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Pompei. Dai reperti organici nuovi dati sulla gestione e sfruttamento delle risorse animali (allevamento di pecore, capre e suini, pesci) e vegetali (coltivazione di cereali e legumi) per l’alimentazione degli antichi pompeiani: i risultati pubblicati dello studio sulla rivista Scientific Reports

Cacciagione e risorse ittiche: dettaglio di un affresco della Casa del Tiaso a Pompei (foto parco archeologico pompei)

Come erano allevati pecore, capre e suini, ma anche come erano sfruttate le risorse acquatiche e coltivati i cereali e i legumi nell’antica Pompei. Lo studio di diversi prodotti che erano alla base dell’alimentazione della popolazione della città di Pompei, ma anche delle pratiche di coltivazione e gestione delle risorse alimentari, è oggetto di analisi dettagliate condotte nell’ambito della collaborazione tra il Laboratorio di Ricerche Applicate “Annamaria Ciarallo” del parco archeologico di Pompei e il Laboratorio DistaBiF dell’università della Campania “Luigi Vanvitelli”, con il significativo apporto scientifico dell’università La Sapienza di Roma e il dipartimento di Archeologia dell’università di York. I risultati di questa ricerca sono riportati nell’articolo Open Access appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Reports “Variabilità isotopica basale in piante e animali e implicazioni per la ricostruzione della dieta umana nel I secolo d.C. Pompei”, pubblicato il 3 agosto 2025, con contributi di Silvia Soncin, Valeria Amoretti, Chiara Comegna, Chiara Assunta Corbino, Noemi Mantile, Simona Altieri, Maria Rosa Di Cicco, Valentina Giacometti, Jan Bakker, Marina Caso, Angela Trentacoste, Steven Ellis, Maria Anna Tafuri, Gabriel Zuchtriegel, Oliver Edward Craig, Carmine Lubritto (vedi https://www.nature.com/articles/s41598-025-12156-7).

Fichi recuperati dal sito di Pompei (foto parco archeologico pompei)

“La ricerca continua anche dopo lo scavo; anzi, come mostra questo studio, un attento esame di testimonianze portate alla luce anche tempo fa, grazie all’uso di analisi e metodologie nuove, ci apre interi orizzonti di cui prima non avevamo idea”, sottolinea il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. “Se un terzo della città antica di Pompei è ancora non scavato, la mole di dati potenzialmente ricavabile da analisi come queste non è nemmeno quantificabile, perché dipende dal progresso tecnologico e metodologico in corso. Sicuramente investiremo ancora nello studio dei resti umani e dei materiali organici a Pompei che riservono ancora molti segreti da svelare”.

Animali domestici e selvatici: dettaglio di un affresco della Casa del Tiaso a Pompei (foto parco archeologico pompei)

“Mentre Pompei ha a lungo catturato l’immaginazione con la sua storia e la sua tragica fine”, scrivono gli autori nell’abstract del loro studio, “gli sforzi recenti si sono spostati verso la scoperta degli stili di vita quotidiana. Il nostro studio cerca di esplorare le pratiche agricole e di allevamento a Pompei, con l’obiettivo di esplorare la variabilità isotopica di diverse categorie di alimenti disponibili per i Romani all’interno di questa istantanea, scenario unico. A tal fine, utilizziamo l’analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto di piante e animali. I nostri risultati suggeriscono una diversità di pratiche, con variazioni isotopiche di carbonio in cereali e leguminose che indicano l’utilizzo di una maggiore varietà di tecniche colturali rispetto alle colture arboree. Evidenziamo i diversi regimi di gestione utilizzati per le diverse specie animali – continuano – e scopriamo uno spettro di ambienti acquatici, indicativi della diversità delle pratiche di pesca. Questi risultati forniscono un supporto diretto alle prove archeologiche e alle interpretazioni testuali dei sistemi alimentari romani a Pompei. Tuttavia, il nostro set di dati rivela anche i limiti degli approcci isotopici di massa nel rilevare questa diversità alimentare quando lo usiamo per interpretare la dieta umana locale attraverso modelli di miscelazione. Al contempo, i nostri risultati mostrano che una linea di base isotopica ampia e ben contestualizzata può aiutarci a comprendere gli antichi sistemi alimentari, rivelando anche le sfide per districare la complessità della dieta utilizzando solo i dati sugli isotopi stabili di massa”.

Pane recuperato dal sito di Pompei (foto parco archeologico pompei)

La ricerca riguarda le risorse alimentari di Pompei, partendo da una base scientifica – analisi degli isotopi (atomi che hanno numero atomico, ma massa atomica diversa) del carbonio e dell’azoto – al fine di indagare la dieta degli antichi pompeiani, l’accesso alle risorse vegetali e animali, le pratiche di agricoltura e allevamento. Pochi sono i siti archeologici che costantemente restituiscono una tale quantità e varietà di reperti organici come nel caso di Pompei. Dunque oltre alle informazioni che emergono circa l’alimentazione dei pompeiani, questo studio fornisce anche utili dati circa la diversificazione delle tecniche di allevamento e produzione delle specie animali e vegetali. Le conclusioni, che rimandano a un approfondimento scientifico relativo alla dieta degli esseri umani e degli stessi animali, evidenziano un apporto alimentare estremamente variabile nei suini, oltre a differenti pratiche di allevamento per capre e pecore. Le ricerche riguardano anche il consumo di legumi e cereali, alla base dell’alimentazione della popolazione della città.  Si conferma inoltre la presenza nella dieta di risorse marine variegate, attestate nelle fonti letterarie, che riportano l’evidenza di uno sfruttamento intensivo delle risorse acquatiche. La dieta dei pompeiani e tali linee di ricerca sono già state oggetto di approfondimento nell’ambito della mostra “l’Altra Pompei” tenutasi nella Palestra Grande di Pompei (dicembre 2023 – dicembre 2024):

Datteri recuperati dal sito di Pompei (foto parco archeologico pompei)

“La nostra analisi dei resti botanici e faunistici di Pompei e dintorni”, concludono gli autori dello studio, “fornisce una visione nuova e diretta delle pratiche agricole e di gestione animale prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. I nostri dati isotopici suggeriscono varie condizioni di crescita di carbonio in cereali e legumi, comprendenti eventualmente materiale di importazione, come ipotizzato dagli studiosi dell’economia romana. Le differenze tra lenticchie e fave suggeriscono che sono state acquistate e coltivate in condizioni diverse, allineandosi con le osservazioni archeobotaniche e offrendo un supporto diretto. L’analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto informa anche sulle pratiche di allevamento: i suini probabilmente ricevevano una dieta varia, mentre gli ovini e i bovini erano probabilmente allevati in pascoli diversi e foraggiati distintamente dalle capre. I polli, in modo unico, mostrano un segnale coerente del consumo di piante indicando un sistema di approvvigionamento distinto dagli altri animali. I pesci presentano una vasta gamma di variazioni di carbonio e azoto, valori indicativi di vari ambienti e comportamenti acquatici, coerenti con le evidenze archeologiche e letterarie dello sfruttamento intensivo delle risorse acquatiche nell’area”.

 

Siena. All’università per Stranieri il convegno internazionale “Oltre il Bronzo: comunità in trasformazione e mobilità nello scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, in presenza e on line: due giorni di confronto con ottanta relatori che analizzano le nuove scoperte

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Il 29 e 30 gennaio 2025, in presenza nell’aula magna Virginia Woolf dell’università per Stranieri di Siena, in piazza Carlo Rosselli, e in streaming su http://live.unistrasi.it, il convegno internazionale “Oltre il Bronzo: comunità in trasformazione e mobilità nello scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, organizzato dall’università per Stranieri di Siena dedicato alla presentazione delle nuove ricerche intraprese attorno agli scavi archeologici al Bagno Grande. Oltre ottanta relatori, distribuiti in sessioni interdisciplinari e in una grande tavola rotonda finale, analizzeranno le nuove scoperte. Dopo il convegno del 2021 organizzato dalla soprintendenza di Siena, e il convegno “Dentro il Sacro” del 2023, questo nuovo convegno propone un viaggio all’interno della complessità di materiali e contesti restituiti dalle indagini, che parte dai rinvenimenti in bronzo, ma poi spazia dall’acqua termo-minerale, al paesaggio e all’ambiente antico, alle comunità di ieri e di oggi legate al Bagno Grande. Il convegno anticipa l’uscita del terzo volume di pubblicazione scientifica dei risultati dello scavo, prevista per maggio 2025.

PROGRAMMA 29 GENNAIO 2025. Alle 10, saluti istituzionali: il rettore Tomaso Montanari, la sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti, il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale Luigi La Rocca e il direttore generale musei Massimo Osanna. SESSIONE 1: modera Giuseppe Sassatelli. 11, Jacopo Tabolli, “Oltre il bronzo. Per una stratigrafia della ricerca in corso”; 11.20, Emanuele Mariotti, “Bagno Grande 2023-2024: nuovi dati e contesti dalle campagne di scavo”; 11.40, Ada Salvi, “Infanzia sacra: ancora sulle rappresentazioni di bambini e fanciulli nel santuario di Bagno Grande”; 12, Adriano Maggiani, “Il dono di Arnth Fastntru, chiusino”; 12.20, Massimiliano Papini, “Tra ritratti e corpi a metà: le nuove scoperte in bronzo”; 12.40, Gian Luca Gregori, “Le iscrizioni latine su votivi in bronzo, altari, lamine”; pranzo. SESSIONE 2: modera Laura M. Michetti. 15, Mattia Bischeri, “Novità dai bronzetti a figura umana dal Bagno Grande”; 15.20, Marco Pacifici, “Sentirsi a pezzi: nuovi ex voto anatomici dal Bagno Grande”; 15.40, Barbara Arbeid, “Bestiario sancascianese, aggiornato. Una rassicurante presenza e molte striscianti sorprese”; 16, Jacopo Tabolli, “I doni in oro e altri gioielli preziosi”; 16.20, Giacomo Pardini, Federico Carbone, “Ritrovamenti e offerte monetali dal santuario del Bagno Grande”; coffee break. SESSIONE 3: modera Daniele F. Maras. 17.20, Marta Della Seta, Michele Delchiaro, Marco Giardini, Francesca Gori, Lucrezia Masci, Marco Petitta, Laura Sadori, “L’acqua termo-minerale, tra contesto geologico e ambiente al Bagno Grande”; 17.40, Angela Trentacoste, “Oltre il tempio: i resti faunistici dell’area del Bagno Grande”; 18, Edoardo Vanni, “Geografie termali. Quando il monopolio dell’acqua calda diventa ‘fonte’ di potere”; 18.20, Fulvio Cozza, “L’archeologia nella memoria culturale di San Casciano dei Bagni”. Concerto Quartetto Sincronie; cena.

PROGRAMMA 30 GENNAIO 2025. SESSIONE 4: modera Alessandra Piergrossi. Alle 9, Helga Maiorana, Barbara Lepri, Alessandro Vierucci, Claudia Petrini, Francesca Grassi, “Reperti ceramici e non solo. Nuovi dati crono-tipologici…”; 9.20, Chiara Fermo, Valentina De Simone, Caterina Rocchi, Martino Tosi, Ginevra Ghelli, Carmine De Mizio, Maria Vittoria Riccomini, “…Ancora sui reperti ceramici. Dati contestuali e aspetti di ritualità”; 9.40, Fabio Giorgio Cavallero, “Arae sacrae per il santuario di San Casciano dei Bagni”; 10, Alessandra Fortini, Francesca Grassi, “Dopo l’antichità al Bagno Grande”; coffe break. SESSIONE 5: modera Maddalena Bassani. 10.45, Wilma Basilissi, Laura Rivaroli, “La conservazione e il restauro dei bronzi dalla vasca sacra: da atto critico a prassi operativa”; 11.05, Teresa Bruni, Juri Agresti, Daniele Ciofini, Lorenzo Marzini, Andrea Azeglio Mencaglia, Salvatore Siano, “Il contributo della spettroscopia laser e infrarossa all’interpretazione diagnostica e archeometallurgica”; 11.25, Paolo Piccardo, Roberto Spotorno, Flavia Boragina, Matilde Pedemonte, “Il colore dei bronzi: dalla scelta delle leghe, alla resistenza alla corrosione”; 11.45, Marco Giamello, Fabrizio Antonelli, Mauro Brilli, Sonia Mugnaini, Marco Gozzi, Alessandro Terrosi, Andrea Scala, “Analisi materiche sull’Apollo Sauroctono in marmo. Stato dell’arte”; 12.05, Jannette J. Lucejko, Mauro Buonincontri, “Nel cuore del legno: analisi morfologica e chimica dei reperti del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”; 12.25, Beatrice Demarchi, Caterina Carlotta Koukzelas, Maria Codlin, “Studio paleoproteomico delle uova di Bagno Grande di San Casciano dei Bagni: primi risultati, spunti metodologici e prospettive future”; pranzo. 15.30, TAVOLA ROTONDA: modera Jacopo Tabolli. Interverranno le autrici e gli autori dei vari contributi e con loro dialogheranno Laura Ambrosini, Ilaria Benetti, Luca Cappuccini, Gabriele Carpentiero, Maria Anna De Lucia Brolli, Cesare Felici, Giulio Paolucci, Marina Piranomonte; Lisa Rosselli, Stefano Rebeggiani; coffee break.