“Economia della bellezza”: il Future Forum arriva ad Aquileia. Due giorni di studio sullo sviluppo dell’economia attraverso la valorizzazione innovativa dei siti Unesco
Appuntamento ad Aquileia, area archeologica di eccezionale importanza, Patrimonio dell’Umanità, per una due giorni di studio sul futuro della città: il 22-23 marzo 2018 c’è Future Forum ad Aquileia. L’iniziativa rientra nel progetto “Future Forum”, giunto alla quinta edizione, promosso dalla Camera di Commercio di Udine, tra il 9 marzo e il 13 aprile, dal titolo “Economie della bellezza”, lo sviluppo dell’economia attraverso la valorizzazione innovativa dei Siti Unesco. Quest’anno il format è stato rinnovato: oltre a Udine, la manifestazione – con conversazioni, interviste, workshop e conferenze -, è itinerante in varie tappe i quattro siti Patrimonio Unesco della regione: Aquileia, Palmanova, Cividale del Friuli, Forni di Sopra e Tolmezzo, avviando una riflessione con ospiti locali e internazionali su come valorizzare in modo innovativo e proiettato al futuro le nostre preziose vestigia come volano per lo sviluppo dell’intero territorio. Il Forum è partito da Udine, con un incontro tra i principali responsabili delle politiche nazionali e regionali a favore del Turismo e dei Beni e del Patrimonio culturale, sulle prospettive di sviluppo nella gestione di questa nuova economia, come anche nei modelli allestitivi e contenutistici che ne aumentino i gradi di accessibilità per tutti i cittadini.
A Cividale del Friuli, che l’Unesco ha scelto con il titolo: “Cividale del Friuli, i luoghi del potere”, Future Forum indaga nelle dimensioni contemporanee in cui si manifestano il potere e l’economia. (con la collaborazione del Festival della Politica di Mestre organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani). Ad Aquileia si riflette con studiosi ed esperti sui casi di scuola di Pompei ed Ercolano e la gestione dei siti archeologici e su come le città d’arte crescono intorno al patrimonio storico-monumentale (con la collaborazione della Fondazione Aquileia). A Palmanova si approfondiranno le ragioni e i vantaggi del lavoro collaborativo e in rete, in ogni settore dell’economia e delle attività, oltre che per i siti UNESCO. Si presenteranno le prospettive internazionali nell’uso delle nuove tecnologie per visitare siti e musei. Palmanova sarà anche sede di un workshop sull’illustrazione e il fumetto, con un Maestro internazionale che, con giovani illustratori e disegnatori italiani, reinterpreterà la Città Fortezza mai attaccata (con la collaborazione dell’Associazione Nova Ludica). A Forni di Sopra (e a Tolmezzo) alcuni dei migliori esperti e protagonisti delle politiche pubbliche europee e nazionali sulla gestione e valorizzazione economica del paesaggio, presenteranno casi e buone pratiche di uso sostenibile e consapevole del patrimonio naturalistico (con la collaborazione di Mecenate90 e la partecipazione di Innovalp).
Appuntamento quindi giovedì 22 marzo 2018 alle 17, in sala consiliare del municipio di Aquileia, sito Unesco dal 1998, per la prima giornata del Future Forum dal titolo “Come cresce la città d’arte? Progettare nuova architettura in città d’arte e siti storico-culturali”. Intervengono Pietro Valle, Studio Valle Architetti Associati, Udine e Milano, “Dal Contrasto all’analogia, il dialogo tra l’intervento architettonico contemporaneo e i siti archeologici”; Ugo Carughi, presidente Docomomo Italia, “Napoli. Archeologia e grandi opere urbane”; Luca Caburlotto, direttore polo museale del Friuli Venezia Giulia, MIBACT, e Maria Grazia Santoro, assessore alle Infrastrutture e territorio Regione Friuli Venezia Giulia. Seconda giornata di lavori, venerdì 23 marzo 2018, sempre alle 17, in sala consiliare del Municipio di Aquileia, dal titolo “Patrimomio culturale: passato, presente e futuro. Due esperienze a confronto”. Intervengono Luca Zan, università di Bologna; Luigi Maria Sicca, università di Napoli; Cristiano Tiussi, direttore Fondazione Aquileia;
Gianni Torrenti, assessore alla Cultura Regione Friuli Venezia Giulia; Antonio Giusa, ERPAC- Ente Regionale Patrimonio Culturale.
Accordo storico: alla Fondazione Aquileia la gestione di tutto il sito archeologico di Aquileia romana (104mila metri quadri) con l’obiettivo di valorizzare la città antica attraverso un percorso storico unico tra scavi e musei

Il ministro Dario Franceschini ad Aquileia con il presidente della Fondazione Zanardi Landi e il governatore della Regione Debora Serracchiani
Il sito archeologico di Aquileia ha un solo gestore: la Fondazione Aquileia. Con un obiettivo: creare un grande percorso culturale unico. È stato infatti siglato un accordo storico tra il Mibact e la Fondazione Aquileia per il conferimento in uso alla Fondazione Aquileia di tutte le aree archeologiche dell’antica città romana. La Fondazione Aquileia si occuperà di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria e valorizzazione del sito archeologico, alla soprintendenza rimarranno la tutela e alcuni immobili e la gestione del museo Archeologico nazionale e del museo Paleocristiano che fanno capo al Polo Museale Friuli-Venezia Giulia. La presenza della Fondazione nella gestione del sito non è comunque una novità. Nel 2008-2009 era stato conferito alla Fondazione il 28% delle aree. Ora si completa il passaggio con il restante 72 (che comprende foro, porto fluviale, via Sacra, area Grandi terme-Comelli, fondo ex Moro con Casa delle bestie ferite, fondo Cassis con Casa dei putti danzanti e fondo Violin). “La Fondazione esce da una lunga adolescenza e diviene oggi adulta e nel pieno delle sue potenzialità e capacità”, spiega il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi. Per Corrado Azzolini, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli – Venezia Giulia, “non verrà meno naturalmente il ruolo di ricerca degli istituti universitari ma si avrà un passaggio più veloce dallo scavo alla fruizione”. “L’accordo con il Mibact rappresenta un’importante affermazione del ruolo della Regione nella tutela e valorizzazione dei beni archeologici. È davvero uno straordinario salto di qualità”, affermato la presidente Debora Serracchiani. “È un risultato che è stato perseguito e raggiunto grazie all’ottima qualità dei rapporti tra Regione e ministero dei Beni culturali, in particolare grazie alla attenzione del ministro Franceschini il quale ha saputo cogliere il livello del lavoro che si sta sviluppando nel nostro territorio. In quest’opera di crescita e accreditamento sono stati fondamentali l’esperienza e il prestigio del presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, che, con l’efficace collaborazione di dirigenti e tecnici, ha creato i presupposti perché Aquileia letteralmente risorgesse nella visibilità internazionale. Anche attraverso l’acquisizione concordata e progressiva di competenze su nuove aree del patrimonio regionale che si afferma il senso della specialità del Friuli Venezia Giulia”.

Antonio Zanardi Landi (Presidente Fondazione Aquileia) e Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia)
“Questo risultato ci rende particolarmente orgogliosi poiché significa da un lato che la strada tracciata dalla Regione ormai dieci anni fa fosse quella giusta, dall’altro che l’azione intrapresa due anni fa di cambiare la dirigenza, si sia dimostrata vincente per il conseguimento di questo successo”, ribadisce l’assessore alla Cultura FVG Gianni Torrenti. “C’era senz’altro bisogno di una guida autorevole che sapesse coniugare il risparmio della spesa corrente con la necessità di far ripartire gli investimenti, azioni che hanno consentito di avere il giusto credito in sede ministeriale. È proprio la considerazione maturata al ministero e un periodo di intenso lavoro hanno portato al passaggio di competenze alla Fondazione. Questa firma consente ottimisticamente di pensare al rinnovo decennale dell’accordo Stato-Regione per dare alla Fondazione un giusto traguardo temporale in vista dell’impegnativo compito che le viene assegnato. Un grazie è quindi doveroso alle persone che hanno consentito questo risultato, al presidente Zanardi Landi e al direttore della Fondazione Cristiano Tiussi, alla dottoressa Anna del Bianco, direttore regionale della cultura e a Caterina Bon Valsassina, direttrice generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio del Mibact». Sottolinea Zanardi Landi: “Passiamo dalla gestione di circa 33mila a 104mila metri quadrati di aree archeologiche, un salto di quantità che è anche di qualità e che ci permette di andare concretamente nella direzione di creare un parco archeologico vero e proprio collegando le aree in modo efficace con percorsi di visita che consentano di apprezzare i resti della grande città romana e soprattutto di capire e di coglierne il messaggio che ancora ne proviene”. E il direttore della Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi, conclude: “Una delle sfide, oltre alla manutenzione su cui interverremo immediatamente, sarà la progettazione di nuovi interventi di valorizzazione a medio e lungo termine, un primo intervento sarà riservato al porto fluviale e alla via Sacra e al percorso di collegamento con il museo Paleocristiano. Il punto di arrivo dovrà essere la consegna a un pubblico di visitatori sempre più ampio ed esigente di un percorso storico culturale unico”.
Cinquecento milioni in 6 anni per musei e parchi archeologici del Sud: musei di Napoli e Reggio Calabria. E poi fondi per Aquileia e il Colosseo. In dettaglio tutti gli interventi previsti e finanziati dal ministero
C’è tanta archeologia – soprattutto, se non esclusivamente del Sud d’Italia – nei “Grandi progetti dei Beni culturali” finanziati dal ministero: sono 570 milioni di euro, di cui 490 per il periodo 2014-2020 destinati a cinque regioni del Mezzogiorno, e 80, per il biennio 2015-2016, per il centro-Nord, anche se in realtà di “nord” c’è ben poco, poiché il Colosseo fa la parte del leone. Ma vediamo meglio nei dettagli. Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha presentato al Consiglio superiore dei Beni culturali il piano strategico “Grandi Progetti Beni culturalì” previsto dalla legge Art Bonus. “80 milioni di euro di investimenti nel biennio 2015-2016”, ha spiegato Franceschini illustrando il Piano, “per progetti di completamento dei grandi musei nazionali di rilevante interesse culturale, così da evitare di avviare nuovi cantieri prima di aver concluso quelli in corso”. Il Piano ha ottenuto il parere favorevole all’unanimità da parte del massimo organo consultivo del ministero ed è stato adesso trasmesso per il parere alla Conferenza unificata. Si tratta di “progetti di portata nazionale e internazionale concentrati nelle regioni del centro-Nord”, ha aggiunto il ministro, “che si sommano ai 490 milioni di euro di investimenti a favore delle cinque regioni del mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) previsti dal Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo in cui sono presenti, tra gli altri, gli interventi per il museo archeologico di Napoli, il museo archeologico di Reggio Calabria, la Reggia di Caserta, il Real sito di Carditello, il museo e parco archeologico di Sibari, i Castelli Svevi di Bari e Trani.

Tra le istituzioni di valenza internazionale finanziate dal ministero c’è il museo archeologico nazionale di Napoli
I grandi musei e parchi archeologici del Meridione. Il Programma Operativo Nazionale (PON) “Cultura e Sviluppo” 2014 – 2020 è destinato, come si diceva, a 5 regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio attraverso interventi di conservazione del patrimonio culturale, di potenziamento del sistema dei servizi turistici e di sostegno alla filiera imprenditoriale collegata al settore. Nel dettaglio, 360 milioni sono per la tutela e la valorizzazione dei 60 “poli” presenti nelle cinque regioni, così divisi: 55 milioni a interventi con progettazione avanzata (Campania: museo Archeologico nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia; Puglia: area archeologica di Manduria, complesso di S. Maria della Giustizia di Taranto; Calabria: museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, museo e parco archeologico di Sibari); 54 milioni invece saranno destinati a interventi con progettazione preliminare (Calabria: parchi archeologici di Kaulon e Scolacium; Puglia: i Castelli Svevi di Bari e Trani, l’area archeologica di Egnazia; Basilicata: museo Archeologico nazionale di Melfi, il Polo Museale del Materano, le aree archeologiche di Grumento e Metaponto; Campania: Reggia e Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello); 77 milioni saranno infine destinati a interventi già definiti, selezionati e finanziati nel PON ma non ancora conclusi (Campania: Palazzo Reale e Reggia di Caserta; Puglia: Castello di Carlo V a Lecce, museo nazionale Archeologico di Manfredonia, il museo Archeologico di S. Scolastica a Bari, l’ex convento di S. Antonio a Taranto, il Castello Svevo e il Complesso di S. Chiara a Bari; Calabria: castello di Carlo V a Crotone, il museo Archeologico di Locri; Sicilia: convento di S. Maria del Gesù a Ragusa). “Tra Pon e nuovi finanziamenti del piano strategico Grandi progetti”, conclude Franceschini, “si tratta di un intervento complessivo di oltre mezzo miliardo di euro da cui emerge una strategia unitaria di rafforzamento degli interventi di tutela del patrimonio e di promozione dello sviluppo della cultura in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione. Finalmente si torna ad investire sui beni culturali”.
Investimenti al centro-Nord: Colosseo e Grandi Uffizi. Fra i 12 progetti coperti dagli 80 milioni quelli che beneficiano del maggiore stanziamento sono gli Uffizi di Firenze, con 18 milioni di euro per completare il progetto dei “Grandi Uffizi” che incrementa gli spazi espositivi del museo più visitato d’Italia, e il Colosseo, con 18,5 milioni di euro. “Grandi Uffizi” rientra nel completamento dei musei di rilevante interesse nazionale, voce sotto la quale rientrano anche i 7 milioni di euro per il Polo Reale di Torino, per la valorizzazione del circuito museale e il miglioramento della fruizione del sistema Museale del Polo Reale di Torino intervenendo sulla Cappella della Sindone, sul percorso dei Giardini reali, sul collegamento piano interrato percorso museale. Altri 7 milioni di euro vanno al museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara istituito dalla legge 17 aprile 2003 n. 91, per il suo completamento, in quanto “di eccezionale significato culturale e storico, la cui realizzazione deve essere accelerata per rispondere ad una domanda in costante crescita”; 5 milioni euro vanno al completamento del museo delle Navi di Pisa dove saranno esposte le famosissime “navi romane” finora sottratte alla pubblica fruizione per la complessità dell’intervento di restauro e allestimento. “Il completamento del Museo -specifica il Mibact- contribuisce a rafforzare il polo di attrazione di Pisa, “alleggerendo” la pressione sulla piazza dei Miracoli ed incrementando notevolmente l’attrattività della città”.
Al Nord attenzione solo per Aquileia. Il Museo di arte contemporanea di palazzo Ardinghelli all’Aquila è destinatario di 2 milioni di euro per la realizzazione di un polo per l’arte contemporanea; 1,5 milioni di euro vanno al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, per il suo restauro e valorizzazione, “a completamento di un percorso culturale di grande potenzialità e straordinaria capacità attrattiva”; 1 milione di euro è stato destinato alla villa romana di Spello, per il completamento dello scavo e l’allestimento dell’area archeologica, “rafforzando l’attrattività a livello nazionale di un’area ricca di patrimonio culturale diffuso”. I restanti fondi sono stati destinati ai Poli di attrazione a partire dal Colosseo che grazie ai 18,5 milioni euro dedicati vedrà un intervento di tutela e valorizzazione volto al ripristino dell’Arena del Colosseo “al fine di consentirne un uso sostenibile per manifestazioni di altissimo livello culturale, permettendo nel contempo ad una ‘domanda’ mondiale di fruire di una nuova esperienza di visita di straordinario valore”. 7 milioni di euro vanno poi alla Certosa di Pavia, per il suo restauro e valorizzazione, finalizzate “all’incremento della attrattività di un territorio di grandi potenzialità turistico-culturali”. Altri 7 milioni di euro sono destinati all’Arsenale Pontificio di Roma, per “realizzare un polo per l’arte contemporanea e le performance di giovani artisti italiani da destinare anche alle attività espositive della Quadriennale di Roma e creare residenze per giovani artisti italiani”. Per il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa, nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dall’inizio della prima guerra mondiale, sono stati stanziati 3 milioni di euro, destinati al restauro di “un monumento di grandissimo valore culturale e storico, con rilevanti potenzialità attrattive in un territorio caratterizzato da una presenza di patrimonio diffuso”. Infine 3 milioni di euro vanno al museo archeologico dei Giganti di Mont’e Prama a Cabras, per “realizzare un polo di attrazione di rilevanza nazionale ed internazionale», prevedendo «un modello di gestione condiviso tra Mibact e enti locali”. Una scelta di obiettivi apprezzata da Giuliano Volpe «A nome del consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggisti che presiedo, esprimo grande apprezzamento e soddisfazione per la destinazione di nuove risorse che consentono alcuni interventi strategici di alto profilo, sia con il completamento di lavori in corso che finalmente vedranno la conclusione in tempi brevi sia per la realizzazione di operazioni fortemente innovative come la ricostruzione dell’arena del Colosseo o il recupero dell’arsenale pontificio o il museo dei giganti di Mont’e Prama”. E conclude: “Il consiglio superiore ringrazia il ministro Franceschini per l’impegno messo in atto tanto per questi interventi quanto per l’acquisizione di maggiori risorse anche per gli interventi “ordinari” su tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”.


















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