Torino. Per Archivissima ’23 il museo Egizio partecipa alla Notte degli Archivi con “Viaggio in Egitto andata e ritorno. I diari di scavo di Francesco Ballerini”
Come si spostavano i reperti tra l’Egitto e Torino a inizio Novecento? E come viaggiavano gli archeologi per partecipare alle campagne di scavo? Lo possiamo scoprire attraverso i diari di Francesco Ballerini, egittologo al seguito di Ernesto Schiaparelli durante gli scavi condotti dal Museo Egizio tra 1903 e 1909. Venerdì 9 giugno 2023, in occasione della Notte degli Archivi – Archivissima ‘23, il museo Egizio di Torino in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino racconterà i diari di scavo di Francesco Ballerini nell’incontro “Viaggio in Egitto andata e ritorno”. La conferenza sarà arricchita da una piccola esposizione di materiali d’archivio. Appuntamento nella sala conferenze del museo. Durata: 30 minuti. Orari delle letture: 18.30, 19.30, 20.30. Ingresso libero fino a esaurimento posti, l’accesso alla sala conferenze avverrà 10 minuti prima dell’evento. Lettere, fotografie, appunti di lavoro e altri documenti saranno letti e commentati per illustrare lo scavo e seguire il viaggio di andata e ritorno di ricercatori e reperti. Prenotazioni su Eventbrite: orario 18.30: https://www.eventbrite.it/…/viaggio-in-egitto-andata-e…; orario 19.30: https://www.eventbrite.it/…/viaggio-in-egitto-andata-e…; orario 20.30: https://www.eventbrite.it/…/viaggio-in-egitto-andata-e….
Torino. Al museo Egizio sesto appuntamento del ciclo “Nel laboratorio dello studioso”: protagonista il Libro dei Morti di Baki e il suo restauro nella mostra curata da Sara Demichelis e Susanne Töpfer “Il Libro dei Morti di Baki. Lo Scriba del Signore delle Due Terre”


Susanne Töpfer, responsabile della collezione papirologica del museo Egizio di Torino
Per circa due secoli i frammenti del Libro dei Morti di Baki sono rimasti custoditi nei depositi del museo Egizio, ora dopo una lunga e complessa opera di restauro e ricomposizione, iniziata nel 2014, più della metà del papiro è stata riportata a nuova vita. Fino al 5 giugno 2022, il Libro dei Morti di Baki è protagonista del sesto appuntamento (il secondo del 2022) de “Nel laboratorio dello studioso”, il ciclo di mostre che accompagna i visitatori dietro le quinte del museo Egizio di Torino, alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca del museo. Sotto i riflettori dell’esposizione, dal titolo appunto “Il Libro dei Morti di Baki. Lo Scriba del Signore delle Due Terre”, curata da Sara Demichelis, egittologa della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Torino, e da Susanne Töpfer responsabile della Collezione Papiri del museo Egizio, c’è il papiro funerario di Baki, ma anche l’opera di restauro avvenuta sotto la direzione di Sara Demichelis e Elisa Fiore Marochetti della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Torino, in collaborazione con il museo Egizio, l’Archivio di Stato di Torino e l’Istituto di Archeologia orientale del Cairo.

Il restauro ha preso le mosse dall’analisi di migliaia di frammenti, sottoposti poi a pulitura e consolidamento preliminare. I frammenti sono stati poi trasferiti dal museo Egizio al Laboratorio di Restauro dell’Archivio di Stato di Torino, dove si è perfezionato il riconoscimento dei testi e la ricostruzione delle vignette. I restauratori sono quindi intervenuti per consolidare e giuntare i frammenti. Gli insiemi ricostruiti, più della metà del papiro originario, sono stati infine posizionati tra due lastre di vetro. Alcuni dei frammenti del papiro si trovano oggi al Cairo, perché nel 1917 una missione archeologica francese ha lavorato alla tomba di Baki a Deir el-Medina, e lì sono stati rinvenuti altri frammenti del Libro dei Morti.

Deir el-Medina, a cui è dedicata una delle sale più importanti del museo Egizio, è l’antico villaggio di fronte all’attuale Luxor, dove abitavano le maestranze specializzate nella costruzione e nella decorazione delle tombe regali nella Valle dei Re e in quella delle Regine. Proprio a Deir el-Medina il proprietario del papiro, Baki, sotto il regno di Seti I, che salì al trono intorno al 1690 a. C. ed era padre di Ramses II, diresse i lavori della tomba regale. Baki ricoprì un ruolo di primo piano nella comunità di Deir el-Medina, come si evince anche dal complesso funerario della sua famiglia. Si tratta di due cappelle realizzate all’interno di piccole piramidi in mattoni crudi, davanti alle quali un pozzo funerario dava accesso a cinque ambienti sotterranei. La tomba era stata già depredata nell’antichità quindi del corredo funerario che accompagnava la sepoltura rimangono pochi oggetti: una statua funeraria a nome di Baki, tre statuine a nome della moglie, e i frammenti del Libro dei Morti, giunto a Torino nel 1824 già in pessime condizioni di conservazioni. Il papiro faceva parte di quella collezione di antichità egizie riunita dal console Bernardino Drovetti in Egitto due secoli fa, acquistata poi da Carlo Felice di Savoia, che ne fece il nucleo fondante della collezione del museo Egizio.


Pannello didattico della mostra “Il Libro dei Morti di Baki. Lo Scriba del Signore delle Due Terre” (foto museo egizio)
Molti papiri della collezione Drovetti arrivarono a Torino in pessimo stato di conservazione. Il papiro con il Libro dei Morti di Baki era frantumato in migliaia di piccoli pezzi, coperti di polvere e terra, schiacciati e ripiegati. I frammenti del papiro, nel corso degli anni, furono riposti in modo disordinato dentro scatole e cartelline e mescolati con altri non pertinenti. Solo una parte del capitolo 148 era stata ricostruita nel corso del 1800, ma se ne era persa la connessione con l’insieme originario. Le porzioni allora ricomposte sono ben riconoscibili perché l’esposizione alla luce e agli agenti inquinanti ne hanno alterato in modo irreparabile i colori. Come è noto, il Libro dei Morti è costituito da una raccolta di formule magiche, incantesimi ma anche preghiere e inni agli dei. Grazie al Libro dei Morti di Baki abbiamo oggi un’idea più chiara di quale fosse la sequenza testuale adottata nei papiri funerari di Deir el-Medina. Il papiro di Baki è, per motivi stilistici, riconducibile all’opera della bottega del pittore Pay, capostipite di una dinastia di artisti, che si occupò delle tombe più celebri del villaggio, tra cui quella regina Nefertari, moglie di Ramesse II.
“Carte d’Egitto. Sulle tracce del passato”: a Torino giornata studi sulla collaborazione tra museo Egizio e Archivio di Stato per riunire il proprio patrimonio archivistico

La locandina della giornata di studi “Carte d’Egitto. Sulle tracce del passato” al museo Egizio e all’Archivio di Stato di Torino

Il museo Egizio e l’Archivio di Stato di Torino insieme in una nuova iniziativa che racconta la loro proficua collaborazione volta a riunire il proprio patrimonio archivistico, all’interno di una giornata di studi dal titolo “Carte d’Egitto. Sulle tracce del passato” in programma mercoledì 27 novembre 2019. L’intento è quello di proporre una riflessione sul ruolo degli Archivi e dei Musei quali luoghi di condivisione, comunicazione e conoscenza del patrimonio e sulla possibilità – agevolata anche dalle tecnologie digitali – di mettere in relazione frammenti di archivi per renderli nuovamente fruibili nella loro omogeneità. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria su Eventbrite entro il 25 novembre, alle 13. Il simposio si svolgerà nelle sedi delle due Istituzioni (mattina all’Archivio di Stato, pomeriggio al museo Egizio) e la partecipazione prevede l’adesione a tutta la giornata. Ecco il programma.
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, in sala Conferenze: piazzetta Mollino, 1. Alle 9, registrazione; 9.20, saluti istituzionali: Elisabetta Reale (Archivio di Stato di Torino), Luisa Papotti (soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino); Anna Maria Buzzi (direzione generale Archivi). SESSIONE 1: “Archivi e musei: patrimoni per la collettività”, presidente Christian Greco (museo Egizio): 9.40, introduzione ai lavori, Christian Greco in “Storia e prospettive di un progetto”; 10, Roberto Balzani (università di Bologna) in “Il racconto degli oggetti”; 10.20, Stefano Benedetto (Area Cultura e Archivio Storico della Città di Torino) in “Dialogo tra diverse realtà. Archivi, musei e biblioteche per la città”. Dopo il coffee break, SESSIONE 2: “Dallo scavo all’ archivio”, presidente Marco Carassi (Amici Archivio di Stato di Torino): 11, Elena Calandra (Istituto Centrale per l’Archeologia) in “La preziosità degli archivi e della documentazione archeologica: la conservazione digitale e il geoportale nazionale per l’archeologia”; 11.20, Egle Micheletto (già soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo) in “Archivi della soprintendenza, archivi dei musei: relazioni istituzionali e reti virtuali per un patrimonio documentario da condividere”; 11.40, Maria Gattullo (Archivio di Stato di Torino) in “Coltivare la memoria in una casa comune: il museo Egizio nell’Archivio di corte”; 12, visita ai depositi juvarriani (per partecipare è necessario prenotarsi in loco al momento della registrazione). Dalle 12.30 alle 14, pausa pranzo.
MUSEO EGIZIO, in sala Conferenze: via Accademia delle Scienze, 6. SESSIONE 3: “Conoscere per conservare. Gli archivi raccontano”, presidente Elena Calandra (Istituto Centrale per l’Archeologia): 14, Marilina Betrò (università di Pisa) in “Introduzione ai lavori. Progetto Archivio Rosellini: valorizzazione e digitalizzazione dell’archivio”; 14.20, Beppe Moiso (museo Egizio) in “Carte a confronto: Gebelein 1911, un difficile scavo della Missione Archeologica Italiana in Egitto”; 14.40, Tommaso Montonati (museo Egizio) in “Le carte di Qau el-Kebir, indagini per la ricostruzione dell’area archeologica”; 15, Paolo Del Vesco (museo Egizio) in “E cantano, cantano tutto il giorno…: canzoni di lavoro degli operai della Missione Archeologica Italiana in Egitto nel 1909”; 15.20, Federica Ugliano (università di Pisa) in “Ernesto Schiaparelli e la Missione Archeologica Italiana a Eliopoli (1903 – 1906): un dialogo tra archivi del passato e scavi del presente”. Dopo il Coffee break, SESSIONE 4: “Un’eredità per il futuro”, presidente Elisabetta Reale (Archivio di Stato di Torino): 16, Edoardo Garis (Archivio di Stato di Torino) in “Archivi e carte d’Egitto: strategie per la conoscenza e la divulgazione del patrimonio dell’Archivio di Stato di Torino mediante il suo sito web”; 16.20, Sara Rivoira (Archivio Tavola Valdese) in “Comunicare carte e oggetti: la “rete” del patrimonio culturale valdese”; 16.40, dibattito; 17, visita alla fototeca storica del museo Egizio (per partecipare è necessario prenotarsi in loco al momento della registrazione).



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