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Napoli. Al Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo il convegno internazionale “Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière”, in presenza e on line: due giorni di confronto sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento

napoli_complesso-san-marcellino_convegno-internazionale-magna-grecia-nel-secondo-dopoguerra_locandina“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.

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L’archeologa Juliette de La Genière (1927-2022) (foto Centre Jean Bérard)

L’incontro è dedicato alla memoria di Juliette de La Genière, che è stata una protagonista della ricerca archeologica in Magna Grecia durante questi stessi anni. Ricordarla diventa occasione per riflettere sulla storia degli studi nella prospettiva di un confronto con le più recenti tendenze di analisi e tutela di un patrimonio di interesse mondiale. Il convegno riunisce sia storici e archeologi, specialisti della Magna Grecia, di ambito nazionale e internazionale, sia rappresentanti istituzionali dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia, proprio per discutere insieme sullo stato degli studi nello scenario culturale e politico della vita contemporanea, dove si tratta di distinguere ma non separare ricerca, tutela e promozione del territorio.

PROGRAMMA LUNEDÌ 27 NOVEMBRE 2023 Chiesa del Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo, largo San Marcellino 10, Napoli. Alle 9.30, saluti di apertura: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli; Matteo Lorito, magnifico rettore dell’università di Napoli “Federico II”; Arturo De Vivo, professore emerito dell’università di Napoli “Federico II”; Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi umanistici dell’università di Napoli “Federico II”; Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”; Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del Mic; Teresa Elena Cinquantaquattro, segretario regionale del MiC per la Campania; Alessandro Naso, direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Napoli “Federico II”; Giampaolo D’Andrea, presidente dell’associazione nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI). Alle 11, Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”), Introduzione. Presidente: Giovanna Greco (università di Napoli “Federico II”); 11.15, Gianfranco Maddoli (ANIMI) “Memoria del mio primo incontro con le problematiche della Magna Grecia”; 11.45, Mario Lombardo (università del Salento) “I convegni di Taranto e il loro contributo alla ricerca sulla storia dell’archeologia della Magna Grecia: qualche osservazione”; 12.15, Massimo Osanna (direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”) “Gli organi di tutela nella seconda metà del Novecento”; 12.45, discussione. Dopo la pausa pranzo, presidente: Carmela Capaldi (università di Napoli “Federico II”). Alle 14.30, Rosalba Panvini (università di Catania) “L’attività di tutela in Sicilia tra storia e nuova organizzazione dell’amministrazione”; 15, Alfonsina Russo (parco archeologico del Colosseo) “I Parchi archeologici e le prospettive future: il caso del Parco archeologico del Colosseo”; 15.30, Fabio Pagano (parco archeologico dei Campi Flegrei) “La modernità ripensata. Presupposti e determinazioni nella nascita di un Parco archeologico”; 16, Francesco Sirano (parco archeologico di Ercolano) “Ercolano. I molti futuri di una città. Scoperte, tutela, valorizzazione e interazione con il territorio”; Dopo la pausa caffè, alle 17, Tiziana D’Angelo (parco archeologico di Paestum e Velia) “Nuove antichità pestane: storie e progetti di un Parco archeologico in trasformazione”; 17.30, Filippo Demma (parco archeologico di Sibari) “Proporre, progettare, realizzare. Sperimentazione e nuovi modelli di gestione dai Parchi archeologici della Calabria”; 18, Francesca Spatafora (archeologa, dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana) “I parchi archeologici siciliani: variazioni sul tema”; 18.30, discussione.

PROGRAMMA MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2023 Chiesa del Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo, largo San Marcellino 10, Napoli. Presidente: Luigi Cicala (università di Napoli “Federico II”). Alle 9.30, Maria Concetta Parello (parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi) “Dalla frana di Agrigento al Parco della Valle dei Templi: tutela, ricerca e valorizzazione di Akragas/Agrigentum”; 10, Luigi Maria Gattuso (parco archeologico di Gela) “Parco archeologico di Gela: tutela e valorizzazione”; 10.30, Brigitte Marin (École française de Rome), Valérie Huet (Centre Jean Bérard), Claude Pouzadoux (Université Paris Nanterre), Priscilla Munzi (Centre Jean Bérard) “Dal secondo dopoguerra agli anni ‘80, 40 anni di collaborazione italo-francese per la conoscenza della Magna Grecia e della Sicilia: attori, spazi e strategie della ricerca archeologica”; dopo la pausa caffè, presidente: Priscilla Munzi (Centre Jean Bérard): alle 11.30, Tiziana D’Angelo (parco archeologico di Paestum e Velia), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Heraion alla foce del Sele: questi ultimi trent’anni di ricerca”; 12, Raffaella Bonaudo (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Roscigno – Monte Pruno tra valorizzazione e tutela. I progetti della Soprintendenza Archeologica e dell’Università degli Studi di Napoli”; 12.30, Rosalba Panvini (università di Catania), Marina Congiu (archeologa, soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Caltanissetta), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Gela: una lunga collaborazione tra Università e Soprintendenza”; 13, discussione. Dopo la pausa pranzo, tavola rotonda “Omaggio a Juliette de La Genière: tra didattica, scavi e ricerche”, 15.30, introduce: Giovanna Greco “Didattica e ricerca tra Lille e Parigi”: Nathalie De Chaisemertin, Françoise Gaultier, Michel Gras, Stéphane Verger. Scavi E Ricerche A Paestum: Giuliana Tocco, Marina Cipriani, Bianca Ferrara, Antonella Tomeo; a Sala Consilina: Luigi Cicala, Maria Luisa Tardugno; in Basilicata: Annamaria Mauro, Carmelo Colelli; in Calabria: Elena Lattanzi, Raffaella Pierobon Benoit, Claudio Sabbione, Roberto Spadea; in Sicilia: Rosalba Panvini. Alle 18.30, Massimo Osanna (direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”) conclusioni.

“La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”: due giorni di convegno internazionale all’università Federico II di Napoli sulle politiche organizzative e gestionali dei beni culturali. Il caso Ercolano col direttore del Parco, Sirano

L’università di Napoli “Federico II” sede del convegno internaziomale

“La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto” è il tema quanto mai attualissimo incentrato sulla conservazione del patrimonio culturale del convegno internazionale organizzato mercoledì 8 maggio e giovedì 9 maggio 2019 dall’Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi, in collaborazione con l’università di Napoli Federico II; il dottorato in Diritti umani. Teoria, storia e prassi; il dipartimento di Studi umanistici e il Centro interdipartimentale di ricerca del Tardoantico al Moderno dell’università Federico II: due giorni di insigni interventi sulle politiche organizzative e gestionali dei beni culturali, excursus sulla storia della conservazione che abbraccia quindi il passato con il presente, interventi sulla lingua come patrimonio immateriale.

Il prof. Lucio De Giovanni del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Napoli “Federico II”

Nel mondo contemporaneo il tema della salvaguardia dell’ambiente naturale e del patrimonio artistico e architettonico è considerato di particolare importanza per il suo significato anche perché strettamente connesso con molti problemi attuali. Oggetto di un progetto interdipartimentale che ha visto coniugate le forze del dipartimento di Giurisprudenza della “Federico II”, con responsabile scientifico Lucio De Giovanni, e quelle del dipartimento di Studi umanistici, con responsabile scientifico Marisa Squillante, è stata “La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”. L’indagine ha preso l’avvio dall’individuazione delle radici storiche del problema partendo dall’assunto che il passato, anche se non offre soluzioni dirette e non è in modo acritico applicabile alla nostra realtà, tuttavia è in grado di illustrare gli elementi che collegano le dinamiche presenti con quelle passate, per affrontare più consapevolmente il futuro. Focus dell’indagine è stata la complessa relazione tra potere politico e il patrimonio artistico e architettonico appartenenti alla città di Roma, quale sia stata l’attenzione del legislatore alla cura Urbis e i riflessi di questa nei testi letterari. Il periodo oggetto di analisi è stato quello che va dalla fine della Repubblica fino alla tarda antichità, in particolare alla costituzione dell’imperatore Giulio Valerio Maggioriano (457-461).

La locandina del convegno internazionale “La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”

Appuntamento mercoledì 8 maggio 2019 in aula Pessina, alle 9.30. Dopo i saluti istituzionali di Gaetano Manfredi, rettore dell’università di Napoli Federico II; Sandro Staiano, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza; Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e l’introduzione dei due responsabili scientifici Lucio De Giovanni e Marisa Squillante, interverranno – nei due giorni -Pierangelo Buongiorno, Bruno Bureau, Francesco Paolo Casavola, Aurelio Cernigliaro, Nicola De Blasi, Paolo De Paolis, Arturo De Vivo, Lorenzo Franchini, Luigi Garofalo, Bardo Gauly, Paolo Giulierini, Rita Lizzi Testa, Alberto Lucarelli, Lauretta Maganzani, Arnaldo Marcone, Christian Nicolas, Francesca Reduzzi Merola, Daniela Savy, Francesco Sirano, Laura Solidoro, Letizia Vacca, Cristina Vano, Etienne Wolff.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano

Nell’ultima sessione di lavori, quella di giovedì 9 maggio, alle 12, presieduta da Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, incentrata sulle sfide attuali in campo sul tema della valorizzazione, aprirà gli interventi Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano, su “Tutela e conservazione in un centro urbano dell’area vesuviana: il caso del Parco Archeologico di Ercolano tra storia e innovazione”. “Raccontare la testimonianza del Parco Archeologico di Ercolano in occasioni tanto prestigiose”, anticipa Sirano, “rappresenta per me una importante occasione per condividere con la comunità scientifica il senso della sfida rappresentata dal parco di Ercolano anche in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il nuovo Parco ha infatti anche il ruolo di una Soprintendenza. Il tema è: come interpretare questa funzione nel 2019? La sfida, per il Parco, è entusiasmante: dialogare con il territorio circostante per favorire lo sviluppo sostenibile della città moderna promuovendone i valori culturali in coerenza con i principi UNESCO e secondo le leggi di tutela, ma senza impedire o bloccare le opere o le attività necessarie alla sua vita quotidiana. Una scommessa che possiamo vincere perché il Parco gestisce un bene eccezionale che rappresenta il futuro per questi luoghi e perché grazie al Parco ogni soluzione è vicina al problema. Da quando sono alla direzione del Parco di Ercolano – conclude – è un piacere vedere come poco a poco vengo considerato come una risorsa e un punto di riferimento. Partecipare a tali incontri è occasione di manifestazione di intenti, scambio di opinioni e strategie e diffusione di passione per il nostro patrimonio culturale”.