Archivio tag | Carlotta Caruso

Roma. A Palazzo Massimo per il ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” incontro con Agnese Pergola (reperti cristiani nel MnR) e Sara Colantonio e Carlotta Caruso (nuove scoperte alle Terme di Diocleziano)

Mercoledì 3 dicembre 2025, alle 17, a Palazzo Massimo, nuova conferenza del ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro, che presenta al pubblico gli studi e le ricerche condotte dal personale scientifico del Museo. Introduce Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano; intervengono Agnese Pergola su “Per un censimento dei reperti cristiani del museo nazionale Romano: dai documenti d’archivio alla raccolta archeologica”; Sara Colantonio e Carlotta Caruso su “Nuove scoperte dal cantiere della “forica” delle Terme di Diocleziano”. Modera Antonella Ferraro. Ingresso libero nel limite dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria: www.ilmuseotralerighe.eventbrite.it.

Bolzano. Al Centro Trevi-TreviLab al via “ARTIFICES: i creatori dell’arte” terzo appuntamento del progetto “Storie dell’arte con i grandi musei”, dedicato alla produzione artistica del mondo antico: i reperti del museo nazionale Romano raccontano lo straordinario processo che trasforma l’artigiano in artista e il frutto del suo lavoro in arte

Raccontare lo straordinario processo che trasforma l’artigiano in artista e il frutto del suo lavoro in arte: ecco l’obiettivo di “ARTIFICES: i creatori dell’arte”, la mostra inaugurata venerdì 21 novembre 2025, alle 17, al Centro Trevi-TreviLab di Bolzano, dove rimarrà aperta fino al 12 aprile 2026, a cura di Carlotta Caruso, Sara Colantonio, Antonella Ferraro, Chiara Giobbe, Agnese Pergola; organizzata dall’Ufficio Cultura della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige in collaborazione e a cura del museo nazionale Romano di Roma. Alla vernice sono intervenuti Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Cultura italiana e Sviluppo economico; Antonio Lampis, direttore del dipartimento Cultura italiana e Sviluppo economico; Federica Rinaldi, direttore del museo nazionale Romano; e due dei curatori, Carlotta Caruso e Sara Colantonio.

Cratere con scene del mito di Ercole in ceramica invtriata, da un probabile mitreo, tra via Statilia e via G. Passalaqua, a Roma (tardo IV – inizi V sec. d.C.) (foto mnr)

La mostra rappresenta il terzo appuntamento del progetto “Storie dell’arte con i grandi musei”, dedicato alla produzione artistica del mondo antico. Dopo le esposizioni sugli Egizi (“Antichi Egizi: maestri dell’arte”, nel 2023, curata dal museo Egizio di Torino) e sugli Etruschi (“Etruschi. Artisti e artigiani” realizzata nel 2024 in collaborazione con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma), è il momento dei Romani, raccontati attraverso i reperti del museo nazionale Romano che portano in mostra alcuni degli aspetti più rappresentativi della cultura artigianale romana e, insieme, temi meno noti al grande pubblico. La mostra rivela anche il senso e il valore delle “copie”, opere che richiedono finezza esecutiva e abilità artistica non inferiori alla creazione originale dalla quale derivano e si evolvono. I reperti concessi alla mostra bolzanina dal museo nazionale Romano documentano il livello raggiunto dalle botteghe romane dall’epoca repubblicana al tramonto dell’Impero. Opere, capolavori, realizzati da artigiani-artisti per una clientela “alta”, estremamente esigente, raffinata e con ampia possibilità di spesa. Persone che cercavano il meglio e lo trovavano proprio in questi atelier specializzati, dove si sapevano riprodurre, o riproporre, con assoluta maestria, modelli, greci, ma non solo: opere richieste per arredare domus e ville dell’alta aristocrazia imperiale o luoghi di funzione pubblica.

Piccola erma di Dioniso in giallo antico di provenienza ignota (I sec. d.C.) (foto mnr)

Statua di Sileno, in marmo bianco, da Fianello Sabino (Rieti) (II a.C.) (foto mnr)

La narrazione è affidata ai materiali dei depositi del museo nazionale Romano, capaci di eguagliare per valore artistico e storico i grandi capolavori del Museo, pure presenti in mostra con riproduzioni digitali. Un ruolo di primo piano occupa il racconto delle produzioni urbane e del territorio di Roma, dall’età repubblicana alla fine dell’Impero, attraverso le diverse figure di artigiani specializzati, il cui ricordo è affidato alle epigrafi o agli strumenti del loro mestiere, e delle diverse tipologie di materiali, silenziosi testimoni delle trasformazioni culturali e delle condizioni di vita della città e dei suoi abitanti. Il racconto si sofferma quindi sulle produzioni in serie e di lusso, soffermandosi sul concetto di copia nel mondo antico, dedicando un particolare focus alle officine tardo antiche rinvenute nel contesto urbano della Crypta Balbi, una delle quattro sedi del MNR, dove la ricerca archeologica ha restituito l’immagine di una città ancora vitale, produttiva e interessata da importanti rotte commerciali. Chiudono l’esposizione le raffinate sculture della villa tardo-repubblicana di Fianello Sabino, realizzate nell’isola greca di Delos intorno al II secolo a.C. e interessante testimonianza di quelle ordinazioni collettive di opere d’arte più volte menzionate da Cicerone per la decorazione di ville suburbane e la celebrazione dell’otium, a cui proprie le ville erano destinate.

Mosaico con raffigurazione di un gallo (I secolo d.C.) (foto mnr)

“Il Centro Trevi-TreviLab, è uno spazio da anni impegnato nella diffusione di iniziative culturali e dell’arte, guidato dal direttore di ripartizione Antonio Lampis. Un luogo che”, come sottolinea Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Cultura italiana, “si propone di stabilire una solida collaborazione tra il nostro territorio e le grandi istituzioni culturali nazionali per condurre cittadine e cittadini alla scoperta delle antiche e moderne civiltà attraverso l’arte e le grandi istituzioni che la custodiscono”.

Lucerna ad ansa plastica a carattere isiaco dal Palatino (Roma) (fine II – prima metà III secolo d.C.) (foto mnr)

“La curatela del museo nazionale Romano conferma il ruolo del Museo quale punto di riferimento nello scenario nazionale e internazionale per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico della città di Roma e dell’Italia antica”, dichiara Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano. “Le sue collezioni e i suoi depositi, in cui sono conservati milioni di reperti appartenenti a pressoché tutte le classi di materiali, quali statue, mosaici, affreschi, oggetti di vita quotidiana ed epigrafi, testimoniano l’evoluzione storica, artistica e sociale della civiltà romana, offrendo al pubblico un percorso di conoscenza che unisce ricerca scientifica e fruizione culturale”.

Riproduzione tattile del Discobolo “tipo Lancellotti” proveniente dal museo Omero di Ancona (foto museo omero)

La mostra, oltre a riunire e proporre reperti di grande livello e interesse, assume anche un rilievo sociale, meglio di inclusione sociale, e ciò grazie alla collaborazione del museo tattile statale Omero, istituzione marchigiana vocata al rendere fruibile l’arte anche ai non vedenti. Nel foyer del Trevi-TreviLab sarà così possibile ammirare la riproduzione tattile del Discobolo “tipo Lancellotti” proveniente dal museo Omero di Ancona, calco al vero della scultura custodita nel museo Pio Clementino – musei Vaticani, in un ideale dialogo con la copia più celebre del Discobolo Lancellotti conservata nella sede di Palazzo Massimo del museo nazionale Romano. L’opera sarà il fulcro di un percorso per ipovedenti, rivolto però anche a chi voglia capire come si possa percepire un’opera a occhi chiusi.

Roma. Al Circo Massimo “Incontri con gli scrittori” nell’ambito degli eventi culturali promossi dal Gruppo storico Romano per il Natale di Roma 2025 (DIES NATALIS 2778 a.V.c.) Ecco il ricco programma del weekend

Nell’ambito degli eventi culturali promossi dal Gruppo storico Romano per il Natale di Roma 2025 (DIES NATALIS 2778 a.V.c.), sabato 19 e domenica 20 aprile 2025, dalle 11 alle 14, al Circo Massimo, si tiene l’Incontro con gli Scrittori, un’occasione speciale per assistere alla presentazione di libri che raccontano Roma, la storia, i miti, e la rievocazione in tutte le sue forme. Modera: Giancarlo Carlone

SABATO 19 APRILE 2025

Copertina del libro “Il mestiere della rievocazione storica” di Andrea Buccolini

Andrea Buccolini, “Il mestiere della rievocazione storica” (Dielle editore). L’opera guida il lettore attraverso le sfide, le tecniche e il fascino della rievocazione storica, con particolare attenzione al periodo romano. Il libro si distingue per la meticolosa ricerca e la passione che l’autore infonde, offrendo sia ai neofiti sia agli esperti una panoramica completa di questa disciplina. L’opera è strutturata in capitoli che affrontano vari aspetti della rievocazione, tra cui l’importanza delle fonti storiche, il valore dell’archeologia sperimentale, e il ruolo cruciale del lavoro in rete con altre associazioni e istituzioni. Buccolini esplora anche temi come la gestione delle risorse, la logistica, e l’educazione del pubblico, fornendo consigli pratici e metodologici basati sulla sua esperienza. Un elemento centrale è la valorizzazione dei luoghi storici e la rappresentazione di figure realmente vissute. Buccolini approfondisce la scelta di concentrarsi su personaggi come Gaio Afonio Tigellino e Quinto Marcio Turbone, legando le loro vicende alle dinamiche politiche e sociali dell’epoca. Questo approccio non solo arricchisce la rievocazione, ma consente di umanizzare il passato, offrendo al pubblico una prospettiva più intima e tangibile.

Copertina del libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” di Marina Lo Blundo

Marina Lo Blundo, “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” (Dielle editore). Il libro ha il duplice scopo di affrontare per la prima volta compiutamente in una monografia un tema solitamente toccato in maniera puntuale, dal punto di vista ora storico, ora giuridico, ora epigrafico, ma mai letto in una visione d’insieme. L’altro scopo è quello di dare voce alle donne romane, solitamente mute e narrate da autori uomini, attraverso le voci delle quattro autrici. Qual era la condizione della donna nel Diritto Romano? Quali gli stereotipi di genere che la avvolgevano? Come esprimevano la loro sessualità? E poi: quali sono i casi noti di femminicidio nella storia romana, sia in quella più antica, dove si fonde e confonde col mito, che in quella della tarda repubblica e dell’impero? Cosa ci racconta l’epigrafia a proposito di femminicidi e della condizione delle donne? E come l’arte esprime la violenza su di esse? Queste le domande che le quattro autrici si sono poste e alle quali daranno risposta in un volume che vuole essere innanzitutto di carattere divulgativo, per raggiungere quante più persone, donne e uomini, studentesse e studenti, nella convinzione che la conoscenza del passato è la chiave per comprendere il presente e per scrivere il futuro.

Copertina del libro “101 storie svelate” di Carlotta Caruso

Carlotta Caruso, “101 Storie svelate” (museo nazionale Romano). Le storie raccolte in questo libro nascono dal ricchissimo patrimonio del museo nazionale Romano: personaggi reali, storie immaginate, possibili, tratte dalle poche parole che gli antichi hanno scelto di affidare a qualcosa che potesse durare a lungo, possibilmente per sempre: un’epigrafe. Attraverso lo strumento dello storytelling, un accurato lavoro di ricostruzione storica e un po’ di immaginazione, quelle poche parole rivivono, recuperano il loro potere di comunicare, di raccontare e permettono di entrare in contatto con il mondo antico e con le persone che lo hanno popolato. Nate nei mesi di lockdown del 2020, sulla rubrica social #StoriedaMNR dei canali del Museo, queste storie svelano il fascino delle epigrafi anche a un pubblico di non “addetti ai lavori”.

Copertina del libro “Non auro ded fero”

Francesco Vacca, autore di fumetti in Latino. Piemontese trapiantato a Roma, lavora per “Topolino” (Disney/Panini Comics) e insegna sceneggiatura presso la Scuola Romana dei Fumetti. Tra i fondatori di Nubes, casa editrice dedicata alla Storia e alle lingue antiche, ha lavorato a “Origines Pictae”, “Medeae Daemones”, “Maxentius – Postremus Romulus” e “Ammianus, vesper mundi”.

DOMENICA 20 APRILE 2025

Giancarlo Carlone, Giuseppe Barbera e Salvatore Pagano raccontano “La nascita di Roma tra storia e leggenda”.

Copertina del libro “La Via Flaminia” di Giuseppe Cascarino

Giuseppe Cascarino, “La via Flaminia. Roma alla conquista del Nord” (Il Cerchio editore). La via Flaminia non è solo una delle tante strade consolari che s’irradiano da Roma. Nel corso di oltre 2000 anni, e di fatto fino all’apertura attorno al 1960 dell’Autostrada del Sole, è stata la via più semplice e facilmente percorribile per raggiungere il nord Italia e il resto d’Europa. L’avventura di un gruppo di rievocatori storici appassionati dell’antica Roma, che in 14 giorni ha ripercorso a piedi l’antico tracciato da Roma a Rimini, alla riscoperta di testimonianze e tesori dimenticati della nostra grande storia, indica una via per la rinascita e la valorizzazione di quella che fu una delle strade più importanti del mondo. Il testo, arricchito da oltre 150 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, nonché da 56 tavole topografiche a colori, analizza il tema delle strade romane in generale e della storia della via Flaminia in particolare, e descrive nel dettaglio le 14 tappe giornaliere in cui è stato suddiviso il percorso, con l’obiettivo di costituire una vera e propria guida per percorrere a piedi l’antica strada, esattamente come avveniva nell’antichità romana.

Copertina del libro “Hic Alaricus – Il Tesoro dei Goti” di Cristiano Kurstermann

Cristiano Kurstermann, “Hic Alaricus – Il Tesoro dei Goti” (Ed. ETABETA, Aprile 2025). Nel 414 d.C. il Re visigoto Atawulf e Galla Placidia, sorella dell’Imperatore Onorio, si sposano a Narbonne. Agli invitati viene mostrato il Tesoro rubato a Roma nel 410 dall’Orda di Alarico. Galla si accorge che mancano alcune Reliquie importantissime per la Cristianità e organizza una Missione segreta in Italia per recuperarle, ripercorrendo le orme di Alarico fino al suo sepolcro a Cosenza. Mentre Atawulf mira a indennizzare le città depredate, in vista di un trattato con Onorio che dia ai Goti la Terra Promessa, la Regina persegue una santa alleanza tra Regno di Gothia e Impero Romano, che le Reliquie renderanno invincibile. Sullo sfondo le tensioni tra Chiesa di Roma e Ariani, e quelle provocate dall’eresia pelagiana. Ma nobili Goti e Romani tramano contro il sogno di Atawulf e Galla.

Copertina del libro “Feronia Vacuna Angitia – Divinità salutari dell’Italia preromana” di Paola Vittoria Merletta

Paola Vittoria Marletta, “Feronia Vacuna Angitia – Divinità salutari dell’Italia preromana” (Dielle editore). Feronia, Vacuna e Angitia sono divinità dell’Italia preromana che presentano diversi punti in comune: il bosco sacro come luogo di culto, il legame con l’acqua, il carattere di divinità guaritrici e la loro presenza all’interno del santuario di Trebula Mutuesca in epoche diverse. Nel testo vengono analizzate sia le caratteristiche comuni sia le peculiarità di ciascuna divinità, oltre a presentare alcune ipotesi di messa in scena di cerimonie rituali.

Bologna. Al museo civico Archeologico “Bononia racconta. Storie dal lapidario del museo”: un ciclo di tre appuntamenti per conoscere in modo piacevole e coinvolgente le epigrafi, vero e proprio mezzo di comunicazione di massa nell’Antica Roma

bologna_archeologico_bononia-racconta_locandinaAlzi la mano chi non ha mai pensato almeno una volta che leggere le lapidi latine sia un po’ ostico e noioso! Scommettiamo invece che ne può saltare fuori un o splendido viaggio nella storia dell’antica Bononia? Viene annunciata così “Bononia racconta. Storie dal lapidario del museo” la nuova iniziativa promossa dal museo civico Archeologico di Bologna con la collaborazione della Legio XIII Gemina: un ciclo di tre appuntamenti – il 15, il 21 e il 28 ottobre 2023 – per conoscere un bene prezioso dell’antica Bononia e del mondo romano: le epigrafi. Il progetto, curato da Federica Guidi e Marinella Marchesi, si inserisce nelle attività di divulgazione del rilevante patrimonio epigrafico del museo civico Archeologico per avvicinare il pubblico non solo specialistico a una migliore fruizione e comprensione degli oggetti lapidei e delle iscrizioni incise come fonte storica primaria per conoscere la storia sociale e culturale del mondo antico romanizzato, in cui le pietre erano utilizzate come vero e proprio mezzo di comunicazione di massa.

bologna_5_Legio_XIII_Gemina_foto-daniele-gay_legio-XIII-gemina

La Legio XIII Gemina (foto daniele gay, courtesy legio XIII gemina)

bologna_archeologico_2_Lapide_dei_Cornelii_foto-bologna-musei-civici

Lapide dei Cornelii (fine del I secolo a.C.), proveniente da San Pietro in Casale (Bologna), località Gavaseto, rinvenuta nel 1533, e conservata al museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei civici)

“Bononia racconta”: domenica 15 ottobre 2023, alle 11, e sabato 28 ottobre 2023, alle 17. Visita guidata gratuita al lapidario con Legio XIII Gemina, Federica Guidi e Marinella Marchesi (museo civico Archeologico): ingresso con biglietto museo. Le archeologhe Federica Guidi e Marinella Marchesi conducono un’insolita visita guidata al lapidario del museo civico Archeologico, con la partecipazione dei rievocatori in costume storico della Legio XIII Gemina che daranno voce e corpo agli antichi abitanti di Bononia, colonia latina fondata nel 189 a.C. La Legio XIII Gemina è un’associazione culturale di rievocazione storica e archeologia sperimentale fondata a Rimini nel 2011. L’associazione deve il suo nome all’omonima e leggendaria legione romana che fu reclutata da Giulio Cesare nel 57 a.C. per la conquista della Gallia e con la quale il grande condottiero varcò il Rubicone.

bologna_archeologico_4_Altare_funerario_legionario_foto-bologna-musei-civici

Altare funerario con raffigurazione di un legionario (seconda metà del III secolo d.C.), proveniente da Egitto, Nicopolis (Alessandria), cimitero militare della legio II Traiana Fortis, e conservata al museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei civici)

bologna_archeologico_1_Lapide_Quinto_Manilius_Cordo_foto-bologna-musei-civici

Lapide di Q. Manilius Cordus (prima metà del I secolo a.C.), proveniente da San Pietro in Casale (Bologna), località Sant’Alberto o San Benedetto. Rinvenuta nel 1502. Conservata al museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei civici)

“Parole, parole, parole. Le iscrizioni latine dalla noia allo storytelling”: sabato 21 ottobre 2023, alle 17. Incontro con Carlotta Caruso (museo nazionale Romano), Valentina Uglietti (dottoressa di ricerca Unibo), Federica Guidi e Marinella Marchesi (museo civico Archeologico). L’incontro si svolge nella Sala conferenze. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’incontro riflette sulle potenzialità comunicative delle testimonianze epigrafiche del mondo romano attraverso l’esperienza due narratrici di grande talento: Carlotta Caruso, archeologa del museo nazionale Romano e autrice del libro “101 cose svelate. Le iscrizioni del museo nazionale Romano raccontano Roma” (Dielle Editore, 2022) e Valentina Uglietti, dottoressa di ricerca in epigrafia latina e storyteller. Conducono l’incontro le archeologhe Federica Guidi e Marinella Marchesi, curatrici del recente scenario tematico dedicato al lapidario del museo civico Archeologico sul portale “Storia e memoria di Bologna” curato dall’Area Storia e Memoria del Settore Musei Civici Bologna.

San Pietro in Casale (Bo). Al via le “Conferenze al Fabbroni”: tre incontri al museo Casa Fabbroni. Ecco il programma

san-pietro-al-casale_casa-fabbroni_ciclo-conferenze_locandinaAl museo Casa Frabboni in via Matteotti 169 di San Pietro in Casale (BO) al via “Conferenze al Frabboni”, ciclo di conferenze con introduzione di Valentina Di Stefano, funzionaria archeologa della Sabap-Bo. Ingresso gratuito. Info e prenotazioni: Servizio Musei, Unione Reno Galliera – tel. 0518904829 / musei@renogalliera.it.

roma_nazionale-romano_libro_101-storie-svelate_le iscrizioni del museo nazionale romano_carlotta-caruso

Concetta Caruso con il libro “101 Storie Svelate” (foto mnr)

Si inizia giovedì 23 marzo 2023, alle 20.30, con “Oltre le parole: (ri)dare vita alle iscrizioni del museo nazionale Romano”. Presentazione a cura di Carlotta Caruso del museo nazionale Romano. Dietro le poche parole incise sulla pietra si celano le vite di persone vissute molti secoli fa. Con l’idea di ricercare quelle vite e ricostruire le loro storie, il museo nazionale Romano ha ideato, a partire dal marzo 2020, durante i mesi di lockdown, la rubrica #StoriedaMNR. Il successo di queste storie, basate su un attento lavoro di ricostruzione mescolata a elementi immaginari, ha dimostrato come le epigrafi possano esercitare sul grande pubblico un fascino inatteso. Dalla rubrica social è nato oggi un libro, “101 Storie svelate”, pubblicato dal Servizio Educativo del museo nazionale Romano.

ferrara_archeologico_mostra-spina-etrusca_locandina

Locandina della mostra “Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo” al museo Archeologico nazionale di Ferrara dal 22 dicembre 2022 al 23 aprile 2023

Secondo appuntamento giovedì 30 marzo 2023, alle 20.30: “Spina etrusca, un grande porto del Mediterraneo – mostra al museo Archeologico nazionale di Ferrara dal 21.12.2022 al 23.04.2023”. Presentazione a cura di Tiziano Trocchi, direttore del Museo. L’incontro intende raccontare il ruolo di Spina quale nodo fondamentale nella rete di contatti e traffici che connettevano le principali città del Mediterraneo di età arcaica e classica, sottolineando l’eccezionalità del porto adriatico di Spina e mettendone in luce similarità e differenze con i grandi insediamenti etruschi del Tirreno e con la città gemellata di Cerveteri.

libro_archeosocial-2.0_di-antonia-falcone

Copertina del libro “Archeosocial 2.0” di Antonia Falcone

Terzo appuntamento venerdì 5 maggio 2023, alle 20.30: “Archeosocial 2.0” a cura dell’archeologa Antonia Falcone. Archeosocial è stato il primo volume interamente dedicato alla comunicazione social delle discipline archeologiche, scritto da archeologi per archeologi. La nuova edizione aggiornata con la curatela di Antonia Falcone è uno strumento agile e utile per muoversi in un mondo, quello delle piattaforme social, in costante movimento.

Roma. Alle Terme di Diocleziano presentazione del libro “101 Storie Svelate. Le iscrizioni del Museo Nazionale Romano raccontano Roma” di Carlotta Caruso, nato dalla raccolta delle storie raccontate sui social durante il lockdown 2020: il fascino delle epigrafi per non “addetti ai lavori”

roma_nazionale-romano_libro_101-storie-svelate_le iscrizioni del museo nazionale romano_presentazione_locandina“L’uomo lo ascoltò continuando a scolpire parole. Fu felice di sapere che qualcuno comprendesse davvero il senso del suo lavoro: quelle parole, incise faticosamente, avevano il compito di tramandare la storia delle loro vite alle generazioni del futuro”. Comincia così il libro “101 Storie Svelate. Le iscrizioni del Museo Nazionale Romano raccontano Roma” di Carlotta Caruso nato dalla raccolta delle storie comparse nella rubrica dei canali social del museo nazionale Romano (#StoriedaMNR) e pubblicato nell’ambito dei progetti condivisi del Servizio Educativo e dell’Ufficio Social Media. Domenica 13 novembre 2022, alle 16.30, il libro “101 Storie Svelate” (Dielle editore) viene presentato nella sala delle Piccole Mostre alle Terme di Diocleziano che fanno parte del museo nazionale Romano. Intervengono Stéphane Verger, direttore del museo nazionale Romano; Cinzia Vismara, già docente di Archeologia delle province romane nell’università di Cassino; Clara di Fazio, CNR; e l’autrice Carlotta Caruso, assistente tecnico del museo nazionale Romano. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

roma_nazionale-romano_libro_101-storie-svelate_le iscrizioni del museo nazionale romano_carlotta-caruso

Concetta Caruso con il libro “101 Storie Svelate” (foto mnr)

“101 Storie Svelate”. Le storie raccolte in questo libro nascono dal ricchissimo patrimonio del museo nazionale Romano: personaggi reali, storie immaginate, possibili, tratte dalle poche parole che gli antichi hanno scelto di affidare a qualcosa che potesse durare a lungo, possibilmente per sempre: un’epigrafe. Attraverso lo strumento dello storytelling, un accurato lavoro di ricostruzione storica e un po’ di immaginazione, quelle poche parole rivivono, recuperano il loro potere di comunicare, di raccontare e permettono di entrare in contatto con il mondo antico e con le persone che lo hanno popolato. Nate nei mesi di lockdown del 2020, sulla rubrica social #StoriedaMNR dei canali del Museo, queste storie svelano il fascino delle epigrafi anche a un pubblico di non “addetti ai lavori”.