Verona. Al museo Lapidario Maffeiano il reading di Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti “Canti di pietra”: un’occasione unica per poter approfondire la conoscenza delle iscrizioni e rilievi latini del Museo
Sabato 13 settembre 2025, alle 19, il museo Lapidario Maffeiano di Verona (POSTI DISPONIBILI ESAURITI) ospita, nel suo suggestivo cortile, il reading di Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti “Canti di pietra”: un’occasione unica per poter approfondire la conoscenza delle iscrizioni e rilievi latini del Museo e, più in generale, del mondo dell’epigrafia antica. Proprio con questo spirito, le poesie di Tinti raccoglieranno le suggestioni delle parole di pietra, delle epigrafi romane del Museo Maffeiano, restituendo lo scandalo della morte, il dolore dei vivi, quel “mai più”, quell’“alzati! Alzati!” cui alcun morto potrà mai rispondere. Dallo smarrimento della mancata risposta, dal timor mortis, dall’irrimediabile assenza, nacquero infatti i threnoi, i canti funebri, il planctus, la lamentazione così come l’ictus delle iscrizioni su pietra, tutti linguaggi attraverso i quali gli antichi di ogni parte del mondo affidavano la propria resistenza alla morte, la volontà di conservazione della vita umana nel tempo. La proposta rientra nel progetto complessivo dello scrittore Tinti, centrato sui capolavori dell’arte. Progetto che ha visti coinvolti negli ultimi anni alcuni importanti attori (tra i quali Willem Dafoe, Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Abel Ferrara) e alcuni dei maggiori Musei al mondo come sono il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e di Palazzo Altemps, la Gliptoteca di Monaco i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli, il Parco Archeologico del Colosseo e molti altri ancora. L’evento si avvale dell’Hospitality Partner – Vista Hotel.
Il visitatore medio passa soltanto dai quindici ai trenta secondi di fronte ad un’opera d’arte. Questo progetto rappresenta un’occasione unica per entrare in una differente relazione e conoscenza con il mondo antico. Abel Ferrara – regista e attore noto per le sue storie drammatiche, di travaglio interiore – darà voce alle epigrafi antiche in un gesto di evocazione e ascolto, restituendo loro la forza originaria. Un incontro attraverso il quale la parola incisa torna viva, un reading che intende rendere presente ciò che sembrava perduto. L’iniziativa rientra nella serie di scrittura ecfrastica che è il frutto del culto delle immagini dello scrittore e poeta Gabriele Tinti, recentemente celebrato dal Times e dal Guardian, che da anni compone poesie ispirate alle opere d’arte e ai luoghi del mito. Le letture hanno l’obiettivo di riattivare l’aura dell’arte del passato attraverso la composizione poetica e l’interpretazione, in questo caso, di una personalità importante com’è Abel Ferrara.
Gabriele Tinti è un poeta, traduttore e critico d’arte italiano. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco. Le sue poesie sono state lette da attori come Willem Dafoe, Kevin Spacey e Abel Ferrara. Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra / New York). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti” è stata pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e – nel 2023 – da Contra Mundum Press (New York). Nel 2023 è uscita “Confessions” (Eris Press, Londra/ New York), una raccolta di poesie in lingua inglese con i disegni inediti di Andres Serrano e nel 2024 “Hungry Ghosts” (Eris Press, Londra/New York).
Abel Ferrara è uno degli artisti contemporanei più controversi e apprezzati. Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, ha diretto il suo primo Super 8 da ragazzo per poi collaborare con gli sceneggiatori Nicholas St. John e John McIntyre. A cavallo degli anni ’70 e ’80 ha iniziato a dirigere i suoi primi film, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in ‘Un Certain Regard’. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continua. The Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini, ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005. Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il ‘Pardo d’onore’ a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Tommaso (2019) e Siberia, proiettato all’ultima Berlinale. Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo. Diventato virale il suo ultimo film su “Padre Pio” con Shia LaBeouf che recupera i temi cristiani cari all’artista.



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