di marmi: bianco, bardiglio, giallo antico, africano, portasanta, alabastro e pavonazzetto.
Ercolano. Al parco archeologico tornano Close Up Cantieri, gli appuntamenti del venerdì mattina che permettono ai visitatori di vedere in anteprima le domus in corso di restauro

Al parco archeologico di Ercolano venerdì 14 maggio 2021 riparte Close Up Cantieri, uno degli appuntamenti più richiesti dai visitatori, un’iniziativa che coinvolge i turisti nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dallo staff del Parco. L’edizione 2021 dei Close up darà ai visitatori l’occasione di vedere in anteprima alcune domus, temporaneamente chiuse al pubblico per gli interventi conservativi, in compagnia dei restauratori, archeologi e architetti del Parco, che illustreranno i lavori di manutenzione e di restauro in corso. I visitatori interessati, acquistando regolarmente il biglietto di ingresso, potranno accedere gratuitamente ai cantieri ogni venerdì mattina, prenotandosi al desk Close-up Cantieri del Visitor Center del Parco, almeno un quarto d’ora prima dei due turni di visita, previsti alle 11 e alle 11.30.

“Giunge al quarto anno l’iniziativa dei fortunati appuntamenti del venerdì mattina Close-Up cantieri”, dichiara il direttore Francesco Sirano, “iniziativa che nel tempo ha donato un riscontro davvero positivo da parte del pubblico. Quest’anno l’iniziativa si annuncia davvero imperdibile perché i visitatori saranno protagonisti dei nuovi grandi restauri che il Parco sta mettendo in cantiere proprio in questi giorni. Close-up cantieri è un programma di inclusione del pubblico e di partecipazione nelle attività di restauro e manutenzione dell’eccezionale patrimonio archeologico dell’antica città, e il nostro principale intento è di sensibilizzare i turisti verso le problematiche conservative di un sito archeologico complesso come quello di Ercolano, stimolandoli nella direzione di una fruizione sempre più consapevole e partecipata”.

I Close Up riguarderanno: manutenzione ordinaria diffusa su tutto il sito; interventi sui mosaici di Casa della Gemma, Casa dei Cervi, Casa di Pilus Granianus e Casa del Rilievo di Telefo; progetto Domus: Casa del colonnato tuscanico, Casa dell’atrio a mosaico, Casa del mobilio carbonizzato, Casa dell’Apollo citaredo. Il progetto Close-up Cantieri, oltre ad essere per i visitatori un’occasione di partecipazione al lavoro svolto dagli addetti ai lavori, fornisce anche all’Istituto un utile feedback da parte del pubblico sulle attività del Parco. Il raggiungimento degli obiettivi del progetto e il grado di partecipazione da parte del personale, saranno riscontrati attraverso la compilazione di un report finale sulle attività svolte, i cantieri visitati, il numero dei visitatori coinvolti e i loro commenti sull’iniziativa. Le visite si svolgeranno nel rispetto delle norme di prevenzione anti COVID 19 (misurazione della temperatura corporea, igienizzazione delle mani all’ingresso, utilizzo delle mascherine e rispetto del distanziamento fisico).



Da Nord a Sud, primi numeri a bilancio di un anno molto positivo per i luoghi della Cultura. Il museo Egizio di Torino è il più stringato: “Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 ci siete venuti a trovare in 898.500. Vi ringraziamo uno ad uno per averci sostenuti ed affiancati fino a questo risultato”.

Nello scorso anno, il Museo ha viaggiato molto anche sui canali digitali: rispettivamente 95mila, 85mila e 14mila i seguaci di Instagram, Facebook e Twitter, mentre si lavora all’implementazione delle pagine Tik Tok e Youtube, che ha registrato 41mila visualizzazioni a fronte delle 27mila del 2021. Buon riscontro anche per il videogioco “Father and son2”, disponibile da luglio su Google Play e App Store e scaricato da 35mila utenti. Nel 2022, infine, confermato il successo della campagna abbonamenti OpenMANN con circa 3mila sottoscrizioni.



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