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Barcellona. Al museo Archeologico di Catalogna apre la mostra “Els Bronzes de Riace. La mirada artística de Luigi Spina”, prima collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Affianca la mostra “Naufragi. Storia sommersa” sul patrimonio archeologico subacqueo del Mediterraneo

barcellona_archeologico-di-catalogna_mostra-i-bronzi-di-riace-di-luigi-spina_locandinaA Barcellona è tutto pronto. Arrivano i Bronzi di Riace. Non le statue dei due eroi venuti dal mare, ovviamente, ma i capolavori conservati al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria visti da quel genio artistico della fotografia che è Luigi Spina. Giovedì 29 giugno 2023, alle 19, al Museu d’Arqueologia de Catalunya (MAC), taglio del nastro della mostra “Els Bronzes de Riace. La mirada artística de Luigi Spina / I Bronzi di Riace. Lo sguardo artistico di Luigi Spina”. L’esposizione temporale, terza tappa della mostra fotografica dopo il museo Archeologico di Reggio Calabria e la Galleria dell’Accademia di Firenze, riprende la particolare e accattivante visione artistica che il noto fotografo italiano Luigi Spina ha riservato ai corpi dei “Bronzi di Riace”, opere simbolo della scultura greca classica, rinvenute a riva del mare nel 1972. Il progetto è a cura di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC. Il libro-catalogo “Bronzi di Riace” che accompagna la mostra, in tre lingue, è edito da 5 Continents Editions.

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Bronzi di Riace: guerriero A, dettaglio (foto luigi spina)

Sedici fotografie di grande formato (90 x 134 cm) verranno presentate nel museo catalano a migliaia di visitatori, proponendo un dialogo visivo fra le due sculture, nella sequenza di otto più otto immagini. “Questo progetto fotografico”, commenta Luigi Spina, “è stato un’autentica sfida alla materia bronzea. Il linguaggio fotografico è riuscito nell’impresa di creare un nuovo dialogo, fatto per immagini, con questi capolavori assoluti che, da sempre, dimostrano di poter interagire con ogni cultura e di creare quell’azione culturale e sociale necessaria ad ogni comunità”. La mostra, arricchita anche con istallazioni video, sarà aperta al pubblico per l’intera stagione estiva. All’inaugurazione sarà presente anche il direttore Carmelo Malacrino. “I Bronzi di Riace, con la loro straordinaria bellezza, costituiscono un’eccezionale opportunità di promozione culturale e turistica per tutta l’area dello Stretto”, dichiara Malacrino. “Sono felice di questa esposizione al Museu d’Arqueologia de Catalunya e ringrazio il direttore Boya Busquets e tutto lo staff del MAC per questa magnifica collaborazione, che porterà queste icone della Calabria nel cuore di Barcellona”. E il direttore del MAC, Jusèp Boya Busque: “L’esposizione sui Bronzi di Riace è nata dalla collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e, soprattutto, con il suo direttore Carmelo Malacrino, con il quale condividiamo il progetto e la volontà di continuare a lavorare insieme ancora in futuro, ponendo le basi per una collaborazione stabile tra i due Musei, aperta all’intero Mediterraneo. È un grande piacere per il MAC ospitare questa magnifica mostra fotografica in occasione del Cinquantesimo anniversario della scoperta di queste due statue meravigliose. Con questa esperienza Reggio e Barcellona, ​​la Catalogna e la Calabria, accomunate da tanti legami storici e culturali, si rincontrano di nuovo, iniziando una bella storia di collaborazione e scambio artistico e culturale. Un’amicizia che viene dal passato e che vuole essere proiettata nel futuro”.

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Bronzi di Riace: guerriero B, dettaglio (foto luigi spina)

Così la mostra viene presentata dal MAC. Attraverso le immagini, in grande formato, del celebre fotografo Luigi Spina si passa in dettaglio all’anatomia delle statue dei due eroi, capolavori dell’arte classica greca. La nave che li trasportava affondò nell’antichità e dopo essere stata ritrovata per caso nel 1972, un meticoloso restauro riuscì a recuperare il suo massimo splendore. Il museo Archeologico della Catalogna (MAC) presenta “I bronzi di Riace. Lo sguardo artistico di Luigi Spina”, una mostra fotografica che ruota attorno a uno dei reperti più eccezionali della storia dell’archeologia, e che risponde al desiderio del museo di stabilire relazioni e promuovere progetti di collaborazione stabili con altri musei, associazioni e istituzioni culturali sia in Catalogna che in tutto il mondo.

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I Bronzi di Riace esposti nel museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

La presentazione della mostra è stata possibile grazie al ponte che è stato realizzato con il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (MArRC), dove sono attualmente custodite le due iconiche sculture in bronzo, il tutto nell’ambito delle celebrazioni del 50° anniversario della scoperta. La mostra temporanea raccoglie il particolare e accattivante sguardo artistico che il celebre fotografo italiano Luigi Spina ha realizzato sui cosiddetti “Bronzi di Riace”. Anche Luigi Spina è rimasto affascinato dalla bellezza e dalla storia dietro queste opere. Questo lo ha portato a intraprendere un progetto artistico unico ed emozionante per catturarne l’essenza e trasmettere la sua grandezza al mondo. Con la sua macchina fotografica, Luigi Spina è riuscito a rivelare una nuova dimensione di questi capolavori emblematici. Con il suo sguardo, porta gli spettatori un passo oltre la superficie fisica delle sculture e li immerge nell’essenza stessa della loro storia e del loro significato.

barcellona_archeologico-di-catalogna_mostra-naufragi-storia-sommersa_locandinaLa mostra affiancherà il percorso espositivo “Naufragi. Storia sommersa”, realizzato dal MAC per raccontare la ricchezza e la diversità del patrimonio archeologico subacqueo della Catalogna e del resto del Mediterraneo. Questa mostra spiega le sfide e i misteri della nostra memoria sommersa. In fondo agli oceani, ai mari, ai fiumi e ai laghi del nostro paese, del nostro pianeta, si nasconde una memoria affascinante, una storia sommersa, che merita di essere conosciuta, preservata e trasmessa alle generazioni future. Una scenografia di 1.000 m2, evoca un fondale marino dove il patrimonio salvato e gli elementi audiovisivi, alcuni di grande formato, ritmano e rafforzano la vocazione immersiva del montaggio. La mostra mira a pubblicizzare anche l’importante lavoro di studio, salvaguardia e protezione di questo patrimonio che, dal 1992, è stato portato avanti dal Centre d’Arqueologia Subaquàtica de Catalunya (CASC), in occasione del trentesimo anniversario della sua creazione. La mostra mira anche ad avvicinare ed espandere la conoscenza pubblica dell’archeologia subacquea e rendere omaggio agli uomini e alle donne che l’hanno promossa e promossa, sia in Catalogna che in tutto il mondo. La mostra si distingue per una museografia innovativa con risorse audiovisive, digitali e immersive.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, con approfondimenti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico”

reggio-calabria_archeologico_conferenza-le-azioni-e-i-movimenti-espressivi-nel-rito-nell-arte-e-nella-malattia_locandinaIn che modo la musica e i suoni influenzano gli esseri umani? Quali effetti producono? Perché il suono degli strumenti musicali, talora accompagnando il movimento corporeo, può procurare piacere, gioia e serenità oppure tristezza, eccitazione e turbamento? Quali suoni e movimenti erano ritenuti in grado di procurare la «trance» nel mondo antico? Saranno i temi affrontati nella conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, nuovo appuntamento nella ricca programmazione del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa Europea della Musica. Appuntamento venerdì 23 giugno 2023, dalle 9 alle 18.30, al MArRC, sulla splendida terrazza affacciata sullo Stretto, si terrà l’incontro scientifico organizzato dal prof. Umberto Aguglia, Neurologo già ordinario dell’università Magna Grecia di Catanzaro, in collaborazione con il MArRC, e patrocinato dall’università Mediterranea di Reggio Calabria, l’università Magna Grecia di Catanzaro, il Touring Club Italiano – Sezione Reggio Calabria e dalla Città Metropolitana Reggio Calabria. “Siamo felici di ospitare questo evento di alto spessore scientifico”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC è sempre più un luogo della cultura condivisa, rivolto a tutti i tipi di pubblico. Abbiamo accolto con vivo interesse la proposta del prof. Aguglia, con la consapevolezza che il confronto multidisciplinare possa innescare la scintilla per nuove scoperte e prospettive di ricerca”.

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Rilievo con Thiasos dionisiaco conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Questa conferenza”, commenta il prof. Aguglia, “si propone di mettere a confronto archeologi, storici, antropologi e medici (neurologi, neurofisiologi, psichiatri, psicanalisti) al fine di fornire una visione multidisciplinare delle azioni e dei movimenti espressivi nell’uomo. Una visione contaminata in cui la conoscenza della storia, dei rituali mistico-religiosi, della coreografia, dell’arte e della malattia aiuti a comprendere meglio il funzionamento del cervello umano”. Sarà un momento di studio e confronto multidisciplinare sul movimento e sull’attività motoria complessa, ponendo particolare attenzione sulla raffigurazione sull’interpretazione della sfera emotiva anche in rapporto alla musica. Angela Bellia, ricerca di ISPC CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale, approfondirà gli aspetti legati agli effetti della musica, dei suoni e del movimento ritualizzato attraverso una selezione di testi e di immagini di età greca e romana.

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Ingresso alla mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Sarà l’occasione per analizzare alcuni importanti esempi di scene di estasi causata dai suoni e dalla danza esposti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” a cura di Carmelo Malacrino, Angela Bellia e Patrizia Marra, inaugurata il 14 giugno 2023. Un percorso espositivo che attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, racconta il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. Una esposizione temporanea con opere di età greca e romana provenienti non solo dalle collezioni del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio (vedi Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo | archeologiavocidalpassato).

Reggio Calabria. Festa della Musica al museo Archeologico nazionale: al mattino “prove aperte” degli allievi del Conservatorio, al pomeriggio grande concerto al cospetto dei Bronzi di Riace

reggio-calabria_archeologico_festa della Musica_2023_locandinaUn ricco programma di eventi al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa europea della Musica, promossa dalla Commissione Europea e dal ministero della Cultura, guidato da Gennaro Sangiuliano. Mercoledì 21 giugno 2023, alle 18, in Piazza Paolo Orsi, concerto della Corale Polifonica Mater Dei. Le direttrici dell’Associazione, Mariaflavia Bellantone e Caterina Zeffiro, con un coro composto da circa 30 giovani e adulti animeranno il cuore pulsante del Museo, in costante dialogo con i magnifici Bronzi di Riace. L’evento musicale fa parte del calendario nazionale della Festa europea della Musica, organizzato dalla FENIARCO (Federazione Nazionale Italiana Associazioni Corali Regionali), e propone un programma che spazierà da brani sacri a composizioni profane e pop, per rendere omaggio alla Musica in tutte le sue declinazioni. “Scopo della Festa della Musica”, dichiarano le direttrici Bellantone e Zeffiro, “è quello di trasmettere il “messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la Musica riesce a dare”, obiettivo quanto mai condivisibile specialmente in questo momento in cui l’umanità patisce venti di guerra proprio in Europa ed il clima internazionale spesso indugia ben lontano dai giusti aneliti di pace e concordia. La musica, viceversa, unisce popoli e generazioni. La musica è di tutti”. E il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino: “Ho accolto con piacere la proposta delle direttrici della Corale Polifonica Mater Dei, nell’ottica di promuovere un Museo sempre più inclusivo e dinamico. Il suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, al cospetto dei Bronzi di Riace, sarà il luogo ideale per celebrare anche con il coro la Festa della Musica”. Il concerto concluderà una giornata tutta dedicata alla musica, in coincidenza anche con il solstizio d’estate. Alle 11, infatti, nella sala del meraviglioso Kouros di Rhegion, avranno inizio le “prove aperte” degli allievi del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto dal prof. Francesco Romano. Un ensemble del corso di musica d’insieme per strumenti ad arco del prof. Giovanni Caridi inonderà con le sue note gli spazi espositivi, in uno splendido connubio tra arte e musica. Suoneranno gli allievi Giada Politanò, Maria Antonietta Bagalà, Iris Amico, Eletta Franco e Cesare Scapucci. “Tra le numerose collaborazioni di questi anni”, sottolinea Malacrino, “quella con il Conservatorio “F. Cilea” è una delle più solide, contraddistinta da un dialogo costante e da eventi di successo”. La partecipazione agli eventi rientra nella bigliettazione ordinaria.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo

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Lekythoi attiche con scene di danza, dalla necropoli di Lucifero di Locri Epizefiri, conservate al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

A Piazza Paolo Orsi, location d’eccezione, al cospetto dei meravigliosi Bronzi di Riace, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria l’inaugurazione della grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, mercoledì 14 giugno 2023, alle 17, dà il via alla ricca programmazione estiva del MArRC, con esposizioni, eventi, concerti e tante altre occasioni per “ritrovarsi al Museo”. La mostra è stata curata dal direttore del museo Carmelo Malacrino con l’archeologa Patrizia Marra e Angela Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale. All’inaugurazione parteciperà il conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Francesco Romano, con un Ensemble di musica d’insieme per strumenti ad arco della cattedra del prof. Giovanni Caridi, con brani di F.J. Haydn, J.S. Bach e K. Jenkins. Tra le Istituzioni, sono stati invitati a dare un saluto la vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi; il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace; il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; il segretario regionale del MIC e soprintendente ABAP RC-VV, Fabrizio Sudano; la direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio culturale del CNR, Costanza Miliani. “Sarà certamente la mostra più bella e articolata degli ultimi anni”, conclude Malacrino, “alla quale lavoriamo sin dal 2019. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose”. “Questa esposizione”, sottolinea Bellia, “pone in evidenza la necessità di indagare sul soundscape storico alla riscoperta del tessuto sonoro nel quale vivevano le civiltà che ci hanno preceduti per aiutarci a comprendere come il suono sia presente nella vita e nell’ambiente naturale e come sia oggi più che mai necessario sollecitare una nuova sensibilità verso il suono e la musica come parte dell’ecosistema nel quale siamo immersi”.

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Il magnifico rilievo policromo con scena di danza proveniente dal cd. santuario di Griso-Laboccetta, a Reggio Calabria, conservato al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Nikos Xanthoulis

Il compositore greco Nikos Xanthoulis con la lira a sette corde

Oltre 160 opere in esposizione, provenienti non solo dalle collezioni del MArRC; vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo giungono sulla sponda dello Stretto sia dal museo Archeologico nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini, sia dal museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, diretto da Carmelo Bennardo. “La mostra”, aggiunge Marra, “vuole sensibilizzare il pubblico più ampio al fascino dei suoni del mondo antico, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze nelle sonorità greche e romane, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente”. Al visitatore sarà offerta una incredibile selezione di reperti, che testimonia quanto la musica e la danza abbiano rivestito un ruolo fondamentale nella società antica, permeandola in ogni suo aspetto. Il tutto organizzato seguendo linee guida tematiche volte a favorire un graduale approfondimento del panorama sonoro nel mondo greco e romano. La sezione dedicata agli strumenti musicali permetterà al visitatore di familiarizzare con terminologia e forme – in alcuni casi decisamente “curiose” – degli oggetti sonori. Le testimonianze figurate giunte sino a noi, sui supporti più diversi, guideranno il pubblico attraverso la scoperta dei modi di ascoltare e produrre musica e danza nel corso dei diversi frangenti della vita, in ambito domestico, così come nelle occasioni conviviali, cultuali e di intrattenimento. Il percorso espositivo sarà reso ancora più emozionante dalle note della lyra nell’interpretazione dell’antico strumento a sette corde suonato da Nikos Xanthoulis, che riecheggeranno negli ambienti accompagnando due video appositamente predisposti per l’esposizione.

Reggio Calabria. Per “Incontri al MArRC” al museo Archeologico nazionale conferenza “Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica” con Maurizio Cannatà e Daniela Costanzo

reggio-calabria_archeologico_conferenza-ulisse-e-la-calabria-antica_cannatà-costanzo_locandinaUn altro appuntamento di “Incontri al MArRC” da non perdere questa settimana al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Venerdì 9 giugno 2023, conferenza “Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica”, promossa dal MArRC in sinergia con il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano. Alle 17, nella sala conferenze, dopo i saluti del direttore Carmelo Malacrino e di Francesco Zuccarello Cimino, console del Club di Territorio di Reggio Calabria del T.C.I., insieme a Daniela Costanzo interverrà Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi’ di Vibo Valentia. La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta a tutti, fino a disponibilità di posti. “Dopo l’interessante approfondimento di giovedì pomeriggio sul restauro dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria, curato dal funzionario restauratore Barbara Fazzari”, dichiara il direttore Malacrino, “quella del 9 giugno è l’occasione per intraprendere un nuovo viaggio tra mitologia e storia, ancora una volta guidati da un funzionario del nostro Museo, Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni”. Una relazione a due voci, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra storia, mitologia e geografia dei luoghi. “Benché se ne dica, la geografia del viaggio più famoso della storia”, dichiara Cannatà, “prescinde volutamente da qualsiasi concreto ancoraggio territoriale e geografico. L’Odissea deve invece essere letta ed interpretata per quello che è, il racconto di un viaggio mitico che diviene metafora del desiderio umano della conoscenza, unitamente all’affermazione dell’ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato, ma soprattutto fonte storica ineguagliabile in quanto prima opera letteraria “nazionale” di un popolo culturalmente omogeneo, sebbene politicamente frazionato, come fu la Grecia antica (Magna Grecia e Sicilia incluse), che riflette proprio nell’esperienza marinara il marchio di un’identità culturale collettiva”. Scopo di questo incontro è stimolare una riflessione ragionata sul mito e sul suo formidabile eroe, emblema di una civiltà fondata sul “mare colore del vino” e, ancora oggi, di un’umanità sempre in movimento. “Odisseo è figura fondativa dell’immaginario culturale greco: per eccellenza eroe “multiforme” dotato di ingegno, abilità tecnica e oratoria, forza fisica e inesauribile sete di conoscenza”, commenta la Costanzo. “Inconcepibile, senza di lui, sarebbe stato lo sviluppo del pensiero e della letteratura occidentale. Da Dante a Joyce, da Kubrick a Tasso, passando per Kavafis e Ambrogio, il suo mito conosce, in ordine volutamente sparso, una serie di letture, reinterpretazioni e risemantizzazioni pressoché infinita. Nelle arti figurative la saga dell’eroe di Itaca ha ispirato e continua a ispirare alcune tra le produzioni artistiche più pregevoli e significative dell’arte occidentale. Il viaggio di Odisseo si compie oltre i confini del mondo reale, al di là delle categorie di eroico e umano, dove fantastico e irreale sono incarnati da esseri misteriosi e declinati attraverso eventi inspiegabili, fino al supremo confine dell’Erebo, nella catabasi che lo conduce, da vivo, nel Regno dei Morti”.

Per “I Venerdì della Fondazione Paestum”, seminario on line “I Bronzi di Riace. Una storia lunga mezzo secolo”, con Carmelo Malacrino (direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria) e Riccardo Di Cesare (università di Foggia)

paestum_i-venerdì-della-fondazione_i-bronzi-di-riace_malacrino-di-cesare_locandinaNuovo appuntamento on line con “I Venerdì della Fondazione Paestum”, ciclo annuale di conferenze su temi di storia e archeologia della Magna Grecia, che quest’anno si chiude con un intervento dedicato ad alcune tra le più straordinarie opere dell’arte greca: venerdì 9 giugno 2023, alle 17, seminario “I Bronzi di Riace. Una storia lunga mezzo secolo”, con Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, e Riccardo Di Cesare, dell’università di Foggia. Il seminario, che si svolgerà on line sulla piattaforma skype al seguente link: https://join.skype.com/J7TK7ModAGFp, rientra nel programma di eventi promosso dal MArRC per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, e si inserisce nell’ambito delle attività della Fondazione Paestum (Centro di Studi comparati sui movimenti coloniali nel Mediterraneo) con sede a Paestum, presieduta dal prof. Emanuele Greco, per molti anni direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. “La Fondazione Paestum”, dichiara il prof. Greco, “è molto lieta di ospitare la doppia conferenza del direttore Malacrino e del prof. Di Cesare, entrambi allievi della Scuola Archeologica Italiana di Atene. I due hanno pubblicato di recente un ricchissimo volume con delle splendide fotografie di Luigi Spina, col quale hanno tracciato un bilancio di mezzo secolo dalla scoperta dei celebri Bronzi di Riace. Abbiamo voluto anche noi partecipare a questa festa del Cinquantesimo dei Bronzi invitandoli a parlare alla Fondazione Paestum, davanti a un pubblico diverso da quello di Reggio Calabria, ma altrettanto attento e partecipe delle attività che si svolgono in Magna Grecia, in riferimento anche al Mediterraneo antico. Si parlerà della scoperta dei Bronzi e degli studi che negli ultimi cinquant’anni sono diventati una fonte inesauribile di scienza e di conoscenza dell’arte greca antica”. L’incontro si svolgerà alle 17, in modalità a distanza su piattaforma skype. “Ringrazio gli amici della Fondazione Paestum e il presidente Emanuele Greco per questo invito, che creerà una nuova opportunità di valorizzazione dei Bronzi di Riace”, commenta il direttore Malacrino. “Ora che il Cinquantesimo anniversario della scoperta di questi due “Eroi venuti dal mare” sta volgendo al termine si infittiscono le iniziative per concludere al meglio questo anno straordinario. Un anno di promozione culturale che, anche grazie alla partecipazione della Regione, del Comune, della Città Metropolitana, della Camera di Commercio e degli altri enti, sta portando i suoi frutti. Nei primi quattro mesi dell’anno abbiamo registrato oltre il 300 per cento di aumento dei visitatori rispetto al 2022, un incremento che produrrà beneficio anche a tutto il territorio”.

Reggio Calabria. “I mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata” con Barbara Fazzari apre al museo Archeologico nazionale il nuovo ciclo “I restauri al MArRC”

reggio-calabria_archeologico_incontri_restauri-Mosaici-Annunziata_locandinaAl museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria al via “I restauri al MArRC”, nuovo ciclo di conferenze per presentare metodologie e risultati, a cura del funzionario restauratore Barbara Fazzari. In giugno 2023 sono già in programma due incontri, l’8 e il 13, nella sala conferenze, alle 17. “Il ciclo di incontri”, dichiara Fazzari, “nasce dall’idea di condividere con la città e con i visitatori le attività conoscitive e gli interventi conservativi programmati dal Laboratorio di restauro del MArRC sui reperti ivi conservati”. Giovedì 8 giugno 2023, alla conferenza “I mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria”, promossa dal MArRC in sinergia con l’Associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dopo i saluti istituzionali del direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e del presidente dell’Associazione Amici del Museo, Francesco Arillotta, interverrà Barbara Fazzari. L’incontro presenta il restauro di un mosaico, eseguito di recente in collaborazione con il “Consorzio Pragma”. Seguirà una breve visita guidata ad altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e restaurati in precedenza dalla ditta “Restauro opere d’arte” di Giovanni Riccardi e dalla società cooperativa “C.B.C. Conservazione Beni Culturali”.  “Il MArRC non è solo spazi espositivi”, dichiara il direttore Malacrino. “Tante sono le attività che si svolgono quotidianamente negli uffici e nei laboratori; tra queste, prioritarie sono quelle volte allo studio e alla conservazione dei reperti esposti o conservati nei depositi. In questi anni il Museo è intervenuto restaurando migliaia di manufatti, sia attraverso il personale interno, sia con il supporto di professionisti esterni. Questo ciclo di conferenze nasce dalla volontà di dare spazio e visibilità ad alcuni di questi progetti di restauro, presentando al pubblico i risultati ottenuti. Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per l’impegno nel divulgare e far conoscere anche le attività conservative svolte nel dietro le quinte del Museo”. Il 13 giugno 2023, conferenza sul restauro degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria, da poco proposto anche alla XXVIII edizione del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara.

Reggio Calabria. Venerdì intenso per il museo Archeologico nazionale: in sala Conferenze incontro su “Diego Vitrioli. Dal classico al contemporaneo”, e all’università della Calabria due conferenze di Daniela Costanzo ripercorrono la storia di Reghion, dalla colonia calcidese ai suoi reperti esposti a Palazzo Piacentini

reggio-calabria_archeologico_conferenza-diego-vitriolo_locandinaAlla vigilia della commemorazione della nascita e della morte di Diego Vitrioli (Reggio Calabria, 20 maggio 1819 – Reggio Calabria, 20 maggio 1898), il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria proporrà una giornata di approfondimenti sul poeta reggino, in collaborazione con l’associazione Famiglia Ventura. Venerdì 19 maggio 2023, alle 17, in sala Conferenze, incontro su “Diego Vitrioli. Dal classico al contemporaneo”. Insieme a Francesco Ventura, all’incontro parteciperanno Manuela Crimi, del convitto nazionale “T. Campanella” di Reggio Calabria; Antonio Zuccarello Cimino, del “Gruppo Xiphias”; e Antonella Gioia, presidente dell’associazione “Diego Vitrioli”. Durante la serata interverrà anche il direttore Carmelo Malacrino, che ripresenterà il volume “Diego Vitrioli. Un raffinato collezionista nella Calabria dell’Ottocento”, pubblicato in occasione dell’esposizione temporanea inaugurata al MArRC nel 2019. “Prosegue al Museo la valorizzazione delle grandi figure della cultura calabrese, e in particolare reggina”, dichiara Malacrino. “Sarà un interessante momento di approfondimento su Diego Vitrioli, uomo colto ed elegante, profondo cultore dell’antichità, la cui figura qualche anno fa è stata messa al centro di un suggestivo percorso espositivo, che ho avuto il piacere di curare al Museo. Ringrazio l’associazione Famiglia Ventura per aver contribuito in questi mesi a promuovere temi di interesse comune, valorizzando la cultura del territorio”. E Francesco Ventura, responsabile per l’associazione Famiglia Ventura: “Con l’evento dedicato al latinista Diego Vitrioli si chiude il ciclo di incontri concordato tra la nostra associazione e il Museo. Siamo felici di concludere questo percorso al fianco dell’associazione Diego Vitrioli, con cui nel 2019 abbiamo realizzato una delle collaborazioni più significative. Omaggeremo questo intellettuale, fra i più illustri della nostra Terra, esponendo per l’occasione la scultura lignea Il mito di Ibico, realizzata dal maestro Francesco Cento e ispirata a un altro sommo poeta reggino. Ringrazio il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e tutto il suo staff per le splendide opportunità offerte nel corso di quest’ultimi mesi, nonché per la fiducia e il supporto all’organizzazione degli eventi”.

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Pisside con sovradipinture dalla necropoli settentrionale di Reghion (età ellenistica) conservata al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Intanto non si ferma l’attività di promozione culturale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria anche presso gli Atenei della regione. Venerdì 19 maggio 2023, all’università della Calabria, Daniela Costanzo, funzionario archeologo responsabile dell’ufficio Collezioni del MArRC, tiene due conferenze, in un ciclo dal titolo “Rhegion. Dalla polis al Museo”, trasmesse in streaming su piattaforma Teams. Gli incontri sono accolti dal corso di Archeologia della Magna Grecia della Laurea Magistrale in “Intelligence per la legalità e la tutela dei beni culturali e archeologici”, tenuto dal prof. Maurizio Paoletti, docente ordinario di Archeologia classica al dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical e membro del Comitato scientifico del MArRC. La prima delle due conferenze, dal titolo “Rhegion. Storia e archeologia di una colonia calcidese” ha ripercorso attraverso le scoperte archeologiche e le testimonianze materiali che caratterizzano la città dello Stretto i maggiori eventi storici dalla fondazione intorno al 730-720 a.C. fino alla romanizzazione, formalizzata con il riconoscimento di civitas foederata da parte di Roma nel 270 a.C. La seconda conferenza “Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria”, alle 17, ricostruirà le vicende del Museo Civico, fondato nel 1882 e prima istituzione museale della città, nazionalizzato nel 1946 a seguito di una convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e l’allora ministero della Pubblica istruzione. Saranno analizzati gli allestimenti storici del museo Archeologico nazionale progettati da Marcello Piacentini fino al recente allestimento inaugurato nel 2016, con presentazione a studenti e partecipanti delle principali attività condotte dal personale tecnico-scientifico del MArRC, con particolare riferimento a cura, gestione e valorizzazione delle collezioni museali.

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Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

“Da anni il MArRC investe nelle attività di studio e ricerca scientifica”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Lo fa sia con il personale interno, nelle attività di riordino e restauro delle collezioni conservate nei depositi, sia con la collaborazione di Atenei e Centri di Ricerca italiani e stranieri. Portare queste esperienze nelle aule universitarie è estremamente significativo non solo per far conoscere agli studenti il valore delle collezioni archeologiche esposte, ma anche per far scoprire quante professionalità lavorino in un museo, da quelle amministrative a quelle tecniche e scientifiche, fino all’accoglienza, fruizione e vigilanza. Ringrazio il prof. Paoletti, componente del nostro Comitato Scientifico, per questo invito, che conferma la stretta collaborazione tra Museo e Università”. Gli incontri rientrano nel progetto di miglioramento dei servizi che l’Amministrazione fornisce agli utenti e prosegue una positiva collaborazione avviata già lo scorso anno con un’analoga iniziativa. “Si tratta di un’esperienza di scambio particolarmente proficua che mette in diretta connessione il Museo con i futuri professionisti del patrimonio culturale”, dichiara la dott.ssa Costanzo, “rappresentando al tempo stesso un’occasione di formazione e valorizzazione all’esterno delle collezioni del MArRC e di tutte le attività svolte per la loro tutela e la conoscenza”.

Reggio Calabria. Fine settimana al museo Archeologico nazionale: venerdì presentazione del terzo volume del Dizionario delle Scienze e delle Tecniche di Grecia e Roma: “I Classici e la nascita della Scienza Europea”. Sabato per la “Notte Europea dei Musei” ingresso a 1 euro

reggio-calabria_incontri-al-marrc_libro-dizionario-delle-scienze-e-delle-tecniche-di-grecia-e-roma_presentazioneFine settimana ricco di eventi al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Al MArRC si accede senza prenotazione nei consueti orari di apertura, dalle 9 alle 20, ultimo ingresso alle 19.30. L’ingresso per i giovani under 18 è sempre gratuito. Si inizia venerdì 12 maggio 2023. Alle 17, in sala conferenze, presentazione del terzo volume del Dizionario delle Scienze e delle Tecniche di Grecia e Roma: “I Classici e la nascita della Scienza Europea”, con il patrocinio dell’università Mediterranea di Reggio Calabria. Curato e diretto dalla fondatrice e direttrice del Dizionario, Paola Radici Colace e da Giuseppe Solaro, il volume si collocherà nel panorama scientifico internazionale come uno strumento nuovo in un contesto che riguardi le Scienze e le Tecniche e metta insieme l’Antico, il Tardoantico e il medioevo, fino alle soglie dell’Età Moderna. “Gli studi sulla storia della scienza e della tecnica nell’Antichità da una parte e nel Medioevo dall’altra hanno finora costituito settori di indagine isolati e distinti”, dichiara la direttrice e fondatrice del Dizionario, Paola Radici Colace. “Questo ha, di fatto, limitato la circolazione dei contributi scientifici, nella maggior parte dei casi avvenuta in circuiti di comunicazione separati e caratterizzati da una reciproca distanza. La finalità perseguita dall’opera è stata quella di riconoscere con risultati puntuali a questa stagione percorsa dall’entusiasmo degli aspetti euristici e filologici dei testi i meriti diretti sulla diffusione e sugli sviluppi del sapere scientifico come conoscenza e come pratica”. Apriranno l’incontro i saluti del direttore del museo Carmelo Malacrino, del direttore del dipartimento DIGIES UNIRC Daniele Cananzi, del professore di Composizione architettonica – dipartimento dArTe UNIRC Ottavio Amaro, della presidente del CIS della Calabria Loreley Rosita Borruto. Dialogheranno con l’autrice i componenti del comitato scientifico del CIS, la prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano, il prof. Antonio Pugliese, l’avv. Giuseppe Verdirame, il prof Gianfranco Cordì, il dott. Franco Iaria, il prof. Domenico Labate e il prof. Giovanni De Girolamo.

reggio-calabria_archeologico_Notte Europea 2023_locandinaSabato 13 maggio 2023, in adesione all’iniziativa del ministero della Cultura “Notte Europea dei Musei”, il MArRC rimarrà aperto fino alle 23 (ultimo ingresso 22.30) con il costo simbolico del biglietto a 1 euro, a partire dalle 20. Un appuntamento da non perdere, per visitare i quattro livelli di collezione permanente dedicati ai reperti della Calabria antica e ammirare dal vivo gli splendidi Bronzi di Riace e di Porticello. “La Notte Europea dei Musei, nata con il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’UNESCO e ICOM”, commenta Carmelo Malacrino, “si trasforma in una nuova opportunità per i visitatori per apprezzare il patrimonio artistico e archeologico custodito al Museo e, per il territorio, di consolidare quella già forte identità culturale con i Bronzi di Riace, simbolo di una intera regione”.

25 aprile, ingresso gratuito a musei e parchi archeologici nazionali: bilancio lusinghiero e qualche numero da record. Ecco qualche esempio

ministero_25-aprile_ingresso-gratuito_locandinaIl bilancio è lusinghiero. L’apertura gratuita, per la prima volta, di musei e parchi archeologici statali il 25 aprile 2023, in occasione della Festa della Liberazione, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico, di residenti e turisti, italiani e stranieri. Talora con numeri da record. Ecco alcuni esempi da Nord a Sud.

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Visitatori al museo Egizio di Torino nella mostra “Il dono di Thot” (foto museo egizio)

Museo Egizio di Torino. Oltre 25mila visitatori al museo Egizio nel ponte del 25 aprile 2023. Sono stati 25.352 i visitatori del Museo Egizio da venerdì 21 aprile a martedì 25 aprile 2023, in occasione del ponte della Festa della Liberazione. Superati i visitatori dello scorso anno che erano stati 17.695. Si tratta di dati in linea con il trend di ingressi pre-pandemia: nel 2019, infatti, in quattro giorni di ponte a cavallo del 25 aprile furono registrati 24.351 visitatori. Aprile si conferma uno dei mesi di maggior afflusso all’Egizio: finora sono stati 112.113 i visitatori del mese. Mentre sono quasi sold out le prenotazioni per il prossimo ponte del 1° maggio: sono circa 13.300 le persone prenotate in tre giorni, dal 29 aprile al 1° maggio.

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Visitatori nel giardino della Vanella al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Museo Archeologico nazionale di Napoli. Comunicazione telegrafuca, ma efficace a bilancio della giornata speciale a ingresso gratuito: “Grazie alle 7087 persone che hanno scelto di trascorrere il 25 Aprile al Mann”.

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Pieno di visitatori al parco archeologico di Pompei (foto emanuele minerva / mic)

Parco archeologico di Pompei. Pienone da record anche nell’area archeologica di Pompei: “In occasione del 25 aprile – Festa della Liberazione, 27.587 visitatori al parco archeologico di Pompei. Un ringraziamento agli addetti all’accoglienza, al personale di vigilanza, di biglietteria, agli operatori turistici per il grande lavoro svolto durante la giornata”.

taranto_archeologico_25-aprile-gratis_locandinaMuseo Archeologico nazionale di Taranto. Nuova affluenza record al MArTa. Nella sola giornata del 25 aprile 2023, ad ingresso gratuito, i visitatori sono stati quasi 2600, attratti soprattutto dal gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, rientrato da Malibù dopo essere stato trafugato da scavi clandestini negli anni Settanta. Il numero dei visitatori è in costante crescita, ormai da due anni; dal primo al 22 aprile – compreso il ponte di Pasqua e Pasquetta – gli accessi sono stati 17mila. Il Primo Maggio il Marta effettuerà un’apertura straordinaria dalle 8.20 alle 19.30.

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Grandi numeri al parco archeologico di Paestum e Velia nonostante il meteo incerto (foto pa-paeve)

Parco archeologico di Paestum e Velia. Un 25 aprile 2023 da ricordare al parco archeologico di Paestum e Velia. Grazie ai 7029 visitatori che hanno scelto di scoprire le meraviglie di Paestum e Velia e di partecipare alle nostre attività nonostante le condizioni meteorologiche incerte.

reggio-calabria_archeologico_25-aprile-gratis_locandinaMuseo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Boom di presenze al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per il ponte del 25 aprile 2023. Complici il bel tempo e l’istituzione di una nuova giornata a ingresso gratuito per la Festa della Liberazione, in tantissimi si sono recati sulla sponda dello Stretto per ammirare i magnifici Bronzi di Riace e di Porticello, nonché i tanti preziosi reperti esposti al MArRC. Le presenze registrate al Museo reggino sono senza precedenti. Già sabato 22 aprile, durante l’orario di apertura continuato dalle 9 alle 20, sono stati staccati 973 biglietti. Domenica 23, altra giornata con ingresso ordinario, il MArRC ha accolto 1465 visitatori, che nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi hanno potuto visitare anche l’esposizione temporanea “Sullo scaffale dello speziale. Vasi fa farmacia nella Calabria del Settecento”, curata dal direttore del museo Carmelo Malacrino, insieme al funzionario Maria Domenica Lo Faro e all’archeologa Mariangela Preta. Il Museo ha concesso un’apertura straordinaria anche nella giornata successiva, nonostante fosse lunedì, giorno di chiusura settimanale. Ben 701 persone hanno scelto di scoprire storia, cultura e società della Calabria antica, percorrendo i quattro livelli dell’allestimento permanente con migliaia di reperti provenienti da ogni parte della regione. Il vero boom è stato raggiunto nella giornata del 25 aprile, quando hanno varcato la soglia del MArRC ben 5462 persone. Un flusso continuo che ha sorpreso anche lo staff del Museo, comunque felice di accogliere così tanti visitatori. “Il lavoro svolto in questi anni per promuovere il Museo e i magnifici Bronzi di Riace, nel Cinquantesimo anniversario della loro scoperta, ci faceva essere ottimisti”, commenta il direttore Malacrino. “Già i numeri registrati a Pasqua facevano presagire un inizio positivo della stagione estiva. Ma questi numeri, con un totale di 8601 ingressi in soli quattro giorni, vanno ben oltre. Vasta e variegata la presenza dei turisti, sia italiani che stranieri, che hanno deciso di trascorrere il Ponte della Liberazione tra Calabria e Sicilia. Ma tanti sono stati anche i Calabresi, e i Reggini in particolare, che sono tornati a visitare il “loro” museo. Ringrazio tutto lo staff del MArRC per il lavoro svolto, e in particolare il personale di vigilanza coordinato da Palma Buda e Carmelo Lupica. È al loro impegno, alla professionalità e alla cortesia che si deve il successo di un museo accogliente, efficiente, sicuro”.