“Lapilli sotto la cenere”: la settima clip del parco archeologico di Ercolano alla scoperta di altri tesori dell’antica Herculaneum presenta lo studio 3D della Casa del Sacello di legno
In questa settima clip dei “Lapilli sotto la cenere in 3D SCAN” del parco archeologico di Ercolano scopriamo la Casa del Sacello di legno. La casa prende il nome da un armadio larario ritrovato in una piccola stanza signorile, con copertura ad alcova e finestra chiusa da una grata, costituito da una parte inferiore, che conteneva al suo interno prezioso vasellame in terracotta e vetro, una statuetta in bronzo di Ercole e un sigillo in bronzo con l’iscrizione di L. Autroni Euthymi, ultimo abitante della casa prima dell’eruzione del Vesuvio, e una parte superiore simile ad un vero e proprio tempietto (sacello), di cui aveva la forma pur nelle ridotte dimensioni, utilizzato per i culti domestici (i lari erano infatti le divinità ancestrali, protettrici del focolare). La domus è interessante anche perché conservava, al momento della distruzione, parte dell’aspetto originale con i muri in opus incertum (i muri sono costruiti con pietre di piccole dimensioni unite con malta, senza un apparente ordine compositivo), i pavimenti in cocciopesto con inserti lapidei e le pareti dipinte in I Stile, tecniche costruttive e pittoriche ormai in disuso nella seconda metà del I secolo d.C. Da uno scaffale a muro rinvenuto all’interno di un cubicolo al piano superiore proviene, inoltre, un archivio di tavolette cerate legate a gruppi di due o tre (dittici e trittici), alcune delle quali di piccolo formato (e perciò dette pugillares, perché impugnabili), e rotoli di papiro (volumina). Grazie al progetto Herculaneum 3D Scan possiamo esplorarla, misurarla ed osservarla nei minimi particolari con le nuvole di punti 3D ad altissima densità (https://bit.ly/30bcA4C).
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