Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, presentazione del libro “La luce oltre la siepe” di Oney Tapia e Maurizio Boldrini, con la partecipazione dell’atleta paralimpico Medaglia d’Oro a Parigi 2024. Segue passeggiata serale lungo la Via Sacra
Mercoledì 30 luglio 2025, alle 19.30, il parco archeologico del Colosseo propone una serata speciale con la partecipazione di Oney Tapia, atleta paralimpico Medaglia d’Oro a Parigi 2024, che presenterà in Curia Iulia, a Roma, il suo libro “La luce oltre la siepe” (edito dall’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna). Ingresso da largo della Salara Vecchia (angolo via dei Fori Imperiali). Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria qui https://docs.google.com/…/1FAIpQLSfCAHn5AAs…/viewform…. Programma dell’incontro. Introduce Andrea Schiappelli, funzionario del parco archeologico del Colosseo responsabile programma #SalusperArtem del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Andrea Romagnoli, direttore Opera di Religione della Diocesi di Ravenna; suor Veronica Donatello, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale delle Persone con Disabilità – CEI; Dino Angelaccio, coadiutore gruppo accessibilità dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Edoardo Schina, presidente Ancos Roma. Presentazione del libro “La luce oltre la siepe”: Rachele Bombace, giornalista dell’Agenzia Dire e Magazine Superabile, dialoga con gli autori Oney Tapia, campione paralimpico Medaglia d’Oro Parigi 2024, e Maurizio Boldrini, giornalista e docente di Giornalismo università di Siena. A seguire, dalle 21.30 alle 22, catering a cura de La Locanda dei Girasoli. Dalle 22 alle 22.30, passeggiata lungo la Via Sacra. Diretta streaming sul profilo Facebook del parco archeologico del Colosseo.
Libro “La luce oltre la siepe”. Trovarsi improvvisamente a essere un uomo cieco, dopo un incidente sul lavoro e riuscire – con una forza di volontà inaudita – a trasformare quella che poteva essere una siepe e una barriera che lo avrebbe per sempre separato dalla vita, in un’occasione di una nuova esperienza. Oney Tapia, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi 2024, si racconta in questo suo nuovo libro. Rispondendo alle cento domande di Maurizio Boldrini, giornalista e docente, ricostruisce non solo gli attimi di quel terribile incidente. Il racconto muove dalla spensieratezza dell’adolescenza nella sua Cuba per poi descrivere il suo mutato rapporto con i sensi. Tante parole per dire delle sue molteplici attività sportive che lo hanno portato a essere protagonista sulla scena nazionale e internazionale fino al passaggio dal buio alle luci della notorietà mediatica che si accendono vincendo “Ballando con le stelle”. Un filo lega la dura riconquista dei gesti nel vivere quotidiano e la vitalità del suo essere testimone e campione di inclusione. Si legge d’un fiato come un romanzo, scandito con il ritmo di un documentario su questo personaggio.
Roma. Per Archivissima 2025 il parco archeologico del Colosseo apre la sede degli Archivi di via in Miranda con visite guidate gratuite
“Carlo Levi affermava che il futuro ha un cuore antico e noi ne siamo particolarmente convinti”, spiegano al parco archeologico del Colosseo. “Per una volta, però, proviamo a metterci Dalla parte del futuro come suggerisce la nuova edizione di Archivissima, il Festival dedicato agli archivi nell’ambito del quale si celebra ogni anno la Notte degli Archivi”. Venerdì 6 giugno 2025, dalle 18.30, il parco archeologico del Colosseo organizza la prima apertura del 2025 dell’edificio di via in Miranda n. 5 a Roma, sede degli Archivi del parco archeologico del Colosseo, dove sono conservati oltre 169.000 immagini fotografiche, circa 7.500 disegni, più di 150 metri lineari di documenti. Le visite, gratuite, saranno condotte dai funzionari responsabili dell’Archivio Astrid D’Eredità e Andrea Schiappelli e dal personale del parco archeologico del Colosseo. Visite in lingua italiana della durata di 45 minuti circa. Turni di visita alle 18.30, 19.15, 20 e 20.45, max 15 persone per visita. Prenotazioni via email a pa-colosseo.eventi@cultura.gov.it. Nelle sale affacciate sul Foro Romano verranno raccontate le origini dell’importante archivio dell’area archeologica centrale, la sua evoluzione nel tempo, la storia dell’edificio in cui è ora collocato e le attività di tutela, conservazione, valorizzazione attualmente in corso. Si prosegue poi con un focus sulla valle del Foro Romano: attraverso piante, dipinti e ricostruzioni video (tra cui il nuovo filmato dedicato al Corteo di Carlo V), ma anche con le foto originali datate all’inizio del Novecento, racconteremo la storia dei luoghi attraverso i secoli con una particolare attenzione alle vicende che dalla fine dell’Ottocento in poi hanno delineato l’attuale aspetto dell’area. L’esperienza si concluderà con l’inedita veduta dalle finestre dell’Archivio rivolte verso la Domus Tiberiana, la Casa delle Vestali e San Lorenzo in Miranda.
Roma. Nuovo appuntamento della terza stagione di “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica” a cura di di Andrea Schiappelli (PArCo): protagonisti i kuTso, gruppo alternative rock romano, con un brano inedito, appositamente composto per il luogo delle origini di Roma, tra Foro Romano e Palatino
Un brano inedito, appositamente composto per il luogo delle origini di Roma, tra Foro Romano e Palatino, per la terza edizione di “Star Walks. Quando il PArCo incontra la musica”, la serie originale del parco archeologico del Colosseo a cura di Andrea Schiappelli con Andrea Lai e Roberto Testarmata e la produzione di Pop Up – Live Sessions. Autori del brano sono i kuTso, gruppo alternative rock romano capitanato da Matteo Gabbianelli. Il brano è on air e disponibile su tutte le piattaforme online dal 7 gennaio 2025. L’uscita del singolo “Ai Fori” (ADA Music Italy) ha preceduto puntata di Star Walks ambientata per la prima volta proprio nella grande piazza, luogo di incontro di popoli e culture provenienti da tutto il Mediterraneo, uscita sul canale YouTube del PArCo martedì 14 gennaio 2025.
Nel video che accompagna il brano è prevista la simpatica e ironica incursione dell’archeologo Andrea Schiappelli a spiegare una volta per tutte che il Foro Romano è una cosa (la sede della partecipazione pubblica del popolo romano alla vita cittadina), e i Fori Imperiali un’altra (l’espressione del potere privato degli imperatori). Tanto che i kuTso hanno pensato bene di rilasciare al parco archeologico del Colosseo, in esclusiva assoluta, una versione alternativa del brano intitolata “Al Foro”.
Novità editoriali. Il libro fotografico “SPECTIO. La natura nascosta del Parco archeologico del Colosseo” a cura di Alfonsina Russo, Gianluca Damiani, Andrea Schiappelli: viaggio nella vita di specie, a volte rare, a volte comuni, tra i monumenti del centro di Roma

Copertina del libro fotografico “SPECTIO. La natura nascosta del Parco archeologico del Colosseo” a cura di Alfonsina Russo, Gianluca Damiani, Andrea Schiappelli (Ricca editore)
È in libreria e online da qualche giorno il libro fotografico “SPECTIO. La natura nascosta del Parco archeologico del Colosseo” a cura di Alfonsina Russo, Gianluca Damiani, Andrea Schiappelli, che hanno voluto far conoscere e proteggere la fauna urbana di Roma, ispirati dalla bellezza del connubio tra natura e archeologia. il libro è dunque dedicato agli abitanti del parco archeologico del Colosseo, frutto della bella esperienza di ricerca condotta insieme a Ornis Italica. In questo volume fotografico, oltre 150 immagini inedite di fauna urbana accompagnano le storie di specie rare e relitte, rimaste intrappolate al centro di Roma, ma al tempo stesso mostrano la vita nascosta di altri animali che accompagnano le nostre quotidiane routine. “SPECTIO: la natura nascosta del Colosseo”, edito da Ricca Editore, con le splendide foto di Gianluca Damiani, naturalista e fotografo, è al tempo stesso un racconto di cambiamenti e stabilità, e percorre un viaggio nella vita di specie, a volte rare, a volte comuni, tra i monumenti del centro di Roma.

Un riccio tra i monumenti antichi nel cuore di Roma: foto di Gianluca Damiani / PArCo tratta dal libro “SPECTIO. La natura nascosta del Parco archeologico del Colosseo” (Ricca editore)
Il libro. Nel cuore antico di Roma, tra le maestose rovine del Parco archeologico del Colosseo, si cela un mondo segreto e affascinante che può sfuggire all’occhio del turista e che in parte prende vita al calare della notte. Questo libro fotografico è un invito a esplorare la straordinaria biodiversità del PArCo, mostrandoci le specie che si sono recentemente avvicinate alle nostre città e quelle invece più difficili da osservare. Molti degli abitanti del Foro Romano e del colle Palatino, infatti, sono maestri dell’elusività: nelle ore di luce, i rapaci notturni dormono nelle cavità dei muri, dove trovano rifugio anche gechi, mammiferi, insetti e nelle zone umide i rospi smeraldini e il raro granchio di fiume, creando una comunità che prende vita quando il sole tramonta e la folla di turisti si ritira.
Archeologia sperimentale. Ricostruito il telaio verticale ed esposto nella Domus Tiberiana sul Palatino insieme ai 63 pesi originali lì ritrovati nel 2010. Il parco archeologico del Colosseo ha raccontato e documentato questa ricerca nel video “Nodi al pettine. Un’esperienza di archeotecnologia”, a cura di Andrea Schiappelli

Frame del video “Nodi al pettine. Un’esperienza di archeotecnologia” prodotto dal parco archeologico del Colosseo

La Domus Tiberiana sul colle Palatino, riaperta al pubblico nel settembre 2023, a 50 anni dalla chiusura per gravi problemi strutturali (foto PArCo)
Nel 2010, in un ambiente dell’ala occidentale della Domus Tiberiana sul colle Palatino sono stati messi in luce i resti di un telaio del I sec. d.C., rappresentati da ben 63 pesi di argilla che servivano a tenere tesi i fili. Nel 2023, il nuovo allestimento espositivo della Domus Tiberiana (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2023/09/21/roma-riaperta-al-pubblico-la-domus-tiberiana-a-50-anni-dalla-chiusura-per-gravi-problemi-strutturali-4-ettari-sul-colle-palatino-con-uno-speciale-allestimento-museale-imago-imperii/) è stata l’occasione giusta per ricostruire il telaio in modo “filologico”, pesi di argilla compresi. Il parco archeologico del Colosseo lo ha raccontato in un video documentario: “Nodi al pettine. Un’esperienza di archeotecnologia”, a cura di Andrea Schiappelli per la regia di Flaviano Pizzardi, con Massimo Massussi e Sonia Tucci (archeologi, Società Cooperativa Matrix Novantasei), Ettore Pizzuti (archeotecnologo) e Fulvio Coletti (archeologo – PArCo). Ecco il video prodotto dal Servizio Educazione Didattica e Formazione del PArCo (Andrea Schiappelli-Responsabile, Francesca Boldrighini, Silvio Costa, Silvia D’Offizi, Elena Ferrari, Francesca Ioppi, Federica Rinaldi).

Il telaio verticale ricostruito nelle sale espositive della Domus Tiberiana sul Palatino (foto matrix96/PArCo)
“Le circostanze del rinvenimento dei 63 pesi da telaio messi in mostra nella sala 5 della Domus Tiberiana”, spiega Fulvio Coletti, archeologo del PArCo, “risalgono al 2010 nell’ambito di una importante campagna di scavi in cui si indagarono il settore occidentale e nord della Domus Tiberiana. Nell’ambito di quegli scavi si andarono a investigare i livelli sottostanti il palazzo imperiale e vennero rinvenute cinque domus, tracce naturalmente di domus, perché furono messe in luce solo parti di queste strutture. Nell’ambito di una di queste domus, la più centrale, fu rinvenuto tutto questo importante numero di pesi da telaio, che fece pensare gli archeologi fosse stato abbandonato un telaio – in legno naturalmente – dell’epoca di utilizzo della casa, quindi della I metà del I sec. d.C. Questi pesi sono ora allestiti ed esposti in una teca accanto al telaio ricostruito e testimoniano attività domestiche che si svolgevano in questa domus”.

Sonia Tucci sperimenta il ricostruito telaio verticale romano (foto matrix96/PArCo)
“Questo è un telaio verticale autoportante a 4 licci”, illustra Sonia Tucci, archeologa sperimentale, “e lo monteremo mettendo un subbio orizzontale nella parte alta. A questo andremo ad attaccare l’ordito, poi dei separatori orizzontali che permetteranno ai fili con i pesi di andarsi a posizionare nella parte posteriore del telaio. E poi andiamo a posizionare le aste e i licci. Sulle aste poi andremo a montare i licci. Le aste porta-liccio stanno nella posizione attiva, mentre questa è la posizione a riposo. Chiaramente spostando l’asta-liccio dalla posizione dalla posizione riposo alla posizione attiva abbiamo la possibilità di far passare la spoletta all’interno del passo dei fili d’ordito. Quattro licci consentono di strutturare un tessuto a saia con una decorazione differenziata che va dalla spia di pesce al diamante. Quando andremo a montare l’ordito, i fili dell’ordito saranno messi in tensione da dei pesi di ceramica che li faranno scendere nella verticale. I pesi sono stati realizzati in argilla. Quelli che si vedono sono in terracotta e sono una riproduzione fatta mediante un’analisi prima tecnico-funzionale e sperimentale dei materiali che provengono dal record archeologico e successivamente sono stati riprodotti fedelmente al materiale archeologico. Questi verranno montati su ogni asta porta-liccio. I licci andranno quindi a separare i fili dell’ordito e avremo una disposizione di circa 5 fili per centimetro”.

Un peso da telaio rinvenuto nella Domus Tiberiana sugli appunti della ricerca sperimentale (foto matrix96/PArCo)
“Vista l’importanza del contesto e del ritrovamento del telaio e dei suoi pesi”, interviene Andrea Schiappelli, archeologo del PArCo, “abbiamo pensato come Servizio didattica di documentare con un video il grande lavoro di ricostruzione che è stato organizzato a livello filologico, di archeologia sperimentale, di questo telaio. Abbiamo voluto, come principio, valorizzare un oggetto – un oggetto che ha poi dietro un lavoro – che non fosse diverso da una statua, un rilievo architettonico o da una pittura o un dipinto, per valorizzare alcuni aspetti della vita quotidiana e dei processi di produzione che sono dietro alla vita quotidiana. Come lo era il lavoro del ceramista, chi tesseva aveva dietro una capacità tecnica e un apprendimento sicuramente complesso e prolungato perché usare un telaio non è affatto un’attività facile e scontata. Così come non lo è costruirlo. E grazie al lavoro attentissimo di grande cura di Sonia Tucci, Massimo Massussi ed Ettore Pizzuti, e che stiamo appunto documentando, questa complessità nel fare il telaio e nell’usarlo sicuramente verrà fuori e potrà essere apprezzata da tutti voi”.

L’archeologo sperimentale Massimo Massussi nella realizzazione del telaio verticale della Domus Tiberiana (foto matrix96/PArCo)
“Le essenze che abbiamo utilizzato”, ricorda Massimo Massussi, archeologo sperimentale, “sono essenze che si ritrovano in Italia già a partire dall’epoca preistorica e protostorica, e in epoca romana. Probabilmente la circolazione di legna era anche molto diffusa. In questo caso sono abete e pino per la struttura portante e per quello che riguarda invece il subbio, la struttura che in realtà dovrà tenere in modo particolare i pesi invece è il faggio. Il faggio è un legno molto utilizzato per quello che riguarda anche la cantieristica navale, e veniva utilizzato per le barche storiche per realizzare gli alberi delle vele. Normalmente ritroviamo l’abete in questa forma, questo semplicemente non è lavorato, sarebbe da scortecciare per far venir fuori l’essenza vera e propria. Questo è il faggio che si ritrova appunto andando a raccoglierlo. E poi c’è un altro legno che veniva probabilmente utilizzato per fare le parti più dure, con una stagionatura molto lunga: è il castagno che generalmente viene utilizzato per fare i piedi che sostengono tutta la struttura. La struttura è stata realizzata senza un chiodo di metallo: sono tutti incastri maschio-femmina e sono stati applicati al posto dei chiodi di metallo quelli di legno”.

Il telaio verticale ricostruito nelle sale espositive della Domus Tiberiana sul Palatino (foto matrix96/PArCo)

Archeologia tessile: tessuti realizzati con il telaio verticale ricostruito (foto matrix96/PArCo)
“Il telaio esposto qui nella Domus Tiberiana è una struttura molto complessa”, riprende Sonia Tucci, archeologa sperimentale. “È un telaio verticale autoportante a quattro licci. E su questo telaio è stata realizzata una porzione di tessuto. La cosa interessante è che è stata realizzata anche una decorazione dei bordi con lavorazione a tavoletta. L’archeologia tessile è un ambito di studio particolarmente multiforme. Ci sono diversi ambiti di studio dell’archeologia tessile. La presenza dei tessuti all’interno di scavi archeologici è abbastanza rara, soprattutto in Italia, e tutto ciò è dovuto ad aspetti ambientali, di conservazione dei materiali. Certo è che possiamo rinvenire tracce di tessitura su alcuni reperti, ad esempio i reperti metallici. Dove rinveniamo appunto la traccia della tessitura su porzioni, ad esempio, di fibule o di coltelli, in stato di mineralizzazione”.

Archeologia sperimentale: copie dei tesi di telaio scoperti nel 2010 nella Domus Tiberiana (foto matrix96/PArCo)
“L’archeologia sperimentale”, chiude Massimo Massussi, archeologo sperimentale, “è una disciplina che possiamo considerare in termini di convergenze di tante altre discipline. Quindi si parte ovviamente dall’archeologia e dalla ricerca di dati, quindi attraverso i nostri scavi archeologici, stratigrafici, e di conseguenza al recupero di manufatti, che ovviamente in molti casi devono essere studiati e analizzati, e interpretati. A cosa serve l’archeologia sperimentale? Serve per capire la tecnologia di produzione e in modo particolare anche la funzione degli oggetti, in questo caso dei manufatti, e quindi la possibilità di farli rivivere e rimetterli in funzione. L’archeologia sperimentale nasce alla fine degli anni ’60 – inizio anni ’70 in connessione in modo particolare con lo studio delle industrie litiche paleolitiche con la riproduzione quindi di manufatti in pietra scheggiata che hanno dato la possibilità agli studiosi di poter capire la tecnologia legata a questo tipo di materiale, e in modo particolare la possibilità di andarne a interpretare la funzione. Quindi l’archeologia sperimentale in questo senso è utilissima per poter ricostruire il passato, per poterlo interpretare, per avvicinarci il più possibile alla funzione degli oggetti e alla loro tecnologia. E sicuramente alla possibilità poi di ricostruire oggetti anche di un certo tipo, legati magari anche a delle esposizioni museali, quindi l’allestimento di musei. Nel nostro specifico caso di studio – conclude -, quello appunto della riproduzione di un telaio di epoca romana, accertato dalla presenza di circa 60 pesi da telaio rinvenuti all’internodi alcuni ambienti di questo importante edificio che si trova al centro di Roma, sostanzialmente abbiamo avuto l’incarico di svolgere questa ricerca, la riproduzione di un telaio funzionale, quindi che sia un oggetto realmente funzionale per essere esposto e fruibile dal pubblico”.
Roma. In Curia Iulia “Paesaggi di Confine. Modelli di lavoro per una narrazione partecipata”, l’incontro conclusivo del Progetto di Terza Missione Sapienza. In presenza e on line
Mercoledì 28 Febbraio 2024, alle 9, la Curia Iulia ospita l’incontro conclusivo del Progetto di Terza Missione Sapienza “Paesaggi di Confine. Modelli di lavoro per una narrazione partecipata”. L’iniziativa è promossa dal dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte e Spettacolo (SARAS) di Sapienza università di Roma e dal parco archeologico del Colosseo in collaborazione con Italia Nostra, nel quadro di un percorso biennale che Sapienza ha svolto attraverso attività di formazione, dibattito e documentazione sul tema del dialogo tra cittadini, comunità e culture, ponendo al centro il valore del patrimonio culturale come spazio della democrazia, del riconoscimento e dell’inclusione. La manifestazione vedrà il coinvolgimento di ricercatori, esperti del patrimonio, funzionari museali, insegnanti, studenti e cittadini romani. Ingresso da largo della Salara Vecchia. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite https://28febbraio_paesaggidiconfine.eventbrite.it. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo.
PROGRAMMA. In Curia Iulia. Alle 9.15, saluti istituzionali: Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo; Gaetano Lettieri, direttore SARAS, Sapienza Università di Roma; Pina Cutolo, Italia Nostra; 9.45, Irene Baldriga, Sapienza università di Roma, “Paesaggi di Confine. Per una idea condivisa di Patrimonio”. Dialoghi incrociati: 10, “Patrimonio culturale e comunità: attraversamenti”. Partecipano: Christian Greco (museo Egizio, Torino), Anna Soffici (gallerie nazionali degli Uffizi, Firenze), Caterina Riva (museo Arte contemporanea di Termoli), Paolo Giulierini (archeologo). Modera Alessandro Beltrami (Avvenire); 11.30, Vittorio Lingiardi, Sapienza università di Roma, “Il paesaggio è dentro di noi (landscapes are mindscapes)”. In Foro Romano. Alle 12, “Conversation Labs”, a cura del parco archeologico del Colosseo, con la collaborazione di docenti e studenti di Sapienza università di Roma (percorsi di visita sul paesaggio di confine). A) Diversità di genere: “La Casa delle Vestali”. Introduce: Silvia D’Offizi (parco archeologico del Colosseo). Modera: Ada Caruso (Sapienza) con Sofia Baldoni, Lavinia Longo, Costanza Monforte, Carlotta Musacchia, Marta Palumbo, Andrea Peter Szocs. B) Comunità e Memoria: “L’Arco di Tito”. Introduce: Francesca Ioppi (parco archeologico del Colosseo). Modera: Tessa Canella (Sapienza) con Cristian Moriconi, Manuela Peri, Luca Suppressa, Giuseppe Vigneri. C) Sincretismi: “Santa Maria Antiqua e Fonte di Giuturna”. Introduce: Paolo Castellani (parco archeologico del Colosseo). Modera: Ludovico Battista (Sapienza) con Virginia Bracciaferri, Andrea Ciaccio, Federica Nuzzo, Pierfrancesco Satta, Emilio Zanzi. D) Lo straniero: “Arco di Settimio Severo”. Introduce: Francesca Coletti (Sapienza). Modera: Carmelo Russo (Sapienza) con Fabrizio Schedid (Binario 95, Polo Sociale Roma Termini), Sergio Borghino, Stefano di Genova, Lara Gianella, Gabriele Persichetti, Elisa Piroddi, Simone Quaranta. 13.30 – 15, pausa pranzo.
In Curia Iulia. “Dialoghi sul patrimonio e sul paesaggio”. Introduce Federica Favino (Sapienza). 15, Andrea Schiappelli (parco archeologico del Colosseo), Valerio Coladonato (Sapienza), Valentina Signorelli (University of Greenwich, Londra): “Il patrimonio narrato”; 15.30, Giovanna Mori (Timescapes), Antonella Sbrilli (Sapienza), Stefano Scialotti (Dinamolab), Virginia Bracciaferri (Sapienza): “Tempo e patrimonio. Esperienze della memoria”; 16, Anna Di Gregorio (Italia Nostra), Luigi Filadoro (Associazione étant donnés), Sofia Baldoni (associazione culturale Zagreus): “Paesaggi, identità, confini”; 16.30, Conclusioni: Valeria Di Giuseppe Di Paolo, direzione generale Musei, ministero della Cultura.
Roma. Per l’International Museum Day in Curia Iulia conferenza su “Sostenibilità, benessere e natura al Parco archeologico del Colosseo”
In occasione della Giornata Internazionale dei Musei ICOM la Curia Iulia ospita una conferenza di approfondimento sui progetti del PArCo dedicati al benessere ispirati dal principio “Salus per Artem”, sulle attività di sostenibilità ambientale, monitoraggio e protezione del patrimonio archeologico attraverso le biotecnologie. Appuntamento giovedì 18 maggio 2023, alle 16.30, in Curia Iulia. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo: https://www.facebook.com/parcocolosseo. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Francesca Boldrighini, parco archeologico del Colosseo, su “Il progetto Parco Green”; Andrea Schiappelli, parco archeologico del Colosseo, su “Salus per Artem: stare bene al PArCo”; Gabriella Strano, parco archeologico del Colosseo, su “L’ecosistema PArCo tra passato, presente e futuro”; Aldo Winkler, istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, su “Foglie e licheni per il controllo delle polveri sottili al Palatino”; Gianluca Damiani, associazione Ornis Italica, su “Osservare la biodiversità del PArCo”.
Roma. In Curia Iulia l’incontro “Oltre il confine, un rifugio: patrimonio culturale e nuove cittadinanze” nell’ambito del progetto “Paesaggi di confine”: momento di condivisione e confronto tra il mondo della cultura e il mondo dell’accoglienza
Appuntamento in Curia Iulia mercoledì 18 gennaio 2023, dalle 14.30 alle 16.30, per l’incontro “Oltre il confine, un rifugio: patrimonio culturale e nuove cittadinanze” pensato come momento di condivisione e confronto tra le istituzioni del mondo della cultura in senso lato e chi sul territorio concretamente e quotidianamente si adopera nell’accoglienza, nella cura, nel sostegno e nell’accompagnamento nel percorso di integrazione di migranti e rifugiati o comunque di persone provenienti da realtà ben diverse dalla nostra. L’incontro “Oltre il confine, un rifugio: patrimonio culturale e nuove cittadinanze” rientra nelle attività del progetto “Paesaggi di confine” ed è curato dal dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte e Spettacolo della Sapienza-Università di Roma e a cui il parco archeologico del Colosseo partecipa come partner insieme ad altri 11 enti e istituti (associazione Italia Nostra, associazione italiana di Storia Orale, museo MAXXI di Roma, parco archeologico del Colosseo, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, Biblioteche di Roma, associazione di Storia della Scienza, Ecomuseo Casilino, associazione Presidi del Lazio, ANP Lazio, associazione Esquilino chiama Roma, Circuito Necropoli Portuense, Drugstore Museum). Ingresso gratuito con prenotazione al seguente link: https://docs.google.com/…/1FAIpQLSdVrJsP21TGE…/viewform. L’evento potrà essere seguito anche in streaming su https://www.facebook.com/parcocolosseo.
PROGRAMMA. Dopo i saluti istituzionali di Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo, e di Arianna Punzi, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Sapienza Università di Roma, introducono Irene Baldriga (Sapienza Università di Roma) e Andrea Schiappelli (parco archeologico del Colosseo). Modera Carmelo Russo, Sapienza Università di Roma. Intervengono: Francesca Cuomo, Centro Astalli; Daniela Moretti, Comunità di Sant’Egidio; Alessandro Baldo, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo; Claudio Gnessi, Ecomuseo Casilino; Francesca Boldrighini, parco archeologico del Colosseo; Michela Nocita, liceo Classico Pilo Albertelli; Pino Pecorelli, Orchestra di Piazza Vittorio; Augusto Venanzetti, Casa dei Diritti Sociali; Clara Lopez, Associazione Nonna Roma; Marco Stefanelli e Marwa Al Husseini, Guide invisibili.
Roma. Per il ciclo “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo presentazione in presenza e on line del libro “Scava con Archeokids. Il manuale del giovane archeologo” di Elisabetta Giorgi, Francesco Ripanti, Giovanna Baldasarre, Nina Marotta, Samanta Mariotti

Nuovo appuntamento del ciclo “Dialoghi in Curia” in presenza e on line: giovedì 2 dicembre 2021, in Curia Iulia, alle 16.30, presentazione del volume “Scava con Archeokids. Il manuale del giovane archeologo” (Editoriale Scienza) di Elisabetta Giorgi, Francesco Ripanti, Giovanna Baldasarre, Nina Marotta, Samanta Mariotti, illustrato da Stefano Tognetti. Introduce Alfonsina Russo (direttore del parco archeologico del Colosseo). Presentano Irene Baldriga (Sapienza università di Roma) e Andrea Schiappelli (parco archeologico del Colosseo). Saranno presenti gli autori. Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti su www.eventbrite.it. Ingresso da Largo della Salara Vecchia, 5. All’ingresso del PArCo sarà richiesto di esibire, oltre all’invito, il certificato verde e di indossare la mascherina. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del PArCo: https://www.facebook.com/parcocolosseo.

La copertina del libro “Scava con Archeokids. Il manuale del giovane archeologo” (Editoriale Scienza)
L’archeologia spiegata ai bambini in un libro snello e chiaro, con tanti spunti per attività. Che cos’è l’archeologia? Come si diventa archeologi? Cosa si intende per stratigrafia? Scritto da cinque appassionati archeologi, “Scava con Archeokids” racconta ai bambini una delle professioni più affascinanti di sempre. I lettori scopriranno come si scava e quali sono gli indizi per scegliere dove farlo; conosceranno la differenza tra manufatti ed ecofatti, e quella tra tracce positive e negative; impareranno a stilare una relazione di scavo e a riconoscere le impronte del passato sugli edifici. Dal lavoro sul campo all’esposizione nel museo, gli autori costruiscono un percorso ricco di attività che coinvolgono i bambini e li aiutano a fissare quanto appreso. In chiusura, una serie di schede di approfondimento per conoscere importanti siti archeologici: Troia, l’Esercito di terracotta, Machu Picchu, Pompei, Stele di Rosetta, Grotte di Lascaux.
Roma. Sesto appuntamento con “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica”, terzo e ultimo del 2021: protagonista nell’anfiteatro flavio Ellynora, accompagnata dalle note archeologiche di Andrea Schiappelli e dalle domande di Carolina Di Domenico

Sabato 20 novembre 2021 sarà online il terzo e ultimo appuntamento 2021, sesto della serie “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica”, dedicata quest’anno a tre nomi emergenti, affermatisi di recente nel contest LAZIOSound, iniziativa della Regione Lazio a supporto della musica indipendente. Protagonista di questo ultimo atto sarà Ellynora, accompagnata dall’archeologo del PArCo Andrea Schiappelli alla scoperta di luoghi del Colosseo non particolarmente noti al pubblico, scelti volutamente per il loro “carattere” femminile. “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica” è un progetto del Servizio Comunicazione del PArCo (responsabile Federica Rinaldi), ideato e curato da Andrea Schiappelli (PArCo), con Elisa Cella (PArCo), Andrea Lai e Roberto Testarmata; produzione audio e video: Popup Live Sessions; sigla iniziale: Cristiano Grillo; social-media manager: Astrid D’Eredità con Francesca Quaratino (PArCo). La puntata andrà in onda in esclusiva sul canale YouTube del PArCo sabato 20 novembre 2021, alle 18, per essere poi rilanciata sui social @parcocolosseo e sui social di LAZIOSound. Le canzoni suonate nella puntata arricchiranno la playlist “Star Walks” del canale Spotify del PArCo.
L’appuntamento di Star Walks con Ellynora è ambientato nell’Anfiteatro Flavio: storie di donne – gladiatrici sull’arena, ma anche regine adoranti l’idolo del Colosseo e persino contesse votate allo studio -, che hanno contribuito a loro modo alla fama dell’anfiteatro e ora validi spunti per la curiosità di Carolina Di Domenico, speaker della puntata, sempre abile nel far emergere impressioni e sensazioni dell’artista ospite. L’incontro è chiuso dall’esecuzione live del singolo Mi Bendiciòn, con l’accompagnamento della chitarra unplugged di Sonia Bertolotti. Ellynora è la vincitrice della categoria Urban Kings di LAZIOSound, programma della Regione Lazio per sostenere produzione, promozione, distribuzione e internazionalizzazione dei giovani musicisti under 35.



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